I Il suono della campanella annunciò l'inizio del
nuovo anno: davanti alla Scuola c'era una grande folla di ragazze e ragazzi.
Molti di loro gIà entravano dentro, raggiungendo la
propria classe. Quelli del V° bighellonavano in giro.
Quelli del I° anno invece restavano fuori, smarriti, senza sapere dove andare.
“Scuola di Magia... siamo sicure di quello
che stiamo facendo?”
Tra la marasma
di studenti che vagavano dispersi si fecero spazio due ragazze, strette l’una
all’altra, quasi per paura di perdersi, e senza sapere ciò che avrebbero dovuto
fare, iniziarono a seguire la massa .
“Avanti, Silvia,
ormai l’abbiamo fatto, ci siamo iscritte. Quindi smettila di lamentarti, okay?”
ribatté quella che sembrava più grande, una ragazza alta e castana.
“È solo che...
siamo così grandi!”
“Hai 19 anni,
non 50.”
“18!”
La castana, Giulia, sbuffò. Poi
rise.
"19 anni tra meno di 20 gg, Linfaria. E su
dai.. ce la possiamo fare. Siamo insieme giusto?"
"Beh.. sì.. per fortuna."
"Ei voi due! Ce l'avete fatta ad arrivare. Finalmente!", disse
una voce familiare dietro di loro
"Temevamo vi foste perse! Coraggio. Ci siamo noi.", disse
un'altra
Due ragazze si avvicinarono a
loro : una aveva lunghi capelli corvini, quasi ricci, e due occhi verde
smeraldo; l'altra era castano-bionda, due occhi verdi più scuri. Erano Morgana
e Morgause, sorelle, Streghe la prima al III° anno,
l'altra al V°.
Due amiche di Silvia e Giulia.
“Maledizione, che fortuna!” esclamò Silvia,
avvicinandosi svelta alle due amiche, come se avesse paura di perderle. “È
tutto così diverso qui! Credo che mi perderò!”
Le due ragazze
la fissarono interdette per qualche secondo, poi scoppiarono a ridere.
Morgana le passò
un braccio sulle spalle e poi guidò sia lei che Giulia verso l’ingresso.
“Una settimana
in questa scuola e cambierete completamente il vostro modo di essere e di
vedere.”
“Lo spero.”
disse Giulia. “Mi sono iscritta ad una Scuola di Magia solo perché ero stufa
marcia dell’ambiente in cui vivevo prima.”
“Hai optato sul
sicuro, direi.” la consolò Morgause, fermandosi davanti ad un enorme
auditorium. “Le matricole appena iscritte dovranno assistere al discorso del Preside.”
Giulia prese Silvia a braccetto, e le
sorrise.
“Perfetto! Coraggio..entriamo!”, poi le
guardò, “Ah.. a proposito. Dite un po’.. I ragazzi? Come sono?”
Morgana sorrise.
“Beh, come saprai io non sono.. molto
per i ragazzi, ma.. devo ammettere che non sono niente male. Dovresti chiedere
a Morgause.”
“Giusto!! Come va con.. Lèon, giusto?”,
le chiese Silvia
Morgause arrossì
“Sì.. va benone! I ragazzi qui sono..
Beh, ci sono quelli di Magia che sono molto simpatici . Quelli che studiano per
Cavalieri sono più.. chiusi. Alle volte scontrosi.”
" “Ah! Mi hai ricordato Artù! Quello..spocchioso.. arrogante..
asino!" sbraitò Morghy
Morgause sospirò e lanciò uno sguardo di
scuse alle due novelline.
“Chi
è Artù?” domandò curiosa Giulia.
“Non
hai sentito?” la incalzò Silvia. “Uno spocchioso e arrogante asino, a quanto
pare.”
“Oh,
e anche il più bel ragazzo di tutto l’istituto, sicuramente.” Una voce
maliziosa si accompagnò alle loro, seguita subito dopo da una bellissima
ragazza che non poteva avere più di 18 anni: era alta, magra, dai capelli color
rame e due occhi azzurri contornati da un impeccabile strato di matita. “Bé, ma
sicuramente non avrebbe tempo per badare a due ragazze scialbe in più nell’Istituto,
quindi forse è meglio che non siate interessate, così non soffrirete.”
Interruppe il suo fantastico discorso solo per ripassarsi il lucidalabbra, e
poi riprese: “Io comunque sono Nimueh, piacere. E...” passò il suo sguardo
disgustato verso Morgause. “Tuo non sei del primo anno, vero?”
“No, sono dell’ultimo, e
conosco un ottimo incantesimo per tapparti la bocca.”
Nimueh non rispose, si
limitò ad alzare la testa in modo arrogante, e allontanarsi sculettando .
“Oddio no.. dimmi che non è
in classe con noi …”, sussurrò Giulia
“Perché?”
Silvia sospirò guardando
Morgana.
“Perché se è davvero in
classe con noi.. e non abbassa la cresta.. c’è il rischio che Giulia la
strozzi!!”
Le due risero.
“Coraggio.”, disse Morgana
aprendo la porta, “Entrate. Godetevi il discorso del Preside.”
Le due si presero a
braccetto, salutarono le due amiche, ed entrarono: la Sala era quasi piena, ma
per fortuna trovarono due posti perfetti, non troppo avanti né troppo dietro. E
si guardarono intorno: c’erano un sacco di facce simpatiche, altre decisamente
poco raccomandabili.
“Quanti indirizzi ci sono?”,
chiese Silvia
“Beh, c’è quello di Magia..
il nostro dunque. Poi c’è quello per diventare Cavalieri . E quello di Medicina.
Ei, ma.. quella è Ginevra! Gwen!”
Una ragazza dalla carnagione
scura, capelli mori riccioli, si avvicinò con un sorriso.
“Giuli
! Alla fine ti sei iscritta!”, sorrise a Silvia “Piacere, mi chiamo Ginevra.
Gwen per gli amici. Sono al III° di Medicina.”
“Piacere mio! Giuli Mi ha parlato di te.”, sorrise Silvia stringendole la
mano
Giulia assentì.
“Ha 20 anni. E’ avanti per
la sua età.”
" “Che fai qui? Non è un
discorso per i 'nuovi arrivati'?"
Lei annuì
"Beh, principalmente oggi nn ho grandi lezioni a quest'ora..
preferisco ascoltare il Preside."
“Che tipo è?” domandò Silvia, curiosa. “In
funzione di Preside come minimo sarà il solito stambecco arrogante e insulso...
sai, del tipo che io detesto!”
Gwen
rise, divertita.
“Tutt’altro!”
esclamò, facendola voltare verso un uomo sui sessant’anni che saliva sul palco
e prendeva in mano il microfono. “È un professore davvero squisito! È
divertente e soprattutto ti infonde la voglia di studiare. Insegna sia al corso
di Medicina che a quello di Magia: se non vado errata sarà il vostro professore
di Magia Medica.”
“Wow,
è una materia davvero stupenda!” disse Giulia con enfasi. “Hai sentito, Silv? Sarà un corso meraviglioso! E di sicuro non sarebbe
adatto ad una ragazza che ha meno di diciannove anni.”
“Diciotto!”
“Prego,
tutti seduti!” il preside iniziò il suo discorso e nell’auditorium calò un
improvviso silenzio. “Salve a tutti ragazzi!” esultò simpatico l’uomo. “Io sono
Gaius, sarò il vostro Preside, oltre che l’insegnante di Erbe Mediche per i ragazzi
del corso di Medicina e quello di Magia Medica per gli studenti di Magia.
Purtroppo per voi del corso di Cavalieri, non me ne intendo moltissimo di
armi!”
Ci
fu una risatina soffocata e poi Gaius parlò degli anni e dei corsi che gli
studenti avrebbero dovuto superare, spiegò come erano suddivise le materie, di
quali avrebbero avuto nel biennio e quali nel triennio.
“L’anno
scolastico è diviso in due quadrimestri e a giugno ciascuno di voi dovrà
affrontare un esame che certifica che avete appreso appieno le nozioni che vi
sono state impartite.”
Giulia e Silvia guardarono Gwen, e lei
sorrise.
“Oh, non vi preoccupate. L’esame di fine
I° anno è talmente facile che non sembra neanche un esame!”
“Questo lo dici tu. Mio padre dice che è
molto difficile.”, disse la voce di Nimueh dietro di loro, “E che soltanto coloro
che sanno.. come passarlo, ce la fanno.”
“Ah, intendi le sciaquette come te che hanno in mente di farsi i prof?”, le rispose
Giulia non voltandosi neanche
Silvia ridacchiò fra sé e sé, Gwen anche.
Mentre Nimueh, indispettita, si alzò per sedersi più in là in un gruppo di
ragazzette che si facevano belle.. come se servisse a qualche cosa!
“Bene! Ora che vi ho dato
delucidazioni.. come Preside di questa scuola vi do un caldo benvenuto! Non
abbiate timori a rivolgervi a me, o agli altri insegnanti, se mai aveste
problemi o dubbi. E non scordiamoci dei
nostri carissimi studenti più grandi. Saranno a vostra disponibilità completa.”
La Sala scoppiò in applausi e grida di
apprezzamento verso il Preside Gaius che sorrise a tutti, mentre lentamente la
folla di studenti si diradava verso le aule di Magia, Medicina, o verso il
campo di allenamento per le esercitazioni dei Cavalieri giornaliere.
“Bene.. io devo correre a lezione di
Anatomia. Ci vediamo in giro, ragazze!”, le salutò Gwen, “Giulia. Se hai
bisogno, se c’è qualcosa che volete sapere, hai il mio cell.”
Le due salutarono l’amica, e si
guardarono intorno.
“Ebbene.. oramai siamo in ballo, eh Farfy?”, sospirò Silvia
“Eddai,Linfaria! Pensa a quante cose abbiamo da imparare!”
Silvia annuì.
“Visto quanti ragazzi carini ci sono?”
Giulia alzò le spalle.
“Beh.. sì. Ma al momento non voglio
pensare ai ragazzi . Ma allo studio. Andiamo.”
Silvia annuì e la seguì su per le scale,
incerta. Si guardava attorno un po’ a disagio, si sentiva troppo grande per
frequentare il primo anno, poiché nei licei normali generalmente si iniziava a
quattordici anni.
Giulia
capì che l’amica non si sentiva a suo agio e così cercò di riparare la
situazione.
“Senti.”
le disse. “Hai visto quella grandissima sciacquetta? Ricordami come si
chiama... qualcosa tipo Nimil...”
“Nimueh.”
“Quello
che è, insomma . Deve avere circa la tua età, o comunque poco di meno: lei si
sente già un reginetta qua e non le importa se non ha quattordici anni!”
“Ma
che c’entra..” replicò Silvia. “Lei ha cinque anni, non fa testo. E poi hai
visto Morgause, no? Lei ha ventidue anni ed è già al quinto anno!”
Giulia si fermò e guardò in faccia l’amica,
rimanendo in silenzio per qualche secondo.
“Primo,
noi a quell’età saremo in quarta; secondo, questa non è una scuola ordinaria,
chiaro? Ci può entrare chiunque: ho sentito Morgana dire che una sua amica al
corso di medicina aveva in classe una di trent’anni.”
Silvia
sospirò e poi proseguì, seguendo Giulia.
“Sono
sempre del parere che iscriversi non sia stata una buona idea: lo hai sentito
“Non
hai ancora esaurito le lamentele?”
“Senti
chi parla! E poi, come fai a sapere che stiamo andando dalla parte giusta?”
“Perchè sto seguendo Nimil.”
rispose Giulia, soffocando il nome in un lamento di disgusto.
“Nimueh.”
“Quello
che è!”
****
“Interessante la lezione sugli Incantesimi
semplici, vero?”
Silvia annuì entusiasta.
“Giuli .. sto
proprio cambiando idea sai? Quest’idea di iscriverci è stata…veramente
fantastica!!!”
Lei assentì.
“Finalmente! Stop alle lamentele!”
“Evviva! Siamo contente che ti piaccia
stare qui, Silvia.”, disse Morgana arrivando con Morgause
“Allora?”, chiese loro quest’ultima,
“Com’è andata la prima lezione ? ”
Silvia sorrise.
“E’ stata.. semplicemente spettacolare!!
Vero Giuls?”
“Magnifica!!”
Le due risero.
“Ne siamo contente! Oh, Gwen! Ciao!”
“Ciao Morgana!”
“Ei, Gwen!”
La ragazza si voltò sorridente.
“Merlino! Ciao!”
Silvia e Giulia si voltarono per vederlo
arrivare: era un ragazzo sui 21 anni, occhi blu cielo, capelli corvini e mossi,
figura esile. Un sorriso contagioso stampato sulla faccia. Sembrava gracilino,
ma in realtà era un bel ragazzo.
“Allora? Com’è andata la lezione?”
“Bene, la tua?”, le chiese
“Benone. Come sempre. E.. come sta il
tuo ‘Destino’?”
Merlino sbuffò.
“Parli dell’asino reale ? Ah, bene a
quanto ne so! Poco fa era in campo che si vantava con le reclute.. come
sempre!”
Gwen, Morghy e Morgause risero.
Poi Morgana guardò le altre due ragazze,
e sorrise.
“Merlino. Ti presento Giulia e Silvia .
Sono due nuove arrivate all’indirizzo Magia.”
Lui sorrise e strinse loro la mano.
“Piacere di conoscervi, ragazze.”
“Oh, il piacere è tutto nostro!” rispose
Giulia, mentre gli stringeva la mano. Lanciò un’occhiataccia all’amica quando
accennò un semplice sorriso a viso basso: non era mai stata estroversa e questo
le aveva negato la possibilità di uscire con qualunque ragazzo.
Appena
Merlino si fu voltato verso le altre tre ragazze, Giulia le tirò una gomitata.
“Ahi!”
sibilò Silvia, massaggiandosi il braccio. “Ma si può sapere che ti è preso?”
“Se
continuerai di questo passo non conoscerai nemmeno un ragazzo.” bisbigliò
Giulia, per non farsi sentire.
“Ne
ho appena conosciuto uno.” replicò la ragazza, passandosi una mano tra i
capelli lunghi e castani. “E comunque per quale motivo dovrei essere
interessata a provarci con un ragazzo a cui ho detto solo ciao? Prima diventiamo
amici, e poi scopro se mi piace.”
“Non
gliel’hai nemmeno detto ciao” ribatté Giulia, risentita. “Comunque io devo
riportare ad una ragazza il volume di
·
“Ti accompagno” disse Morgause e, voltandosi verso Silvia, Gwen e
Morgana aggiunse: “Ci vediamo in mensa.”
Morgana
fece una smorfia e issò in spalla la sua tracolla. “Magari” si lamentò. “Oggi
tutti gli studenti del terzo corso si dovranno riunire durante la pausa pranzo
in aula magna: sai, nel triennio cambiano i corsi e Gaius vuole illustrarci
quelli nuovi.”
Così,
abbacchiate, lei e Gwen si diressero verso l’auditorium, risentite per il loro
pranzo annullato.
“Bé”
disse Merlino, sorridendo. “Ci toccherà tenere dei posti a tavola!”
Silvia sorrise. E arrossì. Abbassò la
testa per non farsi vedere rossa pomodoro, e poi prese un bel respiro.
“Ei.. stai bene?”
Silvia annuì.
“Scusa, è che per me è il primo giorno e
sono un po’ agitata... Allora, dov’è la mensa?”
“Certo, seguimi!”
rise Merlino. “È da questa parte. Allora, come ti trovi qui?”
“Bé, in eff...”
“Anzi, è meglio che ti chieda prima che
indirizzo frequenti.”
“Magia.” fu la semplice e risposta di
Silvia. Era imbarazzatissima, non era mai rimasta sola con un ragazzo che aveva
conosciuto pochi minuti prima.
“E come ti trovi? Bene immagino... Bé,
chi sono i tuoi professori?”
“Gaius e...”
“Ovvio, Gaius! Tutti hanno Gaius. È un
mito, non è vero?”
Merlino si voltò verso di lei e la
guardò negli occhi, costringendola a distogliere lo sguardo, a disagio. E così,
guardando per terra, inciampò nel gradino della mensa e rischiò di fare un bel
capitombolo. Si appoggiò ad un tavolo e guardò un ragazzo biondo scansarla,
scocciato, senza prestarle attenzione , per questo non era pronta a sentirsi
afferrare delicatamente le spalle da Merlino che, con voce dolce, le chiese se
era tutto a posto.
Silvia lo guardò negli occhi per la
prima volta e si sentì pervadere da un brivido.
“S-sì” disse,
sedendosi ad un tavolo.
Merlino disse ancora qualcosa ma lei non
trovò risposte da dare. Si sentì sollevata quando vide l’amica entrare nella
sala, accompagnata da Gwen, che le stava spiegando che avendo partecipato alla
presentazione quella mattina era riuscita a evitare quella delle terze .
“Scusala.. è di poche parole.”, disse
Giulia correndo verso i tre, “Di solito non è così. Si vede che le fai
effetto...”
Merlino la guardò quasi attonito.
“I..io? Oh, mi.. mi dispiace tanto io
non.. non era mia intenzione metterti in imbarazzo!”
Silvia alzò la testa.
“No! No, non scusarti Merlino.. sto
bene! Sono proprio scortese.. scusa! Andiamo , dai. Ho un certo languorino.”
Giulia e Gwen si misero a ridere e
scherzare, coinvolgendo anche Silvia e pian piano anche Merlino. Morgause li
raggiunse quando erano già seduti a tavola con i vassoi davanti agli occhi che
si accingevano a pranzare.
“Eilà! Che mi
sono persa?”
“Per ora niente.”, rispose Gwen, “A
parte Silvia.. penso si sia presa una bella cotta per Merlino!”, le bisbigliò
sottovoce.
Lei sorrise.
“Sul serio? Beh, come caratteri
starebbero proprio bene insieme.”
Merlino interruppe il loro discorso:
“Sentite, stasera facciamo la festa di
benvenuto per le matricole. Venite, dai! Ci.. divertiamo, ecco.”
Giulia sorrise e guardò Silvia.
“Certo! Veniamo volentieri! Vero, Linfaria?”
“Sì.. certo, Farfy.
Veniamo volentieri, Merlino.”, rispose lei sorridendo
Merlino sorrise a Giulia, e poi a
Silvia. Le sorrise per ben due minuti interi, e per tutto il tempo del pranzo
le lanciò delle timide occhiate. Cosa che alle altre tre amiche non sfuggì, e
si fecero l’occhiolino per poi sorridere quando videro Silvia che stava
lanciando le stesse timide occhiate a Merlino.
Finito il pranzo, tra risate e sguardi
timidi, Merlino si alzò salutando le ragazze, e avviandosi con Gwen e Morgana
alla prossima classe, mentre Morgause si avviò alla propria.
Giulia invece, finito il suo estathé alla pesca, addento un KinderBueno,
e guardò l’amica sorridendo.
“Che c’è?”
“Ti piace, ammettilo. Te lo leggo negli
occhi. A me non puoi mentire, cara mia. Ti conosco fin troppo bene!”
Silvia sorrise arrossendo.
“E’.. molto carino. E dolce.”
E Giulia la abbracciò.
“E allora stasera fatti valere!”,
l’amica la guardò allarmata, “Ei, ei! Non in senso brutto! Intendevo dire,
stasera parla un po’.. invece di startene zitta. E se hai bisogno..ci sono io.”
“Lo
so, Farfy. Tu ci sei sempre. Come io per te. Lo
sai,vero?”
Giulia si limitò a darle un bacio sulla
guancia come si fa da buone amiche.
Dopodiché riportarono i propri vassoi,
oramai vuoti, e si avviarono seguendo la cartina di Morgause alla loro prossima
lezione.
Salve!!!
Allora, per correttezza e giustizia devo annunciare che i primi 13 capitoli sono stati scritti in collaborazione con un'altra autrice, mikybiky
. Per motivi che non starò ad
illustrare, però, la collaborazione é finita e quindi, dal 14° capitolo sarò la sola a scriverne.
Spero che sia di vostro gradimento,e che vi
fermerete a lasciare un commmentino: si accettano
critiche, consigli ,e quant'altro.
KinderBuena
<3