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Autore: daisichain    02/09/2011    1 recensioni
Questa storia parla dell'amore fra Robert Pattinson e Kristen Stewart. Non sarà la verità, ma prenderò spunto da video, interviste e immagini reali. Sarà pur nato, l'amore Robsten, in qualche modo, no?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Trascino i piedi dentro la stanza con la tensione che mi attanaglia lo stomaco.

Di sicuro reciterò così male da mandare in fumo tutte le mie buone referenze, dato che la notte scorsa ho dormito sì e no quattro ore, e mi sento uno straccio.

Monto un sorriso sulle labbra, e varco la soglia della stanza. Devo fare il provino per un film tratto da un romanzo, "Twilight", e mamma dice che ci sono buone probabilità che diventi molto famoso. Non penso mi prenderanno, ma lo faccio solo perchè lei ne sembra entusiasta.

"E' la signorina Kristen Stewart?", chiede una donnina bassa e bionda. La regista, credo.

Annuisco, e borbotto un "Sì".

Non so che fare, ma dal modo in cui mi guarda capisco che quella è una liquidazione e che devo mettermi in fila come tutti i ragazzi e le ragazze dietro di me. Alzo i pollici, stringo le labbra a mo' di sorriso, e mi aggiungo a tutti gli altri.

Un ragazzo ridacchia, passandosi la mano fra i capelli biondo scuro disordinati. Non sembra molto più in forma di me, in effetti, ma anche trasandato com'è, capisco che è proprio un bel ragazzo.

Quando lui incrocia il mio sguardo, io distolgo immediatamente il mio, mordicchiandomi il labbro inferiore, imbarazzata.

"Ora che ci siete tutti, possiamo cominciare. Vi divideremo in coppie e vi consegneremo un pezzo del copione. Avrete qualche minuto per prepararvi, e poi cominceremo a sentire coppia per coppia. Tutto chiaro?".

Come me, un'altra trentina di capi, annuiscono.

"Ottimo", dice la bionda schioccandoci un grosso sorriso. "Allora..."

Comincia a dire i nomi delle coppie che a quanto pare sono già state formate. Noto che il nome femminile è quello che dice per primo, e che sta andando in ordine alfabetico, quindi mi appoggio al muro, e aspetto. La S è ben in basso nell'alfabeto.

"Kristen Stewart e Robert Pattinson", sento dire dopo un po'. Saetto con lo sguardo fino al ragazzo che ha fatto un passo avanti, e mi accorgo che è il biondino che ridacchiava prima. Lui mi guarda, e sorride, alzando la mano a mo' di saluto. Ricambio il sorriso a rallentatore, e mi avvicino a lui.

Mi guardo i piedi, imbarazzata, fino a quando un ometto non ci consegna un plicco di fogli, e sussurro un "Grazie".

Non oso alzare gli occhi, dato che a quanto pare ogni cosa che faccio fa ridere il mio compagno di coppia, ma dopo poco è lui  a parlare. "Piacere, Robert".

"Kristen", dico prendendo la sua mano.

"Panic room, giusto?".

Annuisco, e mi mordo forte le labbra. Non riesco proprio a ricordare dove ho visto la sua faccia. Rischio uno sguardo verso il suo volto, e vedo che ha un sorriso sulle labbra. Allora alzo gli occhi al cielo e dico: "Confesso, non so assolutamente che film tu abbia fatto".

Ride. "Ero Cedric Diggory in Harry Potter".

"Oh, giusto, quello che muore!", esclamo, ma dopo due secondi me ne pento e abbasso di nuovo gli occhi.

"Capita di non essere immortali come questo Edward Cullen", dice scuotendo i fogli che tiene in mano.

Faccio un sorriso, che lui ricambia all'istante. Mi piace, e non solo perchè mi rendo conto che è un figo pazzesco - indossa una maglia a maniche corte bianca e aderente, un paio di jeans scoloriti e delle scarpe scure, oserei dire delle Vans - ma anche perchè mi sta mettendo a mio agio, più o meno.

"Inglese?", chiedo. Ha un accento parecchio marcato.

Annuisce. "Se mi prendono dovrò fare un corso o qualcosa, perchè il mio accento non va bene da contratto. Mi toccherà cominciare a mangiarmi le parole come te". Ride.

Arrosisco, e torno a guardami i piedi.

"Okay, scusa, ma è più difficile di quel che pensavo l'americano. Se cominciamo a provare magari ci prendono, e mi fai da insegnante". Mentre lo dice mi guarda di sottecchi, e ne rimango talmente abbacinata che annuisco e l'unica cosa che riesco a fare è aprire e poi richiudere la bocca.

Mi sento un'idiota, e comincio a leggere il copione. Nel momento esatto in cui alzo gli occhi per chiedergli se possiamo provare, la regista ci annuncia che i minuti sono finiti.

Guardo Robert impanicata, e lui mi scocca un altro sorriso. "Ci toccherà improvvisare, credo", sussurra al mio orecchio, del tutto a suo agio.

Le altre coppie sfilano davanti a noi, e recitano decisamente bene. Quando arriva il nostro turno, il mio mal di stomaco è tornato, e, alzandomi sulle punte dico "Se ti faccio fare una figuraccia non legartela al dito, ti prego". Lui ride, buttando la testa indietro e scuote la testa. Con le labbra mima un "Promesso" che mi fa sorridere.

La mia voce è un po’ rauca quando, dopo aver chiuso gli occhi e inspirato per concentrarmi meglio dico: “Sei incredibilmente forte, e veloce. La tua pelle è pallida, e fredda come il ghiaccio. I tuoi occhi cambiano colore. A volte parli come se provenissi da un’altra epoca”, lo guardo, e sento che il mio sguardo è intenso. “Non mangi, ne bevi niente. Non esci alla luce del sole. Quanti anni hai?”, chiedo in un sospiro.

“Diciassette”, e la sua voce è secca.

“Da quanto tempo hai diciassette anni?”. Il copione è inutile, le battute le ricordo già.

 “Da un po”, dice continuando a fissarmi impenetrabile.

“Io so cosa sei”, ansimo. Sento che sto entrando nella parte abbastanza per dare l’intonazione giusta alle battute.

“Dillo. Ad alta voce”.

Sto zitta, sfuggo con gli occhi, come se il suo tono di voce mi facesse paura. Se  fossi davvero Bella Swan, ne avrei.

“Dillo”, ripete.

“Un vampiro”, sputo.

“Hai paura?”. Nella sua espressione c’è fermezza, ma è inqueto, come se non sapesse cosa io risponderò.

Stringo le labbra, e fisso i suoi occhi azzurri. “No”. Scuoto debolmente la testa, per chiarire il concetto.

Quel nostro contatto intenso, anche se al momento non siamo davvero noi, ma i personaggi che interpretiamo, mi smuove qualcosa nello stomaco. Non è più ansia, però.

Tengo gli occhi incollati ai suoi, ma rimango davvero sorpresa quando, in direzione della porta, sento un applauso. Guardo al di là della spalla di Robert, che a sua volta si gira, e vedo una signora castana con un grosso sorriso in volto.

Si avvicina a noi, e stringendoci le mani dice "Sono Stephenie Meyer, la scrittrice del libro". Le faccio un sorriso, e seguo il suo sguardo fino alla regista e gli occhi mi si illuminano quando dice "Questi sono i miei Edward e Bella, senza discussioni".

 

 

 

  
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