Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: despicableandri    03/09/2011    11 recensioni
Possono cinque ragazzi diventare tutta la tua vita per puro caso? Certo.
E possono gli stessi cinque ragazzi più uno diventare così lontani in pochi secondi? No, non possono. Resteranno sempre e comunque la tua vita. Qualsiasi cosa accada.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Spazio autore.
Ciao :3
Purtroppo i miei filmini mentali delle tre del mattino hanno colpito anche i miei adorati One Direction.
E’ una storia nata perché non avevo nulla a fare, quindi non mi offenderò se è orribile çwç
Ma fatemi sapere comunque com’è, ci tengo. :3
Vabbè, vi lascio al capitolo che mi sa che è meglio HAHAHAH
withlove, An. ♥




Qualsiasi cosa accada.





Possono cinque ragazzi diventare tutta la tua vita per puro caso?
E possono gli stessi cinque ragazzi più uno diventare così lontani in pochi secondi?
Si, possono.

Li guardavo seduta sul divanetto fuori dalla sala registrazione.
Ci mettevano l’anima nel cantare. Era il loro sogno e solo un pazzo poteva affermare che non c’erano riusciti.
Li guardavo da lontano, come da parecchio ormai.
La storia era la stessa. Mi sedevo lì in compagnia di un bel caffè e li guardavo cantare e prima che loro uscissero fuori, io me n’ero già andata.

Anche oggi, caffè alla destra, borsa alla sinistra, ero seduta su quel divanetto rosso.
“Perchè non vai a parlargli, una buona volta?” la voce ormai familiare di Mariah, l’addetta alle pulizie, arriva chiara alle mie orecchie. Vuoi davvero saperlo? Perché sono una codarda.
“Non lo so, Mary” sospiro, lasciandomi andare al calore dell’aria condizionata e del caffè.
Punto di nuovo lo sguardo sulla finestra che dava alla sala registrazione.
Da qui fuori non li sento, ma posso immaginare la voce di Liam iniziare d’accapo la canzone.
“L’estate scorsa sei entrata, ti sei seduta ad osservarli da lontano, dove loro non posso vederti; e sei tornata nei sei mesi successivi. Non sono molto pratica ma secondo me dovesti davvero andare lì” continua decisa.
Quanto vorrei poterci andare.
“Prima o poi” sospiro. Sarà la centesima volta che facciamo questa conversazione e come sempre lei scuote il capo e mi lascia lì.
Facendomi accompagnare dall’immaginazione, continuo ad ‘ascoltare’ ciò che i ragazzi oltre il vetro stanno registrando.

Ricordo ancora come li conobbi.
Era settembre, ancora una di quelle belle giornate soleggiate.
Appena arrivata nell’hotel in cui sarei restata per il prossimo anno scolastico, insieme alla mia migliore amica, Nicole.
Al telefono mi aveva fatto una testa enorme, parlava sempre e solo di una band famosa che alloggiava nel nostro stesso hotel.
Quando arrivai lì il ragazzo alla reception era nuovo e mi diede le chiavi sbagliate.
E puf, ti ritrovi nella stanza della famosa band.
Così, per puro caso, per errore.

Sorrido al mio caffè. Ricordo le loro facce sorprese, i miei balbettii confusi.
Quanto c’era bastato per andare d’accordo? Pochissimo.
Quando lo dissi a Nicole per poco non sveniva.
La mattina eravamo occupate a scuola, loro con il loro lavoro da cantanti.
Ma riuscivamo sempre a trovare il tempo per stare tutti insieme, tutti e sette.
Caccio via le lacrime. Sono dei bei ricordi, non c’è bisogno di piangere come una stupida.

Ad uno ad uno, guardo i loro visi.
Harry, il più piccolo. I capelli ricci e il solito sorriso fastidiosamente bello.
Louis. Il più grande ma il più bambino.
Zayn al centro. Il finto rubacuori. Ha tanto l’aria da duro ma è quasi più timido di me.
Liam. Il romanticone che ha fatto perdere completamente la testa alla mia migliore amica.
E poi lui. Lui e i suoi occhi, quegli occhi dannatamente belli. Il suo sorriso, quel sorriso che tanto odia e che mi ha mandato il cuore in pensione.
Cerco di non dire il suo nome, ma tutto di me mi è contrario. Niall.

Ogni giorno da quando vengo qui ho sempre aggirato quel ricordo, ma adesso che si fa spazio tra i miei pensieri sembra impossibile rimandare il nostro incontro.
Come se ancora fossero lì, ricordo le farfalle nello stomaco quando finalmente le mie labbra toccarono quelle di Niall, dopo un’esibizione. Quel tocco leggero, uno sfioramento di pelle.
Un semplice sfioramento di pelle che m’ha mandato in tilt.
Le mie braccia intorno al suo collo e le sue lungo i miei fianchi, le nostre bocche che danzavano mentre tutto il resto del mondo era completamente andato.
La felicità negli occhi di entrambi che veniva sostituita dallo stupore quando mio padre mi chiamò ‘idiota’, portandomi via dal paradiso.
Il tocco rude, così diverso da quello delle labbra di Niall, del suo schiaffo sulla mia guancia.
“Ti ho sempre detto di non uscire con quei ragazzi, idiota!” continuava a ripetere, tra una ramanzina e l’altra.
Lui che ne sapeva, cosa gli importava di cosa voleva sua figlia.
“Te ne tornerai da tua madre,non sopporto quando mi disobbedisci, soprattutto sul lavoro” le parole famose, io neanche sapevo che era lui che dirigeva tutta l’incisione del disco. Mia madre morì poche settimane dopo d’overdose, lasciandomi di nuovo nelle mani di mio padre. Ma io non ci tornai più.

E sono sei mesi, sei lunghi mesi che non riesco a trovare il coraggio di parlargli gli parlo. Non posso farmi vedere con loro, sennò mio padre mi ucciderà.
Quindi sto qui e aspetto che qualcun altro mi dia la forza di andare lì, chiedere scusa per la mia assenza, per essermene andata senza lasciare traccia e andarmene di nuovo.
Perché, chi vorrebbe di nuovo nella propria vita una come me?

Però mi mancano così tanto..
“Jess?” chi? cosa?
Ecco, ho anche e allucinazioni.
Non può essere reale. La voce di Zayn, così come la ricordavo.
Mi massaggio le tempie ad occhi chiusi. Forse s’è fato anche tardi, devo andarmene prima che escano e..
“Jess?”
Ti prego cervello, smettila. Non Niall, no.
Apro gli occhi, alzandomi.

Sento il cuore esplodere. Batte così forte che per poco non esce fuori.
Davanti ai miei occhi, senza meri e metri di moquette o un vetro a separarci, i miei migliori amici.
Avanti Jessica, puoi parlare. Seh, respiro a stento, figuriamoci parlare.

“Dacci pure un segno di vita” Nicole. Ultimamente intravedevo anche lei dal vetro della sala, e dalla sua mano intrecciata a quella di Liam si capisce che non c’è bisogno di chiedere il perché. Tossisco.
“Scusate”sospiro, cercando di evitare il suo sguardo i loro sguardi.
“Ma figurati. Anzi bentornata!” che? Allora è davvero tutto finto.
Alzo finalmente lo sguardo. Mi sorridono tutti. Da Niall il primo, a ..mio padre.
“Com’è l’Italia? Anche noi ci andremo presto” mi giro verso Zayn. Italia? Non sono mai stata in Italia.
“Ma.. di cosa state parlando?” sarà solo uno di quei tanti sogni.
“Tuo padre ci ha detto che avevi vinto un corso di sei mesi in Italia per quella cosa del libro. Allora, com’è?” mi incita a parare Nicole. Alla parola padre il mio sguardo va sul mio, di padre che cerca di farmi un occhiolino. Forse sono pazza, ma gli reggo il gioco.
“Bella, davvero” annuisco cercando di sembrare convinta.
“Grazie anche delle belle parole nella tua lettera d’addio, Jessie”mi sorride Liam, mentre mio padre mi fa un altro di quella sottospecie di occhiolino.
“Certo, ma non chiamarmi Jessie, sai quanto mi dia fastidio” ribatto, sorpresa del fatto che abbiano creduto alla balla di mio padre per pararsi il culo.
“Come vuoi Jessie” mi risponde lui, facendo sorridere tutti. Non resisto, ho bisogno di un enorme abbraccio.
“Mi siete mancati tantissimo!” dico quasi facendo trapelare la semi-disperazione.
“Non immagini quanto sia mancata tu qui” mi risponde Louis, ammiccando con lo sguardo verso Niall. Ecco che il cuore perdeva un altro battito.
Non resisto, mi avvicino a mio padre, il più vicino e lo abbraccio.
“Sono stato un idiota.” Mi sussurra all’orecchio durante la stretta.
“Acqua passata” rispondo, prima di buttarmi tra le braccia di Nicole. Liam,Harry, Zayn.
I nostri occhi si incontrano per una manciata di secondi. L’azzurro cielo dei suoi contro l’oro dei miei. Pochi secondi, prima che i nostri corpi si tocchino in una stretta più..intima delle altre.
“Mi sei mancata tantissimo Jess” mormora mentre ancora siamo stretti l’uno contro l’altro.
Prima di dire qualsiasi altra cosa mi allontano quanto basta da lui per poter far incontrare di nuovo le nostre labbra.


Possono cinque ragazzi diventare tutta la tua vita per puro caso? Certo.
E possono gli stessi cinque ragazzi più uno diventare così lontani in pochi secondi? No, non possono.
Resteranno sempre e comunque la tua vita.
Qualsiasi cosa accada.
   
 
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: despicableandri