Dear Diary...
Prologo
Il rumore assordante di un aereo che decolla mi sveglia.
Stordita prendo il mio zaino da terra e mi sistemo comodamente, se così si può dire, sulla sedia di plastica.
Intorno a me c'è uno snervante via vai di persone che urlano, corrono e si agitano per nulla.
Detesto gli aeroporti.
Sono troppo caotici per i miei gusti. La gente ti spintona, ti fa cadere senza nemmeno chiederti scusa;
le code sono infinite e c'è sempre qualche prepotente che si imbuca prima di te pretendendo di avere ragione.
Si lo, adesso penserete che queste sono cose che capitano ovunque, ma chissà perchè proprio negli aeroporti
tutte queste catastrofi caitano almeno il triplo delle volte che nei luoghi "normali".
O perlomeno, capitano a me più spesso.
Una voce femminile proveniente da un altoparlante mi riscuote chiamandomi al gate per il volo verso New York,
la seconda tappa del mio viaggio. Dopo il liceo mi sono presa un anno sabbatico per rilassarmi un pó prima dell'università
e ho deciso di viaggiare per buona parte di questo anno.
Un'idea davvero splendida.
Il lato negativo di questa avventura é l'aeroporto.
Infatti, a prova di ciò, una donna carica di borse mi piomba addosso. Si scusa frettolosamente poi riparte. Non ci
faccio caso e proseguo, inconsapevole che proprio grazie a questo scontro la mia vita cambierà per sempre.
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Non uccidetemi! So che questo prologo racconta poco ma è proprio questo il bello no?
L'effetto sorpresa u.u
Saprete tutto nel Primo Capitolo ù.ù
Baci, Reb!