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Autore: Nati_Chan    10/09/2011    6 recensioni
-Cos’è questo sgradevole odore dolciastro?
La voce di Nattsu ruppe il canticchio di Komachi, che stava preparando dei dolcetti al cioccolato, dato che l’indomani sarebbe stato San Valentino.
Aveva in mano un grande cucchiaio argentato, ormai sporco di marrone, e dietro di sé, sul tavolino, c’era zucchero sparso dappertutto. Al centro, un pentolino in cui la ragazza ci aveva messo il cioccolato sciolto e caldo, pronto per gli stampi.
-Dolcetti!- annunciò sorridente Komachi.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Komachi Akimoto/Cure Mint, Nuts/Nattsu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Only Love**


Ave, popolo! Grazie tante a tutti quelli che leggeranno, anche a chi non ha voglia di recensire!
La fan fiction ha l’unico scopo di farvi capire che l’importante è l’amore che uno dà, non bastano gesti troppo appariscenti.
Ve lo dimostreranno proprio Nattsu e Komachi, che sono la mia seconda coppia preferita dopo Honoka e Kiriya. Adesso basta stressarvi, godetevi la one-shot!


  


~Non ama il cioccolato.

-Cos’è questo sgradevole odore dolciastro?
La voce di Nattsu ruppe il canticchio di Komachi, che stava preparando dei dolcetti al cioccolato, dato che l’indomani sarebbe stato San Valentino.
Aveva in mano un grande cucchiaio argentato, ormai sporco di marrone, e dietro di sé, sul tavolino, c’era zucchero sparso dappertutto. Al centro, un pentolino in cui la ragazza ci aveva messo il cioccolato sciolto e caldo, pronto per gli stampi.
-Dolcetti!- annunciò sorridente Komachi.
-Beh, non mi piace particolarmente il cioccolato: temo che dovrai mangiarlo tu.- le rispose Nattsu.
“Niente cioccolato, allora!”- pensò lei, che aveva fatto sforzi inutilmente.


~E’ allergico ai fiori.

“Di solito a San Valentino si regala del cioccolato, ma delle rose andranno benissimo!”
Komachi entrò allegramente in casa, con un mazzo di rose gialle in mano, come gli occhi di Nattsu.
Erano colte da poco, con ancora la rugiada fresca che bagnava gli steli spinosi: rose perfette, insomma.
-Nattsu, ho port..- la ragazza non ebbe neanche il tempo di varcare la soglia del salotto, che venne interrotta dallo starnuto di Nattsu.
-Komachi, le rose gialle sono veramente belle, ma dovresti sapere che sono allergico al polline dei fiori.- disse il ragazzo che cominciò a soffiarsi il naso.


~Non è romantico, per niente.

“Questa idea è magnifica, dovrà apprezzarla sicuramente!”.
Finito il lavoretto, ripose cartoncini, brillantini, tempere e pastelli nel cassettone di camera sua. Komachi mise in un cesto i suoi cuoricini di carta colorata appena fatti e andò in corridoio.
Prese scotch e filo rosso, addobbando le pareti con le sue decorazioni.
-Ma che stai facendo?
Era la voce di Nattsu che sentendo tutto quel trambusto in corridoio, si era preoccupato che fosse successo qualcosa a Komachi.
-Addobbo!- esclamò la ragazza tagliando un pezzo di filo.
-Togli questi cuori, per piacere! Sembriamo una coppia di sposini impazziti sull’orlo di una crisi.
Detto ciò, tornò a leggere.


~Non ama le cose appariscenti.

“Mi vergogno, ma almeno riuscirò a farmi notare, vestita così!”
Komachi si riguardò allo specchio almeno dieci volte, poi si decise ad uscire da camera sua.
Scese le scale e tornò un’altra volta in salotto.
-Nattsu..- sussurrò.
Il ragazzo appena la vide sputò il the alla pesca che stava bevendo.
-Ma come ti sei conciata!?- urlò mettendosi le mani sul viso per non far vedere il rossore alle guance.
Davanti a lui comparve una Komachi che non aveva mai visto prima: indossava una maglietta rosso fuoro troppo succinta, che metteva in mostra il petto e la pancia. Nella parte inferiore, una minigonna e dei tacchi neri.
-T-ti piaccio? Erano cose di mia mamma, che non metteva quasi mai.- disse la ragazza balbettando, rossissima in volto per la vergogna.
-E ci credo che non se li mette quasi mai, prova a seguire il suo esempio!- urlò Nattsu ancora sorpreso, rosso in volto tanto quasi la maglietta della ragazza.
Komachi non rispose, ma dai suoi occhi verdi uscì una lacrima. Corse velocemente, salendo le scale, andando sul balcone.


~Lui odia tante cose, ma ama Komachi.

Piangeva, sul balcone.
-Scusami.
La voce era quella di Nattsu, sbucato all’improvviso dietro di lei.
-Io.. Ti volevo fare dei cioccolatini, per addolcirti la giornata, ma li odi. Ho provato con i fiori, perché pensavo ti piacesse il loro profumo, ma dici di esserne allergico. Così ho provato a fare qualcosa di romantico creando dei cuori con i cartoncini, ma hai commentato la mia idea in modo sarcastico. Pensavo che oggi a te importasse solo di leggere quel libro, così per attirare la tua attenzione mi sono conciata come uno spaventapasseri, ma mi hai comunque risposto male. Odi tutto.. forse anche me.- concluse la ragazza asciugandosi una lacrima, seguita da un sospiro.
Nattsu la prese, baciandola dolcemente, solo la luna come testimone.
Un bacio che valeva milioni di parole, un bacio che ruppe il piccolo litigio.
-Odio molte cose.. però non avrei mai fatto questo, se non ti amo veramente.- disse, sorridendo.
Komachi rise felice: era il più bel San Valentino di sempre.
-Però..- aggiunge Nattsu, rosso in viso. –Togliti quella maglietta, ti prego.
-Subito!- esclamò Komachi, per tutta risposta.
Al ragazzo bastava solo sapere di essere amato, senza cioccolatini o cose varie: Komachi lo apprese quella sera.

 
   
 
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