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Autore: ghosth    10/09/2011    3 recensioni
questa è la mia prima storia vi prego di recensirla e corregerla se necessario, comunque questa storia parla di un giovane americano che sitrova intrecciato con la malavita la storia comincia quando lui ha più o meno 25 e si conclude con lui da anziano
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia parla di me, mi chiamo Charlie Goodman. Vivo e sono nato a New York sono laureato in scienze economiche, sono cresciuto in una famiglia molto ricca, sono sempre stato abituato al lusso, al vivere senza pensare a un domani. Un giorno deciso che era giunta l’ora di separarmi dai miei genitori e così feci. La mia vita è diventata un inferno tra la crisi e il fatto che io non sono abituato a dovermi procurare da vivere da solo, ero disperato. Finché un giorno ho conosciuto un uomo molto interessante si chiamava Steve Gibson era un tipo alto più o meno 1,75, muscoloso, capelli scuri, occhi azzurri che mi hanno colpito in modo particolare poiché risaltavano molto rispetto al suo corpo. Comunque lui mi offrì un lavoro semplice, dovevo solo fare dei piccoli incarichi per tipi non troppo apposto, però comunque erano ben pagati. Il mio primo incarico era portare un messaggio a un tale Neil Ford, il lavoro sembrava facile ma mi sentivo costantemente nel sbagliato, come se stessi facendo qualcosa di illegale. Arrivato da Ford, ho avuto una cosiddetta “accoglienza a braccia aperte” appena arrivato, trovai una decina di armi puntate addosso, ho sperato con tutte le mie forze che nessuno di loro aprisse il fuoco finché non fosse arrivato Ford, e così fu per mia fortuna. Ebbi una breve conversazione con lui e mi chiese il mio numero così se avesse avuto bisogno di me o dei miei umili servigi, avrebbe saputo dove trovarli, continuai con questi lavori di piccolo taglio per un po’. Evidentemente s’iniziavano a fidare di me perché un giorno mi affidarono un incarico ben più impegnativo e soprattutto rischioso… però era pagato benissimo… dovevo rubare un’ auto e poi mandarla a schiantare durante la notte contro un bar di Brooklyn io accettai tanto cosa poteva andare storto, ad eccezione di qualche graffio. Alla fine dei conti la sera in cui tutto doveva succedere era giunta, io rubai la macchina, e questa è stata la cosa più facile poi mentre andavo a Brooklyn, mi sono accorto che ero seguito, da un’auto nera che avevo già visto da Ford, allora la seminai e andai verso il bar. Una volta arrivato lì, ho accelerato al massimo e mi sono schiantato con il bar distruggendolo, appena sono sceso dalla macchina, quelli della macchina nera hanno cominciato a sparami e mi urlavano che ero un traditore. Quando smisero di spararmi, mi alzai in piedi e ho corso per chilometri nei vialetti stretti di Brooklyn e dopo due ore di inseguimento li seminai.In seguito scoprii che quel bar che avevo distrutto era di proprietà di Ford e ciò spiegava la sparatoria, ma sapevo che se quello era un bar di Ford sarebbe scoppiata una guerra di mafia che avrebbe visto come campo di battaglia Brooklyn e come affiliato anche me… decisi che dopo la sparatoria per la mia “sicurezza” dovevo comprare una pistola, quando presi questa decisione non sapevo che questa arma sarebbe stata oltre che la mia migliore amica la mia protettrice. Un giorno mi chiamarono i Gibson per dirmi che se li avessi aiutati in questa guerra di famiglie, che avevo causato io, loro mi avrebbero iniziato ad affidare incarichi più redditizi, e questo era tutto quello di cui avevo bisogno, quindi accettai. Mi era stato detto che un giorno sarebbe arrivato un ragazzo dicendomi una frase in codice “Garibaldi è sbarcato” che vuol dire “la guerra è iniziata agisci” la mia missione era quella di fare saltare in aria un deposito di armi, e quella di giustiziare il braccio destro di Ford, Robert Corleone, l’ultimo della famiglia mafiosa dei Corleone un tipo sveglio, non si fa fregare con facilità devo utilizzare tutta l’abilità che posseggo. Allora decido una lista di priorità e formo una squadra nome in codice “Cacciatori” per prima cosa dovevamo eliminare Corleone che ci avrebbe potuto dare non poche noie, il piano era questo, Richard il mio infiltrato nella famiglia Ford, doveva convincere Corleone a uscire dal rifugio per andare nel deposito delle armi e a quel punto avremmo potuto fare esplodere tutto insieme, e così iniziammo l’operazione “Caccia alla quaglia”.
  
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