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Autore: Fire Soul    12/09/2011    9 recensioni
Questa songfic ha partecipato al contest sul Forum
Bunny&Marzio - Oltre l'infinito, oltre l'eternità, classificandosi (con mia immensa sorpresa e felicità xD) quinta.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chibiusa, Usagi/Bunny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'A character, a thought, a song ....'
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Canzone scelta: Mama – Spice Girls
Autore: Dudy
Titolo shot: Fammi capire che ti sentirò sempre con me
Personaggi: Chibiusa/Usagi
Rating: Verde
Avvertimenti: il titolo della shot è ripreso dalla canzone “Pensieri e forme” del gruppo La Fame di Camilla 
 
FAMMI CAPIRE CHE TI SENTIRO’ SEMPRE CON ME


Questa mattina ti sei alzata davvero presto: non è da te.
Vuoi liberarti di me, non è vero? Non vedi l’ora che io riparta per poter, finalmente, avere tutto per te il tuo Mamo-chan.

Perché sei così egoista?

Perché non riesci a capire che per me sarà impossibile separarmi da voi per l’ennesima volta?
Oggi ripartirò e tutto quello che tu riesci a dirmi è: “Non sei contenta di ritornare a casa, Chibi – chan? I tuoi genitori saranno stati in pensiero per te!”

Non ti rispondo … Abbasso lo sguardo e continuo a stringerti la mano, mentre ci incamminiamo verso il parco.
Certo che non sono contenta. Tu, invece, si.
In questo momento vorrei solo urlare. Vorrei dirti che non voglio lasciare Mamoru e le altre. Vorrei dirti che, nonostante tutto, non vorrei lasciare te.
Sei sbadata; sei pasticciona; sei buffa!
Ma sei me: sei come me!
Ed io non posso fare a meno di amarti, anche se tu, in questo momento, non vedi l’ora di guardarmi mentre volo via lontano da te.

Siamo arrivate al parco … Vedo i nostri amici che ci salutano da lontano. Ci avviciniamo a loro.
Saluto le Inner stringendole forte a me. Prometto ad Ami che studierò, a Rei che pregherò ogni giorno stringendo i suoi talismani, a Makoto che cucinerò i suoi biscotti speciali per la mia mamma, a Minako che troverò il ragazzo giusto per me.

In tutti questi minuti mantengo sempre il mio sguardo basso e un silenzio solenne.
Mamoru si abbassa per salutarmi. Gli cingo le braccia al collo e affondo il mio viso nell’incavo della sua spalla, mentre lui mi stringe amorevolmente.
Per l’ultima volta sento il suo profumo: sorrido. Nel futuro usi sempre lo stesso. Ha un odore forte e deciso e, tuttavia, mi piace.
Per un momento ripenso a mio padre che sicuramente sarà lì ad aspettarmi e mi abbraccerà nello stesso modo, mentre io riassaporerò ancora lo stesso profumo: il suo, il profumo di Mamoru.
Mi allontano dalla sua spalla e lo guardo negli occhi.

“Mi mancherai!”

È l’unica cosa che riesco a dirgli sussurrandogliela. Lui mi sorride e mi schiocca un bacio sulla guancia dicendomi: “Anche tu! Fa’ la brava! E non far arrabbiare la mamma e il papà!”

Annuisco continuando a fissare l’oceano blu dei suoi occhi.

Hai visto Mamoru? Non ho pianto come quella frignona di Usagi! Io sono più forte!

Mi volto abbassando ancora lo sguardo …
È arrivato il momento di salutare anche lei.

Mi avvicino … Non ce la faccio a guardarla negli occhi.
Vedo la sua mano che pian piano si sta avvicinando al mio volto.
Non voglio alzare lo sguardo; non voglio salutarla.

“Chibiusa?” cerca i miei occhi. Non ce la faccio Usagi. Perdonami.

“Chibiusa … Ti prego! Guardami!” la sua voce è roca, rotta dal pianto.

Perché stai piangendo Usagi? Piangi per la mia partenza?

Mentre cerco di alzare il viso per incontrare i tuoi occhi, i ricordi cercano di farsi spazio, uno ad uno, nella mia mente …

She used to be my only enemy and never let me be free, 
Catching me in places that I know I shouldn't be, 
Every other day I crossed the line, 
I didn't mean to be so bad.


Tu … La mia unica e sola nemica. Possedevi l’oggetto per me più prezioso. Dovevo averlo: avrebbe salvato il mio regno, la mia famiglia. E, soprattutto, avrebbe salvato la persona più importante della mia vita: te! Ed io questo non potevo saperlo!
Arrivando nel XX secolo ti ho scombussolato la vita. E non avrei mai pensato che anche tu avresti fatto lo stesso con la mia.
All’inizio litigavamo spesso, forse troppo.

Una volta mi hai ripreso davanti ai miei amici perché avevo fatto la pipì a letto. Quanto ti ho odiato per questo! Avresti potuto evitare di farlo: ne avremmo parlato a casa, così nessuno avrebbe saputo nulla del mio “problemino.”
Invece tu, da bambina capricciosa proprio come me, facevi di tutto per mettermi in difficoltà.

Era un modo per vendicarti della mia cattiveria nei tuoi confronti?
Non volevo farlo, non volevo essere così cattiva.
Con te stavo bene ma i litigi non mancavano mai.
Almeno all’inizio. Era come se tu volessi metterti in competizione con me.
Invece mi sbagliavo: volevi soltanto proteggermi. Anche se non mi conoscevi ti sei fidata subito di me. Io, invece, non ho fatto altro che deluderti. Ti ho tradito passando dalla parte del nemico, ti ho fatto del male: non l’avrei mai voluto.
La situazione in cui mi trovavo mi aveva reso diffidente. Ero solo una bambina. I nemici volevano catturarmi; la mia mamma era caduta in un profondo sonno da cui non riusciva a risvegliarsi e il nostro regno era stato distrutto.
Ero sola. Non riuscivo a fidarmi di nessuno.

I never thought you would 
become the friend I never had.
 

Amica … Non ne avevo mai avuta una prima di arrivare qui. Non sapevo cosa significasse avere accanto una persona che sappia ascoltarti, consigliarti.
Non sapevo cosa significasse avere accanto una persona che riesca a farti ridere, anche se sei giù di morale, anche se tutto intorno a te sembra ormai perduto.
Mi hai ridato speranza, fiducia. Mi hai fatto ricredere su l’amore, sull’amicizia.
Mi hai insegnato che c’è del buono in ogni persona che incontriamo sul nostro cammino.
Mi hai insegnato che le persone tendono a chiudere il loro cuore e, spesso, diventano cattive, solo perché non vogliono soffrire ancora. Tuttavia, se queste persone trovano degli amici in grado di ascoltarli ed aiutarli ad uscire da questo guscio, rinascono.
Tu l’hai fatto con me. Mi hai fatto rinascere.
 
Back then I didn't know why, 
why you were misunderstood.


Eri gelosa di me e delle attenzioni che il tuo Mamoru mi riservava. Eri talmente gelosa che non riuscivi a capire che io ero solo una bambina e non avrei mai potuto portarti via l’amore della tua vita.
Però stuzzicarti era così divertente che non avrei mai smesso di farlo.
Scorgere la tua espressione imbronciata, quando litigavamo, mi scaldava il cuore.
Mettevi il broncio solo per essere coccolata.
Sapevo che subito dopo mi avresti sorriso. Non aspettavo altro.

Mi sorridevi … Era il tuo modo per poter fare pace con me. Era sempre una pace momentanea, poiché subito dopo ricominciavamo a stuzzicarci.
Ma io lo facevo soltanto per poter rivedere il tuo sorriso.
Il “sorriso della pace”, così mi piaceva chiamarlo, era diverso da tutti gli altri. Riuscivi a farmi dimenticare il motivo del nostro litigio ed io, guardandoti, non potevo fare a meno di pensare a quanto fossi stata fortunata incontrandoti.
 
So now I see through your eyes, 
all that you did was love. 


I tuoi occhi. Quegli occhi così limpidi, come il mare, tanto che mi ci potrei specchiare. Avrei dovuto capirlo subito, guardandoti, che eri tu.
Avrei dovuto capire subito che eri lei.
La mia mamma, come te, è un po’ sbadata.
Fa ancora i capricci qualche volta.
Brucia ancora i biscotti che prepara per il papà.
Ma la cosa più importante è che la mia mamma, come te, crede nell’amore.

La mia mamma è come te: è te!

Mette l’amore in ogni cosa che fa, in ogni cosa che dice. È grazie all’amore che ha superato tante difficoltà.
La mia mamma racchiude in sé ogni forma d’amore: l’amore per l’uomo che ama, l’amore per le sue amiche, l’amore per sua figlia, l’amore per il suo pianeta, la Terra.
È l’amore per ogni cosa che riesce ad infonderle fiducia e speranza. È l’amore che le ha dato sempre la possibilità di non arrendersi mai.
Ed è grazie all’amore che mi hai donato che io ho capito di non esser più sola.
 
 
Alzo, finalmente, lo sguardo … Incontro i tuoi meravigliosi occhi azzurri colmi di lacrime.
Anche tu, come me, sei triste per la mia partenza. Come ho potuto dubitarne?
Sono una stupida: come sempre.
Ho pensato che non mi volessi davvero bene, che non saresti stata triste quando io sarei ripartita.
Non riesco a staccare il mio sguardo da te. Le lacrime iniziano a rigare il mio volto.
Avevo promesso che non avrei pianto. Avevo promesso che sarei stata più forte di te.

Ma sono come te! Era inevitabile che accadesse.

“Se … Se non smetti di piangere … Fi … finirai per allagare tutto il parco, lo sai?” sto cercando di provocarti per l’ultima volta prima di andare via. Voglio rivedere il tuo broncio e quel sorriso che riservi solo a me.

“Anche … Anche tu … Non scherzi, sai? E poi non posso farne a meno! E’ più forte di me! Dovresti saperlo …”

Lo so Usagi! Lo so molto bene, perché anche io, come te, non riesco a fermare le lacrime.

Mi avvicino mentre con le mani cerco di pulirmi il volto. Tu fai lo stesso e un attimo dopo ci ritroviamo abbracciate. Ci stringiamo così forte che ci manca il respiro. I nostri singhiozzi si alternano: siamo proprio due frignone.
Avvicino le mie labbra al tuo orecchio e, dolcemente, inizio a sussurrarti:

“Mama I love you, Mama I care, 
Mama I love you, Mama my friend, 
My friend.”


So che odi l’inglese. Odi la scuola in generale, ma l’inglese particolarmente perché non riesci a capire neanche una parola.
Spero, però, che tu sia riuscita a capire queste o, almeno, quelle più importanti che ti ho appena detto.

Mi accorgo che le hai capite mammina.

Inizi a piangere ancora più forte. Il tuo respiro diventa sempre più affannato. Mi stringi ancora, come se volessi trattenermi.
Non posso Usagi: vorrei restare anch’io con te. Purtroppo non posso.
Anch’io comincio a stringerti più forte: prendo tra i miei piccoli pugni la tua maglietta rosa. Non voglio andarmene.
L’unica cosa che mi consola è che, tornando nel futuro, ti troverò lì ad aspettarmi. Sarai Serenity, la mia mamma, ma sarai anche Usagi, la mia migliore amica.

Prima di scoprire che, nel futuro, saresti diventata mia madre, ho capito che c’era qualcosa che ci legava.
Siamo diventate amiche prima di poter scoprire la verità.

Non avrei mai pensato che la mia migliore amica del XX secolo fosse proprio mia madre!

I didn't want to hear it then but 
I'm not ashamed to say it now, 
Every little thing you said and did was right for me, 
I had a lot of time to think about, 
about the way I used to be, 
Never had a sense of my responsibility.


La mamma mi ha sempre detto che faceva tutto questo per il mio bene. Dovevo crescere, diventare responsabile. Sarei diventata anch’io Regina un giorno e avrei dovuto proteggere il mio regno. Dovevo essere pronta per questo. E nel futuro non lo ero affatto: avevo paura. Paura di non farcela, paura di fallire.

Il papà mi parlava spesso della valorosa Sailor Moon. Pensai che combattendo al suo fianco e facendomi aiutare da lei, avrei vinto tutte le mie paure: sarei diventata forte.
Non mi vergogno ad ammettere che da lei, da te, ho imparato tanto. Sembra quasi impossibile, eppure è davvero così. 
Se lo dicessi a mamma Ikuko non ci crederebbe neanche lei: nel futuro sarai una madre, ed una regina, meravigliosa.

Sono diventata una Guerriera, grazie a te, nel XX secolo.

Diventerò Regina, grazie a te, nel futuro.
Adesso so che posso farcela perché tu sarai con me in ogni era, in ogni epoca.


But now I'm sure I know why, 
why you were misunderstood. 
So now I see through your eyes, 
all I can give you is love.


Riusciamo a sciogliere il nostro abbraccio; tuttavia le nostre mani, incontrandosi, si intrecciano.
Fisso ancora i tuoi occhi profondi: posso riuscire a guardarvi attraverso.
Con questo ultimo sguardo dovremmo salutarci.

Dopo quest’abbraccio sarà meno doloroso: so che ti sentirò sempre con me.
So che mi aiuterai ad essere forte.
Quello che io rappresento per te è ancora difficile da comprendere, per una bambina come me.
Tuttavia, specchiandomi nei tuoi occhi, non posso che farti una promessa: tutto ciò che potrò darti sarà amore. Avrei voluto capirlo prima.

Mentre cerchi di fermare le lacrime, inutilmente, riesci a dirmi queste ultime parole: “Anch’io ti amo, bambina mia!”
Annuisco, continuando sempre a guardarti. Respiro profondamente.

“Adesso devo proprio andare, mamma!”

Stringo per l’ultima volta le tue mani, prima di lasciarle per sempre.
Le alzo davanti al mio viso, le bacio e subito dopo le lascio voltandomi.
Se non ti guarderò potrò invocare il Dio del tempo senza commettere errori.

Prendo la chiave del tempo e pronuncio la formula ad occhi chiusi e tutta d’un fiato.

Il cielo si apre: una tenue luce mi avvolge.

Mi volto stampando nella mia mente il tuo sorriso, i tuoi occhi.
Mentre comincio a volteggiare nel cono di luce, che mi riporterà a casa, le mie labbra pronunciano, piano, ancora quelle parole:

“Mama I love you, Mama I care, 
Mama I love you, Mama my friend.
You're my friend.”


* LA CANZONE SCRITTA IN CORSIVO E’ “MAMA” DELLE SPICE GIRLS.

Ho pubblicato la shot aggiungendo le correzioni che le due giudici del contest mi avevano fatto notare.
Ringrazio Demy e Silvia per aver indetto questo contest e per i loro consigli. ;)
Sono felicissima del mio risultato (che non mi aspettavo assolutamente vista la bravura di tutte le partecipanti!).
Ringrazierò sempre le mie Inner Crazy (Gabry,Faby, Ely) perché riescono sempre a spronarmi nei momenti di sconforto e a farmi continuare con questa folle idea della scrittura! Inoltre, volevo ringraziare anche una persona che ho conosciuto attraverso questo fandom che è sempre presente con le sue recensioni e i suoi consigli e che ha apprezzato questa songfic nonostante il personaggio di Chibiusa non sia tra i suoi preferiti: Federika21. Grazie davvero!

Dudy
   
 
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