THOMAS JOSEPH “Vampire” RATLIFF – CAPITANO IN SECONDA
Aveva passato la notte nella cabina del capitano, perciò era un po’ stanco. Capitava da un po’ di tempo e Thomas lo accettava senza problemi. Aveva sempre pensato di essere interessato alle donne, ma dopo Adam Mitchel Lambert non osava immaginare di toccare più un corpo femminile. La prima notte, in particolare, Thomas si era sorpreso di quanto tutto fosse stato naturale. Vero, mai il suo cuore aveva sobbalzato così tanto prima d’allora, nel momento in cui aveva lasciato che la devozione verso il suo capitano si approfondisse. Ciò che accadde era cosa disdicevole per i veri uomini. Per la gente certe questioni erano perversione, lui le aveva sempre giudicate tutt’al più come un vizio poco comprensibile e “sporco”. Ah come si era capovolta la sua opinione da quando aveva conosciuto BlackFeather. Quell’uomo non aveva nulla fuori posto, nonostante le sue abitudini di letto. Valoroso, forte e scaltro. Un uomo acculturato e facoltoso che si era lanciato nella pirateria dopo aver subito un torto giudiziario. Chissà, a volte la vita ti dà le spinte giuste…
Ovviamente Thomas, quando si era unito alla ciurma tre anni prima, non aveva immaginato che sarebbe finito a voltolarsi con lui fra le lenzuola, trasformando le nottate più placide a bordo dell’ “Entertainment” in appuntamenti col paradiso. Inoltre il capitano lo trattava bene e se c’era qualcosa nella sua vita tormentata che era degno di essere chiamato “amore” era il sentimento che provava verso di lui.
La mattinata si prefigurava ottima. Col vento in poppa la nave filava liscio verso le coste indiane. Thomas tese l’orecchio al canto del suo capitano, e prontamente tirò fuori di tasca l’armonica per accompagnarlo. Aveva imparato a suonarla a dieci anni, allora davanti a sé vedeva già un futuro da pirata. Quando sua sorella si era sposata e i suoi genitori erano morti non aveva avuto più nulla che lo trattenesse a casa. Lavorava già da un po’ giù al porto e quando l’ “Entertainment”, ancora sconosciuta, attraccò con quell’equipaggio stravagante, Thomas annusò le prospettive. Quella sera stessa alla taverna, un omaccione ubriaco e maleodorante aveva attaccato briga, scaraventandogli addosso una sedia. Tutti i presenti avevano cominciato a rumoreggiare, facendo il tifo. Thomas si era fatto valere, schivando le sue offensive e dando giù di destri e sinistri, finché il seccatore non l’aveva messo al muro e il biondino già vedeva la fine ballonzolare tragicamente davanti a sé.
Evidentemente la sua buona stella l’aveva protetto, perché BlackFeather aveva assistito alla scena, e aveva afferrato l’omaccione per le spalle costringendolo a voltarsi. Thomas aveva sgranato gli occhi per l’ammirazione mentre lo sconosciuto benefattore atterrava l’aggressore. Quell’uomo dagli splendidi occhi di ghiaccio aveva alzato lo sguardo verso di lui e gli aveva teso la mano. Thomas, confuso e sollevato, gliel'aveva stretta senza troppa convinzione, ipnotizzato da quello che era appena accaduto.
BlackFeather si era accostato al suo orecchio per farsi sentire al di sopra del frastuono dei clienti festanti della taverna. –Una carriera piratesca, amico mio. Ci hai mai pensato?
Thomas, se possibile, aveva spalancato ancor di più gli occhi. Ma chi era quell’uomo? Avrebbe voluto gettarsi in ginocchio davanti a lui!