E’ il più grande
difetto dell’Umanità, dell’essere umano, dell’essere donna. E’ l’insicurezza. E’ pensare che ciò che fanno gli altri, ciò che
dicono, ciò che sono, sarà sempre meglio di quello che sei tu. E’ credere di
non essere all’altezza, di non valere, di non saper scegliere e per questo
motivo devono essere altre persone a decidere per te. E’ essere convinti che
una volta saputo cosa ci aspetterà non sarà più possibile cambiare, agire diversamente. E’ la debolezza nata
dalla troppa bontà sempre presente nei cuori degli ingenui.
Poi accade
qualcosa, avvenimenti che vanno oltre l’immaginabile, il mondo inizia a
calpestarti, a lasciarti in disparte, a prendersi troppe libertà.
Accade che qualcuno
comincia a trattarti esattamente per quella che sei, inizia a guardarti con
occhi diversi, sani, non condizionati da passato e futuro. Ti conosce per come
ti vede, per come ti sente.
E allora capisci
che la vita è solo nelle tue mani, che sai di valere qualcosa, che sai di poter
decidere per te stessa.
Capisci che l’amore
non è scritto. L’amore è vissuto.
-CAPITOLO 1-
-RICOMINCIARE-
Sicura,
decisa, irremovibile. Lo sguardo di Bunny non esprimeva altro che fermezza e
convinzione. Il suo “no”, quella sua risposta tanto inaspettata era rimbalzata
nell’ambiente su pareti invisibili che si erano eretti così freddamente come le
loro espressioni. Nessuno riusciva a capire come avesse potuto avere una tale
reazione, tanto meno Seiya che, sbalordito ma felice allo stesso tempo,
continuava a tenerle stretta la mano, esattamente come lei aveva voluto.
“Cos’hai
detto?”. La domanda di Kakyuu appariva più un’ammissione di inquietudine
piuttosto che di sfida.
“Ho
detto no” ripeté Bunny, risoluta “non ti guarderò negli occhi, non lascerò che
tu cancelli i miei ricordi” disse, volgendo lo sguardo verso Seiya “i miei
bellissimi ricordi” precisò, per poi riporre l’attenzione su Kakyuu.
La
Principessa si guardò intorno, cercando nei visi delle guerriere qualche segno
testimone di colpevolezza, cercando la persona che le aveva rivelato il piano. Ma
avevano lo stesso sguardo smarrito proprio dei suoi occhi e ciò provava che
nemmeno loro ne sapevano niente, come lei.
“Tu…tu
non puoi saperlo…come fai a saperlo…”
“Non
ci vuole molto” intervenne Yaten, appesantendo la situazione “sappiamo
benissimo chi le ha detto tutto, non è vero…Seiya?”
“Che
cosa?” urlò, voltandosi di scatto “No!” lo fermò Bunny, tirandolo a se “non è
stato lui, non è stato nessuno. Lo so e basta!” chiarì, prima che potesse
sfociare in una lite.
“Bunny,
possiamo spiegarti…” “Non ti preoccupare, Rea, non è necessario” la precedette,
sorridendo “non sono arrabbiata con voi! E nemmeno con voi” proseguì
rivolgendosi ad Heles e Milena, pietrificate “non più ormai”
“…non
più?” sottolineò Kakyuu. Bunny esitò qualche secondo, il modo in cui la
principessa la fissava le provocava solo ansia, rendendola maggiormente
nervosa. Annuì, senza aggiungere altro ma sentiva che non sarebbe finita così.
“Ascoltatemi”
riprese, notando comunque come Kakyuu non le togliesse gli occhi di dosso,
imperterrita “so perché siete arrivate fino a questo punto, fino a prendere una
decisione così estrema. Ma credetemi se vi dico che questa non è la scelta
giusta, che allontanarmi da una persona non vuol dire dimenticarla.
So
che avete paura, che pensate che abbia smarrito me stessa ed il compito che mi
appartiene. Ma non è così, anzi. Non sono mai stata così sicura di me stessa in
tutta la vita. E so che vi sembrerà strano ma il merito di tutto questo, il
merito per come sono ora…è solo suo. Quindi dovete smetterla di tentare in
tutti i modi di dividerci perché non succederà mai! E dovete smetterla di
pensare che stare con lui comporterà non prendere le mie responsabilità,
conosco il mio dovere e lo manterrò. Quando tornerò sulla Terra risolverò le
questioni in sospeso e continuerò a difendere il mio Pianeta, esattamente come
ho sempre fatto. Ma resterò con lui, con o senza la vostra approvazione.
Se
ora mi vedete come Bunny, siate mie amiche ed appoggiatemi in questa scelta. Ma
se mi vedete solo come Serenity, abbiate la coscienza di rispettare la volontà
della vostra Principessa. Ora ricomincio da qui, ricominciamo da qui.
Una
cosa è certa…non deciderete più per me” concluse, lasciandoli senza fiato,
senza respiro, come se le sue parole veementi avessero rapito l’ossigeno dai
loro corpi.
L’ultima
sillaba pronunciata da Bunny fu l’ultimo suono che rintoccò nell’aria, il loro
silenzio era quasi imbarazzante, solo leggeri passi scricchiolanti sul
pavimento lo ruppero, passi in avvicinamento, passi verso di lei “Oh Bunny…”
esclamò Kakyuu con volto deluso, terrorizzato “Bunny…che cosa hai fatto?”.
Il
silenzio cadde nuovamente ma ancora più in profondità, in modo ancora più
terrificante. Bunny osservava Kakyuu nella più completa disperazione, c’era
qualcosa che sapeva, qualcosa di talmente terribile da farla rabbrividire.
Perché le aveva detto quelle parole.
“Lasciateci
sole” ordinò Kakyuu, senza distogliere lo sguardo da Bunny, immobile,
raggelata. Il tono della Principessa era stato talmente minaccioso da non farli
dubitare nemmeno per un secondo. Ubbidirono, lasciandole sole in quel segreto
che mai avrebbero dovuto scoprire.
Trascorsero
parecchi minuti prima che Kakyuu cambiasse posizione. Sembrava una statua,
senza sentimento, senza nucleo vitale, senza sapere cosa fare o da dove
cominciare. Bunny allo stesso modo non tentava nemmeno di muoversi. Kalliope
era stata chiara, nessuno avrebbe mai dovuto saperlo, ma la soggezione di
Kakyuu non era così vincibile. Eppure doveva provarci.
“Principessa…”
tentennò, senza avere alcuna risposta. Accennò ad un sorriso per sciogliere un
po’ il ghiaccio, per sembrare tranquilla “non so a cosa tu stia pensando ma io
non ho fatto niente” rise, non volendosi sbeffeggiare di lei ma cercando solo
una via d’uscita il più indolore possibile.
Kakyuu
le voltò le spalle, passeggiando su e giù per l’ampio balcone, incurante di
come stesse trascinando il vestito a terra, raccogliendo ogni singolo
rimasuglio di polvere. Stava pensando, stava analizzando, stava cercando la
risposta a tutto ciò. Poi si bloccò, appoggiando le mani sul cornicione, come se
non riuscisse a sopportare ciò che aveva in mente, come se il peso del corpo
non le permetteva di reggersi in piedi autonomamente.
“Bunny,
ti prego…rispondi sinceramente a ciò che sto per chiederti” “Si…va bene”
rispose balbettando. Kakyuu si voltò per poterla guardare nuovamente ma con
occhi diversi, occhi languidi, inumiditi da lacrime trattenute dalla sua stessa
volontà. Bunny s’irrigidì, non l’aveva mai vista piangere, mai.
“Bunny…”
inspirò profondamente “…hai mandato indietro il tempo?”.
Bunny
tacque, indietreggiando di qualche centimetro. Come l’aveva scoperto? Non era
possibile, solo lei ne era a conoscenza, solo lei doveva saperlo, nessun altro.
Le labbra tremavano come se fossero assiderate, il torpore dalle mani si
espanse fino alle gambe, non lasciando dubbi sulla sua risposta.
“Non
posso crederci” disse Kakyuu, portandosi la mani fra i capelli “l’hai fatto per
davvero! Hai portato indietro il tempo!”
“Ma…ma
come lo sai?”
“Allora
è così, è proprio così! Bunny ma ti rendi conto di cosa hai fatto? Ti rendi
conto delle conseguenze?”
“Io
non credevo, Kalliope mi aveva detto che…”
“Kalliope?
Come conosci le libellule? Sono state loro?”
“…si”.
Kakyuu
riprese a camminare imbizzarrita, non volendo credere che ciò che temeva si
fosse realmente realizzato. Bunny le corse incontro cercando di fermarla
“Principessa, perché fai cosi? Ti prego parlami!” ma Kakyuu non smetteva di
camminare, farfugliava con se stessa frasi senza senso, muovendo freneticamente
le mani, come se stesse calcolando qualcosa “Di quanto sei tornata indietro?”
“Cosa…”
“Rispondi
Bunny!! Di quanto sei tornata?”
“Non
lo so…un paio di mesi credo” “Mesi?” ripeté, senza fermarsi un momento.
Alla
sua vista, Bunny diventava sempre più irrequieta, sempre più impaziente, non
avrebbe sopportato oltre. Si parò velocemente davanti al suo cammino
costringendola a bloccarsi una volta per tutte “Ti prego smettila, smettila!!”
gridò a voce strozzata “che cosa sta succedendo? Perché sei così spaventata?”.
Kakyuu
riprese fiato, come se avesse corso per chilometri senza una meta. Si asciugò
le lacrime dal viso, riprendendo la tranquillità che aveva smarrito “Ora sarà
tutto diverso, dovremmo fare i conti con le conseguenze, non ci sarà scampo,
non ci sarà soluzione e ce ne accorgeremo molto presto…”
“Conseguenze?
Ma di cosa stai parlando cos’è che succederà?”. Kakyuu si fece scivolare a
terra, le gambe non la reggevano più. Le incrociò come una bambina in cerca di
protezione, mentre le lacrime cominciarono nuovamente a sgorgare incontrastate.
Fissò Bunny negli occhi, trasmettendole il terrore proveniente dal suo profondo
“Ora cambierà…cambierà tutto”.