Solo perché sei tu.
#048. Just waiting
“Aspettami,
Neil!”
“Corri,
Todd! Arriveremo in ritardo!”
La neve
non porta più alcuna traccia di quella corsa.
Eppure
non è trascorso tanto tempo da allora. Forse un paio di settimane.
Due
settimane, e improvvisamente Puck non c’è più.
“Aspettami,
Neil!”
“Su,
Todd, non è possibile che tu sia sempre l’ultimo!”
Gli
viene quasi da sorridere ripensando a Neil, a Welton, alla sua irritante
abitudine di fare sempre tutto all’ultimo momento.
Sempre
lo stesso teatrino, un giorno dopo l’altro, ogni tanto anche più volte al
giorno.
Era
sempre lui a iniziare,
[Aspettami,
Neil!]
ed era
sempre con un sorriso che Puck gli rispondeva,
[Solo
perché sei tu, Todd.]
sempre
con un sorriso.
I suoi
genitori non lo vorrebbero qui, oggi.
Non lo
vorrebbero qui, mentre degli uomini sconosciuti calano una bara di legno
massiccio dentro una buca rettangolare scavata nella terra gelata.
Non lo
vorrebbero qui, oggi che si seppellisce un suicida.
I suoi
genitori non lo vorrebbero qui, oggi, ma Todd è riuscito a convincerli.
Un
giovane uomo con il suo stesso naso aspetta dietro di lui. Gli somiglia
abbastanza, ma non è abbastanza vecchio per essere suo padre.
I suoi
genitori non lo vorrebbero qui, ma hanno accettato di lasciarlo andare, a patto
che con lui ci fosse suo fratello.
Suo fratello,
il campione di atletica e lo studente modello. Il fratello maggiore, il primogenito,
il campione.
Todd
non lo degna di uno sguardo, perché oggi, qui, degli uomini
sconosciuti stanno seppellendo Puck.
“Aspettami,
Neil!”
“Se
andassi ancora un po’ più lento, finiresti col camminare all’indietro!”
Se
soltanto Neil avesse aspettato l’alba, se solo avesse aspettato la
fine di quella notte… se solo non avesse impugnato quella pistola, se solo
avesse provato a cercare una soluzione…
Todd
stringe i denti, pensando che forse Neil non ha mai saputo aspettare.
Eppure
mi hai sempre aspettato quando te l’ho chiesto. Perché quella notte non hai
aspettato, Puck?
Nel
silenzio del cimitero, Todd capisce che forse Neil ha saputo aspettare solo
lui.
Forse,
ma quella notte non è comunque riuscito a farlo.
Quella
notte – in quella lunghissima, fredda, dannata notte –
Puck ha pensato solo a se stesso, al suo cuore spezzato. Non ha pensato che,
impugnando quella pistola, avrebbe spezzato anche quello di Todd.
Ma a
Todd, in fondo, non importa.
Todd è
pronto a perdonare il gesto folle di Puck, a patto che ora Puck lo aspetti.
Aspettami,
Puck. Ti prego, aspettami.
Todd
depone un lieve bacio sulla rosa che per tutto questo tempo ha tenuto stretta
al petto.
È bianca,
così come bianca era l’anima di Puck.
Lascia
cadere il fiore sul legno della bara, mentre la neve inizia a cadere più fitta.
Aspettami,
Puck.
Mentre
Todd si allontana nell’ombra del fratello – come sempre, in ogni giorno
della sua vita – si alza un leggero vento, che dal nord sembra sussurrare
solo
perché sei tu.
[474
parole.]
Note
dell’Autrice
Eccoci
dunque giunti al mio primo tentativo in questo fandom – nonché alla mia prima
Slash.
Ho
sempre negato che tra Neil e Todd ci fosse qualcosa di più di una semplice
amicizia, ma guardando per l’ennesima volta il film mi sono resa conto che, in
effetti, Todd potrebbe aver sviluppato una specie di malsana dipendenza da Neil
– visto che, in fondo, era stato proprio ‘Puck’ il primo ad accettarlo
completamente per i suoi pregi e i suoi difetti.
In
questa flashfic ho voluto inserire anche il fratello di Todd, personaggio che
nel film è soltanto discusso, mai visto davvero – dunque non so se abbia lo
stesso naso di Todd oppure no ^^.
Spero
di non aver pubblicato uno scempio.
In
caso contrario, fatevi sentire.