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Autore: ShionBlueEyes    21/09/2011    0 recensioni
L è scomparso.
La Wammy's House è in pericolo.
Un enigmatico assassino lascia una pista di omicidi irrisolti per scoprire se esiste un degno successore del famoso detective.
Tre ragazzi in una corsa contro il tempo.
{Fic scritta a quattro mani tra me e mio cugino.
Genere: Comico, Introspettivo, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri personaggi, L, Mello, Near, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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"Uff... Che pizza!" Imprecò Night sbattendo la testa sul banco "quanto è pallosa la matematica!"

"Questo perché non la capisci" disse Alfa sistemandosi gli occhiali sul naso producendo uno sbrilluccichio.

"Non è vero!" Rispose nervosamente lei. Aveva alzato troppo la voce e si era fatta riprendere dal professore. In realtà non riusciva proprio a capirla: tutti quei numeri... e i segni... Bha, solo a pensarci le veniva il mal di testa.

Per fortuna alla sua destra c'era Mello che trovava sempre un modo per farla ridere.

"Guarda quella mozzarella come prende appunti!" osservò lui indicando Near, seduto tre banchi più giù.

Mello non lo poteva sopportare non solo per il carattere decisamente diverso dal suo, ma sopratutto perché Near era sempre un gradino più in alto di lui.

La rivalità che si era instaurata tra i due rendeva impossibile qualsiasi tipo di relazione.

Anche Night provava una certa antipatia per Near. Ma ora che ci pensava non c'era un motivo preciso. Probabilmente perché con il suo atteggiamento asociale la ignorava sempre.

Ad Alfa invece era indifferente. Certo non era suo amico ma non riteneva di odiarlo come i suoi amici.

"Mi sono scocciata!" Imprecò Night, per poi prendere dalla tasca dei jeans blu scuro il suo Mp3 e sistemarsi una cuffia nell'orecchio. Avrebbe così sentito la lezione ma nello stesso momento avrebbe ascoltato la sua adorata musica che variava dalla classica al rock.

"Non farti beccare almeno" le raccomandò il moro, alla sua sinistra, senza alzare lo sguardo dal suo libro.

Night alzò gli occhi al cielo. "Non sono nabba, è Mello che si fa beccare mentre mangia la cioccolata" rispose la ragazza ridacchiando, ricevendo un accenno di linguaccia dal biondo.

"Night e Mello! Invece di disturbare la lezione, venite alla lavagna!"

 

Finita la lezione i tre ragazzi si diressero verso la mensa. Avevano tutti fame anche se la prospettiva di uno dei soliti nauseabondi pasti della Wammy's House avrebbe fatto passare l'appetito anche ad un lupo.

"Chissà cosa si mangia oggi... "disse Night portando le mani dietro la testa.

"Polpettone" rispose sinteticamente Alfa, provocando uno sguardo di disgusto degli altri.

"Ma perché?" Chiese Night, con un tono di voce simile a quello di una bambina di cinque anni.

"È l'unica cosa che la cuoca sa preparare" continuò Alfa storcendo il naso.

"Semmai se il cibo fa schifo poi venite in camera e ci ingozziamo di cioccolata" propose Mello a bassa voce.

Appena il biondo si girò vide Night con un luccichio negli occhi e la bava alla bocca. Sì, l'idea di mangiare del cioccolato era molto meglio.

"Mello... Io ti adorooooo!" Urlò la ragazza saltandogli in spalla, provocando degli sguardi piuttosto perplessi da parte di quelli che passavano. Alfa si limitò a sospirare rassegnato, sistemandosi gli occhiali sul naso.

Mello scosse la testa ridendo e continuò a camminare con Night sulla schiena fino ad arrivare in mensa dove, per creanza, la fece scendere.

I tre presero i vassoi e si misero in fila per il pasto. L'atmosfera della mensa era molto simile a quella di un carcere e la cuoca era parte integrante del tutto. La donna infatti sembrava un troll e i suoi piatti erano direttamente proporzionali al suo aspetto. 

Night vide il donnone spatasciarle sul piatto una massa informe di carne che sembrava voler prendere vita e azzannarla. La ragazza si sedette al tavolo dei suoi amici e, guardando Mello, disse: "Dopo voglio la tua cioccolata, e anche tanta!"

I tre cominciarono a mangiare trattenendo dei rantoli di nausea.

Dopo cinque bocconi Night allontanò il piatto disgustata, incapace di continuare.

Si mise ad osservare la sala. Sì, sembrava veramente un carcere. I muri bianchi, crepati e sporchi, davano un senso di trancuratezza e le piccole finestre chiuse rendevano l'atmosfera asfissiante.  

Abbassando lo sguardo si trovò davanti Near seduto da solo, mangiando lentamente. Non aveva mai notato quanto l'albino fosse deprimente mentre mangiava. Cioè, era deprimente sempre, ma in quel momento più del solito. Il camicione bianco gli copriva le mani mentre i capelli nascondevano gli occhi scuri e terribilmente vuoti.

L'intero suo essere sembrava vuoto. 

Un brivido percorse la schiena di Night. Forse Near era semplicemente solo...

La ragazza osservò anche Mello, alternando gli sguardi tra i due. Uno era silenzioso e riflessivo mentre l'altro era rumoroso e impulsivo. Erano gli opposti, il bianco e il nero.

Lei e Alfa, invece, erano più equilibrati. Certo, il ragazzo era forse più simile a Near mentre lei più a Mello, ma alla fine erano come due bilancieri. 

Near era il bianco, Mello era il nero, Alfa e Night erano il grigio.

La ragazza non aveva mai pensato a questo aspetto. Ma allora, perché loro e Near non andavano d'accordo? Era forse quella la condizione ottimale oppure avrebbero dovuto avvicinarsi di più all'albino? Mello ovviamente non l'avrebbe mai fatto, ma lei e Alfa? I due grigi?

Bah, era inutile fare quei ragionamenti assurdi. Near era antipatico punto e basta. Fine della storia. 

"Ehi Night tutto ok?" Domandò Alfa scuotendola per un braccio.

"Tranquillo Alfa, mi ero solo data per un attimo alla filosofia"

"Ok... Ma comunque a me non piace il grigio, preferisco il nero"

"Come?" Night ebbe un brivido lungo la schiena. Alfa leggeva nel pensiero? No, non poteva esser... "Ehi Night, non ti sei accorta che stavi pensando ad alta voce?"

"Ehm... Mi sono solo ricordata che dopo pranzo c'è il colloquio con L..." 

Era vero: di solito non dimenticava mai neanche un incontro, ma quel giorno aveva la testa fra le nuvole. I suoi occhi si riempirono di gioia. 

"CHE BEEEELLOOOO!!!!!!!" Urlò Night facendo cadere dalla sedia il povero Mello che cercando un appiglio afferrò il polpettone che gli finì addosso, o forse, aveva preso vita e lo stava azzannando.

Invece Alfa si limitò a sistemarsi gli occhiali sul naso producendo uno sbrilluccichio.

  
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