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Autore: JosephineAntoniette    22/09/2011    3 recensioni
Un'idea un po' pazza.
Una one-shot,un happy ending per ogni relazione che Nate,il nostro Golden Boy,ha avuto.
Come sarebbe stato il suo futuro se avesse scelto Serena?Blair?Jenny?Vanessa?Bree?Cathrine?Jordan?Juliet?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nate Archibald
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Ok,è un po’ un’idea pazza quella che mi è venuta oggi:in piena astinenza da GG in questi giorni ho riguardato le vecchie puntate (ma quanto erano belle la prima stagione e la seconda?Anche la prima parte della quarta non è stata male…) e mi sono accorta di quanto il personaggio di Nate fosse stato svalutato.
Praticamente non ha una story lane ed anche i suoi amori sono un po’ campati in aria.Perciò mi sono detta,perché non scrivere degli improbabili happy ending? Avete capito bene:una raccolta di one-shot su improbabili happy ending delle storie di Nate.
Un capitolo per ogni ragazza.
La mia coppia preferita?Ve la rivelerò solo alla fine se avrete la pazienza di seguirmi.
 
 
CAPITOLO 1: i am not a Princeps anymore

Era stata una dura settimana,sembrava che nessun professore volesse far laureare Nate Archibald. Perchè?Perchè era una responsabilità:non si poteva bocciare un mezzo Vanderbilt e la stampa gli sarebbe stata addosso.Cosa c’era di meglio di un Golden Boy che si laureava?Era davvero intelligente o il finale della storia era già stato scritto a suon di mazzette?
Così nessun professore sembrava accettare di buon grado la sua domanda di laurea;accettavano,ma senza entusiasmo,sperando che il ragazzo cambiasse idea.
La classica patata bollente da rifilare ad un collega.
Rimpiangeva i tempi in cui l’unico problema era Gossip Girl e i suoi post;Adesso che era cresciuto la stampa aveva messo gli occhi su di lui e anche suo nonno.
Soprattutto suo nonno.
Il giorno prima si era presentato con un costoso pranzo a sacco e grandi progetti:Congresso,Senato,elezioni.
Lo aveva ubriacato con tutti quei sogni luccicanti ma Nate non era uno stupido,sapeva bene che dietro a quell’El Dorado moderna c’erano sotterfugi e tradimenti,gambe da spezzare e persone da calpestare.
E come al solito,lui non sapeva quello che voleva.
Si sedette sul divano in pelle della suite di Chuck;lui e Blair dopo quella che lui amava definire come la parentesi monegasca,erano tornati insieme ed adesso erano in giro per il mondo,felici ed innamorati.
Il trillo del telefonino lo avvisò di un nuovo post di Gossip Girl;i post su di loro erano diminuiti negli anni.Era una questione di proporzionalità:più i loro nomi apparivano sui giornali e meno si leggevano in quel blog.
Gossip Girl voleva affondare i denti  in carne fresca e scandali;la loro pelle era diventata troppo dura e la loro vita troppo seria.
Chuck continuava a fatturare miliardi e si era ripreso le industrie Bass,Blair era una redattrice di moda,Dan uno scrittore,Vanessa una regista di successo.Jenny aveva partecipato a Project Runway vincendolo ed ora reclamava consensi universali,era sempre in giro per atelier e sfilate.Serena…
Il post riguardava proprio Serena.
Era diventata un’attrice-modella-presentatrice.Insomma era sempre lei e,secondo Gossip Girl era tornata in città.
Nel suo mondo confuso e sempre insoddisfatto lei era il suo raggio di sole.L’unica cosa che aveva sempre voluto,la sua costante.
E non riusciva mai ad ottenere,perché lui non sapeva lottare.Per conquistare Serena Van De Woodsen non bastava il suo bel faccino o il suo bel conto in banca,né il suo cognome o quello di suo nonno.Occorreva lottare.
E lui non ne era in grado.Era come una foglia trascinata dal vento,questa era stata la sua vita fino ad adesso. Lui aveva semplicemente accettato quello che era venuto.
Tutti riescono ad ottenere le cose,il difficile sta nel tenerle.
E lui non era mai stato bravo in questo.
Si versò il liquore di Chuck e lo bevve tutto d’un sorso.La gola bruciava ma il fastidio lo rendeva vivo.
 
 
 
Si alzò la mattina dopo con un forte mal di testa,la bottiglia vuota e un bigliettino sarcastico di Chuck che gli diceva che non era saggio bere da solo:si viene sempre a sapere e ci si rovina la reputazione.
Sorrise e buttò il biglietto alzandosi.Chuck era un vero amico e nel frullatore c’era il suo famoso rimedio anti-sbornia.
Lo versò in un bicchiere di cristallo e lo bevve tutto d’un sorso.
Faceva schifo,ma nel giro d’un ora sarebbe stato meglio,ora aveva bisogno di una doccia e di una camicia pulita.
 
Un’ora dopo stava effettivamente meglio e varcava i cancelli della Columbia pronto a ricevere ennesimi sorrisi stringati dai professori.Il primo nella lista giornaliera era un certo Morrison.Si diresse verso il suo ufficio ed entrò.
La segretaria gli indicò la sala d’attesa.Perfetto!Ci mancava solo l’attesa;a cosa serviva prendere un appuntamento se non era rispettato?
Si sedette ed estrasse il cellulare;aveva un nuovo messaggio vocale.Chiamò la segreteria e la sua voce apparve chiara e squillante.
“Ciao Nate ho ricevuto ora il tuo messaggio…non so bene cosa dirti,ma tu lo sai che io non ho mai spesso di pensarti.Mai.Ora devo andare”
Erano le parole più belle che poteva sentire e sorrise come un ebete.
Ma quale messaggio gli aveva mandato?Mai ubriacarsi da soli,Chuck aveva ragione.
Controllò fra la posta inviata.
Una e mail a Serena.
Titolo:mi manchi.
Messaggio: torna da me.
Oh cazzo!Cos’aveva fatto?
Si passò una mano sulla faccia e pensò che era un imbecille.
In quel momento la segretaria lo informò che il professore lo stava attendendo.
Lottare.
Si alzò e lasciò la richiesta di laurea sulla sua scrivania,dicendole che sarebbe tornato nel pomeriggio.Nessun nome sulla richiesta.Il professore lo avrebbe accettato o meno solo per la sua bravura.
Chiamò un taxi e gli promise una generosa mancia per ogni secondo guadagnato.
 
 
Serena.Quanto era dolce quel nome nei suoi pensieri?
Era scritto a lettere d’oro come il suo vestito al matrimonio degli Shepard.Nei suoi sogni riusciva ancora a sentire la compostezza di quel tulle che aveva spiegazzato e strappato appena nell’ansia di sbottonarsi i pantaloni.
Era profumato come l’odore del frigorifero aperto quando avevano fatto l’amore sul bancone della cucina di Chuck.
Era violento come il sesso dopo la sua festa di compleanno,quando avevano davvero usato le manette.
E Nate per una volta sarebbe andato controvento.Avrebbe dovuto essere all’università a lottare per il suo futuro,ma andava a salvare se stesso.
Per una volta il Principe doveva essere salvato.
Da chi?Da se stesso.
 
 
Il taxi arrivò sotto casa di Serena e lui pagò e si precipitò fuori;il portiere doveva essere nuovo perché si fece dare i suoi documenti.
Momenti persi.Ogni secondo perso era un attacco alla sua sicurezza.
Salì con l’ascensore e se la ritrovò davanti,bellissima e fasciata di un vestito celeste.
Non le disse niente.
Semplicemente la prese e rudemente le passò una mano fra i suoi morbidi capelli e la baciò.
Lei rispose al suo bacio passandogli le mani fra i capelli e abbracciandolo.
Tutto era perfetto.
In meno di dieci minuti finirono per fare l’amore sul divano,con il rischio di essere scoperti,esattamente come la prima volta.
Mezzi vestiti,proprio come allora.
 
 
“Amore lo sai che è dolcissimo,ma Chuck,Rufus,mia madre e il professor Morrison si stuferanno prima o poi di ripetere questo spettacolino tutti gli anni!”Esclamò Serena accoccolandosi contro il suo petto,lasciato scoperto dalla camicia che lei aveva strappato.
“Allora dovremmo trovare un modo diverso per festeggiare il nostro anniversario.Peccato,mi piaceva rievocare ilmomento in cui finalmente siamo tornati insieme…”replicò malizioso abbracciandola.
Nate Archibald aveva dismesso i panni del principe anni fa ed adesso era uno psicologo piuttosto famoso,era il Signor Van Der Woodsen.

  
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