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Autore: voiceOFsoul    23/09/2011    0 recensioni
“Ridammi le ali” è liberamente ispirato ad una storia vera. La storia di una ragazza qualunque alle sue prime esperienze difficili. La mia storia.
Amore è il più puro esempio di sentimento. Se siete legati a qualcuno da un forte vincolo che vi spinge a volere solo il bene della persona che vi sta di fronte, allora state amando!
Scrivendo questo libro liberamente ispirato a ciò che è realmente successo nella mia vita quando frequentavo il quarto anno dei superiori, ho capito uno dei miei più grandi sbagli.
Affiancherete Giorgia nel suo percorso, seguendola emozionarsi sempre di più.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Lasciarono presto il paese in cui si trovavano. Iniziarono a scendere pian piano verso la città. Casa di Giorgia si trovava nella periferia di un paesino poco lontano dal centro. Tra la poca confusione, la piccola LanciaY grigia camminava spedita. Racchiudeva al suo interno un eterno silenzio. Mattia non sembrava più lo stesso. Dopo quell’ultimo squillare di cellulare era diventato distante, assente, serio, isolato, preoccupato. L’aria era tesa. La radio ricominciò a cantare, ma non servì a spezzare l’atmosfera. Mattia continuava a guidare silenzioso. Giorgia ricominciò a tormentarsi le dita guardando fuori scorrere il paesaggio.
Entrati nel paese Giorgia ripensò alla sua infanzia. Quante volte era passata da quelle strade! Adesso le sembravano diverse. Guardava i luoghi del suo primo amore. Rivedeva la scuola media dove aveva passato tre anni non proprio fantastici. Anni duri segnati però anche da alcuni bei momenti che ora le salivano in cuore stranamente sfocati. Uscirono dal centro abitato del paese. Dopo poche curve svoltarono dentro la grande via quasi totalmente isolata e si fermarono a pochi metri da casa. Giorgia intravedeva dalle finestre lasciate aperte i suoi genitori. Era in agitazione. Aveva paura di essere vista. Cosa avrebbe detto per spiegare quella situazione non proprio semplice? Mattia era ancora silenzioso. Le sue mani ferme sullo sterzo nonostante il motore fosse spento e il suo sguardo puntato sulla strada. Giorgia lo guardò cercando di leggere i suoi pensieri, ipotizzando il contenuto di quell’ultimo messaggio che aveva cambiato tutto. Non le bastavano però le supposizioni.
- Ora sei tu quello strano…che t’è preso? -
Mattia non spostò lo sguardo. Era come se non fosse lui a parlare, come fosse una registrazione della sua voce. - Giorgia…scusa… -
- Scusa per cosa? -
- Mi dispiace un sacco di averti messo in questa situazione! - finalmente si decise a guardarla negli occhi.
- La prima volta in due anni? -
- Si… -
- Ti dispiace per me o hai i sensi di colpa per la tua ragazza? -
- No, non è senso di colpa…mi dispiace proprio per te… -
- Mattia io questa situazione la conosco perfettamente. Non spero che ora tu lasci la tua ragazza dopo due anni e più che state insieme per me. Non l’ho mai sperato, perché l’importante è che tu sia contento. Per me non ti devi preoccupare. Questo è molto più di ciò in cui speravo. -
- Sicura? -
- Dimmi solo se devo sparire… - Giorgia sperava di sentire un “no”, ma la risposta a questa domanda non arrivò mai.
- Ti lascio a casa. -
- Va bene. -
Mattia mise in moto. Si fermò poco più avanti, di fronte al chiaro cancello. Giorgia raccolse giubbotto, sciarpa e borsa. Mattia le rubò un ultimo bacio frettoloso. Un ultimo saluto. Restò alcuni istanti a guardare quegli occhi scuri che l’avevano fatta innamorare, che le erano stati così vicini e che ora erano così lontani, irraggiungibili. Aveva già capito che il cambiamento sarebbe stato radicale. Giorgia salì lentamente le scale che portavano alla porta d’ingresso. Arrivata lì Mattia era già sparito. Entrò in casa silenziosamente. Si sedette a tavola, ma non aveva il coraggio di guardare in faccia i suoi. C’era qualcosa in loro che le ricordava l’enorme sbaglio che aveva fatto. Si sentiva diversa. Le sue ali dov’erano? Le aveva lasciate lì, in quella macchina, ma non di sua spontanea volontà. Mattia gliele aveva donate…e Mattia le aveva strappate e tenute con sé.
Dopo pranzo chiamò immediatamente Michy. Dopo chiamò Sana. Entrambe erano state molto preoccupate durante la mattinata.
- Ti ho mandato una marea di messaggi…ma tu non hai risposto mai! Ero pronta a chiamare la polizia per denunciare la tua scomparsa se non ti fossi fatta sentire entro oggi! - disse Michy.
- Ma dove eravate? Ho provato a chiamarti tantissime volte, ma dopo poco mi rispondeva quell’odiosa voce di “Vodafone messaggio gratuito, il cellulare della persona chiamata potrebbe essere spento o irraggiungibile”! - disse Sana.
Ad entrambe rispose molto tranquillamente. - Avevo il cellulare scarico! -
Il cellulare, infatti, si era spento dopo poco che era in macchina. Se n’era accorta solo tornata a casa. Raccontò loro ciò che era successo. Pian piano ripercorse con loro quelle poche ore in cui il suo cuore aveva battuto così forte. Non potevano esserci segreti tra loro, anche se tenne alcuni particolari per sé. Confessò loro il disagio che provava in quel momento. Pensava a cosa aveva provato quando, due anni prima, circa nello stesso periodo in cui Mattia iniziava la storia con la sua ragazza, Andrea, il ragazzo con cui stava da circa quattro mesi, le aveva confessato il tradimento. Era stata così male! Cosa avrebbe provato l’altra Giorgia sapendo una cosa del genere, dopo due anni di fidanzamento?
Le reazioni delle ragazze furono piuttosto simili. Cercavano di consolarla. Di farla pensare agli aspetti positivi della situazione. A quei pochi che c’erano! Sana e Michy sembravano molto contente che Mattia e Giorgia finalmente fossero arrivati a chiarirsi e a concludere qualcosa di concreto: soprattutto perché non avrebbero più dovuto sopportare Giorgia che dava il tormento con questa storia! Non potevano immaginare quanto si sbagliavano! Nessuno poteva sapere quanti pomeriggi avrebbero passato a quel telefono a causa di Mattia, quanti pomeriggi Giorgia avrebbe pianto, quanto tempo sarebbe passato prima di ritornare a vivere. Giorgia rivoleva le sue ali, ma non sapeva che non le avrebbe mai riavute…
   
 
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