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Autore: Scar    25/09/2011    1 recensioni
[Alles was zählt] Un punto del presente nella nostalgia di un momento passato.
Episodio 307.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Categoria: Soap opera
Serie: Alles was zählt
Personaggi: Deniz Öztürk
Genere: introspettivo, malinconico
Rating: PG 14, giallo
Avvertimenti: Slash, one shot
Note: Un punto del presente nella nostalgia di un momento passato.
Episodio 307



Ich träume von dir


Ogni volta che c'era capitato, forse per caso, le sue labbra si erano distese in un sorriso pensoso. E spesso la sua testa gli aveva suggerito di cancellare quel messaggio perso nei meandri del suo cellulare, ma il dito non aveva mai ubbidito ai suoi comandi. Lo richiudeva per poi riaffiorare d'incanto dopo mesi, come i petali di un fiore strappato e buttato con sdegno in uno specchio d'acqua. E ogni volta, la sua prima volta gli tornava indietro come un lampo improvviso nel cielo nero.
Non aveva mai detto a Roman che quella non era stata solo la sua prima volta con un uomo, ma proprio la prima in assoluto. Probabilmente lui se n'era accorto, ma non avevano mai affrontato l'argomento.
Non era mai stato importante. Per nessuno dei due.
Il tocco di Roman era intenso, ma sempre gentile, non contava se fossi stato vergine o meno, era confortante, appagante, come un pezzo di cielo che entrava ed usciva dal tuo corpo e lo accompagnava per mano verso vette più alte.
Lui non riusciva ad essere così delicato.
Con le donne con cui era stato gli veniva naturale essere tranquillo, accorto, più propenso ad accontentare e meno a tenere per sé.
Con lui non era capace.
Con Roman perdeva completamente il controllo, come se qualcun altro s'impadronisse del suo corpo, guidandone i movimenti convulsi e liberando dalla sua gola arsa suoni e parole che non avrebbe mai saputo ripetere se fosse stato realmente se stesso.
Per questa ragione, dopo il sesso, lui lo sogguardava molto rapidamente per sincerarsi di non avergli fatto male o di non avergli lasciato segni troppo vistosi sulla pelle.
L'espressione di Roman invece era probabilmente lo specchio della sua, sempre sorridente, soddisfatta, persa in un mare sconfinato di estasi.
Questo accadeva le prime volte, in seguito lui aveva smesso di preoccuparsene.
Roman era semplicemente fatto su misura per lui.
Ancora non poteva capacitarsene del perché, di punto in bianco, avesse smesso di amarlo o, meglio, amarlo di meno rispetto alla sua paura di vivere.
Eppure quella prima volta la portava tatuata dentro l'anima come fosse pelle, e dopo essere tornato a casa angosciato per il ritardo e dall'espressione di suo padre che lo aspettava sveglio sul divano, quelle parole sul display del suo cellulare gli scaldarono il cuore, e l'angoscia sparì in un soffio di vento.
Sorrise.
E durante quella notte non aveva fatto che pensare a lui, a come si erano amati, e il cuore aveva preso a martellare quasi volesse sfondargli il petto, saltare dalla finestra per mettersi a correre nelle strade e gridare nel silenzio della notte tutta la sua felicità e il suo desiderio.
Non aveva mai dimenticato la sua prima volta. Anche quando Vanessa sembrò occupare completamente i suoi pensieri e i suoi sogni, Roman era sempre lì, da qualche parte, in un angolino in fondo al suo cuore, proprio come quella sua buonanotte dimenticata in fondo al cellulare e che non aveva mai avuto la forza di cancellare.
E non l'avrebbe fatto.
Non lo fa.
Anche se continuano a dirgli che la vita va avanti e che tutti i ricordi possono esser racchiusi in una scatola di cartone, insieme alle foto, alle medaglie e alle coppe che molto probabilmente sopravvivranno anche a lui, lui non lo fa.
Sospira.
Racchiude ancora una volta il suo cellulare tra le mani, mentre Florian gli dà la buonanotte prima di infilare la porta della sua camera da letto.
Lui resta disteso sul divano, con un cuscino sotto il capo e una trapunta colorata sulle gambe.
Il display si riaccende e il messaggio mai dimenticato gli ammicca nella luce bluastra di quei ricordi che non riesce a inscatolare e mettere da parte.

Dormi bene.
Io ti sto sognando.
Roman


Sorride.
Ma è un sorriso amaro il suo, e un soffio di vento non può cancellare la sua angoscia questa volta.
Chissà, un giorno magari riuscirà a chiudere in una scatola anche una piccola parte del suo dolore, o almeno tornare a dormire in quel letto ancora sfatto, senza più sentire il freddo del posto vuoto accanto al suo.
  
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