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Autore: Bangel Dreamer    25/09/2011    6 recensioni
One-shot introspettiva, ambientata al momento in cui viene ridata l'anima ad Angelus. Seconda storia scritta senza collaborazione da parte di altri autori, seconda storia che scrivo per la sezione di Angel. Spero vi piaccia, commenti sempre graditi!
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Angel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Seconda One-shot su Angel. Ambientata al momento in cui gli viene restituita l'anima. E' stata scritta di botto, come la precedente, ma questa volta non so davvero se esserne fiera. Vi prego di recensire per avere un vostro commento personale e, non vi preoccupate, siate sinceri.
Buona lettura,
Vostra Bangel Dreamer. 


Solo.
in quel vicolo buio, senza luci né candele accese.
Era la solitudine ad accecarlo.
E nulla poteva fermare
la sua collera
Verso tutte le vittime che aveva ucciso
Verso tutti quelli che aveva torturato
senza un motivo.
Un grido acuto, poi
il silenzio.
Non riusciva a capire cosa fosse.
Quel dolore lacerante, che gli spezzava le ossa.
L'anima.
La sua.
Pungeva come pugnali infilzati nella pelle
come spilli sulle mani, come fuoco sotto i piedi.
Bruciava
e non poteva far nulla per fermare quella sofferenza.
Atroce.
Il rancore per quelle anime
che pesavano come macigni.
La coscienza,
La sua.
Macchiata di terribili omicidi,
l'anima che non avrebbe mai più riavuto pura.
Liam.
Prima era Liam.
Adesso, solo un mostro.
Un mostro assetato di sangue che nulla cercava
oltre alla morte.
Distruzione.
La sua.
La sofferenza interiore a cui era sottoposto.
Costretto.
Non poteva scappare.
E si sentiva solo terribilmente in colpa.
Per tutto ciò che aveva fatto.
Angelus.
Come faceva a trovare divertente
il sangue della gente versato sull'asfalto?
La luce.
Non vedeva la luce.
E pensava che non avrebbe potuto vederla,
mai più.
La paura.
La sua.
Il terrore di quel momento,
impossibile da dimenticare.
Quante erano le vittime
a cui aveva tolto la vita?
Numerose.
Tante quante erano le voci che sentiva
nella sua testa.
La crudeltà.
La sua.
Quella che aveva sterminato villaggi
e aveva messo fine alle vite.
Bambini.
Le piccole anime bianche,
che adesso non erano altro che un mucchio di ossa.
Redenzione.
La sua.
In quel momento, tutto ciò che aveva fatto
durante la seconda vita
gli veniva rinfacciato.
Colpito,
schiantato al suolo.
Il suo corpo inerme,
incapace di ogni movimento.
Quanto sarebbe durata quell'agonia?
"Ti prego, fa che smetta.
Ti prego... Darla"
 
  
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