Epic fail! ~
{ corso di sopravvivenza per la sfida del finesettimana }
« We could do pizza. »
« And lots of other things. »
Sua madre l’aveva fissata
come se temesse che il brutto incidente in quel palazzo avesse minato la
stabilità – troppe volte messa alla prova – dei suoi nervi. Non
aveva fatto commenti, ma nei suoi occhi erano lampeggiate distintamente le
parole tu-detesti-cucinare.
Certo che detestava cucinare; non l’aveva fatto per Jack, e sapeva che
non sarebbe stato il caso di farlo per David
– non voleva davvero vederlo fuggire
così presto! Quel che però la mamma non poteva e non doveva
sapere era che, in un qualche modo implicito, gliel’aveva promesso.
Alla fine, la mamma
aveva scrollato le spalle e aveva accennato a un weekend fuori città con
un’amica. « Non farti male e non distruggere niente. »
L’abbraccio in cui
Alice l’aveva stretta conteneva tutti i ringraziamenti del mondo –
e anche un bel po’ di scuse.
« Senza offesa, ma
credo che tu sia molto più portata per prendere la gente a calci. »
L’impasto era
finito ovunque. Le mensole, il pavimento... Qualche macchia persino sul
soffitto. I loro vestiti erano in condizioni disastrose – ma il tono di
David era di quelli che lei non riusciva mai a prendere sul serio: forse per
via delle risate che li scuotevano da ore, da quando si erano imbarcati in
quella sfida degna delle peggiori disavventure vissute insieme, solo più divertente.
Alice gli mollò
un calcio debole, raggiungendogli appena il polpaccio, perché è
difficile sferrare un colpo di karate decente quando si siede in due sotto un
tavolo disastrato, mezzi soffocati da tranci di pizza troppo cotti e dalla
terrificante prospettiva di dover ripulire tutto entro i prossimi due giorni.
« Però
è buona » aggiunse lui, col viso pieno di farina e l’aria di
farle una grande concessione.
Non si seppe mai chi avesse dato inizio alla battaglia di
pomodoro e mozzarella; l’unica cosa chiara era che ormai ogni cosa era un pretesto per sentirsi
ancora vicini.
[ 307 parole ]
Spazio
dell’autrice
Lo so, è una
cosa scontatissima. Ma dovevo
scrivere questo missing moment per almeno tre buone
ragioni:
a) perché ho
scritto una Cappellaio/Alice appena prima di un esame che mi terrorizzava, e mi
è sembrato giusto scrivere un’altra Cappellaio/Alice per
festeggiare quel 30 a dir poco destabilizzante (in senso positivo, ovvio);
b) perché
quella prima Cappellaio/Alice era una post-serie, e mi sembrava giusto che
anche questa lo fosse, pur nella prevedibilità del momento scelto;
c) perché
quando il Cappellaio propone ad Alice di rincontrarsi per una pizza, beh, la
sua espressione è fluff puro. ♥
Spero umilmente che
vi sia piaciuta quanto a me è piaciuto scriverla.
Aya ~