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Autore: Pwhore    27/09/2011    0 recensioni
Arin ha 22 anni, è un batterista e suona con gli Avenged Sevenfold. Il suo migliore amico è Synyster Gates, chitarrista della stessa band.
Synyster ha problemi con la ragazza, Cassidy, e quando viene buttato fuori di casa per colpa di Arin, viene a stare da lui. All'inizio va tutto a gonfie vele, ma man mano che le ore passano, il giovane batterista si accorge che i suoi sentimenti per l'amico stanno cambiando. Spaventato, deve fare una scelta: sarebbe stato meglio confidare al ragazzo i suoi nuovi sentimenti e mettere a repentaglio la loro amicizia, o continuare a comportarsi come se niente fosse, sopprimendo i propri sentimenti, ma senza dover temere un distacco?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il resto della giornata passò relativamente senza troppi pensieri. Ci fermammo a cenare in un piccolo pub sulla strada, in cui Matt, Syn e Zacky si ubriacarono fino al midollo, e in cui scoprii che l'autista del pullman era un uomo molto simpatico. Non potendo bere alcool, si teneva sveglio a forza di caffé, e fu ben lieto di aver qualcuno con cui parlare, anche per pochi minuti. Johnny era quasi sempre della sua stessa opinione e questo li fece avvicinare abbastanza, anche se nessuno dei due avrebbe mai invitato l'altro a bere qualcosa al di fuori delle serate di viaggio.
"A proposito, Arin" cominciò il biondo, approfittando del fatto che l'omone era al bagno, "come va con Syn?". Scrollai le spalle, mormorando un 'come al solito' e gli domandai perché. "Be', sai, tutte le voci sul Synacky che girano hanno un po' di fondamento. Quando sono ubriachi, a volte quei due vanno un po' oltre i limiti dell'amicizia" spiegò, osservando la mia reazione.
"Oh" esclamai piuttosto silenziosamente. "Syn è grande e vaccinato, può fare quel che vuole" mormorai qualche secondo dopo. Johnny mi squadrò qualche istante, alzando le sopracciglia. "Non credere che non mi importi" mi affrettai ad aggiungere. "Credo che lui debba avere il suo spazio, però. Siamo stati sempre insieme per giorni, ed è un bene che lui stia con altre persone per un po' di tempo. La routine annoia" sorrisi. Lui annuì, lanciando uno sguardo a Matt.
"Io morirei di gelosia" borbottò poi. "Per fortuna non ho questi problemi, o impazzirei" Risi sotto i baffi, cercando di immaginarmi Johnny così geloso da dare di matto davanti alla sua ragazza. Interruppi i miei pensieri in quel momento, visto il ritorno dell'autista.
"È ora di ripartire, ragazzi" ci avvisò con fare gentile.
"Perfetto" commentò il biondo.
"Vuoi aiuto con gli altri?" domandai indicando gli ubriachi con la testa.
"Nah, so come prenderli. Sta a vedere" disse l'omone, facendomi l'occhiolino e voltandosi verso i tre. "Ehy ragazzi! Vediamo chi raggiunge prima il pullman!" gridò, avvicinandosi le mani alla bocca. Pochi secondi dopo Matt mi sfrecciò accanto, urlante. A lui seguì Zacky, e quindi Syn. Entrai per penultimo, subito prima che l'autista salisse e chiudesse le porte del veicolo. Rimasi a guardare gli ubriachi con Johnny, mentre l'uomo ricominciava a guidare. Erano divertenti, da osservare. Pure nella loro ubriachezza avevano una logica, e quello che facevano lo facevano per ottenere un determinato scopo. Guardandoli così, a prima vista, avresti detto che erano ubriachi solo a causa dell'odore penetrante di alcool di cui erano ormai impregnati, non per le loro azioni, che erano, tutto sommato, abbastanza normali. Matt continuava a ridacchiare e rotolare da qualche parte, Zacky cercava di avvicinarsi a Syn ma non faceva altro che cadere, e il moro rimaneva seduto a fissarli e ridere. Ogni tanto lanciavamo loro una palla o qualcosa del genere, per testare le loro reazioni e i loro riflessi, ma ci stancammo abbastanza presto. Il cantante si sarebbe ammazzato pur di recuperare l'oggetto, ma Zacky se ne sbatteva altamente e si limitava a toccacciare la guancia di Syn finché quest'ultimo non lo mordeva, irritato. Lui, a quel punto, avrebbe cominciato a stuzzicargli il naso fino a essere schiaffeggiato, senza comunque fermarsi. Il gioco continuò per un quarto d'ora o giù di lì, senza che dicessimo niente al riguardo. Ad in certo punto, però, una pallina di carta finì in testa a Syn, che si accorse finalmente della nostra esistenza e ci si avvicinò, barcollando da una parte all'altra della stanza.
"Sciao" mormorò, lasciandosi cadere davanti a noi. "Come va?" domandò con un sorriso ebete.
"Non c'è male" rispose Johnny, scrollando le spalle.
"Idem" commentai io.
"E il tuo gemello?" domandò ancora Syn, indicando un punto accanto a me.
"Oh, sta bene pure lui" lo rassicurai. "Dice che fa un po' caldo, però" aggiunsi con aria divertita.
"Oh! Allora dobbiamo raffreddarlo!" esclamò il moro, cercando conferma negli occhi di Johnny.
"Lo raffreddo io, non ti preoccupare" mormorò il biondo. "Così potremo finire di parlare, giusto, amico?" fece al mio 'gemello'. Poi sorrise e finse di accompagnarlo al bagno, scomparendo dalla mia vista.
"Avresti dovuto dirmelo che avevi un fratello" biascicò il moro, cercando un equilibrio.
"Già, hai ragione, scusa" sorrisi.
"Ti perdono giusto perché sei bello" mormorò cercando poi le mie labbra. Dopo avermi baciato, si staccò da me e mi guardò soddisfatto. "Mi piaci" commentò, vacillando.
"Anche tu mi piaci" ribattei dolcemente.
"Oh" rispose semplicemente Syn, mettendosi poi a giocare con i lacci della sua scarpa. Lo osservai per un po', ma poi decisi di andare a dormire e lasciarlo con Matt e Zacky. Lo aiutai ad alzarsi e lo sorressi mentre, barcollando, si avvicinava ai suoi amici.
"Wei" li salutò, inciampando sui suoi stessi piedi. "Anche voi avete dei gemelli?" domandò, sorridendo al muro. Matt annuì allegro, presentando il suo nuovo fratello al moro e chiedendogli notizie del suo. Non so che fecero dopo, perché li abbandonai e andai a salutare Johnny, annunciandogli che sarei andato a dormire poco dopo. Lui mi salutò e disse che avrebbe seguito presto il mio esempio. Presi il letto in alto, visto che non lo voleva nessuno, e dato che gli ubriachi non sarebbero riusciti a raggiungermi lassù. Faceva abbastanza caldo, in realtà, quindi dormii solo con maglietta e boxer, lasciando il letto intatto. Mi addormentai dopo neanche dieci minuti, e dormii profondamente fino al mattino dopo, quando mi svegliai abbracciato a Syn. Come riuscì ad arrivare fin lassù era per me un mistero, visto che avevo fatto fatica a salirci io, che ero anche sobrio. Lo guardai qualche secondo, intontito. Puzzava ancora un po' d'alcool ed era in mutande, abbracciato stretto al mio braccio. Mi girai quanto la posizione in cui Syn si trovava mi permetteva, e notai che nel letto di sotto dormiva Matt, vestito di tutto in punto e decisamente puzzolente di alcool. Sentivo il respiro di Zacky, ma non riuscivo a capire da dove provenisse - probabilmente si era addormentato per terra ed era finito ai piedi del muro. Johnny invece passeggiava tranquillo su e giù per il pullman.
"Johnny!" lo chiamai, sottovoce. Lui mi sentì e si avvicinò.
"Ehilà! Dormito bene?" mi salutò con un sorriso. Annuii qualche volta, mentre lui arrivava vicino al mio letto.
"Senti, come ci è arrivato lui, qui?" domandai indicando Syn con la testa. Il biondo aggrottò la fronte, stupito.
"Non ne ho idea" rispose scrollando le spalle. "Però faresti meglio a scendere, prima che ti vedano gli altri" commentò, dando un'occhiata furtiva in giro.
"Fosse facile. Questo non mi lascia manco se lo prendo a calci" borbottai, cercando inutilmente di allentare la morsa del moro. "E se lo svegliassimo?" proposi.
"Proviamo" acconsentì il mio amico, scrollando la schiena di Syn. Quest'ultimo mormorò qualcosa nel sonno, avvinghiandosi ancora di più al mio braccio. Mi lasciai sfuggire un gemito di dolore, e Johnny mi chiese scusa con gli occhi. Aspettammo qualche secondo, poi provai io. Lo chiamai qualche volta, poi cominciai a scrollargli animatamente la spalla. Dopo un paio di tentativi, il moro aprì gli occhi.
"Che c'è?" borbottò, gli occhi socchiusi e i capelli scompigliati.
"C'è che mi stai ammazzando un braccio" lo informai. Lui mi lasciò il braccio, cercando qualcos'altro da abbracciare. Mi scansai appena in tempo e scesi giù dalla cuccetta con un salto. Ringraziai il biondo dell'aiuto e mi infilai un paio di jeans, mentre Syn mi osservava stancamente.
"Arin.." mi chiamò con voce addormentata.
"Sì?" sorrisi, voltandomi verso di lui.
"Ti ho sbavato sulla maglietta" mi fece notare, prima di girarsi e rimettersi a dormire. Mi levai la maglia e finii di cambiarmi, poi mi avviai verso Johnny, inciampando sul corpo di Zacky. Imprecai e mi rialzai, mentre il ragazzo continuava a dormire beato. Lo superai, guardando bene dove mettevo i piedi, e raggiunsi velocemente il biondo, che stava controllando la mappa.
"Ancora qualche ora e arriviamo" annunciò sorridente.
"Fantastico. Anche se dubito che gli altri si godranno Seattle come noi" osservai. Johnny alzò le spalle, tranquillo.
"Se la son cercata" borbottò con uno sbadiglio. "Probabilmente stasera faranno la stessa cosa, dopo il concerto" commentò, sfogliando la cartina. Mi voltai a guardare i ragazzi, spostando lo sguardo da Matt a Zacky, e infine a Syn. Dormivano tutti, senza dare segni di volersi svegliare.
"Fanno sempre così?" domandai.
"Sì, be', più o meno" farfugliò lui. "Diciamo che non rifiutano mai della birra, se possono" sorrise. "Però quando si tratta di musica, non c'è nessuno più serio di loro, credimi" aggiunse poi, compiaciuto. Sorrisi a mia volta, annuendo. Rimanemmo in silenzio un paio di minuti, poi Johnny tirò fuori un depliant e cominciammo a decidere dove andare appena scesi dal pullman. Il che fu abbastanza difficile, visto che i posti da vedere erano tanti e il tempo poco, ma riuscimmo comunque a stendere un programma che avrebbe probabilmente soddisfatto tutti. Compiaciuti del nostro lavoro, ci rilassammo su due poltrone a fagiolo in compagnia di due birre e chiacchierammo un po'. Dopo qualche attimo di silenzio, più o meno dopo che la conversazione era terminata da cinque minuti, mi alzai e presi la mia PSP, riprendendo l'ultima partita. Il biondo, dal canto suo, si mise le cuffie e si perse nel suo mondo, lasciandomi giocare in pace. Rimanemmo a farci gli affari nostri per un'ora o giù di lì, finché gli altri non si svegliarono e decisero di venire a infastidirci. Misi da parte la console prima che Zacky riuscisse a metterci le mani sopra e feci spazio a Matt, che voleva sedersi.
"Allora, che si fa oggi?" domandò, spaparanzandosi accanto a me.
"Abbiamo un programma" annunciò Johnny, tirando fuori il foglio e facendolo passare tra i ragazzi.
"Mi sembra vada bene" commentò Syn, mentre i rimanenti due musicisti annuivano. Allungò quindi il foglio al biondo, che lo piegò e se lo ficcò in tasca.
"Arriveremo in città tra venti-trenta minuti" li avvertii. Loro annuirono, allegri.
"A proposito, non è che qualcuno ha un'aspirina o qualcosa?" domandò Zacky, portandosi una mano alla tempia.
"Dovrebbe essercene un pacco qua dentro" commentò Johnny, che si era messo a frugare nel cassetto delle medicine. "Ecco, tieni" aggiunse poi, lanciandoglielo. "Danne un po' anche a quegli altri due polli" fece con tono autoritario. Zacky annuì e fece passare il pacco, ridandolo al biondo una volta che tutti ne avevano usufruito. Mezz'ora dopo, i tre erano di nuovo a far casino nel retro del pullman, interrompendosi ogni tanto per vomitare. Io mi sentivo un po' a disagio, quindi mi sedetti accanto all'autista e rimasi accanto a lui finché non arrivammo. A quel punto, mi alzai ed andai a avvertire gli altri che potevamo scendere, spostandomi giusto in tempo per evitare Zacky, che si stava fiondando fuori dal veicolo. Fu l'unico a scappar fuori in quel modo, quindi dovette aspettare qualche minuto prima che arrivassimo.
"Avete 6 ore, ragazzi" ci avvertì l'autista quando gli passammo accanto. "Non tardate, mi raccomando" sottolineò con aria seria. Poi le porte si chiusero e lui scomparve all'orizzonte, lasciandoci in uno spiazzo spoglio pieno di macchine. Dopo aver consultato la mappa, ci dirigemmo verso la prima tappa del nostro tour cittadino, e tra grida e schiamazzi scomparimmo nel traffico.
   
 
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