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Autore: Kassandra Night    30/09/2011    4 recensioni
Ogni lupo mannaro ha una sua compagna a vita, è questo che mi diceva mio padre. La si può riconoscere dall'odore. Una compagna che una volta trovata non la lasci più andare via. Diceva anche che c'è sempre una legame fortissimo tra il lupo e la sua prescelta.
Mi bloccai per un momento. Non era possibile, non ho mai creduto a questa cosa, ma l'odore che sentivo era forte, invitante ed era... mio. Come se fosse fatto per appartenermi.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa volta ho fatto presto ^w^ i soliti commenti li metto alla fine >.<


Gli catturai le labbra in un bacio profondo e umido. Gli feci spalancare la bocca e insinuai la mia lingua dentro: aveva un sapore meraviglioso. Sapevo benissimo di correre troppo velocemente, ma poco m’importava. Lo volevo così tanto da star male. Gli poggiai le mani sul petto e poi lentamente cominciai a far scivolare i palmi sulla maglia. Potevo benissimo percepire sotto la stoffa il suo calore. Appena toccai l'orlo della maglia, lo strinsi e la sfilai via, lanciandola senza guardare dove. Riportai di nuovo le mani su quel corpo così agognato. Yeol si sentiva in imbarazzo. Appena rimase a torso nudo, aveva subito cercato di coprirsi portando le braccia il petto. Gli afferrai gli arti e li bloccai sopra la sua testa. Mi chinai a baciargli il collo. Lo sentii ansimare e inarcarsi sotto di me, la sua voce interrotta da continui ansimi mi sembrava una musica mentre gli succhiavo un capezzolo, poi l'altro. Volevo farlo urlare, volevo sentirlo pronunciare il mio nome, quindi scesi lentamente baciandoli quella pelle olivastra sempre più in basso. Intanto con la mano destra cominciai a tracciare il leggero profilo dell'interno coscia, partendo dal ginocchio, pian piano, fino ad arrivare all'eccitazione, senza però toccarla direttamente. Yeol s’inarcò sotto di me. Sapevo che avrei dovuto prendermi del tempo per abituarlo alla cosa, ma lo desideravo...non riuscivo a pensare ad altro. E lo avrei avuto. In quel momento.

Gli slacciai i jeans chiari e pian piano li feci scivolare lungo le gambe slanciate, come quelle di una ragazzina. Yeol si portò le mani al volto, come per coprirsi: era imbarazzato e stava tremando. Salii di nuovo sopra di lui. - Guardami - gli dissi piano.

Un po' incerto Yeol si spostò le mani dal viso e mi fissò con quegli occhi color cioccolato, liquidi dal desiderio.

- Baciami -

Lui mi guardò incerto, poi cominciò ad alzare piano piano il viso, verso il mio; il suo respiro era tanto veloce quanto il mio, sebbene cercassi di mascherarlo. Il mio cuore batté forte mentre vedevo il suo volto avvicinarsi. Gli passai un braccio intorno per sorreggere la sua schiena, mentre lui sfiorava con le sue labbra morbide le mie, in un bacio così casto da fermarmi il cuore. Solo un tocco. Solo un piccolo sfioramento della pelle, ma per me era il migliore bacio che avessi mai ricevuto.

Nello stesso istante la porta della stanza si spalancò. Non persi tempo e coprii con un lenzuolo il mio gattino tremante. Nella camera entrarono le due gemelline. Ho mai detto di odiare i bambini? Girai la testa verso le due ragazzine, rimanendo ancora sopra Yeol.

- Che cosa stavate facendo? -

Sesso” pensai, ma risposi: - Giocando -

- Davvero? - chiese una della gemelline e poi con una bella rincorsa si buttò sul letto vicino a noi. Menomale che il lenzuolo copriva completamente Yeol anche se lui non era del tutto nudo. Aveva ancora addosso la biancheria. - E a cosa giocavate? - chiese lei muovendo la coda. Mi misi seduto sul mio gattino senza però schiacciarlo con tutto il peso.

Diedi un'occhiata al mio angioletto e poi risposi. - Gli stavo facendo il solletico -

La bambina si portò le mani sul corpo. - Io invece odio il solletico -

- Davvero? A Yeol invece piace e anche tanto - e dopo queste parole, lui mi tirò un pugno nella coscia.

- Comunque perché siete qui? - chiese questa volta il mio gattino. Aveva il viso rosso e la voce leggermente tremante.

- Non riuscivamo a dormire. Prima il fratellone dormiva sempre con noi - si lamentò una delle due.

Yeol mandò giù la saliva. Si vedeva che era teso e continuava leggermente a tremare. - Ma vuoi siete già abbastanza grandi per dormire anche da sole -

Mi alzai a malavoglia da sopra di lui. - Lasciale dormire qua con te - gli dissi mentre cominciavo ad andarmene.

- E-e tu dove vai? -

- In bagno ovviamente, a cercare di calmarmi. - Non mi girai a guardarlo, ma seppi con sicurezza che la sua faccia si tinse di rosso.


Spostai il bicchiere dal tavolo. Ero di nuovo andato in quel locale. Quella mattina Yeol se ne era uscito che lui voleva continuare a lavorare. Sinceramente io avrei preferito mandarlo a scuola piuttosto che a lavorare, ma lui diceva di sentirsi solo un peso per me. Non avevo mai pensato che lo fosse, dopotutto mio padre era ricco, quindi non avrei avuto problemi di soldi; potevo benissimo mantenere Yeol e le sue sorelline facilmente. Senza contare il mio essere leader di un branco: anche quello portava molti vantaggi economici. Ma Yeol non era del mio stesso avviso; quasi litigammo per questo. Alla fine gettai la spugna e gli dissi che poteva fare quello che voleva; in fin dei conti era già costretto a vivere con me, non potevo decidere ogni cosa al posto suo.

Spostai lo sguardo dal mio bicchiere e lo osservai. Stava servendo dei clienti dall'altra parte della sala; lavorava come cameriere. Indossava un cappellino per coprire le orecchie e la coda invece la teneva dentro i larghi pantaloni, neri come la sua divisa. Cercava di nascondere in ogni modo il suo essere Gatto, ma le persone se ne rendevano conto lo stesso; alcuni lo guardavano male, altri con disprezzo, altri ancora gli ridevano in faccia e lui incassava il tutto senza dire niente né prestandovi attenzione. Mi venne il desiderio enorme di spaccare le facce a tutti, perché sapevo perfettamente che se solo lo avessero conosciuto se ne sarebbero innamorati come me... Aspetta! Cos'avevo appena detto? Innamorati come me?! Da quand'è che lo amerei?!

Guardai Yeol ritornare verso il balcone per prendere le altre ordinazioni. Lo trovavo bellissimo e desideravo stringere quel piccolo e fragile corpo contro di me. Ero innamorato di lui? Lui era un maschio!... e io lo amavo. Merda!

Ero talmente assorto da quei nuovi pensieri, da non accorgermi che la stessa Fata dell'ultima volta mi si era seduta vicino. Quando mi voltai, la studiai con sguardo interrogativo. Beh, era davvero uno schianto. Quella sera aveva raccolto i suoi capelli biondi in due codini, la maglia era talmente scollata che nessuno avrebbe fatto caso se non l’avesse indossata per nulla; non aveva nemmeno il reggiseno quindi potevo benissimo intravedere i capezzoli invitanti. La minigonna era talmente corta che delle mutande normali avrebbero coperto di più. Davvero notevole.

- L'altra volta te ne sei andato via come un fulmine. Ti ho cercato tutta la notte -

Ne dubitavo, ma gli sorrisi lo stesso. Avevo voglia di una scopata. Erano giorni che Yeol mi girava intorno ed io non ero ancora riuscito a mettergli le mani addosso, se non in maniera leggera.

- Ho avuto da fare - le risposi tracciando con il dito il contorno della sua spalla. La sua pelle era morbida e invitante, ma non quanto quella di Yeol.

- Girano delle strane voci sul tuo conto, in questi giorni - mi sussurrò lei, facendosi più vicino.

- Voi donne non avete nient'altro di cui parlare che non sia io? - le chiesi maliziosamente.

Lei arrossì. - Si dice che hai trovato la tua compagna e che sia di una razza diversa dalla tua. Questo è vero? - fece la faccia schifata – Si dice che sia una “gatta” -

Scoppiai a ridere. - Certo che no. Non ho alcuna compagna, io. - le risposi automaticamente.

In quel momento alzai lo sguardo e vidi vicino a me Yeol. Era lì forse per portare da bene al tavolo vicino e sicuramente mi aveva sentito. I suoi occhi erano lucidi come se volesse mettersi a piangere e si stava mordendo il labbro inferiore con una forza tale che intravidi persino un po' di sangue. Un secondo e poi lui si girò, i pugni stretti, sgusciando via. Volevo alzarmi e seguirlo per spiegargli, ma la bionda mi si attaccò addosso cominciando a leccarmi il collo.

Merda. Perché doveva arrivare proprio in quel momento? E poi io non intendevo nemmeno dire quello; non avevo pensato minimamente alla risposta che stavo dando. Decisi di aspettare la fine del suo lavoro per spiegargli tutto.

- Queste cose non si fanno qui. - le dissi per farla smettere di stuzzicarmi. Guardai l'orologio: mancava ancora un'ora alla fine del turno di Yeol. Per passare il tempo chiesi alla ragazza cosa avesse fatto ultimamente, non che m’interessasse particolarmente, infatti, passai tutto il tempo a far finta di ascoltarla; invece i miei occhi continuavano a seguire il gattino per tutta la sala.

Non guardò nella mia direzione nemmeno una volta.


Quando fu l'ora di andare via lo vidi sparire, sicuramente per cambiarsi. Decisi di raggiungelo. Me ne andai senza dire niente alla bionda. Del resto lei con i suoi stupidi racconti mi aveva fatto passare tutta la voglia che avevo. Trovai con facilità lo spogliatoio. C'era il mio gattino dentro, con un'altra persona. Era un ragazzo, ma non riuscivo a vederlo bene.

- Dove sei sparito, piccoletto? - chiese quel ragazzo al mio ragazzo.

- Non sono fatti tuoi - gli rispose stancamente Yeol. Si era già cambiato e stava cercando di passare, ma l'altro gli bloccava la strada.

- Freddo come sempre? Tutte e due sappiamo quanto ti servono i soldi. Guarda che posso pagarti molto bene, non devi fare tanto il difficile -

Non aspettai oltre. Entrai e, girandolo verso di me, sferrai un pugno al ragazzo. Quello andò a sbattere contro il muro dall'altra parte della stanza; lo guardai meglio: era un fottuto Vampiro.

- Lui è di mia proprietà - gli dissi indicando Yeol. - Se ti vedo ancora una volta girare intorno a lui, ti assicuro che ti strappo i canini e ti inchiodo ad un albero ad aspettare l'alba - dicendo questo presi il mio gatto per il gomito e lo tirai verso l'uscita. Solo quando raggiungemmo la macchina, lui si divincolò dalla mia stretta.

- Cos'era quella reazione? - mi chiese arrabbiato Yeol. - Adesso hai intenzione di ammazzare tutte le persone che mi propongono di andare a letto con loro? -

- Se non hai ancora capito tu sei solo mio! Mi appartieni. Non voglio che le persone si avvicinino a te -

- A si? Vogliamo parlare della bionda di prima? Mi sembrava che le avessi detto di non avere una compagna. E anche quando ti ho visto con lei spalmata addosso, non mi sembrava che tu abbia fatto qualcosa per spingerla via -

- E tu come lo sai? Non mi guardavi nemmeno! E poi quello non ha niente a che fare con te. Le persone che mi porto a letto io non ti devono interessare - urlai io.

Yeol sgranò gli occhi. Sembrava che stava per mettersi a piangere. - Vaffanculo - mi disse piano e si girò per andarsene. Lo afferrai per il braccio e lo spinsi in macchina.

Con la mia grande sorpresa lui non si ribellò. Atterrò sul sedile come se fosse senza forze. Entrai anch'io e accesi il motore. Mentre guidavo fino a casa, sentivo Yeol piangere il più silenziosamente possibile. Sentivo quelle lacrime scorrere come se fossero state mie. Non ebbi coraggio di guardarlo e nemmeno di chiedergli scusa. Perché riuscivo solo a ferirlo?



Ok, non picchiatemi. Lo so che adesso mi state odiando perchè 1) non sono ancora andati al letto insieme 2) faccio soffrire Yeol. Si lo so, sono crudele, per non dire che anche Eric mi odia visto che è da una settimana che ha il gattino davanti agli occhi e non gli ha fatto ancora nulla >.< 
volevo subito spiegare che Eric non è stronzo è solo... un po' impulsivo, ok mooooooooooolto impulsivo ^^ 
che ne pensate? Riuscirà Eric a mettere quella testa a posto? E piccolo Yeol... riuscirà a perdere la verginità? XD (a quello ci penso io +______+) 
vi avviso che il prossimo sarà il capitolo decisivo ^O^ 
baci Kassandra


   
 
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