Sapeva che, dopo quel passo, sarebbe cambiato tutto: avrebbe potuto sfondare, arrivare finalmente in cima, toccando la vetta che da sempre aveva sognato, oppure sarebbe crollata nel baratro della depressione, non sopportando di non avercela fatta al primo tentativo e non tentando più. Pretendeva il meglio e tentava di esprimerlo con tutta l'energia che si trovava in corpo, rubandola, se necessario, anche agli altri. Si fece coraggio ed attraversò quella porticina in ferro che la separava da Julie e Kevin.
«Entra cara.» le sorrise dolcemente la donna seduta dietro quella grande scrivania.
«Prego, parlaci di te.» la invitò l'uomo davanti a lei.
«Mi chiamo Enalie Winchester, sono di New York. Ho ventiquattro anni e recito da quando ne avevo cinque.» disse decisa sebbene le sue gambe tremassero freneticamente.
«Enalie? É un nome davvero particolare, mi piace molto.» affermò Julie continuando a sfoggiare un sorriso rassicurante.
«Grazie.» affermò educatamente la ragazza agitata davanti a loro.
«Vuoi provare a recitare questo?» chiese Kevin passando il copione di una puntata della serie alla ventiquattrenne piena di aspettative.
«Perchè dovrei aiutarti? Preferisco morire piuttosto di stare con te! Mi hai uccisa senza pietà, come se io non fossi tua sorella!» lesse la ragazza cercando di dare a quelle parole un sentimento che l'avrebbe fatta ricordare.
«A me basta così.» sorrise Kevin assecondato da Julie.
«Grazie.» ripeté la ragazza avviandosi verso la porta sperando di aver stampato il suo nome nelle menti dei due produttori.