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Autore: KuromiAkira    02/10/2011    2 recensioni
- Sai, mi sono chiesto se andando lì a rischiare la vita non avrei avuto qualche rimpianto. Mi sono risposto di sì. -
Grazie a quella confessione riuscì finalmente a far voltare la ragazza verso di sé e, sorridendo, esitò stranamente un istante prima di andare al succo del discorso.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Izumo Kamiki, Renzou Shima
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note iniziali: È qualche giorno che ho in mente questa piccola 'cosa', ma avendo la necessità di ambientarla prima di una battaglia importante ho atteso di vedere come finiva l'anime. Non avendo trovato avvenimenti che possano aiutarmi con la fiction ho deciso di ambientarla in un' ipotetica battaglia finale del manga. Non me la sento di inventarmi dettagliatamente ciò che potrebbe succedere prima della fiction quindi sarò più vaga di quel che vorrei.





Il colore arancio dell'orizzonte, che andava sfumandosi man mano che si alzava lo sguardo al cielo, avrebbe potuto essere affascinante se non fosse causato dalle alte fiamme della guerra tra i demoni di Gehenna e gli esorcisti di Assiah nel preludio di quella che si preannunciava essere la battaglia finale. In mezzo a quell’ inferno si trovavano attualmente gli esorcisti più forti ed esperti del mondo, compreso il professor Okumura Yukio, alla disperata ricerca del fratello gemello, scomparso a seguito dell'apertura del portale.
Agli apprendisti era stato invece ordinato di attendere nuove disposizioni all'interno dell'accademia e intanto proteggere l'edificio e gli studenti della scuola regolare. Suguro aveva immediatamente dichiarato che sarebbe andato alla ricerca di Rin appena gli fosse venuto in mente un piano che potesse avere almeno una minima possibilità di successo e, per quanto si fosse opposta a quelle parole, Kamiki Izumo sentiva dentro di sé che avrebbe seguito lui e gli altri del gruppo.
L'aspirante Tamer, per quanto preoccupata per la sua migliore, e per lungo tempo unica, amica Paku, e desiderasse proteggerla personalmente, non poteva negare che pian piano i suoi compagni di classe erano diventati importanti per lei e con loro avrebbe accettato di rischiare la vita pur di riportare a casa quello che era il figlio del re dei demoni ma anche un alleato prezioso e leale, lucidità a parte, che spesso era venuta a mancare a causa delle fiamme blu, esattamente com'era successo poco prima che si aprisse quel maledetto portale. Non aveva mai amato il lavoro di squadra, né la compagnia in generale, m non poteva negare che quei mesi all'accademia e quelle persone l'avessero cambiata e aiutata a capire tante cose. Osservava il campo di battaglia dal giardino dell'accademia, protetto dalle barriere come il resto della scuola, come se volesse prendere consapevolezza del luogo in cui si sarebbe giocata tutto: sarebbe andata lì, in mezzo a quelle fiamme, agli attacchi dei demoni e al sangue dei suoi alleati e dei suoi nemici. Anche a costo di non riuscire più a tornare indietro.
- Izumo-chan? -
Renzou Shima le si era avvicinato, con passo un po' svogliato e le mani in tasca, senza che lei se ne fosse accorta. Nonostante non amasse le guerre e i problemi, sembrava abbastanza tranquillo in quel momento, e sorrideva stupidamente come al suo solito. La ragazza lo degnò di un fugace sguardo prima di tornare a guardare davanti a sé.
- Cosa ci fai qui da sola? - chiese allora il ragazzo, raggiungendola.
Nemmeno questa volta Kamiki rispose, fissando l'orizzonte.
- Avete deciso cosa fare? - mormorò dopo un po'.
Il compagno di classe annuì, per nulla stupito che la domatrice avesse intuito il motivo per cui era venuto a cercarla. Nonostante ciò che aveva detto, tutti loro sapevano che alla fine Kamiki avrebbe partecipato a quella disperata missione. Ci furono altri istanti di silenzio, durante i quali anche Shima si mise a osservare il campo di battaglia. I rumori delle armi e le urla giungevano fino a loro.
- Hai paura? - domandò nuovamente il ragazzo, guardandola.
- Certo, come tutti! - replicò sincera Izumo, assumendo la sua solita espressione scocciata. - Di tutte le cose pericolose che abbiamo fatto questa sarà la più pericolosa. -
Renzou ridacchiò - Eh già, hai ragione. -
Ci fu la terza lunga pausa, ma l'aspirante Aria non riusciva proprio a rimanere zitto. E poi, era andato da lei proprio per parlarle.
- Sai, mi sono chiesto se andando lì a rischiare la vita non avrei avuto qualche rimpianto. Mi sono risposto di sì. -
Grazie a quella confessione riuscì finalmente a far voltare la ragazza verso di sé e, sorridendo, esitò stranamente un istante prima di andare al succo del discorso.
- Izumo-chan, se torneremo vivi uscirai con me? -
La reazione della Tamer fu immediata: le guance si tinsero di un rosso acceso; le sopracciglia, per cui era sempre bonariamente presa in giro, si inarcarono e il suo grazioso viso di contorse in una smorfia infastidita.
- Possibile che tu non riesca a pensare ad altro? - esclamò, delusa. Pensava dovesse dirle qualcosa di più profondo, invece si trattava della solita sciocchezza. Le aveva chiesto di uscire tante volte ma lei aveva sempre rifiutato: lo trovava poco serio dato che lo domandava un po' a tutte.
Ma Shima, senza perdere il suo contegno, tese il braccio in avanti, per farle segno di non parlare. La mano non arrivò a toccarle il volto, ma trovarsi le dita del ragazzo a pochi millimetri dalla bocca ebbe in Kamiki l'effetto sperato.
- Vorrei che questa volta mi prendessi seriamente - mormorò, senza cambiare espressione.
Ciononostante il tono con cui aggiunse quelle parole bastarono per far capire alla ragazza che sì, Shima questa volta non stava affatto scherzando. Cercò di riprendere il suo abituale atteggiamento severo e tornò fissarlo negli occhi con quella sicurezza e sfrontatezza che Renzou tanto adorava e che l'avevano colpito fin dal primo momento in cui l'aveva vista.
- No - esalò infine, col solito tono seccato con la quale aveva rifiutato anche i precedenti inviti.
Il ragazzo mormorò qualcosa, in un sospirò sconsolato, intuendo che nemmeno questa volta Izumo avesse almeno preso in considerazione l'idea di dargli una possibilità e, nello stesso istante, la domatrice incrociò le braccia al petto.
- Non ho alcuna intenzione di accettare un invito che ha come premessa 'se torneremo'! - specificò subito dopo.
Shima ci mise qualche istante per capire il significato di quelle parole. Poi ridacchiò.
- Scusa, Izumo-chan - disse, grattandosi la nuca con fare mortificato. - Allora, quando torneremo uscirai con me? - si corresse.
Kamiki prese un profondo respiro, si voltò e cominciò a incamminarsi verso l'accademia.
- Forse - mormorò dopo aver fatto qualche passo.
Il ragazzo, accingendosi a seguirla, sorrise. Se conosceva bene la compagna di classe quella risposta significava più di quanto potesse sembrare.



Note Finali: Ho scelto di tenere il suffisso '-chan' in quanto non ne esiste una traduzione italiana corretta e mi sembra importante il fatto che Shima chiami Izumo per nome + suffisso. Mi sembra affettuoso XD
  
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