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Autore: sonyx1992    03/10/2011    2 recensioni
"Lei era sposata. Lui era sposato.
Eppure non potevano negarlo: si amavano."
"Lei si gettò tra le braccia di lui e lo guardò nei suoi occhi freddi come il ghiaccio ed in silenzio glielo chiese, gli confidò quel dubbio che la tormentava ogni volta: "e se ci scoprono? Cosa succederà?"
Lui colse la domanda nel suo sguardo, ma non rispose.
Spense la luce, sperando di spegnere insieme anche quelle domande.
Non fu così."
Una breve one-shot su una storia d'amore tormentata e del genere 'impossibile': quella di due persone sposate e dell'unico "...e vissero felici e contenti" che si possono permettere.
Buona lettura, spero che qualcuno di voi lasci un piccolo commentino! ;)
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"…E VISSERO FELICI E CONTENTI"
 
Lei era sposata. Lui era sposato.
Eppure non potevano negarlo: si amavano.
Potevano mentire a chiunque, senza alcuna difficoltà: al marito, alla moglie, agli amici e ai colleghi curiosi, ma non a se stessi e all'altro: si amavano.
Lei lo amava; più d'ogni altra cosa. A volte pensava di amarlo più di stessa.
Si sentiva libera con lui ed era una sensazione che la faceva stare sempre bene; la faceva sentire amata dopo tanto tempo.
I sensi di colpa, però, la divoravano ogni volta che si tuffava su quel letto e si nascondeva sotto le soffici coperte, spogliandosi velocemente dei suoi vestiti. Tuttavia, non poteva smettere; non poteva fermarsi.
Ne avrebbe sofferto; ne sarebbe morta.
Ci pensava anche in quel momento, mentre erano insieme, in quell'anonima, piccola e stretta stanza che custodiva gelosamente il loro segreto.
Lei si gettò tra le braccia di lui e lo guardò nei suoi occhi freddi come il ghiaccio ed in silenzio glielo chiese, gli confidò quel dubbio che la tormentava ogni volta: "e se ci scoprono? Cosa succederà?"
Lui colse la domanda nel suo sguardo, ma non rispose.
Spense la luce, sperando di spegnere insieme anche quelle domande.
Non fu così.
Il battito tormentato del suo cuore continuò a parlargli, anche in quel buio tetro dove si potevano scorgere solo i lineamenti dei loro corpi nudi che si univano.
"Sei sposato!", diceva, facendolo piangere silenziosamente.
Il buio, almeno, riusciva a celare le sue lacrime.
Ma lei riconobbe ugualmente il suo dolore, perché sentiva il battito del cuore di lui e lo riconosceva nel suo.
Sentì il dolore di lui e ne pianse a sua volta.
Soffriva lui. E soffriva lei.
Sapevano entrambi che la loro storia non sarebbe potuta andare avanti all'infinito, ma loro si amavano e nelle favole non basta solo quello? Non basta l'amore per concludere la storia con un dolcissimo "…e vissero felici e contenti"?
Ah, già! Loro non vivevano in una vera e propria favola; quella stanza era troppo piccola e stretta per far dimenticare loro che fuori c'era la realtà ad aspettarli e pronta a coglierli in fallo.
Ma lei non poteva permetterlo.
Voleva restare nel buio di quella camera per sempre, senza accendere mai la luce che avrebbe rivelato le lacrime ed il dolore di entrambi, ponendo fine a tutto.
No, meglio ignorare ogni cosa, sopportare la realtà ancora per un po’ e continuare a vivere quelle poche ora di libertà nel buio di quella piccola e stretta camera da letto.
Ma lui era più coraggioso. O più codardo.
La luce si accese ugualmente; sull'interruttore, la mano colpevole di lui.
La favola era finita, ma un lieto fine non c'era.
Si guardarono per un'ultima volta, dicendosi addio.
Lei capì. Tolse lo sguardo da lui come tolse il proprio corpo dal suo e lo lasciò fuggire.
Codardo. Non aveva il coraggio di rinunciare a tutto per un lieto fine con lei.
Lui si alzò, si vestì velocemente e camminò verso la porta.
L'aprì, mentre lei pensava ad una soluzione, ad un modo per fermarlo; ma non lo trovò.
La luce le mostrò com'era veramente: coraggioso. Aveva il coraggio di rinunciare a tutto, di rinunciare a lei, per evitare soltanto una fine tragica; quello che stava compiendo lui era l'unico lieto fine che potevano permettersi.
Quando la porta si chiuse e lei si trovò sola in quella stanza piccola e stretta, si allungò sul letto a due piazze, fissando il soffitto vuoto; come quella stanza; come lei.
Infine, spense di nuovo la luce, tornando a vivere la sua favola, concludendola con l'unico "…e vissero felici e contenti" che si potevano permettere.
E riprese a piangere.

=Sony=

   
 
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