Fanfic su attori > Robert Pattinson
Segui la storia  |       
Autore: _FairyGirl_    03/10/2011    2 recensioni
Un incontro con una persona basta per cambiarti la vita? Forse sì, se la persona in questione è Robert Pattinson. E può una ragazza comune lasciare un segno? Sì se la ragazza in questione è Shiri: vuole vivere della sua musica, non ha pretese e spera in qualcosa di migliore. Ama le piccole cose e desidera solo...essere ricordata. Si incontreranno e...dovrete leggere per sapere il resto (:
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Prima di farvi leggere questa breve storia, sento la necessità di dirvi due o tre cose. Di solito non scrivo fan fiction, tanto meno scrivo di persone già esistenti tipo attori o comunque personaggi famosi, preferisco altri tipi di storie o generi anche perché sono convinta che le cose che ho scritto mai accadranno nella vita e come dice Stephen King è sempre meglio parlare della realtà, ma questa volta ho voluto cimentarmi in una cosa del genere per vederne il riscontro e dato che sono una grande fan di Robert Pattinson, ho deciso di scriverla su di lui, perché m’ispira molto e perché “conoscendolo” bene, seguendolo in tutto e per tutto, penso di riuscire a scrivere qualcosa che abbia un senso (: quindi, per me è più un esperimento anche perché questa storia sarà scritta al presente e io scrivo sempre al passato e poi appunto perché è una fan fiction, cosa in cui non mi sono mai cimentata, come dicevo prima. Spero che per voi sarà una piacevole lettura. Ma ora basta con le chiacchere, ne ho già scritte troppe…vi lascio leggere.

 
La ragazza del pub
 

Sono seduta al bar del party. Ho un po’ di paura perché è la prima volta che mi esibirò davanti a così tante persone. Ho già fatto delle serate ma non c’è mai stata così tanta gente ma soprattutto le persone che mi vengono a sentire sono persone comuni, non personaggi famosi. Non so chi ci sia di preciso e sinceramente non m’importa molto, ora come ora sono troppo tesa. Mike, il mio migliore amico, nonché barista di questo locale, mi ha detto che non devo preoccuparmi di nulla: tutto andrà alla grande. Peccato che io non la pensi così. Mi è difficile credere che io sia davvero brava. Faccio musica solo perché è una mia necessità ma non è detto che io la faccia bene. Di solito, tutti mi fanno i complimenti appena finisco di suonare, ma non mi fido mai delle lodi…
Butto giù un altro sorso di ginger e Mike mi si avvicina da dietro il bancone.
“Allora, siamo pronte?” mi dice con quel suo sorriso contagioso.
Faccio cenno di no con la testa.
“Andiamo? Non sarà così male…e poi sei bravissima, che problemi hai?”
Mike non sa che la canzone che canterò stasera è particolare: l’ho scritta pensando a mia madre. La persona a cui tengo di più ma che ho dovuto lasciare.
Mi trovo così lontana da casa. Io sono italiana ma mi trovo qui a Londra -  la città grigia - da due anni ormai.
“È il tuo momento” mi dice Mike facendomi l’occhiolino. Mi sento tremare ma mi dico che ce la posso fare: sono una musicista, accidenti a me!
Lentamente, mentre il giovane pubblico applaude dopo la presentazione da parte del proprietario del locale, mi avvicino al palco e mi siedo al piano. Alle mie spalle ho tre ragazzi meravigliosi che mi fanno da spalla con gli altri strumenti. Ormai li considero i miei musicisti e loro mi considerano la loro cantante.
Prima di iniziare dico due parole al microfono. Non sono una persona che parla molto, di solito lo fa la mia musica per me, ma per questo pezzo voglio spendere qualche secondo.
“Grazie per essere qui. Tra poco suonerò qualcosa di davvero speciale, spero lo diventerà anche per voi” e dicendo questo inizio a sfiorare i tasti della tastiera…
 
Una parte di me resterà sempre nel tuo cuore e una parte di te, sarà sempre grata di avermi creato…
 
È una frase di questa canzone che mi colpisce ogni volta che la canto. È come se non l’avessi scritta io. Come se cantassi le parole di qualcun altro.
Il pezzo sembra essere piaciuto. Tutti mi applaudono e sembrano apprezzare. Il proprietario del locale mi dice se ho voglia di fare qualche altro pezzo e così mi cimento in altre tre canzoni. Due acustiche e una un po’ più rock.
Di solito scrivo nel tempo libero perché di giorno lavoro in una libreria. Appena posso compongo. Non riesco a farne a meno.
 
Scendo dal palco e tutti stanno ancora applaudendo. Mike mi abbraccia e mi dice che sono fantastica, come ogni volta che mi sente suonare. Non m’interessa se farò carriera o meno, voglio sono poter continuare a parlare tramite la mia musica.
Ho bisogno di un po’ d’aria e così esco dal locale mentre vedo anche altri fare lo stesso. Chissà, forse è qualcuno di famoso ma non riconosco nessuno. Appena esco l’aria fresca mi fa schiarire le idee: sono stata brava stasera, lo devo ammettere. Ho sentito una strana energia e un calore intenso. Il pubblico mi ha apprezzato davvero.
Sorrido tra me e me e mi allontano da un gruppetto di amici che sta uscendo dal locale. Non mi va di sentire le conversazioni di nessuno. Cominciano a fumare e a ridere tra loro. Io guardo verso la strada. Quella sera fa particolarmente freddo, o forse sono io. Mi stringo nella giacca di pelle.
“Ehi” mi dice qualcuno. Mi giro. Vedo un ragazzo alto e cappellino da baseball fissarmi. Aspetta, questo tipo lo conosco…
“Ehi” ripeto senza aggiungere altro.
“Posso farti i complimenti?” mi dice. Ha una bella voce, intensa.
“Dipende dal complimento” dico facendo un passo indietro.
Ride. Ha un bel sorriso.
“Sei davvero brava, hai una bellissima voce”
Non rispondo. Mi limito a guardarlo. Eppure so di averlo già visto, ma certo! Lui non è quell’attore famoso che ora tutti vogliono nei loro film?
“Di solito ad un complimento si risponde con un grazie”
Continuo a non dire nulla. Fisso i suoi occhi grigio azzurri e capisco chi è.
“Non mi piacciono i complimenti” rispondo.
Affila lo sguardo e ride di nuovo, oh quel sorriso è davvero bello!
“Peccato” dice guardandosi le scarpe. Ha in mano una sigaretta ma è spenta.
“Hai intenzione di fumarla?” gli chiedo.
La guarda e poi mi rivolge un’occhiata.
“Può darsi” risponde.
“Potresti non farlo qui? Sai com’è, io voglio vivere”
Scoppia a ridere e si gratta la testa.
“Hai ragione, meglio non fumarla” dice mettendosela in tasca. Faccio un passo verso di lui.
“Tu sei…chi credo che tu sia?”
“Dipende, chi credi che io sia?”
Ci penso un attimo. E se non è lui? Che figura ci faccio?
“Sei Robert Pattinson?”
Si limita ad annuire.
“Davvero ti piace la mia musica?” gli chiedo.
“Non ho detto che mi piace la tua musica, ho detto che hai una bella voce”
Lo guardo irritata. Ma chi si crede di essere?
“Sto scherzando” dice subito ridendo. “è fantastica la tua musica”
Mi rilasso e scuoto la testa. Avrei dovuto immaginarlo che non diceva sul serio.
“Sì, bè…forse non è un gran che. Dovrei impegnarmi di più”
Alza le spalle, senza dire nulla.
“Anche tu suoni, vero?”
“Suonare è un parolone” dice con un mezzo sorriso. “Diciamo che più che altro, cerco di tirare fuori qualche melodia”
“Penso di fare la stessa cosa anch’io”
“Oh no! Ho sentito come suoni il piano, quello si chiama talento”
Abbasso lo sguardo, forse non l’ha capito che non mi piacciono i complimenti.
“Scusa, hai detto che non ti piacciono i complimenti” dice come leggendomi nel pensiero.
Faccio un mezzo sorriso. “Dipende sempre da chi me li fa” preciso.
“Mi sembra giusto” dice annuendo.
“Suoni spesso in questo locale?” mi chiede subito dopo.
“No, è la prima volta”
“Anch’io una volta ho suonato qui. Lo conosco il proprietario, è un uomo in gamba”
“Già, io conosco il barista. È lui che mi ha fatto avere la serata, altrimenti non penso che sarei mai venuta qui, non frequento molto i pub”
“Peccato, non sai cosa ti perdi” dice sorridendo. Dio, ma come fa il suo sorriso ad essere così bello?
“Immagino…” dico con sarcasmo. Ride di nuovo, di gusto. Sono così divertente?
“Hai sempre un opinione negativa su tutto?”
Faccio spallucce senza rispondere e sento che l’aria è più fredda. Qualcuno lo chiama e qualcuno chiama anche me. È Mike. Lo raggiungo.
“Hai voglia di suonare un ultimo pezzo?”
Mi giro per cercare Robert e lo vedo con i suoi amici, mi guarda e mi fa un cenno con il capo.
“Certo” rispondo. Mai dire di no alla possibilità di farsi una bella suonata!
La canzone che suono è una cover: hallelujah di Jeff Buckley, un po’ rivista da me. La canto e la suono come la sento io, come l’avrei cantata e suonata se fosse stata una mia canzone. Piace e tutti, mi applaudono. Scendo dal palco ancora emozionata: la musica mi fa sempre quest’effetto e Mike mi si avvicina.
“Sei splendida” mi sussurra guardandomi negli occhi.
Abbasso lo sguardo.
“Grazie” rispondo con un mezzo sorriso. Sono abituata ai complimenti di Mike, ma quello è stato davvero intenso.
“Vuoi qualcosa da bere?” mi chiede.
“Certo” rispondo, tanto offre lui.
Mi versa un po’ di panache nel bicchiere e mi guardo attorno mentre lui serve altre persone. Non vedo più Robert forse se né andato.
“A Jeff Buckley sarebbe piaciuta la tua versione di Hallelujah” mi dice qualcuno appoggiandosi al bancone. Mi giro: è Robert.
Il mio cuore comincia ad accelerare, involontariamente. Faccio un mezzo sorriso.
“Dici?”
“Dico” risponde guardandomi. Ha in mano un bicchiere di birra e ne beve un sorso.
C’è una confusione pazzesca nel locale, vorrei uscire e tornarmene a casa.
“Ti va di…fare due passi?” mi propone guardandomi.
“Due passi?”
“Sì, conosco un bel posto qua vicino”
Lo guardo per un istante e poi annuisco. Chiamo Mike. Lo ringrazio per la serata, per la bibita e per tutto.
“Di niente tesoro, ci sentiamo domani, va bene?”
Annuisco e lui si sporge sul bancone per darmi un bacio sulla guancia. Non so come farei senza Mike. Sarebbe molto, molto dura. Mi giro da Rob, mi sta fissando. Chissà perché?
“Cosa c’è?” gli chiedo.
Scuote la testa.
“Nulla, andiamo?”
Faccio un mezzo sorriso, bevo un altro sorso della mia bibita e lo seguo fin fuori dal locale. Prima di incamminarci saluta alcuni suoi amici, io rimango in disparte. Poi si mette un paio d’occhiali da sole e mi guarda.
“Eh già, con tutta questa luce che c’è” dico facendo dello spirito. Mi da una finta spinta e mi fa segno di seguirlo.
“No davvero, perché ti sei messo gli occhiali da sole?” gli chiedo un minuto dopo che camminiamo.
“È il mio travestimento”
“Travestimento?” ripeto confusa.
“Per non farmi riconoscere”
“Credi davvero che un paio di occhiali e un cappellino da baseball non ti facciano riconoscere?”
Ci pensa un attimo.
“ In effetti no, però di solito la sera tardi funziona”
Rido leggera e alzo gli occhi al cielo.
“Ti da così tanto fastidio che ti riconoscano?”
“Non sempre, ma in alcuni momenti è difficile avere un momento di privacy e così arrivano i miei occhiali e il mio cappellino. Mi hanno salvato diverse volte”
“Salvato dai…paparazzi o dalle fan urlatrici?” scherzo.
“Entrambi” dice ridendo anche lui. Non so dove mi stia portando ma soprattutto non capisco perché l’abbia chiesto proprio a me, con tutti gli amici con cui era venuto stasera. Mi devo preoccupare? Non è che ha strane intenzioni? Lo guardo per un attimo: cammina lentamente, con le mani in tasca e guarda la strada e il cappellino è quasi tirato tutto giù. È davvero…
“Allora” dice girandosi a guardarmi. “Non so nemmeno come ti chiami”
Mi riprendo dai miei pensieri.
“Secondo te come mi chiamo?”
Ride. “E che cosa ne posso sapere io?”
“Spara un nome” dico tanto per far passare il tempo.
Ci pensa seriamente. Asseconda tutto quello che gli dico: dolce.
“Karen?”
Scuoto la testa.
“Liz?”
Scuoto la testa di nuovo.
“Jenny?”
“No”
“Maggie!” esclama.
“Non ci siamo”
“Dammi un aiutino”
“Non lo scoprirai mai”
“Confortante” dice tirando un calcio ad un sassolino. Mi fermo in mezzo alla strada e lui fa lo stesso.
“Guardami, secondo te come potrebbe chiamarsi una con una faccia come la mia?”
Mi guarda davvero, e sono contenta che porta gli occhiali, forse non avrei retto al suo sguardo altrimenti.
“Non saprei” mi dice. “Non sono bravo in queste cose”
Sospiro.
“Allora per te, sarò solo…la ragazza del pub”
Ride.
“Davvero? Quindi, non mi dirai il tuo nome?”
Scuoto la testa.
“Ti sembra giusta la vita? Tu puoi sapere come mi chiamo, vita morte e miracoli di me e io? Non posso sapere un misero nome?”
Lo guardo stranita.
“Io non so vita morte e miracoli di te”
“Ah no? Non li leggi i giornali o i siti internet?”
“Veramente…non molto”
Mi guarda come se avessi detto chissà che cosa.
“E tu? Li leggi?” gli chiedo.
Ride di nuovo, sembra sempre divertito.
“No, non ci tengo” dice con una smorfia tornando a camminare. Ci metto qualche secondo prima di seguirlo di nuovo, quel ragazzo mi stende ad ogni espressione.
“Però” riprendo. “Se vuoi dirmeli tu, la tua vita morte e miracoli…io ti ascolto volentieri” gli propongo. Sono curiosa di sapere qualcosa di lui, qualcosa di vero e non quello che si sente in giro.
“Prima dimmi tu qualcosa di te” dice.
“Oh bè, non c’è molto da dire”
“Tu provaci”
Prendo un respiro profondo.
“Sono italiana, ho vent’un anni, di giorno lavoro in una libreria e di sera mi trasformo in una rockstar” dico ridendo.
Si ferma di nuovo e io faccio lo stesso.
“Che cosa ci fa un’italiana a Londra a suonare per i pub?”
“È una lunga storia” taglio corto.
Alza le spalle. “Bè, abbiamo tutta la notte quindi...”
“Come tutta la notte?”
Ride ma non risponde. Prosegue e si ferma davanti ad un cancello nero.
“Allora, che intendevi dire?” insisto.
“Siamo arrivati” mi dice senza rispondere.
“Arrivati dove?” chiedo guardando il grosso cancello nero.
“In uno dei miei parchi preferiti”
“Interessante…peccato che sia chiuso”.
“Sarà chiuso per te, non per me” e dicendo questo salta su un muretto e mi porge la mano.
“Che vuoi fare?” gli dico.
“Entrare”
“Sì, ma come?”
“Hai mai sentito la parola, scavalcare?”
“Sei fuori, io non lo faccio!” esclamo.
“D’accordo, allora resta pure lì. È stato un piacere conoscerti ragazza del pub” dice ironico girandosi.
“Aspetta!” gli dico. Mi guarda di nuovo.
“D’accordo, vada per lo scavalcare” e con un sorriso mi porge di nuovo la mano.
 
 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Robert Pattinson / Vai alla pagina dell'autore: _FairyGirl_