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Autore: Eiri Yuki    04/10/2011    0 recensioni
[Lyle Dylandy x Anew Returner]
Non seppi il perchè di quel mio ringraziamento, sapevo soltanto che dovevo farlo. Ciò che stava facendo non era solo comprendermi, era accettarmi... Mai mi era successa una cosa del genere, nessuno aveva mai fatto questo per me, soltanto lui.
Comprendersi a vicenda... era così semplice?
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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lyleanew Notte, solo il silenzio nella stanza dove eravamo da oramai qualche ora. Potevo benissimo sentire il suo profumo inebriarmi completamente, il suo corpo caldo trasmettere quel calore al mio, così come la sua voce era capace di entrare dentro alla mia testa con una facilità quasi sconvolgente.
Da quando avevamo iniziato ad avvicinarci capitava molto spesso di trovarci a quel modo, di stare un po' insieme per parlare di ciò che eravamo, del perchè ci trovavamo lì. Ovviamente sapevo bene che nessuno dei due diceva del tutto la verità, io stessa non ne avevo il potere visto ciò che ero...
Più passavano i giorni e più ero convinta che non sarei riuscita a mentirgli oltre, a nascondere il vero motivo per cui ero salita a bordo della Ptolemaios ed ero diventata una di loro. Sapevo che se lo avesse saputo, tutto sarebbe finito... Tutto.

Sai qual è il tuo compito... Lo sai bene, Anew Returner.

Quante volte avevo sentito quelle parole entrarmi in modo brutale nella mente? Quante altre mi veniva ricordato che ero soltanto una spia, una pedina nelle mani di Ribbons Almark che, con molta probabilità, sarebbe stata gettata una volta divenuta inutile?
Sorrisi inconsciamente nel pensare a ciò, cingendo con più forza il corpo di Lyle che, in quel momento, sembrava non avere nessuna intenzione di lasciarmi andare. Le sue mani, nonostante la presa ferrea, mi sfioravano leggermente, così come facevano ogni tanto le sue labbra sulla mia fronte. Rispetto alla sensazione di paura che provavo quando quella voce si faceva largo dentro di me, ciò che sentivo, in momenti come quello che stavo vivendo, era pura beatitudine. Mi sentivo... protetta. Per una volta non ero la donna, se così ovviamente potevo essere chiamata visto che venivo semplicemente considerata un oggetto, usata al solo scopo di raccogliere informazioni, bensì una ragazza che riusciva a stare vicina all'uomo che mano a mano diventava sempre più importante per lei... Perchè sì, il posto che Lyle occupavano nel mio cuore si era fatto sempre più grande. Non so come potesse essere chiamato quel sentimento... Avrei detto amore, ma forse non era ancora una cosa così complicata.

"Anew...?"

Fu quando mi sentii chiamare che ritornai in me e posai l'attenzione sulla persona che avevo accanto. Lyle mi fissava con uno sguardo un po' confuso, come se, come era ben ovvio, non capisse il motivo per cui mi ero zittita improvvisamente.
Incrociai i suoi occhi, accennando poi un sorriso nei suoi confronti.

"Scusami, stavo pensando..." Sussurrai, riappoggiando la fronte sul suo petto.
"Ultimamente lo fai spesso... C'è qualcosa che ti turba?" Il suo tono era tranquillo, come a rassicurarmi che a lui potevo confidare i miei problemi.

Feci un cenno con la testa per fargli capire che non c'era niente di preoccupante, che non doveva starsene in pena di niente.

"Tranquillo, è che stanno succedendo così tante cose..." Cercai di porre il discorso nel modo più generale possibile.

Era vero, da quando mi era stato affidato quell'ultimo mio compito, il salire a bordo della nave per poi confermare la loro posizione a Ribbons in modo da riuscire ad attaccarli senza problemi, il tempo che affidavo alla riflessione era aumentato vertiginosamente. Non passava giornata che non stessi a pensare se ciò che stavo facendo fosse la cosa giusta oppure no, se dovevo andare contro alla mia razza o seguire ciò che davvero io desideravo con tutta me stessa.

"E va bene, di certo non ti obbligherò a parlare!" Sbuffò un sorrisetto e mi sentii avvicinare di più a lui, trovandomi stretta in un suo abbraccio.

Da quando avevamo iniziato a dialogare avevo sempre sentito in lui qualcosa che mi attirava completamente. Era diverso da tutto gli umani con cui ero venuta in contatto, completamente differente sia nel modo di approcciarsi agli altri che nell' esporre i suoi pensieri. Era come se lui stesso sapesse cosa era sbagliato e cosa no, come se fosse già passato sopra ad un trauma che lo aveva portato a riflettere su certe cose. Mi aveva già raccontato di suo fratello, della sua famiglia e dell'attentato terroristico, mi aveva praticamente detto quasi tutto della sua vita. Ed io? Che cosa sapeva lui di me...? Praticamente niente, solo le bugie per far credere ai Celestial Being ciò che, in realtà, non ero.

"Perchè ti accontenti di sapere così poche cose...? Non ti viene mai la curiosità di domandare altro?" Mi venne naturale chiedergli, alzando il viso per incrociare i suoi occhi.
"Sinceramente non mi serve sapere il passato di una persona per fidarmi di lei. Mi fido di quello che vedo, di quello che è e non quello che è stata."
"E se ciò che quella persona mostra di essere in realtà è solo una maschera per nascondere la sua vera natura...?" Sussurrai appena, sempre mantenendo lo sguardo fisso dentro al suo.

Perchè stavo dicendo tutte quelle cose? Perchè non mi limitavo ad essere felice a quel modo visto che gli bastava, a detta sua, avermi vicina? Forse perchè quello che desideravo era sapere quanto io fossi importante per lui? Vedere se l'importanza che Lyle aveva per me era ricambiata? Probabilmente...

"Accetterei anche la sua vera natura se quella persona fosse qualcuno a cui tengo veramente."

Sentii un brivido lungo la schiena non appena ebbe finito di pronunciare quelle parole.

"Davvero? Anche se..." Mi bloccai.

A quel punto Lyle mi si avvicinò, posando dolcemente le sue labbra sulle mie. Un contatto fugace, ma allo stesso tempo amorevole.

"Anche se qualsiasi cosa."

Anche se la sua vera natura portasse con se l'unico compito di farti scomparire insieme ai tuoi più cari amici, Lyle Dylandy?

Sospirai, socchiudendo per un secondo gli occhi e sorridendo subito dopo, poi lo ribaciai a fior di labbra per assaporare quel momento.
Gli cinsi il collo con entrambe le braccia e nascosi il viso nell'incavo creato con il suo collo, poi sussurrai appena.

"Grazie, Lyle."

Non seppi il perchè di quel mio ringraziamento, sapevo soltanto che dovevo farlo. Ciò che stava facendo non era solo comprendermi, era accettarmi... Mai mi era successa una cosa del genere, nessuno aveva mai fatto questo per me, soltanto lui.

Comprendersi a vicenda... era così semplice?

I giorni passarono in maniera abbastanza tranquilla, così come le notti in compagnia di Lyle. Sembrava andare tutto bene togliendo ovviamente le battaglie che occupavano per la maggior parte delle volte il loro tempo, ma per il resto non sembravano esserci problemi... Già, sembrava non ci fossero fino a quel fatidico giorno.

"Mobile Suit avvistati! Ancora poco prima che entrino nel nostro raggio di attacco." La voce di Feldt e Mileina irruppero in tutta la Ptolemaios grazie ai microfoni e gli altoparlanti disposti in tutta la struttura. "Come sempre, contiamo su di voi!"

Rimasi a fissare un punto non ben definito della stanza per qualche secondo, poi mi voltai verso Lyle, il quale sospirò e si infilò in fretta la giacca verde.

"E' meglio se andiamo."

Una sottile voce seguita da una risatina quella che irruppe nella mia testa, facendomi per un attimo distrarre.

Sai cosa fare, Anew Returner.

"Sì... E' meglio andare." Annuii, prendendo la tuta e indossandola velocemente, dopodichè mi avviai velocemente verso la porta ed uscii da essa, iniziando a percorrere il corridoio che mi avrebbe portato alla sala dei comandi.

Era quindi arrivato il momento...?

"Ah, Anew..." Lyle si voltò, fermandosi di colpo lungo il corridoio.
"Sì?" Mi girai verso di lui, confusa su cosa mai avrebbe potuto dirmi in un momento come quello.
"No, niente... lascia perdere." Ritornò su suoi passi, dirigendosi verso l'hangar dove si trovava il Cherudim.
"Lyle..." Sussurrai, riprendendo subito dopo la concentrazione. "Non sono l'unica strana, sai?" Mi venne da sorridere appena.

Per quei pochi secondi che precedettero il mio arrivo alla sala non riuscii a non pensare a che cosa avrebbe potuto dirmi. In quel momento era serio, forse troppo rispetto ai suoi standard, quindi mi chiedevo che cosa potesse portare con se quel suo stato. Alla fine ne uscii con un nulla di fatto, quindi decisi di pensare soltanto alla missione che dovevo compiere.
Era oramai giunto il giorno in cui tutto sarebbe terminato. Non ero riuscita ad ascoltare i miei sentimenti e mi ero fatta guidare soltanto da Ribbons Almark. Ero stata una debole, una persona senza volontà propria...
Accennai di nuovo un sorriso mentre la voce del comandante Sumeragi si faceva strada tra di noi, ordinando a tutti i Gundam di uscire uno ad uno.
Volevo piangere, volevo tornare indietro e dire la verità a Lyle, di quello che ero, del perchè ero arrivata lì. Volevo confidarmi e chiedergli di nuovo se mi avrebbe accettata... Volevo... stargli vicino...

"Anew, mi senti?" Quella voce mi fece sussultare per un secondo.

Per quale motivo si metteva in contatto ancora prima del lancio?
Pensai semplicemente che doveva aver avuto problemi a partire, che magari non era stato fatto un controllo completo e per questo aveva dovuto contattarci per informarci della cosa. Pensai che fosse una cosa del genere, eppure...

"C... C'è qualcosa che non va?"
 
...eppure, ciò che disse fu tutto tranne che qualcosa del genere...

"Ti amo."
   
 
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