A Fionna piaceva, Gumball.

A dire il vero le piaceva più di quanto non le piacessero tutti gli altri suoi amici.

Non poteva paragonarlo a Cake, lei era unica ed insostituibile, ma, per esempio, l'affetto che sentiva per lui era differente da quello che provava nei confronti di Marshall. Con il vampiro si divertiva, rideva spesso e volentieri, forse tanto quanto erano le volte in cui si arrabbiava con lui. Con Gumball, però...

...con lui era diverso.

Quando gli sorrideva, non era mai solo suo volto ad illuminarsi, ma tutto il suo cuore.

Quando gli parlava, si impegnava veramente tanto per non dire troppe idiozie, temendo di non potergli piacere.

Quando gli stava accanto, il tempo non volava veloce sulle ali del vento, come accadeva con tutto il resto dei suoi compagni d'avventura, bensì si fermava, rallentando in modo quasi doloroso.

Poteva definirlo ancora un amico, dinanzi a tutte queste differenze?

«Fionna!»

Fionna si riscosse, scuotendo forte il capo e guardando il principe di Dolcelandia dritto negli occhi. Si era distratta, che pessima figura!

«Ah, perdonami!» esclamò, scusandosi, del tutto imbarazzata.

Il comitato per la scienza si era sciolto da chissà quanto e lei non se ne era nemmeno accorta! E dire che voleva sembrare intelligente di fronte agli occhi di Gumball...

«Ti eri forse addormentata, Fionna?»

Lui si mise seduto al suo fianco, leggermente perplesso.

«No! N-Non...non stavo dormendo!»

«Sicura? Avevi una faccia strana poco fa, così persa.»

L'altra cercò di sorridere. «Stavo riflettendo...s-sai, sugli argomenti...che abbiamo...trattato.»

«Ah.» Gumball sembrò ancora più dubbioso ora, come indeciso se crederle o meno «...sai, eri molto buffa.»

«B-Buffa?»

«Sì, così!»

Il Principe fece una strana smorfia e, poi, scoppiò a ridere.

«Aaaaaaaaaaaaaaaaah! Scusami, Gumball! Sono un disastro! Sono proprio stupida!»

«Io ti trovo adorabile.»

Fionna lo osservò, arrossendo. «Adorabile...?» chiese.

«Certo!»

Qui ci fu una pausa – nella quale il suo cuore scoppiò praticamente di gioia -, ma durò poco visto e considerato che, in breve tempo, Gumball se ne uscì con una seconda constatazione.

«...e poi mi piaci proprio perché non sei così intelligente.» disse, tranquillo, tirando un pugno invisibile nello stomaco della povera avventuriera «Sei diversa. Sei...speciale. Non vedo cosa ci sia di brutto in questo.»

Niente.

Non c'era niente di brutto, decise Fionna, sorridendogli.