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Autore: Shade Owl    07/10/2011    6 recensioni
Uno pseudo-dramma psicologico che racconta dei momenti immediatamente precedenti all'esame finale delle superiori di tre ragazzi, Marta, Pietro e Franco.
Lo scrissi come tema in classe in seconda superiore, in due ore. Spero che sia divertente quanto le avventure del Gianfornaio.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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In un corridoio scolastico Marta, Franco e Pietro stanno parlando animatamente riguardo all’esame imminente. Pietro ha dei libri in braccio. Marta ha dell’acqua e una scatola di pasticche. Franco non ha nulla.
 
 
Marta:- E insomma, la radice cubica di 19385 è… oh no! No!! OMAMMAMIA! NON LO    RICORDO! Pietro, dammi il libro! Svelto!
 
Pietro le porge un libro. Marta lo sfoglia in fretta.
 
Pietro:- Calmati! Non credo che ti chiederanno di calcolare proprio quella radice. Magari ti faranno trovare…
 
Marta:- Zitto! Non vedi che mi devo concentrare? Presto, presto, tra tre ore tocca a me…
 
Pietro:- Appunto! Tra tre ore!
 
Marta:- E zitto! Radice cubica… radice cubica…
 
Franco:- Pietro ha ragione, Marta. Prendila con calma, come me.
 
Marta smette di sfogliare il libro e guarda Franco di traverso.
 
Marta(sarcastica):- Sé, così boccio anch’io tre volte.
 
Franco:- Non è vero! Solo due!
 
Pietro:- Mi sa che lei conta anche questa.
 
Franco(ignorandolo):- Dai, prenditi le tue pastiglie. Rilassati!
 
Marta apre la scatolina e prende due pasticche. Poi apre l’acqua e le butta giù. Copre l’etichetta con la mano e recita la formula guardando il soffitto.
 
Marta:- Acqua. Formula chimica: una particella di idrogeno (H) e due di ossigeno (O). Elementi chimici disciolti: sodio, potassio, stronzio…
 
Franco:- Sì, come il presidente di commissione: dicono che faccia di tutto per non…
 
Pietro:- Franco!
 
Franco(incredulo):- Cosa?
 
Pietro fa un cenno verso Marta, che lo sta fissando
 
Franco(intuendo la situazione):- Sì, sì, per non… per non… farti bocciare, sì, ecco…
 
A questo punto entra in scena Fiorella, con una scopa e una paletta per la spazzatura, borbottando.
 
Fiorella:- Bimbini, state ‘n’ po’ boncitti, eh, che qui sto lavorando. Alzate i piedi che devo spazzare…
 
Pietro:- Fiorella, come sta?
 
Fiorella:- Oh, sto bene, ma so’ stanca. Tutto ll’anno che pulisco… fortuna che voi non venite più a insudiciare, sennò ancora lavoro… ma voi che fate qui?
 
Franco:- Abbiamo gli…
 
Marta(urlando):- Zitto! Zitto! Guai a te se dici quella parola! Zitto, non dirlo, che porta male! (tocca le gambe della sedia… capirai, tocca ferro) L’ho detto alla mi’ mamma che dovevo portarmi i cornini… sta co’tte porta sfiga! Ma non potevi avere un altro giorno per l’orale?
 
Pietro:- Fiorella, sa mica dov’è il presidente di commissione?
 
Fiorella:- In classe, ndo’ voi che sia? Sta lavorando, no?
 
Proprio in quel momento, entra il presidente di commissione con un caffè in mano. Ha un’espressione felice.
 
Presidente(ad alta voce):- Oh, bene, anche quest’anno ne bocciano almeno tre…(esce)
 
Marta(terrorizzata):- Sentito?? Sentito?? Almeno tre!! Oh, io boccio, lo so… me lo sento… è come un tremore, qui, sulla coscia…
 
Pietro:- Guarda che è il cellulare.
 
Marta:- Ma che cavolo ci fa acceso? (lo prende) Io lo ammazzo, quello che mi ha mandato un sms… potevo essere in… (guarda il cellulare) Oh! Il mio amore… auguri… che grande… che grande demente! Glie l’avrò detto mille volte: “non mandare gli auguri, che porta male!”
 
Fiorella(finito di spazzare):- Okay, bimbini, io ho finito. Tanti auguri. (esce)
 
Marta:- Aridalli! Ma me lo fanno apposta?
 
Pietro:- Prenditi le tue pasticche, su, da brava…
 
Mentre Marta prende i calmanti entra Marco, un altro compagno di scuola.
 
Marco:- Ehi, ragazzi! Come va, tutto bene?
 
Franco:- Io e Pietro stiamo benissimo, ma Marta rischia l’arresto cardiaco.
 
Pietro:- Che ci fai qui? Non sei venuto ieri?
 
Marco:- Sì, ma volevo vedere come andava a voi.
 
Franco:- È stato difficile?
 
Marco:- No, anzi, sono sicuro di essere passato.
 
Franco:- Visto Marta? È facile.
 
Ripassa il presidente, sempre con il caffè in mano e l’espressione felice.
 
Presidente:- Illusi. (esce)
 
Marta:- Ecco! Visto? Non ce la farò mai!
 
Marco:- E allora ridimmi la Divina Commedia, su! Perché è quella che ti chiedono, vedrai…
 
Marta:- Sì, bene, dunque: “nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai in una selva oscura, che la diritta via era smarrita…”
 
Franco:- Al che dissi: “Simone, ma sei sicuro di aver letto bene la mappa?”
 
Marco e Pietro ridono
 
Marta:- Cretino! È pure vecchia…
 
Franco:- Eddai, su, non te la prendere!
 
Mentre i quattro discutono entra Fabiana. È l’assistente di commissione, incaricata di chiamare i ragazzi.
 
Fabiana(con voce inespressiva):- Falli Marta, prego, raccolga le sue cose, dica un’ave Maria ed entri, tocca a lei. (esce da dove è entrata)
 
Marta:- Oddio! Come mi chiamo? Vero che non sono Falli Marta?
 
Franco:- Dai, muoviti. Prima finisci meglio è. Ti accompagno dentro io.
 
Franco e Marta si alzano e si dirigono verso la porta da cui è uscita Fabiana
 
Marco:- Tanti auguri.
 
Marta cerca di scagliarsi contro Marco, che si spaventa e fa un mezzo salto indietro, mentre Franco la tiene a fatica.
 
Franco:- Dai, Marta, su, va tutto bene, tutto bene… (trascinandola fuori esce)
 
Marco(rivolto a Pietro):- Ma che ho detto?
 
Pietro:- È solo stressata.
 
Fine
   
 
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