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Autore: Kassandra Night    07/10/2011    18 recensioni
Ogni lupo mannaro ha una sua compagna a vita, è questo che mi diceva mio padre. La si può riconoscere dall'odore. Una compagna che una volta trovata non la lasci più andare via. Diceva anche che c'è sempre una legame fortissimo tra il lupo e la sua prescelta.
Mi bloccai per un momento. Non era possibile, non ho mai creduto a questa cosa, ma l'odore che sentivo era forte, invitante ed era... mio. Come se fosse fatto per appartenermi.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando entrammo in casa lui andò subito a vedere come stavano le gemelline, io invece mi buttai sul divano di pelle nel salotto. Perché quando mi arrabbio, dico cose che feriscono? Riesco a farlo quasi intenzionalmente.

Avrei dovuto spiegargli tutto e chiedergli scusa. Non so quanto rimasi su quel divanetto, coricato con gli occhi chiusi. Forse più di un'ora. Sapevo che dovevo alzarmi, ma non avevo forze. Mi sentivo uno stronzo per la prima volta in vita mia. Tante ragazze mi avevano chiamato così o anche peggio, ma non avevo mai preso in considerazione quelle parole. Mi dicevo che ero fatto così quindi non mi sentivo neanche in colpa; ma in quel momento era diverso. Desideravo addormentarmi, magari così sarei riuscito a togliermi dalla testa l'espressione ferita sul viso di Yeol.

A un certo punto sentii una coperta avvolgermi. Aprii subito gli occhi trovandomi il ragazzo davanti. Si era cambiato, aveva una maglia larghissima che usava come pigiama. Non si accorse che ero sveglio, così quando lo afferrai per il braccio, tirandolo verso di me, gli strappai un gridolino di sorpresa. Yeol cadde sopra di me, con la faccia a pochi millimetri dalla mia. Aveva gli occhi rossi e gonfi dal pianto. Lo abbracciai facendo aderire il mio copro al suo. Era così caldo e rassicurante, non desideravo altro che quel corpo maschile fosse mio.

Lui cercò di spingermi via. Mi graffiò, mi morse, ma non lo lasciai andare. Quando lo sentii arrendersi alla mia stretta ribaltai le posizioni, mettendomi sopra di lui e poi lo abbracciai, affondando la mia testa nell'incavo della sua spalla. Il suo profumo era delizioso, come sempre.

- Lasciami -disse lui debolmente. Stava tremando sotto di me.

- Mi dispiace -

- Lasciami. Voglio andare a dormire. E poi mi sembrava che tu non avessi un compagno - disse lui stancamente.

- Non è così - sussurrai io. Mi sentivo davvero una merda.

- Voglio sapere cosa ti aspetti esattamente da me. Ti servo come intrattenimento a letto? Oppure in questa casa ti senti tanto solo e vuoi la mia compagnia? Tutto questo lo fai solo perché sono il tuo compagno? Mi vuoi vicino, anche se hai intenzione di andare con altre donne? Certo, quelle sono meglio di un moccioso come me. Inoltre sono donne, non uomini come lo sono io. Con il tuo aspetto puoi avere qualsiasi ragazza ai tuoi piedi, invece come compagna ti è capitato uno che nemmeno lontanamente si può definire carino - La sua voce era roca e la mano con la quale si era aggrappato alla mia maglia tremava. - Eppure tu mi piaci tanto - sussurrò talmente piano che non ero nemmeno sicuro di aver sentito bene.

Mi alzai leggermente per poterlo guardare in volto. Era bellissimo, sembrava un angelo; un angelo piangente.

- Le ho detto di non avere una compagna automaticamente, senza nemmeno pensarci. Forse non mi sono ancora abituato all'idea. Volevo subito alzarmi e venirti a chiedere scusa, ma avevo pensato di non interromperti dal lavoro, quindi volevo aspettare fin quando avessi finito il turno. Sono rimasto con quella ragazza, per far passare il tempo e non l’ho cacciata via così almeno nessun'altra si sarebbe avvicinata al mio tavolo. Per tutto il tempo sono rimasto a guardarti lavorare, ma tu non mi hai degnato di uno sguardo. Ero arrabbiato dal comportamento dei clienti nei tuoi confronti, avevo voglia di riempire tutti di botte, così quando sono entrato nello spogliatoio e ho visto quello parlarti in quel modo non sono riuscito più a trattenermi. Come hai notato quando sono arrabbiato, non riesco a frenare la mia lingua. Ti chiedo scusa per quello che ti ho detto. Vuoi sapere cosa voglio esattamente da te? Non lo so. Non voglio che tu sia un intrattenimento a letto e non ho intenzione di andare con altre donne mentre sarò con te. È vero che preferisco le ragazze, anzi non ho mai pensato di finire con una persona del mio stesso sesso, ma quello che provo per te, Yeol, non l'ho mai provato verso nessuna ragazza in tutta la mia vita. Cos'è? Amore? Passione? Desiderio? Non lo so. Voglio solo te. Avevo davanti quella Fata mezza nuda e non mi eccitava tanto quanto ci riesci tu con le tue maglie larghe e i pantaloni lunghi - gli sorrisi. Lui si morse il labbro per non scoppiare a piangere e mi abbracciò così forte da togliermi il fiato.

- Ti devo dire un'altra cosa. - sussurrai prima di staccarmi dal suo abbraccio. Lui mi guardò interrogativamente. - Sei bellissimo -

Lo abbracciai stretto e rimanemmo così. Finché tutte e due non ci addormentammo cullati dal respiro dell'altro.


- Perché non posso stare con te? - mi chiese per la decima volta Yeol.

Sospirai pesantemente, mentre giravo l'angolo con la macchina. Non gli risposi nemmeno, sa essere così dannatamente cocciuto! Mi fermai davanti al semaforo rosso, quando lui parlò di nuovo: - Almeno dimmi dove ci porti -

Lo guardai e poi anche le gemelline sedute dietro. - Abbiamo un appartamento vicino alla periferia. Vi lascio là per oggi -

- Perché non posso stare con te? - sussurrò di nuovo Yeol.

- Perché oggi è la notte della luna piena. Hai mai visto cosa diventiamo durante quel periodo? - e vedendolo muovere la testa negativamente, continuai: - Durante la luna piena un lupo mannaro perde la testa e l'unico suo desiderio è uccidere. Le catene nel mio appartamento mi servono per trattenermi, ma a volte non aiutano. È per questo che non voglio avervi nei paraggi, mentre mi trasformo. Se tu fossi stato della mia stessa razza, sarebbe stato molto più semplice, ma non lo sei e non so cosa potrei farti se ti trovassi nella mia stessa stanza -

- Sì, ma se non ci proviamo, non lo saprai mai. Magari riuscirai a trattenerti dal... - arrossì mentre diceva - saltarmi addosso -

Scoppiai a ridere mentre mettevo di nuovo in moto la macchina. - Non ci pensare, Yeol. Non ho intenzione di mettere in pericolo né te né le bambine. E poi è soltanto una notte - detto questo mi chinai velocemente strappandogli un bacio dalle labbra.


Yeol spense il televisore. Di nuovo. Non riusciva a rilassarsi nel nuovo appartamento. C'erano soltanto lui e le bambine lì dentro. Quanto tempo era passato da quando Eric se ne andato? Non era nemmeno la mezzanotte. Continuava a non capire per quale motivo il ragazzo non lo volesse tra i piedi durante la luna piena. A quanto ne sapeva, quando un licantropo si trasformava, era molto importante avere il proprio compagno vicino; invece Eric si era categoricamente rifiutato di averlo con sé.

Yeol si buttò sul letto. Da quando viveva con il ragazzo, non l'avevano ancora fatto, anche se ci era mancato poco. Era palese che Eric lo volesse, anzi gli saltava addosso ogni volta che poteva, ma normalmente venivano sempre interrotti. Anche se il ragazzo gli diceva di essere il suo compagno, Yeol finiva spesso per chiedersi se questa cosa sarebbe durata tra loro. Lui era comunque un ragazzo e di un'altra razza, per giunta; non avrebbe potuto dare la soddisfazione a Eric di correre insieme come amano fare i Lupi Mannari né poteva dargli dei figli. Yeol aveva paura. In quei giorni era stato felice come mai, quindi era terrorizzato all'idea di scoprire che in realtà tutto quello era solo un sogno; un bellissimo ma effimero sogno.

La prima volta che aveva visto Eric era stato più o meno un anno prima. Aveva iniziato da poco a lavorare in quel bar come cameriere e stava ascoltando un altro ragazzo che gli spiegava cosa doveva fare e come comportarsi, quando nel locale era entrato Lui. Aveva i capelli spettinati come se si fosse appena svegliato e gli occhiali da sole, neri come il colore degli occhi che nascondeva dietro le lenti. Yeol aveva sentito il cuore aumentare il battito tanto da essere quasi doloroso. Avrebbe voluto avvicinarsi e salutarlo, ma non poteva farlo, non avrebbe avuto senso. Non lo conosceva nemmeno, ma nella sua stupida testa aveva pensato che sarebbe stato bello se lo avesse conosciuto.

Quella volta Eric si era solo guardato intorno e quando aveva visto la persona che cercava, le aveva fatto segno di avvicinarsi a lui. Yeol seguì con lo sguardo una bellissima ragazza alzarsi da un tavolo vicino e andargli incontro. A quella vista il cuore gli aveva mandato una fitta dolorosa. Ma perché poi? Non lo conosceva nemmeno quel ragazzo! Da allora aveva rivisto Eric poche altre volte, forse perché il suo turno di lavoro era al mattino e pomeriggio, mentre alla sera veniva sostituito da ragazzi molto più belli che erano lì solo per attirare la clientela. Figuriamoci se qualcuno voleva essere servito da un Gatto come lui.

Quando due settimane prima Eric lo aveva fermato in quel vicolo, era rimasto paralizzato dalla sorpresa. Pensava che avesse sbagliato persona; non era possibile che uno come lui lo avesse notato o semplicemente volesse dirgli qualcosa. Aveva subito pensato che lo avesse fermato perché era un Gatto e che voleva prenderlo in giro come tanti altri e quando lo aveva sentito dire che voleva portarlo da qualche parte, aveva subito pensato che volesse dargli la caccia insieme al branco. Non sarebbe stata la prima volta che una cosa del genere era fatta a un Gatto. Invece era venuto fuori che era il suo compagno...

Yeol guardò di nuovo l'ora. Erano solo le undici e venti. Continuava a non capire per quale motivo non potesse stare con lui quella notte. Forse Eric era solo spaventato all'idea che se Yeol lo avesse visto in sembianze di mezzo lupo non avrebbe voluto stare con lui? Se era così allora era un motivo in più per andare indietro al loro appartamento. Yeol si alzò di scatto dal letto e cercò la giacca per tutta la casa. Poi diede un'occhiata alle bambine, assicurandosi che stessero bene. Tutte e due dormivano per terra accoccolate come delle palle. Il ragazzo le guardò per un po' indeciso su cosa fare.


Mezz'ora dopo era già davanti alle porte del palazzo. Cercò nella tasca del giubbotto la chiave per aprire la porta. Da quando aveva ricominciato a lavorare Eric gli aveva procurato i duplicati delle chiavi dell'appartamento e del palazzo. Le sale erano immerse nel buio totale mentre lui saliva, non aveva trovato l'interruttore. Non sapeva nemmeno lui perché ma ad ogni passo che faceva nel petto gli cresceva una strana sensazione di angoscia.

L'appartamento era immerso nel buio. Per lui era strano vederlo così, perché Eric lasciava spesso una luce accesa di notte. Le finestre erano serrate e la porta era chiusa con tre lucchetti. Quando entrò Yeol andò subito a tastare la parete in cerca della luce, ma la mano gli si fermò quando sentì un rumore sordo. Proveniva dalla stanza da letto del ragazzo, ne era sicuro.

- Eric? - chiese timoroso.

Un altro rumore. Si avviò lentamente verso quella direzione con passi poco sicuri. I suoi occhi si erano già abituati al buio. Quasi tutte le creature sovrannaturali vedono nel buio, lui ovviamente non faceva parte di quella lista.

La sua mano tremava quando spinse la porta della stanza da letto. Dove se ne era andata tutta la sua determinazione? Perché l'unico desiderio che aveva adesso era quello di scappare? La stanza sembrava vuota. Nessun rumore. Era tutto talmente silenzioso che Yeol cominciò a tremare seriamente. Guardò nell'angolo, dove lui era stato incatenato e dove sapeva esserci Eric. Fissò per interi secondi quello spazio buio senza scorgere niente. Trattenne il respiro senza nemmeno accorgersene. Il tempo sembrava allungarsi come se i secondi diventassero ore, finché nel buio non s’illuminarono un paio di occhi gialli. Yeol trasalì. Non erano gli occhi di Eric quelli, ma di un lupo. Erano così brillanti che sembravano due fari nella notte.

- Che ci fai qui? - chiese il ragazzo.

La sua voce era molto bassa e le parole furono sussurrate con una difficoltà incredibile, come se gli costasse fatica parlare ancora umanamente.

- I-io volevo solo... - cominciò il ragazzo balbettando.

- Yeol... vattene. È mezzanotte, vattene - disse con difficoltà Eric. La sua voce assomigliava sempre di più a un ringhio.

- C-cosa? -

- VATTENE HO DETTO! -

Yeol si girò immediatamente e corse. Non doveva venire, Eric aveva ragione. Quando arrivò davanti alla porta d'uscita, tirò fuori il mazzo di chiavi che però cadde a terra. Nello stesso istante sentì un rumore che gli fece ghiacciare il sangue nelle vene: le catene che si spezzavano. Seppe di non avere più tempo. Non si piegò nemmeno a prendere le chiavi dal pavimento, perché aveva tre serrature e se anche le avesse aperte avrebbe liberato Eric, che poteva benissimo fare una strage. Non aspettò nemmeno tanto; sentì prima dei passi lenti dirigersi verso di lui, accompagnati da un basso ringhio animalesco. Tremando si girò piano per guardare Eric in volto, anche se in quel momento poteva definirsi muso, più che volto. Era alto almeno due metri, sicuramente più alto di quando lo fosse normalmente e camminava su due zampe. Non era un lupo, era una via di mezzo. Le sue braccia erano molto lunghe e pelose ma umane, le gambe piegate dallo sforzo di reggersi dritto, il busto sembrava enorme e sull'addome si potevano intravedere i muscoli allenati che formavano una tartaruga; la spina dorsale fuoriusciva leggermente dalla schiena stessa. Il suo stesso viso era di lupo (leggermente ingrandito) e il pelo lungo e abbondante, di un colore grigio scuro. Ma non era questo a spaventare Yeol, era il fatto di non riconoscere quella persona che stava davanti.

- E-Eric? - sussurrò piano, ma era come se l'altro non lo sentisse. Avanzava lentamente, ringhiando contro di lui come se avesse avuto un coltello in mano o qualcosa del genere. Yeol scattò di lato con tutta la velocità che aveva; se almeno fosse riuscito a guadagnare un po' di tempo, forse avrebbe potuto farcela. Non appena fece due passi, una mano enorme lo afferrò sbattendolo contro il muro. Yeol cozzò la testa così forte che si sentì sul punto di svenire. Scivolò per terra senza forze e vide che il lupo si chinava su di lui. Aveva paura. Cercò di coprirsi almeno il viso portando le mani in avanti, ma Eric gli afferrò gli arti e li spinse di lato, affondando così tanto con le unghie nella carne da ferirlo. Yeol cercò di scalciare via quella presenza sopra di lui; la paura gli annebbiava la vista insieme alle lacrime. Non aveva scampo.

In qualche modo riuscì a sferrargli una ginocchiata nello stomaco, tanto forte che il lupo lasciò per un attimo la presa. Yeol si girò velocemente sulla pancia cercando di scivolare via, ma Eric lo spinse contro il pavimento senza lasciarli scampo. Era finita.

Smise di combattere. Lasciò che l'alito caldo dell'altro gli solleticasse il collo, esposto a qualsiasi tipo di azione. Tremava in una maniera incontrollabile. Sperava solo che facesse in fretta.

- Se mi senti...- disse lui appoggiando la tempia contro il duro pavimento - voglio dirti che ti... che penso di amarti - Ecco. L'aveva detto. Per la prima volta l'aveva detto.

Chiuse gli occhi aspettando il morso, che... non arrivava. Più i secondi passavano più lui combatteva contro la voglia di urlare. Eric stranamente non gli faceva nulla. Il dolore alla nuca era insopportabile.

Quando aprì gli occhi, non era più sul pavimento, ma sul letto nella stanza di Eric. Perché era lì? Un secondo prima era con il viso premuto contro quel duro parquet, quasi da baciarlo, e adesso era tra morbide lenzuola? Il secondo pensiero fu per Eric. Dov'era?

- Sei sveglio? - gli chiese una voce famigliare.

Yeol girò il volto verso il ragazzo che sedeva sul letto. - Sveglio? -

- Sei svenuto. Prima -

Eric aveva ripreso la forma umana, ma c'era un piccolo dettaglio... non si era rivestito. Appena Yeol lo notò, si tinse di un colore paonazzo. Che gli saltava in mente? Perché non si era rivestito?

- Tu sai che rischio hai corso stasera? -

- Mi dispiace - sussurrò il Gatto piano.

- Potevo ucciderti -

- Anch'io pensavo che lo avresti fatto, però... non è successo niente - disse il ragazzino guardando da ogni parte che non fosse il corpo bellissimo del suo compagno.

- Dio, Yeol... non ricordo molto; praticamente quando ho cominciato a ragionare, ti ho visto svenuto per terra... per un momento pensavo di averti ucciso -

Yeol si alzò piano piano e si avvicinò al ragazzo abbracciandolo. - Mi dispiace -

Eric scoppiò a ridere. -Non so se scusarmi per quello che ti ho fatto o dartene di santa ragione perché sei venuto, anche se ti avevo detto assolutamente di non farlo - Yeol lo strinse di più contro di sé. La pelle del ragazzo aveva un odore intenso e buono. - Però penso di poterti perdonare. Anche se non ricordo quasi niente, ho sentito perfettamente le parole “ti amo” -

Il gatto sussultò dall'imbarazzo. - Ho detto “penso di amarti”! -

- Non è quello che ho sentito io - rispose sorridendo.

Spinse Yeol sul letto e si mise sopra di lui. Il ragazzino era rosso in volto e cercava di guardare da qualsiasi altra parte che non fosse lui. - Ti amo anch'io -

E non dando nemmeno il tempo al ragazzo di capire cosa gli avesse appena detto, lo baciò. Con forza, con decisione, proprio com'erano i suoi sentimenti in quel momento.

Yeol rimase per un attimo sorpreso, ma poi incrociò le mani dietro la schiena dell'altro, rispondendo al tocco di quelle labbra. Eric si staccò da lui mettendosi cavalcioni sopra. Fece scorrere le mani sul giubbotto che il ragazzino aveva ancora addosso e, lentamente, lo tolse via, facendo fare la stessa fine alla maglia sotto, lasciandolo a torso nudo.

Yeol era rosso di vergogna, ma non diceva niente. Guardava mentre pian piano ogni suo vestito veniva tolto lentamente. Quando toccò ai jeans, trattenne il fiato; fissò quelle dita slacciare il bottone e poi far scivolare giù la zip. Riprese fiato solo quando la mano del ragazzo vi entrò, solo allora inspirò l'aria pesantemente come se non fosse abbastanza. Si accorse che stava tremando solo quando Eric gli cominciò ad accarezzare il fianco con un movimento lento da farlo sciogliere.

- Così mi fai solo spaventare di più. - gli sussurrò.

Il ragazzo spostò gli occhi color notte verso il suo volto. - Dimmi tu allora come vuoi che lo faccia -

- Non così lentamente! -

Eric sorrise, mentre si avvicinava di nuovo a baciarlo e approfondiva il contatto tra le due bocche facendo scivolare giù i jeans insieme alla biancheria intima. Non gli diede nemmeno il tempo di realizzare il tutto, che scivolò a baciargli il collo. Yeol soffocò un lamento inarcandosi sotto di lui. Non riusciva più a capire niente, la sua mente era come vuota. Il cuore gli batteva talmente forte che sembrava stesse per esplodergli fuori dal petto e a ogni respiro l'aria sembrava mancargli sempre di più. Solo quando sentì Eric sussurrare al suo orecchio parole rassicuranti si accorse di star tremando, ma non dalla paura, bensì dall'emozione. Per la prima volta stringeva la persona che amava tra le proprie braccia abbandonandosi a lui completamente. Voleva essere suo, voleva dargli tutto quello che aveva. Aveva sempre pensato che se si fosse innamorato di qualcuno gli sarebbe bastato anche solo stargli a fianco. Solo in quel momento si rendeva conto di quanto fosse ridicolo quel pensiero. Voleva semplicemente di più, di più di quei baci, di più di quei tocchi che si davano a vicenda. Desiderò di fondersi con l'altro, diventare una persona sola.

Una volta aveva sentito una canzone dove si diceva qualcosa del genere: “ Anche se ti abbracciassi fino a soffocarti, non saremmo mai una persona sola...” e solo adesso capiva veramente il senso di quelle parole.

Strinse le braccia ancora di più intorno al collo del ragazzo. Voleva che quel momento non finisse mai. Sentire la propria pelle contro quella di Eric gli faceva perdere i sensi dalla felicità e lo faceva eccitare in una maniera sorprendente.

Soffocò un gemito quando il ragazzo gli aprì le gambe per porsi fra esse. Non riusciva più a capire niente. Non sentiva né il dolore né il piacere, al di là dell'odore del ragazzo, della sensazione di pelle sudata l’una contro l'altra o delle labbra che accarezzavano tutto il corpo. In quel preciso istante non gli importava nemmeno di nascondere le proprie orecchie da gatto o la coda, come aveva sempre fatto. Non gli importava più nulla, voleva solo Eric.

Quando l'altro finalmente entrò dentro di lui, Yeol urlò sia dal dolore che per l'aspettativa placata. Non ascoltava nemmeno più le parole che Eric gli sussurrava all'orecchio, guardò verso il soffitto soffocando i gemiti prima di dolore, poi di piacere, quando iniziò a rilassarsi per accogliere meglio l'altro. A ogni affondo si sentiva pieno, completo in un modo che non aveva mai sperimentato prima. Si sentiva così dannatamente felice da piangere persino lacrime di felicità. Eric continuò ad asciugarle credendo che la colpa fosse del dolore, scusandosi. Forse l’indomani Yeol gli avrebbe detto che non era colpa sua, ma in quel momento non ne aveva la forza. Continuò ad abbracciarlo stretto a sé anche quando vennero, dopo l'ennesimo affondo. Era così felice che cominciò a fare le fusa, alle quali Eric scoppiò a ridere.


Quando mi svegliai lui era ancora lì, vicino a me. Ieri notte abbiamo davvero fatto sesso e...beh...è stata la cosa più appagante che io abbia mai fatto! Forse perché per la prima volta stringevo tra le braccia un ragazzo, ma non penso proprio. Era perché per la prima volta stringevo tra le braccia Yeol. Non mi importava cosa sarebbe successo in seguito, ma ero sicuro che non avrei mai smesso di farlo: stringere quel corpo con tutte le mie forze. Chissà quand'è stato che mi sono innamorato di lui?


*_____________________________*

Ok, è finita (più meno XD)

Mmm…. La mia prima domanda è: Cosa ne pensate della storia? *_*

Ammetto che nell’ultimo capitolo Yeol è leggermente fuori di testa visto che va all’incontro con morte come se nulla fosse, ma io lo amo quindi lo perdono *_____* <3



Prima che scriviate qualcosa vi AVVISO subito che il racconto su loro due non è finito! Certe mie amiche mi hanno pregato di avere qualche scena hot descritto moooooooolto più… ehm… più dettagliata ecco!

Tra poco (spero già la prossima settimana) comincerò a pubblicare la continuazione su loro due, ma c’è una differenza! Non ci sarà solo la coppia Yeol e Eric, ma anche un’altra *^* Il racconto si chiamerà “Noah” come il protagonista *_* vi avviso subito che sarà un alternanza dei punti di vista di Eric e, appunto, di Noah, spero che mi seguirete anche lì!



Bene… l’ultima cosa… Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo anche solo un semplice “è bello” “avrei preferito qualcos’altro”! sono molto curiosa se questa “fine” è piaciuta!

kassandra

   
 
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