Titolo: Oceans
of Time
Autore: Nemeryal
Fandom: Axis Power Hetalia
Rating: Verde
Genere: Slice of
Life, Triste, Missing Moments
Avvertimenti: Missing Moments,
OneShot, Shonen-Ai
Personaggi: Feliciano Vargas/Nord Italia, Ludwig/Germania,
Pairing: Chibitalia x Sacro Romano Impero [Implied: GerIta], accennati: RusAme,
FrUk, SpaMano, AustriaxLiechtenstein
Trama: Credeva, Ludwig, che Feliciano fosse rimasto
turbato dal sangue, dai vampiri e dagli squartamenti vari e variegati a cui
avevano –controvoglia- assistito. Era
per quel motivo che gli aveva proposto di rimanere a dormire da lui: se si
fosse svegliato in preda agli incubi, almeno non sarebbe dovuto passare per il
territorio di Svizzera –già di cattivo
umore per il concerto che Roderich stava tenendo in Liechtenstein.
Musica:
Italy
– HetaOni Original Soundtrack
Dedica: a Silentsky
Note: E se guidassi un
calesse? Scusate, sfogo a random.
Comunque. Questa fan fiction ha avuto
una storia un po’ travagliata. All’inizio dovevano essere due separate (Amore
dal Mancato Finale e Oceans of Time) che poi ho deciso di fondere in una sola,
mantenendo un po’ l’idea di una e un po’ dell’altra.
Il film di cui parla Ludwig è “Dracula”
di Francis Ford Coppola, del 1992 un capolavoro che io adoro alla
follia. E quindi, la frase pronunciata da Feliciano è presa dal film.Mi piace l’idea
di queste Nazioni che, nei momenti liberi, magari in un sabato sera come un
altro, si ritrovano nella casa di uno di loro a vedersi un film. E’ romantica
come idea, no?
La citazione finale..oh, toh! L’ho
scritto stavolta XD
Oceans of Time
Quelle serate a casa di Francis erano un’inutile
perdita di tempo, considerò Germania mentre parcheggiava nel
vialetto di casa, Solo un altro modo per
permettere al padrone di casa di palpeggiare –ricambiato- Inghilterra, e ad America di rintanarsi
tra le braccia di Russia.
Spense il
motore, storcendo le labbra.
Dracula, bah! Le scene
interessanti erano state solo due –e
Gilbert non aveva certo mancato di farglielo notare con un sorriso sornione.
Prese un
sospiro e si allungò sul sedile del passeggero, aprendo la porta ad Italia;
questi, evidentemente sovrappensiero, ebbe un piccolo sussulto al suo gesto
improvviso.
Ludwig
inarcò un sopracciglio, sorpreso dalla reazione dell’altro. Adesso che ci
pensava, era tutta la sera che Veneziano si stava comportando in modo insolito
–rispetto ai suoi standard, si intende.
Mentre
stavano guardando il film s’era rabbuiato d’un tratto, aveva abbassato gli
occhi e si era fatto piccolo piccolo contro il divanetto, raccogliendo le gambe
al petto e rimanendo in silenzio. A Germania non era nemmeno sfuggito lo
sguardo preoccupato che Romano gli aveva rivolto.
Credeva,
Ludwig, che Feliciano fosse rimasto turbato dal sangue, dai vampiri e dagli
squartamenti vari e variegati a cui avevano –controvoglia- assistito. Era per quel motivo che gli aveva proposto
di rimanere a dormire da lui, dato che Lovino avrebbe passato la notte da
Spagna: se si fosse svegliato in preda agli incubi, almeno non sarebbe dovuto
passare per il territorio di Svizzera –già
di cattivo umore per il concerto che Roderich stava tenendo in Liechtenstein.
-Stai bene,
Feliciano?- chiese Ludwig con un sospiro, togliendo la chiavi dal cruscotto.
Italia alzò
gli occhi su di lui, come se lo vedesse per la prima volta. Germania lo osservò
trattenere un respiro, tormentarsi le mani, sfuggire il suo sguardo, mordersi
le labbra, roteare gli occhi da una parte all’altra della macchina a cercare
una qualsiasi via di uscita.
-Feliciano-
la voce della Nazione Tedesca ebbe un fremito irritato; l’altro tornò a
fissarlo, impallidì, tentennò, si guardò le mani un’ultima volta e poi
sussurrò:
-Ho attraversato gli Oceani del Tempo per trovarti- Ludwig sentì il fiato conficcarsi improvvisamente in gola –Credi..credi
sia possibile?-
No, certo che no, che idee ti vengono? Era solo un
film, battute scritte ad hoc sul copione, non fare l’ingenuo. Devi smetterla di farti condizionare
da tutto, Feliciano.
Sarebbero
state belle parole da dire, peccato che Germania non riuscisse a pronunciarle:
ci aveva provato, ma la voce gli era venuta a mancare, si era sgretolata e
dissolta sulle labbra già storte per la ramanzina.
Continuò a
fissare Feliciano, la sua espressione spaurita e speranzosa; sentiva la gola
arida, il cuore pesante e..sì, come un sussurro, un mormorio, un grido, un
urlo, che gli si arrampicava nel petto, affondava gli artigli nei polmoni e gli
rombava nella testa. Tanti, troppi pugni, piccoli
pugni incrostati di sangue, che battevano inferociti sul cuore, a spezzare
quella gabbia in cui erano costretti, nell’inutile tentativo di far risuonare
una voce muta da troppo tempo, e forse
solo assopita.
Ho attraversato gli Oceani del Tempo per trovarti.
No, avrebbe voluto
urlare Ludwig, non è possibile. È solo un
copione, ma ogni sua parola era sovrastata, soffocata da quel grido silenzio che era il solo a
sentire. Bloccata dagli occhi sgranati di Feliciano che seguivano tesi ogni suo
movimento.
Dissipata dal
pianto iroso e disperato di un bambino.
{ Così fu quell'amore dal mancato finale,
così splendido e vero da potervi ingannare }
~ Dolcenera,
Fabrizio de Andrè
(Purtroppo la Stamp RoderichxLily non la trovo D:)