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Autore: Mepphychan    08/10/2011    1 recensioni
Era come se si sentiva attratto da lei ma non riusciva ad avvicinare come se ci fosse uno scudo invisibile.
Tutto questo lo irritava molto e spesso doveva trattenersi dall'avere eccessivi scatti d'ira con la quale avrebbe potuto distruggere ogni singola cosa che gli capitasse sotto tiro ( cioè tutto), e la cosa che lo irritava di più era che sentiva qualcosa di strano ogni singola volta che la vedeva. La soluzione era una sola, ucciderla.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'Walking on the water'
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Erano passati giusto due giorni da quando aveva fatto quel patto con Johan Faust quando la vide per la prima volta.
Si stava dondolando in cima alla libreria, visibilmente annoiato, quando lei entrò, aprendo la porta con calma.
Entrò nel suo ufficio con un dolce sorriso stamapato sulle labbra -Buon giorno nonno!- disse allegramente, varcando la soglia.
-Oh, Astrid, non ti aspettavo- le rispose il nonno, girandosi per vederla bene. In tanto, Mephisto, smise di dondolarsi e osservò incuriosito quella ragazza dai lunghi capelli verde acqua raccolti in una treccia spostata davanti, doveva avere almeno 18 anni o giù di lì, e non doveva essere neanche ricca dato che portava un comune vestito color marrone con sopra un grembiule bianco.
Mephisto e Astrid si scambiarono un'occhiata veloce, poi lei si diresse verso suo nonno e iniziò a parlargli, assicurandosi che stesse bene, che non avesse freddo, che non avesse fame.
A Mephisto venne da ridere, era inutile preoccuparsi così, lui era immortale ora mai, solo quando avesse ardentemente desiderato la morte lui gliel'avrebbe data, però gli avrebbe divorato l'anima.
-Astrid- iniziò serio, il vecchio -Devo dirti una cosa, io sono immortale....ho fatto un patto con quel demone - e con la testa accennò a Mephisto.
Mephisto si aspettò una sfuriata da parte della giovane donna, ma, con sua grande sorpresa, la ragazza gli sorrise gentilmente.
-Mi permetterai sempre di potermi prendere cura di te?- si limitò a domandare, Il vecchio sorrise allegro -assolutamente, si-.
Mephisto la guardò incredulo fino a che lei non si chiuse la porta alle spalle, desiderava ardentemente andarle dietro.
Non vedeva da millenni un'anima così succolenta, lui non la desiderava, la voleva a tutti i costi. Ma era legato a quello stupido vecchietto e non poteva fare niente, e questo lo stava facendo imbestialire.
-Mephisto- lo chiamò il vecchietto che aveva letto il desiderio sul volto del demone; Mephisto si voltò e lo guardò torvo -ti do il permesso di seguirla al patto che tu non le farai del male.- Mephisto ghignò allegro -grazie- disse saltando giù dalla libreria e, appena toccò il suolo, fu ricoperto da una nuvoletta rosa con stelline, dalla quale uscì un cagnetto che si lanciò fuori dalla porta seguendo l'odore di un anima succulenta.
La trovò poco dopo, nel mercato comunale intenta a comprarsi una mela, poi entrò in una libreria da dove uscì con un libro.
Poi attraversò tutto il paesino pre poi arrivare in un campo di grano e si sedette sotto l'ombra  di un albero, lì aprì il libro e iniziò a leggere mangiandosi una mela.
Mephisto rimase appostato un po' più in là rispetto a lei, e dopo pochi minuti, un goblin le si avvicinò.
Mephisto si acquattò pronto all'attacco, ma con sua nuova e grande sorpresa, lei prese in braccio il goblin come se fosse un gattino e iniziò ad accarezzarlo fino a che lui non si addormentò, e non fu l'unico!
Iniziarono ad arrivare anche alcuni green man e altri goblin, pure un gatto a due code, e tutti in sieme si misero accanto a lei e si misero a dormire mentre lei continuava a leggere il libro, accarezzando di volta, in  volta, qualcuno dei suoi demoniaci amici.
Mephisto non aveva mai visto sulla faccia della terra un essere come lei, amica dei demoni, le creature più pericolose del mondo, lei le trattava manco fossero coniglietti o gattini tenerosi e pucciosi.
Questo pedinamento continuò almeno per una settimana, senza che Mephisto fosse mai riuscito a parlarle o ad avvicinarsi.
Era come se si sentiva attratto da lei ma non riusciva ad avvicinare come se ci fosse uno scudo invisibile.
Tutto questo lo irritava molto e spesso doveva trattenersi dall'avere eccessivi scatti d'ira con la quale avrebbe potuto distruggere ogni singola cosa che gli capitasse sotto tiro ( cioè tutto), e la cosa che lo irritava di più era che sentiva qualcosa di strano ogni singola volta che la vedeva. La soluzione era una sola, ucciderla.
Così, quel giorno, nel quale il vecchio era uscito( propio nell'ora in cui era solita venire la ragazza e Mephisto era ben certo che non l'avesse avvisata) ordinandogli di sorvegliare la sua abitazione, non gli sarebbe capitata un'occasione migliore.
La ragazza entrò cautamente come suo solito e vide che non c'era nessuno, così decise che quel giorno avrebbe preso soltanto un libro e poi se ne sarebbe andata via.
Andò nella piccola sezione dei libri di suo nonno, e si mise a cercare il titolo del libro che desiderava, ignara che un piccolo cagnetto la scrutava torvo.
Ad un certo punto senti uno sbuffo e quando fece per voltarsi sentì afferrarsi i polsi, e vide il volto del demone che la fissava perfido.
-Ciao!- salutò lei sorridendogli, questo, però fece salire la rabbia di Mephisto, che la sbatte forte contro la libreria- Ma chi cavolo ti credi di essere?! sei soltanto una misera umana che gioca col fuoco- le ruggì contro lui,Astrid sorrise amaramente -mi piacerebbe molto  poter essere veramente una misera umana, sig. Demone.- Mephisto la fissò incuriosito, e lei andò avanti nel suo racconto; gli raccontò di come avevano ammazzato i suoi genitori sotto i suoi occhi, dello scienziato pazzo e dell'esperimento in cui gli avevano messo l'anima di un demone dentro il corpo, per cui era per un quarto demone.
Il silenzio calò nell'ufficio e per un momento Mephisto allentò la presa sui polsi della ragazza.
Lei si tolse da quella posizione abbastanza scomoda e si diresse verso l'entrata dell'ufficio -Vuoi un thè, sig. demone?-
-Mi chiamo Mephisto- rispose Mephisto ghignando -e comunque nessuno ha detto che avevamo finito, la tua anima è molto, ma molto appetitosa, e io sono uno molto ambizioso...- lui l'afferrò per un braccio e la trascinò verso di se, lei non oppose alcuna resistenza, neanche quando le scostò la lunga treccia e le leccò il collo.
Mephisto, chiuse gli occhi assaporandosi il gusto terribilmente buono di quell'anima, si, avrebbe davvero fatto qualsiasi cosa per possederla.
-Tu pensi davvero che io ti lasci divorarmi l'anima come se nulla fosse?!- ridacchiò lei sfuggendo alla sua presa, Mephisto aprì gli occhi e la fissò sorridente.
-Accetto la sfida-

*note dell'autrice*
Yeeaah questo è una specie di prologo della mia altra fic water, descrivo il modo in cui, cent'anni prima Astrid e Mephisto si sono conosciuti u.u
Spero vi piaccia, e penso che sarebbe carino se qualcuno commentasse.
Grazie a tutti per aver letto questa one shot!
  
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