This Is The Life!
Si dice che la
vita sia
sempre piena di sorprese, ma soprattutto che vi siano alti e bassi.
Questo era
risaputo anche a loro, solo che non si sarebbero mai aspettati, che le
loro
vite potessero essere rivoluzionate a tal punto ed a condurli al punto
in cui
erano arrivati. Ma prima di parlare della situazione attuale, sarebbe
meglio
ritornare a come tutto ebbe inizio.
Rubino e
Smeraldo, si
erano incontrati, per caso in una sala buia, dove una flebile luce
illuminava
un pianoforte nero a coda, suonato dal possessore dei primi.
Il ragazzo
suonava,
concentrandosi solo su quella melodia, ignorando ciò che
accadeva attorno a
lui, a tal punto da non accorgersi, che una presenza femminile, aveva
varcato
la soglia della saletta e si era accomodata su di una poltroncina
infondo alla
stanza. La fanciulla si era accomodata lì per ammirare,
senza essere scoperta, colui che suonava quella
particolare melodia, che l’aveva condotta in quel luogo
misterioso.
Non appena la
canzone
terminò, il pianista si accorse che una ragazza dai lunghi
capelli biondi lisci, raccolti
in due buffi codini, lo aveva osservato per tutta la durata del brano a
giudicare da come lo fissava estasiata.
Ella indossava una
camicia bianca, una cravatta verde smeraldo come i suoi occhi, un gilet
giallo
spento ,una gonna scozzese rossa, un cappotto nero ed un paio di scarpe
da
ginnastica bianche e nere.
I due si
osservarono a
lungo, mentre i loro occhi erano incatenati. Il ragazzo dopo averla
osservata, pronunciò delle parole che sorpresero la
spettatrice: "Questo sono io!". Poco dopo la giovane, dopo aver
riflettuto sulle parole del pianista, gli si avvicinò
applaudendolo prima e poi dolcemente gli rivolse un sorriso sincero,
rispondendo:
“Complimenti il tuo pezzo era bellissimo, suoneresti qualcosa
per me se non ti
è di disturbo. Comunque io mi chiamo Maka Albarn e tu
?”
Il giovane pianista rimase interdetto per qualche minuto, poi ghignò mostrando alla sua interlocutrice, la bocca irta di denti affilati simili a quelli di uno squalo, dicendo: “Mi chiamo Soul Eater Evans! Io sono una weapon e precisamente una falce!”. Detto ciò il giovane trasformò il braccio sinistro in falce e strinse la mano della sua interlocutrice, colla destra. Nel momento in cui Maka strinse la mano di Soul, entrambi percepirono una strana scarica elettrica ed una sensazione di pace, mai provata prima. Quello che era accaduto era chiaro ad entrambi, le loro anime erano sulla stessa lunghezza d’onda.
Soul
era rimasto interdetto da quell'evento. Nessuno aveva mai ascoltato la
sua musica, ma soprattutto nessuno l'aveva mai apprezzata. Solitamente
quei pochi che la ascoltavano, rimanevano inquietati dalla tetraggine
del pezzo, che esprimeva tutto il dolore e la rabbia presenti nella sua
anima. Invece chi, in rarissime occasioni, non fuggiva dopo aver
ascoltato il suo brano, scappava a gambe levate, dopo aver incrociato i
suoi occhi color rubino ed aver ammirato il suo "sorriso"
incorniciato dai suoi denti affilatissimi. Invece quella ragazzina,
assolutamente priva di qualsiasi attrattiva, lo aveva ascoltato
estasiata e non era fuggita. Ciò che lo aveva sconvolto era
stata la scarica elettrica che lo aveva attraversato mentre le aveva
stretto la piccola mano, fasciata da un guanto bianco.
Maka non si era mai fidata degli uomini, poichè li riteneva tutti dei bugiardi e dei traditori, ma quel giovane sin da quando lo aveva scorto, le aveva trasmesso una strana sensazione. Mentre era intento a suonare quel pezzo, a suo parere così malinconico, sentiva che forse di quel ragazzo dai capelli argentei ci si potesse fidare. La ragazza percepiva in lui un bisogno quasi disperato di essere salvato da sè stesso. Durante l'esecuzione del pezzo la bionda aveva riflettuto a lungo sul perché avesse deciso di entrare. Sarebbe stato folle ammettere che il suo istinto l'aveva guidata lì. Riflettendoci bene forse era stata la sorte che aveva deciso di condurla in quella sala buia, perché forse era compito suo aiutare quel ragazzo così tormentato.
Maka, distongliendo la sua mente da uno dei suoi frequentissimi viaggi, prese nuovamente la parola e disse al giovane: “Sai io sono Scythe meister! Ti andrebbe di diventare il mio partner? Ti trovo un ottimo pianista e mi sembri una persona in gamba, perciò che ne dici accetti la mia offerta?”. Soul rispose immediatamente di sì e dopo aver chiuso il pianoforte, accompagnò la giovane all’uscita della sala, per poi uscire anch’egli e richiudere la porta alle sue spalle.
Soul era
ufficialmente impazzito, aveva accettato di diventare il partner di
quella bambina, che di interessante sul piano fisico aveva solo gli
occhi. I suoi smeraldi erano stati capaci di fronteggiare i suoi
rubini, da cui la stragrande maggioranza delle presone era
terrorizzata. Perché lei non era fuggita? Come mai lo aveva
applaudito? Per quale motivo gli aveva chiesto di diventare il suo
partner? Com'era possibile che la sua anima così cool e
ribelle fosse in sintonia con quella di una secchiona dall'aspetto di
una bambina?
Queste erano le domande che tormentavano la mente e l'anima di Soul.
Egli non riusciva a spiegarsi come si fosse ritrovato ad accettare la
richiesta di partnership di una semi-sconosciuta.
Forse la sua buona stella cool era tornata a splendere e lo avrebbe aiutato, grazie a quella buffa ragazzetta a diventare Death Scythe. Questo era il suo sogno ed era disposto a tutto pur di riuscire a realizzarlo, persino diventare il partner della persona meno cool che conoscesse. Del resto, se persino quel pazzo egocentrico del suo migliore amico, era riuscito a trovare una compagna che lo sopportasse, voleva dire che anche lui aveva trovato la persona che lo avrebbe sostenuto durante il percorso che lo avrebbe condotto al conseguimento del suo obbiettivo.
N. D.A.: Hello, hello! Rieccomi come promesso nelle note del primo capitolo di Viaggio a Death City, colla mia nuova long, incentrata principalmente su Soul e Maka. Allora questa storia narra di come il loro primo incontro abbia cambiato completamente la loro vita. Quello che leggerete a partire da questo capitolo in poi è un flash back. Infatti la storia per ora è ambientata nel passato, poi andremo nel futuro dove vedremo Soul e Maka adulti alle prese con parecchi casini. Con questo non vi dico altro...
Patty: *A cavallo di una giraffa, seguita da un intero branco* Pistaaaaaaaaaaaaaaaaa! Giraffa! Io sono la principessa suprema delle giraffe!
Liz: Patty, finiscila! Dobbiamo aiutare Nana colla sua festa e con Light! E poi avevi promesso che miavresti aiutato a far calmare Kid, dopo il tuo scherzetto!
Black Nana: Liz, che ci fai qui e soprattutto perché Patty si è portata tutto il regno delle giraffe dietro?
Liz: Vedi Nana, la questione è complicata! Tu sai dello scherzo che Patty ha fatto a Kid e a tu sai CHI?! Ecco la mia sorellina è scappata dicendo che ti cercava per fare qualcosa di simile al Panda!
Black Nana: Capisco, ci penso io! Patty, andiamo a giocare con le giraffe?
Patty: Ok! *Fa salire Nana su una giraffa e corrono via seguite dal branco.*
Perdonatemi, non riesco mai a fare delle note dell'autrice decenti. Dedico questo capitolo a Death The Kid93, che non ha internet, fino a data da destinarsi! Ti adoro Hachi. Saluti e a domenica prossima!