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Autore: telesette    10/10/2011    1 recensioni
[Due come noi/Kyou kara ore wa!!]
Cosa può rovinare i dolci sogni d'amore di Katsutoshi Imai, oltre alla timidezza del poveretto in questione ? OVVIAMENTE pensare di affidarsi a quella sporca carogna dispettosa di Mitsuashi...
Genere: Demenziale, Generale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Due come noi ( 今日から俺は!! Kyō kara ore wa!!, letteralmente «Da oggi, io!!» ) è un manga creato da Hiroyuki Nishimori e serializzato in Giappone dalla Shogakukan su Shonen Sunday.
La serie parla di due ragazzi, 
Takashi Mitsuhashi e Shinji Ito, che si incontrano per la prima volta di fronte a due parrucchieri. Tutti e due hanno deciso di cambiare vita diventando due teppisti che pian piano durante la storia diventeranno famosissimi. Uno decide di cambiare tingendosi i capelli di biondo ( segno distintivo dei teppisti giapponesi ), l'altro invece cambia la sua pettinatura alzandosi i capelli tanto da essere soprannominato da molti "porcospino". Molte saranno le avventure di questi due giovani eroi, un mix tra divertimento e violenza.

 

clicca qui per guardare la sigla:
Due come noi (Bokura wa family)

Mitsuashi, sei proprio un Bastardo!

Nel momento in cui quel poveretto di Imai si rese conto di essere caduto nell'ennesima trappola di quell'infame doppiogiochista di Mitsuashi, gli rimasero giusto le lacrime da versare... e dopo nemmeno quelle.
Quando il biondino aveva detto di essere disposto ad "aiutarlo con i suoi problemi sentimentali", non aveva specificato in effetti il modo in cui intendeva aiutarlo. Imai era sempre tanto grosso quanto ingenuo ( purtroppo era questo il suo peggior difetto! ) eppure, colpito dalle parole di Mitsuashi e dal suo sguardo serio, si commosse al punto da stringere la mano del biondo ringraziandolo ripetutamente.
Poco dopo i due ragazzi si ritrovarono davanti alla casa di Michiko Kawari, una ragazza che Imai aveva soccorso un paio di giorni addietro da un branco di teppisti; costei ovviamente si era sentita in debito verso il generoso spilungone ma, data la sua timidezza, quest'ultimo era semplicemente scappato via lasciandola con un palmo di naso. Pentitosi del suo comportamento vigliacco, Imai si stava tormentando appunto da due giorni per aver "bruciato" l'occasione di mettersi insieme ad una ragazza che fosse seriamente interessata a lui. Circa un paio di ore prima Mitsuashi, impicciandosi come sempre, era venuto a sapere del problema e lo tranquillizzò dicendogli che avrebbe pensato a tutto personalmente pur di aiutare un amico innamorato!

- Non preoccuparti, Imai - aveva detto appunto il biondo, in uno slancio di generosità sospetta. - Fidati di me ed entro stasera potrai già sbaciucchiarti con la tua dolce Michiko!
- Di... Dici davvero... Non mi stai prendendo in giro, Mitsuashi ? - Imai non riusciva a credere che l'odiato nemico biondo fosse realmente intenzionato ad aiutarlo senza avere qualcosa di diabolico in mente.
- Lascia fare a me, non per niente mi chiamano il "Cupido di Chiba", non lo sapevi ?!?
- Se lo dici tu...

Senza perdere altro tempo in chiacchiere, Mitsuashi mise nelle mani dell'altro un enorme mazzo di fiori e una scatola di cioccolatini dall'aspetto invitante.

- Dammi retta - esclamò. - Tu pensa solo a fare come ti ho detto e vedrai...

Imai raccolse il coraggio a due mani e, respirando a fondo, suonò il campanello della porta fino a che Michiko in persona non venne ad aprire.

- Sì, chi è ?

La ragazza rimase sorpresa nel riconoscere il ragazzo che l'aveva aiutata a cavarsi d'impaccio da alcuni bulletti pervertiti. Imai arrossì violentemente ma, rammentando le parole di Mitsuashi, decise per la prima volta ( e sicuramente ultima! ) di fidarsi del biondino e offrì alla ragazza i fiori e i cioccolatini con mani tremanti.

- Que... Questi sono per te, Michikuccia!

Gli occhi della fanciulla si illuminarono di gioia nell'accettare entrambi i doni. Imai si massaggiò la nuca imbarazzato ma, subito dopo che la ragazza aprì la scatola, il sorriso dolce e l'espressione di gioia sul suo volto si tramutarono in una smorfia a metà tra il disgusto e il bisogno impellente di mettersi a vomitare... Nella scatola non c'erano cioccolatini, bensì un mucchio di poltiglia maleodorante di generi alimentari avariati da chissà quanto tempo. Imai osservò quella roba indescrivibile, con la mandibola che gli ricadde in avanti per lo stupore, ma gli mancò il fiato per giustificarsi. Michiko rabbrividì di rabbia ( non poteva certo immaginare la provenienza di quel dono! ) e, prima che Imai potesse spiegarle, i fiori si abbatterono appunto sulla testa di quel poveraccio; nello stesso momento, con un secco scatto metallico, si aprirono dei tubicini lungo le finte corolle dei fiori che spruzzarono inchiostro indelebile con un'angolazione di 360°... Sia Imai che Michiko, sporchi d'inchiostro dalla testa ai piedi, rimasero a guardarsi l'un l'altra senza parole.

- Mi... Michiko, ti assicuro che... Posso spiegarti tutto, io...

Rossa in volto per via dell'inchiostro ( e ancor più rossa sotto per via della collera ), Michiko, sbatté la porta in faccia ad Imai minacciandolo di chiamare la polizia se avesse osato farsi rivedere ancora al suo cospetto.
Ecco perché il poverino si ritrovò dunque "inchiostrato" e sentimentalmente distrutto, senza nemmeno le forze per ringraziare il responsabile di quello scherzo infame che stava appunto sghignazzando maleficamente alle sue spalle.

- Ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah !!! Non avrei mai pensato che il rosso ti donasse così, Imai... Devo dire che è il colore che più ti si addice, con quella faccia da idiota che ti ritrovi, muahahahahahahahahah !!!

Imai rimase come pietrificato, incapace di muoversi o di reagire, tuttavia le sue labbra riuscirono a mormorare alcune parole.

- Sei proprio un immenso bastardo, Mitsuashi...

FINE

   
 
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