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Autore: sonyx1992    10/10/2011    1 recensioni
Un cambiamento sconvolge la vita di un tizio qualunque, abituato a fingere in un mondo che finge. Decide quindi di raccontarlo a qualcuno, attraverso una semplice lettera, in cui lui stesso confessa di averla scritta più che altro per chiarirsi bene le idee che ha in testa.
"Ciao.
È passato un po’ di tempo da quando ci siamo sentiti.
Così, più che chiamarti, ho preferito scriverti una lettera.
Che modo rudimentale, penserai, quando al giorno d'oggi esistono e-mail, facebook e cellulari.
Non ci crederai, ma preferisco di gran lunga tornare alle vecchie maniere per questa cosa."
"Stamattina mi sono svegliato e mi sono guardato allo specchio, per aggiustare bene la mia maschera che si era spostata durante il sonno. Sai bene quanto ci tengo alla mia immagine.
Tuttavia, stamattina, non mi riconoscevo più.
Ho guardato il mio riflesso e gli ho domandato chi fosse.
Lui, però, non mi ha dato una risposta: ha solo ricambiato la mia confusione con una faccia altrettanto incredula.
Te lo giuro, quello non ero io. Ero troppo me stesso. Ero senza maschera."
Buona lettura! ;D
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao.
È passato un po’ di tempo da quando ci siamo sentiti.
Così, più che chiamarti, ho preferito scriverti una lettera.
Che modo rudimentale, penserai, quando al giorno d'oggi esistono e-mail, facebook e cellulari.
Non ci crederai, ma preferisco di gran lunga tornare alle vecchie maniere per questa cosa.
 
Ti scrivo questa lettera per scriverti tutto; ma, proprio tutto.
Cercando di cominciare dall'inizio: ricordi il nostro primo incontro?
Lo spero, perché io no. Non più, almeno.
Spero che quando risponderai a questa lettera, me lo racconterai di nuovo. Ci tengo molto a ricordarmi quell'avvenimento.
 
Stamattina mi sono svegliato e mi sono guardato allo specchio, per aggiustare bene la mia maschera che si era spostata durante il sonno. Sai bene quanto ci tengo alla mia immagine.
Tuttavia, stamattina, non mi riconoscevo più.
Ho guardato il mio riflesso e gli ho domandato chi fosse.
Lui, però, non mi ha dato una risposta: ha solo ricambiato la mia confusione con una faccia altrettanto incredula.
Te lo giuro, quello non ero io. Ero troppo me stesso. Ero senza maschera.
Mi era caduta!
Ho provato a cercarla sotto al letto, ma niente; perfino tra le lenzuola non c'era.
Ero disperato, sul serio! Non me la sentivo neppure di uscire di casa: e se mi avessero visto in quello stato? E se avessero notato il mio vero volto, non più nascosto da una maschera come la loro?
 
Ho pensato di scriverti perché forse potevi aiutarmi. In fondo, tu sei sempre stata più esperta di me nel creare nuove maschere dietro cui nascondersi, così ho pensato che magari potevi prestarmene una, almeno finché non ritrovo la mia.
Ok, lo confesso, ho voluto scriverti questa lettera anche per chiarirmi bene le idee in testa; però, temo non stia funzionando.
Continuo a bloccarmi, sempre più frequentemente.
Inizio ad avere dubbi su tutto, perfino su quello che ti ho scritto: l'episodio dello specchio è successo veramente? Era solo un sogno, un incubo? Proprio non lo so, non ricordo; però, se ancora mi tasto la faccia con le mie dita, non riesco a riconoscere lo spessore della mia maschera. L'ho persa per davvero.
 
Sono andato dal dottore ieri. Ricordi che avevo voluto fare delle analisi qualche settimana fa, no?
Da quando ho iniziato a sentirmi strano, da quando la maschera aveva iniziato a scivolarmi sul volto.
Ebbene, mi sa che sono malato.
Però ho ricordi confusi: il medico mi ha parlato di un tizio, un nome strano che neanche ricordo; mi pare di averlo ancora sentito, pronunciato dalle labbra di qualcuno, forse anche dalle tue. Sai di cosa sto parlando?
Comunque sia, ha a che fare qualcosa con me, da quanto ho capito.
Mi ha detto che è lui che mi fa sentire così strano, che impedisce alla mia maschera di stare su; però, mi ha confessato di non avere una cura al mio male.
Accidenti, ora che ci penso, non è che è lui il tizio di stamattina allo specchio?
 
Eccomi, sono andato a controllare: sono entrato in camera mia e mi sono messo davanti allo specchio. Ho chiesto allo sconosciuto se fosse lui il tizio dal nome strano che mi aveva citato il dottore.
Ci credi che anche stavolta non mi ha risposto chiaramente?!
È troppo antipatico, lo odio, mi ricorda tanto il me del passato, quando ancora non avevo una maschera. Ma perché me l'ha tolta?!
Non ricorda più, forse, che mi è necessaria per sopravvivere?
Non so quanto resisterò ad essere sempre me stesso.
 
Sono appena tornato dal dottore; sono andato a domandargli di nuovo il nome di quel tizio.
Lui, prima di rispondermi, mi ha sorriso; non so se per un suo sadico divertimento o per compassione nei miei confronti.
Questa volta me lo sono segnato su un foglio, così me lo ricordo!
Mi sono rimesso davanti allo specchio ancora una volta e leggendo il nome sul pezzo di carta gliel'ho domandato per l'ennesima ed ultima volta.
"Sei tu l'amore?"
Sai cos'ha fatto?
Ha riso.
 
Che stupido sono stato.
Ho dovuto aspettare che il mio riflesso ridesse per capire cosa fosse l'amore.
Ora, ricordo perfino dove l'avevo già sentito; ricordi? Me ne avevi parlato proprio tu, qualche settimana fa.
 
Mi avevi fatto una domanda, ma io non ti ho risposto, proprio come aveva fatto la prima volta il mio riflesso. Ero rimasto a fissarti incredulo e confuso.
Ora, però, posso risponderti, perché la mia maschera è caduta e perché posso essere, finalmente, sincero con te.
 
Quindi eccoti la mia risposta: ti amo.
 

Con affetto

Il Vero Me Stesso

 
P.S.: Non inviarmi più una delle tue maschere. Non mi serve più; sto iniziando ad abituarmi a questo mio volto scoperto. Anzi, sai che ti dico? Che dovresti provare pure tu a togliertela. Dovrebbero provare tutti.  
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