Leggete e sorridete al mio sclero del mercoledì pomeriggio.

Una giornata di sole a Seattle… non è poi così rara.

L’incontro tra Isabella e Emmett, sì. Rara come una giornata di sole a Forks, dove hanno entrambi frequentato il liceo.

Rara come le occasioni di uscire nella stessa compagnia, o di prendere un caffè insieme.

Lei sposata felicemente con Edward e madre soddisfatta della piccola Renèesme, lui eterno fidanzato innamorato perso della sua dea Rosalie, l’unica donna che riusciva a domarlo e fare uscire allo scoperto il suo lato più tenero.

In quella giornata di sole questi due amici lontani si incontrarono fuori da un bar, nelle vicinanze del centro commerciale, lui per fumare una sigaretta, lei per prendere un caffè prima di correre all’asilo.

«Bella! Ma sei tu?» una voce la fece fermare con la mano sulla maniglia della porta del bar. Si voltò verso la voce e strabuzzò gli occhi dalla sorpresa di trovarsi l’amico davanti.

«Emmett! Vecchio orso! Sei proprio tu? Da quanto tempo» un abbraccio affettuoso e quasi soffocante colse entrambi sorridenti e felici.

Iniziarono a parlare: come sta Rose, come va con Edward, il lavoro, gli impegni, il bucato, la macchina rotta, insomma un riassunto di vita condensato in cinque minuti di frasi continue intervallate da risate sguaiate, soprattutto di Emmett.

Il caffè era saltato, la sigaretta era finita e il ragazzo ne prese un’altra dal pacchetto.

«Oh, giusto! Anche tu fumi, ne vuoi una?» chiese cortese.

Lei ridacchiò e scosse la testa.

«Ho smesso, un po’ di tempo fa» rispose Isabella.

«Ti prego, dimmi il tuo segreto, così posso smettere anche io!» implorò Emmett, mentre Bella guardava l’orologio al polso.

«Scusami Emm. Devo andare. Salutami Rosalie» disse incamminandosi verso la sua macchina.

«Bella! Il tuo segreto per smettere di fumare» incitò Emmett.

«Sono rimasta incinta» rispose la ragazza ridendo mentre entrava in macchina.

Emmett si guardò la pancia leggermente accennata: «Credo che continuerò a fumare».

Una grossa risata accompagnò il ragazzo che entrava nel bar.

Angolino mio:

Ok ragazzi, questa battuta è vera: io fumavo è ho smesso quando sono rimasta incinta, un amico, tempo dopo ha chiesto lumi e alla mia risposta ha commentato così.

Ho adattato questo momento a due personaggi che, secondo me, erano giusti(non ho la pretesa di essere una topa come Bella, ci mancherebbe, e il tizio non era neanche lontanamente un Emmett, queste sono licenze poetiche, diciamo così)

Rideteci sopra mi raccomando, come ho fatto io quella volta.

baciotti