-Non muoverti! Accorcerai la tua vita!- 

La voce del tuo nii-sama mi risuona nelle orecchie, muoviti corpo, alzati braccio.
Maledizione, maledizione, maledizione.
Perché il mio corpo non si muove? Non voglio perdere, non posso.
Tremo, ma senza sapere come, mi rialzo.
Zabimaru in mano, a malapena la forza di sollevarla.
-Posso ancora...combattere-                                                                                                           

Mento; a Byakuya, al tuo ricordo, non ne ho idea.
So solo che per un attimo ci credo davvero.
Ci credo nonostante il mio braccio tremi nel tenere in mano Zabimaru.

                                                                                         -Non mi hai sentito? Ti ho detto di non muoverti-

Che stupido, non ha capito nulla.
Non posso fuggire, anche se volessi non posso.
Sono già fuggito troppe volte, sono scappato dal tuo ricordo per tanto, troppo tempo.
E finalmente posso tentare di eliminare quell’abisso che separa le nostre due anime, quell’abisso che ho creato con le mie stesse mani.
Mi scaglio contro di lui.
Folle; Stupido; Stolto.
Ecco cosa mi diresti.
E probabilmente avresti anche ragione.
La sua lama mi colpisce e cado a terra.
Cado in ginocchio, mi inchino a lui.
Mi inchino davanti a quell’uomo che, dopo di te, rappresenta il più grande dei miei fallimenti.
Volevo superarlo, che stupido.
In fondo ha ragione, come può una scimmia raggiungere la luna?
Non può, così come io non ho mai potuto raggiungerti.
Non ho mai voluto raggiungerti.

-La prossima volta che ti muoverai non mi tratterrò, ridurrò il tuo intero corpo in polvere!-

Sorrido.
Che lo faccia, allieverebbe solo il tomento che provo.
Il tormento di averti abbandonata.

-Te lo chiedo ancora una volta, anche ora sputerai stupidaggini sul salvare Rukia?-

Sono a terra, sconfitto, il mio corpo immerso in un mare di sangue eppure stranamente rido.
Rido di me stesso, rido delle mie patetiche bugie, rido del mio inutile ed irrealizzabile amore.
Già, quell’amore per il quale sono qui, in un mare di sangue, in ginocchio davanti all’uomo che odio di più al mondo.
Quell’amore che è sempre stata la mia rovina.
L’ennesimo dei miei fallimenti.
Eppure, nonostante sappia che non ti avrò mai, nonostante sappia che non potrai mai essere mia, voglio proteggerti.
Voglio proteggerti dall’ingiustizia del mondo, dall’ingiustizia di quel mondo che conosco bene.
Afferro le lame che bloccano la mia mano.
L’ho giurato, ti proteggerò.
Mi scaglio contro di lui.
Una scimmia non potrà mai raggiungere la luna, ma chissà, magari se si impegna si può avvicinare.
Non vedo neppure il colpo arrivare.
Sento qualcosa attraversarmi e poi qualcosa di caldo colarmi sul petto.
Sangue.
Zabimaru cade a terra, spaccata in due.
La delusione è ciò che brucia di più.
Cado a terra, è finita.
Sento la sua voce prima di cadere nell’incoscienza.

-Superbo, la tua zanna mi ha raggiunto-