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Autore: DonutGladiator    16/10/2011    2 recensioni
-Allen… Tu ami veramente Hitomi?-pronunciò Van un po’ titubante, volendo conoscere però la risposta del cavaliere celeste.
-Sì. Quando le sono vicino, il mio cuore, trova serenità.-disse l’altro continuando a guardare la pioggia.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Anime: I cieli di Escaflowne

Pairing: Van/Hitomi; Allen/Hitomi; Allen/Van

Genere: Introspettivo

Avvertimenti: Shonen-ai

Note: Scena ipotetica che si dovrebbe svolgere, secondo la mia mente malata dopo gli avvenimenti dell'episodio 23. Se per puro caso nell'episodio 24 una scena del genere è presente, oppure sfortunatamente Hitomi non è effettivamente tornata a casa come invece avevo capito alla fine del 23, non è colpa mia (scarica barile sull’anime). Sto vedendo Escaflowne in questi giorni e ieri sera, finendo di vedere il 23esimo episodio, mi è venuta voglia di scrivere una cosa del genere. Per quanto ami Van e Hitomi, sono pur sempre fan dello shonen-ai, e beh, ho sempre desiderato un po' di fan service tra questi due personaggi, e seppur minimo, mantenendo ben in chiaro i sentimenti di entrambi, ho voluto appagare un mio piccolo desiderio.

Spero non dia noia a nessuno questa fan fiction, se non piace, mi dispiace, ho cercato di dare del mio meglio ^-^

Buona lettura.

Why are you not here?

Sospirò appoggiato al parapetto in cima all’ultimo piano del castello, osservando le gocce di pioggia che lentamente scendevano dal cielo scuro.

-Hitomi…-sussurrò ripensando alla scena che aveva visto pochi giorni prima e che ormai sembrava così distante nel tempo da lasciargli un amaro e lontano solco nel profondo dell’anima. Il bacio che si erano scambiati sotto la pioggia Allen e Hitomi era profondamente inciso dentro di lui. Strane sensazioni gli attanagliavano ogni volta il cuore quando ci ripensava e i ricordi si organizzavano per sconquassargli la già tormentata psiche.

“Si tratta di Hitomi. Le ho chiesto di sposarmi. Mi darà una risposta al mio ritorno.”

“Proteggerò Hitomi. Non permetterò a nessuno di portarla via.”

Scosse la testa togliendosi dalla mente il volto e le parole di quell’uomo. Perché doveva ripensarci adesso? Hitomi era ritornata nel suo mondo… Vero?

“Io ti ho visto, Van! Tu provi divertimento nel combattere! Io… Io non voglio essere protetta se le condizioni sono queste.”

Si appoggiò alla balaustra socchiudendo gli occhi.

Gli mancava. Gli mancava il suo volto sorridente. Quello arrabbiato. Quello che rivolgeva solo a lui. La sua voce. Il suo profumo. L’aura che sprigionava stando semplicemente intorno a loro.

“Van…”

-Hitomi.- sussurrò nuovamente non facendo caso alla presenza che da qualche istante aveva fatto la sua comparsa in quel luogo.

Lo spadaccino guardò la figura del compagno decisamente preoccupato. Non aveva mai visto Van in una condizione del genere. Nemmeno quando era ritornato dopo l’incontro con suo fratello Folken.

-Sei triste, Van?-domandò la voce del giovane cavaliere celeste comparendo sulla soglia, illuminato dal bagliore della luna che giocava a comparire tra un lampo e un altro quando non era coperta dai nuvoloni carichi di pioggia.

-Allen…-esclamò il giovane re voltandosi verso il compagno decisamente poco propenso ad una sua visita in quel momento.

L’altro sorrise, vedendo la sua espressione tesa, e si avvicinò ripetendo la stessa domanda di poco prima:-Sei triste per la partenza di Hitomi, Van?-

Van abbassò lo sguardo al pavimento, stringendo le labbra. Erano così prevedibili i suoi sentimenti? Da quando l’altro aveva preso a leggere le sue espressioni così bene?

-Se non vuoi rispondermi, non importa.-liquidò il cavaliere alzando le spalle, appoggiandosi accanto a lui sulla balaustra.

-Io…-articolò il ragazzo senza riuscir a continuare oltre.

-Chissà se ritornerà…-sussurrò Allen alzando lo sguardo verso le gocce di pioggia.

-Allen… Tu ami veramente Hitomi?-pronunciò Van un po’ titubante, volendo conoscere però la risposta del cavaliere celeste.

-Sì. Quando le sono vicino, il mio cuore, trova serenità.-disse l’altro continuando a guardare la pioggia.

-Capisco…-disse Van, vedendo scorrere nuovamente la scena del loro bacio. Strinse forte i pugni, voltandosi verso la porta, deciso a volersene andare a tutti i costi da quel luogo, e di cercare Mel, l’unica che in quel momento gli era rimasta, e che sicuramente era preoccupata per lui. Fu la voce di Allen che lo fece voltare nuovamente, e si ritrovò a fissare quei magnetici occhi azzurri che sembravano, almeno in quel momento, capaci di scrutarlo in fondo al proprio animo, senza tanti problemi.

-Vuoi tirare di scherma con me Van?-domandò Allen lasciando l’altro senza parole, perso a fissarlo senza sapere cosa effettivamente rispondere a quella così strana richiesta.

-Signorino Van!!!-esclamò la giovane ragazza-gatto vagando per i corridoi del grande castello di Asturia, alla ricerca di una traccia del suo giovane signorino. Purtroppo per lei, la pioggia rendeva tutto particolarmente difficile, mescolando gli odori e non permettendole d’individuare l’altro ragazzo.

-Signorino Van…-sospirò affacciandosi ad una delle finestre, osservando la città fuori dal castello presa da un tremendo sconforto e da una grande pena per il suo Van:-Dove si è cacciato signorino Van?-si domandò per l’ennesima volta, aggiungendo un miagolio al suo lamento e scappando subito dopo via, cercando ancora il suo signorino.

Lo stridio delle spade annunciò che il combattimento tra i due spadaccini era incominciato.

-Sei migliorato parecchio Van. Le tue stoccate sono particolarmente efficaci.-disse Allen parando un colpo portato direttamente contro di lui con non poca difficoltà:-… Però. Combatti con troppa rabbia.-disse attaccando a sua volta.

-Con rabbia?-domandò il giovane parando il colpo.

-Esattamente. Sei cambiato rispetto a prima.-

-Se uso la rabbia…-disse avanzando contro il cavaliere deciso più che mai a portare a segno il suo colpo:-Ho più possibilità di vittoria nei combattimenti.-

-Lo credi davvero?-domandò Allen parando e affondando nuovamente.

“Io… Io non voglio essere protetta se le condizioni sono queste.”

Il volto irritato di Hitomi gli si parò di fronte, facendogli perdere la concentrazione e facendo volare via la propria spada da un attacco ben portato da Allen.

-Danna…-le sue parole furono interrotte quando il filo della spada dell’altro passò di fianco al proprio collo, ponendo fine al combattimento tra i due.

-Non puoi lasciar andare le tue emozioni negative mentre svolgi un incontro, Van. -concluse Allen rinfoderando la spada:-Facendo così perderai sempre contro di me. E in battaglia questo potrebbe costarti la vita. -

-Allen… -il giovane re cadde in ginocchio, portandosi le mani al viso, guardando il cavaliere in piedi, dritto davanti a lui con uno strano sentimento che si avvicinava all’invidia.

Era inarrivabile.

Lo era stato il primo giorno che l’aveva incontrato, e lo era tutt’ora. Non sarebbe riuscito a sconfiggerlo. Né per quanto riguardava la spada, né per l’amore verso la ragazza della Luna dell’illusione. L’aveva battuto su tutta la linea. Hitomi non amava lui. Amava quel ragazzo che gli era davanti. Hitomi amava Allen Schezar, non Van Fanel.

Allen si piegò di fronte a lui, osservandolo.

Che cosa gli succedeva? Perché aveva quegli assurdi pensieri? Cosa gliene importava se quella ragazza amava quell’uomo? Non era nei suoi affari. Lui non desiderava l’amore di Hitomi. Lui voleva unicamente proteggerla. Desiderava solo mantenere le promesse che le aveva fatto e farla sentire felice. Desiderava che Hitomi fosse felice. Non gli importava con chi. Desiderava solo il suo bene.

“Io odio questa guerra. Io odio questo mondo! Voglio tornare indietro! Che qualcuno mi riporti sulla Terra!”

Allora perché Hitomi aveva deciso di tornare nel suo mondo in quel modo? Perché gli aveva detto quelle parole senza curarsi dei sentimenti che lo spingevano a proteggerla?

“Sentimenti?”

-Mi odi Van?-domandò Allen, facendolo tornare da quei pensieri spiacevoli e spostandogli le mani dal viso, mantenendole tra le proprie:-Mi odi per via dei miei sentimenti verso Hitomi? Per il mio essere migliore nel campo della spada? Oppure per i sentimenti che Hitomi prova nei miei confronti?-chiese guardandolo dritto negli occhi castani.

Gli occhi di Van fissarono quelli dell’altro, cercando di riprendere il controllo delle proprie emozioni. Che diavolo gli era preso a pensare tutte quelle cose strane? Era forse gelosia quella che stava provando nei confronti del cavaliere celeste?

-Io… Io… Non ti odio.-era la verità. Non poteva odiarlo. Non dopo tutto quello che era successo. Non dopo quello che aveva sacrificato per il suo bene e per il bene del popolo di Gaea. Non era colpa sua se il destino aveva deciso di muovere tutti in quella direzione. Hitomi se n’era andata, in quel mondo non era felice e se n’era andata. Lui non poteva farci niente. Lui non aveva potuto farci niente.

Un leggero sorriso illuminò il volto di Allen.

-Ne sono lieto. Van…-accadde in pochi secondi, una mossa veloce, che finì prima ancora di incominciare. Le labbra del cavaliere si poggiarono velocemente su quelle dell’altro, in quello che non avrebbe potuto definirsi un vero e proprio bacio, ma che invece fu proprio quello. Le loro labbra si erano, seppur impercettibilmente, incontrate per un attimo.

Lo sguardo di Van era rimasto spalancato per la durata dell’azione. Non aveva pensato a niente in quel momento, né a ritrarsi, né tanto meno a reagire in qualche modo. Era solo sorpreso. Per quello strano gesto e per quello che doveva significare.

-Sono convinto che Hitomi tornerà presto. Fino allora, mi raccomando, cerca di eliminare la rabbia che c’è dentro di te.- disse Allen, lasciando le mani del re di Fanelia, rialzandosi lentamente in piedi, guardando il volto senza parole dell’altro ancora sconvolto per quello che era appena accaduto.

-Ah. Un’altra cosa. Cerca di fare chiarezza nei tuoi sentimenti. Non ci sarebbe gusto altrimenti a rivaleggiare con qualcuno che non ammette quello che prova nemmeno con se stesso.-concluse dopo aver fatto un rapido inchino, dirigendosi poi verso le scale.

 

   
 
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