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Autore: Mei91    16/10/2011    5 recensioni
E se Mikan obligasse in qualche modo i professori a portare con loro in gita i suoi nuovi compagni di classe...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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ALICE ACADEMY …

ORE 13.30

PAUSA PRANZO.

Non ci posso credere! Ha davvero dell’ incredibile! Una gita! Il professor Narumi ci ha appena annunciato che quest’ anno faremo  una gita di un mese in una località marittima! Che bello! Non vedo l’ ora di giungere a mare con i miei amici. Con Natsume, Ruka, Hotaru, sarà davvero bellissimo! Mi domando, ma Natsume se lo può fare il bagno possedendo l’ Alice del fuoco? Bo chi lo sa.

Probabilmente glielo chiederò prima o poi. La classe è in subbuglio e non fa altro che parlare di questa fantasmagorica gita. Non siamo mai usciti dalla scuola e finalmente dopo cinque anni il sogno si avvera.

In questi cinque anni sono cambiate molte cose. Ho scoperto di avere un Alice pericoloso oltre a quello dell’ annullamento e sono stata trasferita in quella sezione.

Anche a causa di questo nuovo Alice io e Natsume siamo insieme anche nella classe delle abilità pericolose e quindi ci siamo avvicinati parecchio diventando migliori amici.

Si, sono stata trasferita alle abilità pericolose ma faccio parte anche delle abilità speciali e quindi non so dove dividermi prima. I tipi delle abilità pericolosi sono un po’ strani ma se li conosci bene sono delle persone fantastiche e anche simpatiche. Mi sa che ci volevo io per smuovere le acque li dentro. Il mio Alice pericoloso è l’ alice del furto. Ho scoperto questo Alice per caso. 

Una sera ero molto furiosa e mi ero arrabbiata parecchio con Natsume. Eravamo all’ acquario dell’ Alice Academy e li dentro c’era Taira: una sirena.

Litigando con Natsume caddi in acqua e per sbaglio toccai la sirena rubandole parte del suo Alice e automaticamente mutandomi anche io in una sirena.

Certo, anche Taira e ancora una sirena  ma stette male per diverso tempo da quel giorno. Io posso rubare l’ Alice delle persone e questa abilità non mi piace per nulla eppure me la devo tenere. Ora capisco come si è dovuto sentire Natsume in tutti questi anni. Io cerco di essere sempre la persona che sono sempre stata, ma è difficile. Dannatamente difficile.  Certo  rido, ma certe volte il mio sorriso è finto e gli unici che se  ne sono accorti sono Natsume, Hotaru e Ruka. Sono poche le persone che sanno del mio secondo Alice e credo che sia meglio così.  Natsume mi fa da mentore e mi chiede spesso di non abbandonarmi all’ oscurità perché grazie a me, come dice lui, è riuscito ad uscirne ma non è un bel modo di vivere.

Quindi tento di essere la ragazza allegra e spensierata di sempre. A causa di questo mio secondo Alice, i miei voti sono saliti parecchio giungendo ad essere anche io una stella speciale proprio come Natsume. In graduatoria siamo: Natsume è come sempre al primo posto, poi ci sono io, poi Hotaru, poi Ruka , Yuu,  per poi continuare a scendere. Per fortuna Persona non chiama più Natsume per le così dette missioni. Sono concluse e lui è finalmente libero. Mi sta appiccicato come una sanguisuga, certo non è asfissiante e mi fa molto piacere che è diventato il mio migliore amico, ma certe volte mi isolo e mi perdo nei miei pensieri. Però quei momenti non durano molto perché c’è sempre qualcuno che mi viene a ripescare. O è Natsume, o è Hotaru, o è Tsubasa, o è Misaki, o Ruka, io sola non sono mai. E questo mi fa piacere. Ma adesso non voglio pensare al passato ma a questa meravigliosa gita che si prospetta davanti a noi.

Vidi il professor Narumi farsi un po’ triste e poi continuare a parlare.

“purtroppo le abilità pericolose non possono partecipare a questa gita e…”

Cosa le abilità pericolose non possono partecipare alla gita d’ istituto! Vidi Natsume sorridere amaramente.

“che cosa significa questa storia professor Narumi!” gridai risentita scattando  in piedi e sull’ attenti.

“Non ti preoccupare Mikan, tu parteciperai!” si difese il professore.

“Senta  professor Narumi, se la gita è per l’ istituto è giusto che anche le abilità pericolose partecipino!” ero gelida. Nessuno mi aveva mai sentito parlare in quel modo. Ma non mi sembrava giusto che Natsume e gli altri miei compagni di classe non dovessero partecipare alla gita. Non è giusto.

“MI dispiace Mikan, ordini del professor Ginno! “ disse tristemente il professore. Ah, si, ordini del professor Ginno! Bene !

“Non sono d’accordo, adesso vedremo!” mi guardai attorno risentita, e  mi avvicinai a Natsume che mi osservò.

“No, tu verrai con noi! Tu e i nostri compagni.”

Lui mi osservava e io mi sentii tremendamente attratta dalle sue labbra. Lo volevo baciare. Purtroppo credo di aver compreso solo adesso di essermi appena innamorata di Natsume. Venire a conoscenza del fatto che lui non potrebbe venire e che si è spesso sentito come mi sento adesso io nella vita, ha fatto scattare qualcosa in me.

“Mikan…” Sussurrò Natsume.

 A quel sussurrò non resistetti proprio. Agii senza pensare e depositai le mie labbra sulle sue. Lo vidi sgranare gli occhi ma si rilassò quasi subito e partecipò al nostro bacio stringendomi a lui. La classe era decisamente incredula e ci guardava sorpresa compresi i professori. Mi staccai un attimo da Natsume e sempre guardandolo negli occhi annunciai.

“Se Natsume e le abilità pericolose non vengo in gita con noi,  non la faccio nemmeno io!” esclamai risentita sorprendendo Natsume che mi strinse maggiormente a lui poi sentii.

“Già, e non vengo nemmeno io!”

“Hotaru…” Sussurrai incredula. Lei mi osservò e poi mi sorrise.

“Si, nemmeno io!” annunciò Ruka e io e Natsume sgranammo maggiormente gli occhi. La nostra classe era enorme e dentro di essa vi erano anche le abilità speciali, quelle latenti, quelle somatiche, quelle tecniche e quelle pericolose.  Quella classe si chiamava auditorium e  in quell’ aula era riunito tutto l’istituto. Si, era cambiato anche quello : gli annunci si facevano in auditorium e non più fuori. Il bacio che avevo dato a Natsume lo aveva visto tutta la scuola e l’ imbarazzo cominciava a farsi sentire ma non dovevo tirarmi indietro. Ormai quel che è fatto è fatto. Tutti gli studenti delle abilità pericolose mi guardavano increduli ma si vedeva lontano mille miglia che avevano cominciato a volermi bene. Io ancora stretta a Natsume osservavo tutta la scuola che si rifiutava di partire se non fossero venute anche le abilità pericolose. Quel viaggio non era solo per divertimento, ma serviva ai professori a vedere come gli Alice se la cavavano fuori dalle mura della scuola per non commettere di nuovo uno sbaglio simile a quello che avevano fatto per Reo. La sola cosa che potevano fare quindi, era accettare la mia proposta e quindi che le abilità pericolose sarebbero venute in gita con noi.

I professori notando ciò che stava succedendo chiamarono il signor Ginno e il preside della scuola che accorsero subito.  Arrivati, osservarono la situazione e senza esitare richiamarono gli altri professori per una riunione speciale e decidere che cosa fare.

I professori uscirono dall’ auditorium lasciandoci soli per andare in una stanza a parte e decidere che cosa fare. Io non avrei accettato nulla di diverso che una gita con i miei amici e le mie due sezioni di classi. Questo sia chiaro.

“Mikan!” mi chiamò qualcuno e io mi staccai dall’ abbraccio di Natsume per vedere chi aveva parlato.

“Si? Oh, sei tu Hideki. Dimmi!”

Hideki Fukoshima mio compagno di classe e di Natsume, abilità pericolosa. Lui è in grado di creare portali demoniaci.

“Grazie, ma sarà tutto inutile!” mi accigliai. Non ci credeva. Non credeva che avrebbe partecipato alla gita? No, io questo non potevo permetterlo. Non era giusto. Stavo per rispondergli ma Natsume mi anticipò.

“Non credo. Hideki, quando Mikan si mette in testa una cosa non c’è persona che possa dissuaderla e ti assicuro che ci sono più possibilità che i professori acconsentino che rifiutino.” Proruppe Natsume mettendomi una mano in vita. Il calore che emana il mio migliore amico era stupendo. Stare abbracciata a lui, altrettanto. Sorrisi soddisfatta nel vedere che la speranza cominciava a prendere vita in Hideki come al resto della classe delle abilità pericolose. Mi staccai nuovamente da Natsume e abbracciai timidamente Hideki poi mi avvicinai al resto della classe e li abbracciai tutti uno per uno. Quando mi fermai per abbracciare Izumo, lui mi sorrise e contraccambiò l’ abbraccio e mi sussurrò all’ orecchio.

“Sei davvero speciale Mikan, una ragazza davvero speciale. In breve tempo sei riuscita a controllare il tuo Alice del furto e a migliorare lo stile di vita della classe delle abilità pericolose. Prima nella nostra classe non si rideva mai e adesso con te è tutto più bello, quindi grazie di cuore.” Sussurrò Izumo stringendomi forte a lui. Sorrisi felice e lanciai un’ occhiata a Natsume che sembrava fremere per qualcosa ma che in volto aveva anche lui un sorriso stampato. Era bello vederlo sorridere. Era un balsamo per la mia anima che di cantonate e sofferenze ultimamente ne aveva avute tante. Davvero tante.

“Di niente Izumo di niente”

Izumo  Nakamura aveva un’ Alice davvero pericoloso. Aveva l’ Alice della morte e se io avessi voluto avrei potuto rubargli il potere, ma non volevo e non dovevo farlo. Erano tutti miei amici e non si rubano i poteri agli amici.

I professori dopo circa mezzora si decisero a tornare. Avevano una faccia alquanto pensierosa e riflessiva. Chissà a quale conclusione erano giunti. Si posizionarono ai loro posti e il signor Narumi prese parola.

“Il consiglio che si è riunito pochi secondi fa è giunta alla conclusione che anche le abilità pericolose possono partecipare alla gita ad una condizione. Le abilità pericolose saranno messe nello stesso albergo delle abilità speciali. Esigo il massimo rispetto e la massima responsabilità da parte di tutti, comprese le abilità pericolose. Dichiarerò i capi gruppi delle sezioni.”

Io sorrisi felice e i miei compagni delle abilità pericolose erano a dir poco incredule ma allo stesso tempo molto, molto felici. Sorrisi soddisfatta, poi il professor Narumi annunciò i capo gruppi.

“Allo, per le abilità Latenti : Yoshino Kushimura.”

Yoshino annuì e si alzò facendo un segno di assenso con la testa. Era prevedibile che i professori avessero scelto lei. Yoshino mi osservò e mi fece un sorriso che io contraccambiai felice. Eravamo molto amiche.

“Per la sezione delle abilità somatiche : Ruka Nogi!” continuò il professore.

Prevedibile. Ruka è sempre stato un ragazzo con la testa sulle spalle. Era dannatamente prevedibile che i professori avessero scelto lui e a me come anche a Natsume non dispiaceva affatto.

“Per le abilità Tecniche: Hotaru Imai.” Continuò il professore

“prevedibile.” Commentò Natsume.

“Perché, prevedibile?” chiese titubante Sasuke Kanshiro, abilità pericolosa dell’ oscurità.

“Perché, Imai, è una mia compagna di classe come anche Ruka, e Yoshino e infine e la migliore amica di Mikan. Credo che i professori stiano scegliendo i capo gruppi presenti nella nostra classe comune in modo che se succeda qualcosa la colpa ricadrebbe tutta su Mikan.”  Spiegò Tetro Natsume. Io sorrisi. Si preoccupava per me. Che dolce.

“Ma è ingiusto!” proruppe Hideki.

“Lo so!” confermò Natsume.

“Ehi, ragazzi andrà tutto bene e poi non deve succedere nulla di male no?” tentai di rassicurarli.

Li vidi annuire e riprestai attenzione al professore.

“per le abilità speciali: Mikan Sakura.”

“Visto!” commentò di nuovo Natsume.

“Si, hai ragione ma per noi non è un problema! Non c’è nessuno in classe di Mikan adatto a fare il capo gruppo per le abilità pericolose.” Commentò Kobuki. Una ragazza delle abilità pericolose con l’ Alice del tormento.

“Io non ne sarei sicuro.” Dichiarò Izumo “ C’è sempre…”

“Per le abilità pericolose : Natsume Hiuga.” Concluse il professore.

“Natsume…lo avevo detto io” proruppe Izumo.

Vidi Natsume sospirare e il suo sguardo si fece freddo come il ghiaccio e lo indirizzò a Narumi che indietreggiò infine Natsume annuì. Chissà a cosa aveva pensato in quel momento, ma poco importa. Domani si parte per la gita.

“Bene la riunione è finita potete andare!” annunciò infine Narumi.

Mano a mano le persone si dileguavano dall’ auditorium e io al fianco di Natsume  e la classe delle abilità pericolose decidemmo di andare a prendere qualcosa da bere a Central Town.

Mentre passeggiavamo qualcuno mi fermò qualcuno di mia conoscenza.

“Mikan, che ci fai con le abilità pericolose?”

Tsubasa mi aveva fermato e io lo squadrai da capo a piedi mentre i miei nuovi compagni guardavano Tsubasa. Io sospirai, Ero stufa di mentire, avevo un Alice pericoloso e volevo rivelarlo.

“Sto con i miei compagni, perché?”

Natsume mi guardò incredulo le abilità pericolose che tra l’ altro eravamo, Io, Natsume, Hideki, Izumo, Luna, Kobuky  e Daisuke e Sasuke, quest’ ultimi fratelli, mi osservavano sorpresi. Tsubasa che non perdeva mai il suo sorriso sussultò un attimo poi tornò a sorridere.

“Avevo percepito che c’era qualcosa di diverso in te. Hai scoperto un nuovo Alice,eh?” mi domandò con il sorriso sulle labbra. Io non avevo parole non pensavo avrebbe reagito così.

“ E questo Alice è pericoloso vero?” Io annuii e lui mi sorrise.

“Be, e allora? Perché continui a evitare me e i tuoi compagni delle abilità speciali? E perché eviti Ruka e Hotaru? Sai comprenderebbero come ho compreso io!” esclamò allegro Tsubasa facendo spalancare gli occhi a me e a Natsume. Forse aveva ragione.

“Ok” dissi semplicemente non sapevo che dire. Era decisamente sorprendente. Che ne sapevo io che mi avrebbero accettata lo stesso. Tsubasa annuii poi annunciò

“Vi posso offrire qualcosa da bere?”

“Eh?” questa è nuova!

“Si, posso offrire qualcosa da bere a te a Natsume e ai tuoi nuovi compagni?”

Ero sorpresa e non riuscivo a capacitarmi che il mio amico Tsubasa fosse così mitico. Guardai Natsume e dall’ espressione che fece capii che aveva cambiato idea su Tsubasa, adesso lo avrebbe voluto considerare un amico. Gli altri invece lo osservano quasi commossi. Annuii per tutti e il mio migliore amico sorrise felice. Ci avviammo tutti al bar e ciò che vidi mi commosse. A quanto pare sapevano tutti che avevo scoperto un nuovo Alice pericoloso e la conferma  era avvenuta all’ auditorium qualche ora fa. C’ erano tutti. Le abilità speciali, Hotaru, Ruka, Sumire, Yochi anche se lui appena cresce finisce dritto dritto alle abilità pericolose.

“Lo sapete tutti, vero?” chiesi con le lacrime agli occhi.  Tutti annuirono e io sentii che Natsume  si metteva al mio fianco e mi stringeva le spalle. Io sorrisi e mi sedetti vicino ad Hotaru e Ruka.

“Baka!” proruppero insieme.

Hotaru mi strinse il braccio mentre Ruka mi strinse le spalle in una specie di abbraccio. Natsume e il resto dei miei nuovi compagni presero posto. Natsume, il mio primissimo in assoluto migliore amico, si sedette difronte a me.

“Ciao, come ti chiami?” chiese Misaki a Izumo. In un primo momento Izumo parve sorpreso e mi osservò come a chiedere il permesso di poter fare amicizia, io annuii e gli sorrisi senza remore.

“Izumo. Izumo Nakamura.”

“Izumo basta, comunque io sono Misaki. Qual è il tuo Alice?” chiese

“Misaki, piantala parli troppo!” proruppe infastidito Tsubasa e io capii che forse al mio amico con l’ Alice dell’ ombra piaceva Misaki. Osservai Natsume, poi Hotaru e infine Ruka e notai che lo avevano capito anche loro.

“Ma piantala tu pigrone, io sto solo facendo amicizia.” Dichiarò solenne Misaki aggrappandosi al braccio di Izumo che divenne rosso come un peperone.

“Amicizia un corno”

Misaki lo ignorò e si rivolse a Izumo.

“Allora qual’ è il tuo Alice?” chiese di nuovo e Izumo guardò me e io annuii.

“è molto pericoloso e brutto” tentò di metterla in guardia, ma Misaki lo strinse di più e lo esortò ad andare avanti. Lui guardò Natsume e anche lui annuì allora si fece forza e disse

“L’ alice della morte!”

Lei annuì poi annunciò “ Io dello sdoppiamento, mentre quel tontolone li di Tsubasa che ha appena messo il broncio ha l’ Alice del controllo dell’ ombra. Izumo era sorpreso ma poi si rilassò e sorrise. A poco a poco si rilassarono tutti e diventammo subito amici fino a quando…

“Ahahhahahahaha” urlò Sumire.

“Sumire che ti prende?” chiesi

“Domani partiamo per la gita!” Esclamò nel panico più totale

“E allora?” chiesi

“Non abbiamo preparato le valigie!” urlò Sumire. Mi bloccai con il cucchiaino a mezz’ aria  e come me anche tutti gli altri, lasciai cadere il cucchiaino e urlai.

“Ahhhh è vero! Corriamo ragazzi!” dichiarai rivolta alle abilità pericolose e a Hotaru e Ruka e Natsume che annuirono e si alzarono. In pochi minuti avevamo pagato il conto e il locale in cui eravamo si era svuotato.

Corremmo nelle nostre camere a prepararci. Quella sera a valige finite ci saremmo dovuti incontrare ma a quanto pare all’appuntamento non si era presentato nessuno tutti immersi come eravamo nelle valigie. Poi esausti ci eravamo risvegliati.

MATTINA 8:15

DRIIIIIII DRIIII

“Ma chi è? Chi fa questo baccano? Oh, il cellulare!”

Presi il telefono e assonnata risposi.

“pronto?”

“Mikan, ma ti rendi conto di che ore sono?” urlò Natsume al telefono

“No, perché? Che vuoi Nat’” dichiarai infastidita.

“Come che voglio! Siamo tutti hai pullman. Mikan sei in ritardo oggi si parte per la gita!”

Incredula voltai la testa verso la sveglia e urlai

“Ahhha Nat di al professor Narumi che aspetta cinque minuti sto arrivando!” dissi poi chiusi la chiamata e come Speedy Gonzales mi preparai e corsi al pullman. Arrivai per un soffio  all’ autobus, salii velocemente e mi posizionai alla fine dell’ autobus accanto a Natsume, Ruka e Hotaru. L’ autobus partì e io finalmente potei rilassarmi.

“Mikan, sei sempre la solita ritardataria cronica!” mi richiamò Hotaru facendo scoppiare a ridere tutto l’ autobus e mettendo me in imbarazzo. Mi sorpresi quando Natsume mi circondò le spalle con un braccio e mi strinse a lui. Da un po’ di tempo a questa parte i suoi comportamenti erano decisamente strani. Il viaggio durò qualche ora. Il tempo di arrivare all’ aeroporto. Poi, dopo aver fatto i biglietti con lo sconto istituto, prendemmo l’ aereo e finalmente giungemmo alle coste del mediterraneo alla fantastica isola: la Sicilia.

La zona era stupenda. Il sole batteva forte sulle strade e i  passanti passeggiavano e ridevano tranquilli e spensierati. Il professor Ginno si fece seguire fino all’ albergo e prese le camere e le prenotazioni per qualche probabile gita turistica. In fine il professor Ginno sotto consiglio del professor Narumi ci lasciò liberi le camere c’è le avrebbero date quella sera. Sorrisi e mi avvicinai ad Hotaru che contraccambio il mio sorriso poi proposi.

“Ehi, Hotaru, Sumire, Luna, Kobuki, vi andrebbe di andare a fare un giretto?” proposi.

“Certo perché no?” dichiarò felice Luna.

“Aspettate veniamo con voi!” gridò Izumo e io gli lanciai un occhiataccia di ghiaccio.

“No, Izumo questa passeggiata è solo per donne! Tu vai con Natsume e gli altri. Bye.”  Dichiarai voltandomi di spalle e salutandolo con la mano e venendo seguita da Hotaru, Sumire, Luna e Kobuki che facevano il mio stesso gesto di saluto.

Passeggiammo tranquille e facemmo tanto di quello shopping che già dal primo giorno temevo che i vestiti non sarebbero più entrati in valigia.

Anche i ragazzi tutto sommato si erano divertiti e infine tornammo tutti all’ albero dove le camerate erano divise in maschi e femmine. Io in stanza ero finita appunto con Sumire, Kobuki, Luna e Hotaru.

Spesso la sera i ragazzi ci venivano a trovare e ci divertivamo come matti. La mattina c’ era da fare qualche escursione. Tipo andare alla montagna di Erice: L’ Etna che altro non è che un vulcano. Devo ammettere che li Natsume si è divertito parecchio, dopotutto il fuoco e il suo elemento. Poi  un altro giorno siamo andati alle grotte di alcantare, davvero stupende e suggestive. Poi ancora un altro giorno siamo andati ad Agrigento alle valle dei templi e in piccoli paesini li vicino davvero suggestivi fino a giungere alle meravigliose località marittime dello Zingaro e di San Vito dove ci fermammo per il resto del mese. Lo Zingaro era davvero meravigliosa, ed era una riserva. Acqua limpida e cristallina e sole cocente in grado di scottarti e beccarti una bella insolazione. San Vito invece è una località molto trafficata dai turisti, ma è un paesino proprio sul mare. Davvero speciale. I negozi poi, sono veramente mitici e ben forniti. In poche parole questa gita è stata un vero e proprio successo. Adesso sono seduta sulla spiaggia di San Vito e penso al nonno. Se non fosse morto forse gli sarebbe piaciuto venirsi a fare una vacanza qui. Mi manca tanto.  Seduta sulla sabbia mi abbracciai le gambe e posai la testa sulle ginocchia, mentre le lacrime mi uscivano dagli occhi senza che fossi in grado di fermarle.

“Nonno!” sussurrai

Sentii dei passi dietro di me, ma li ignorai deliberatamente. Volevo stare sola. Sentii che chi si era avvicinato si sedette accanto a me e per un attimo alzai lo sguardo per vedere chi era.

Natsume?

“Che ci fai qui ? Perché non sei con gli altri a divertirti?” chiesi sperando che se ne andasse. Si, andasse, perché in quel momento volevo restare sola.

“Non Posso. Mikan, cos’hai?” mi chiese arrossendo un po’. Ma per caso ha preso troppo sole ultimamente.

“Niente”  risposi un po’ troppo velocemente e lui si voltò a fissarmi con sguardo dubbioso. Cavoli!

“Non mentire! Sono tuo amico con me puoi parlare Mikan.”

Era vero! Con lui potevo parlare di tutto e forse gli avrei potuto dire che due mesi fa mi è arrivata la lettere che mi informava che il mio adorato nonno era morto e che io non ero li quando stava male.

“Ecco…vedi Natsume, due mesi fa mi è arrivata una lettera.”

“Che lettera?”

“Una lettera che mi informava di una disgrazia “ dissi voltando la testa verso di lui e guardandolo negli occhi. Il suo sguardo mi esortava a continuare. Gli occhi mi si riempirono nuovamente di lacrime e mi tuffai su petto di Natsume piangendo. Non mi accorsi che anche Hotaru,Ruka, Izumo, Luna e Hideki e Sumire erano li fermi ad ascoltare e piangendo dissi.

“La lettera che mi informava che il nonno è morto!” piansi disperata sul suo petto e lo sentii sussultare. Alzai il viso e vidi dietro Natsume Hotaru in un mare di lacrime abbracciata a Ruka. Non volevo che lo sapesse in  questo modo. Anche lei era molto affezionata a mio nonno.

“Hotaru…” cominciai. Lei si staccò da Ruka e i da Natsume e mi corse incontro abbracciandomi. Non avevo mai visto Hotaru piangere e quella volta per me fu uno shock. Ci abbracciamo a lungo mentre Natsume mi abbracciava da dietro, poi io abbracciavo Hotaru e Ruka abbracciava Hotaru stringendogli forte le spalle. Poi Natsume parlò.

“Ehi, non fate così! Hotaru, Mikan, Il nonno non avrebbe voluto vedevi in questo stato ma felici e sorridenti.”

“Natsume come si fa a sorridere.” Dichirai staccandomi da Hotaru e voltandomi verso di lui per abbracciarlo meglio. Una cosa simile aveva fatto Hotaru con Ruka. Purtroppo non mi ero accorta che Kobuki vedendo me e Hotaru piangere e non sapendone bene la ragione era andata a chiamare il professor Narumi. Erano arrivati subito ma il professore si bloccò quando vide me stretta a Natsume e Ruka a Hotaru. Vidi Kobuki che veniva fulminata dallo sguardo di Hideki e Izumo insieme a Sumire e Luna. Potevo comprendere perché Kobuki lo aveva fatto; era preoccupata per noi.

“Che succede?” chiese il professore.

“Professore, a Mikan due mesi fa è arrivata una lettera’” chiese Natsume.

Narumi sorrise felice e soddisfatto e annunciò  con il sorriso.

“Si, che diceva Mikan? Cose belle?” chiese il professore io scoppiai di nuovo a piangere e nascosi il viso nell’ incavo del collo di Natsume. Natsume strinse i denti e Hotaru si strinse maggiormente al braccio di Ruka. Poi Natsume parlò.

“No, diceva solo che suo nonno è morto!” dichiarò Risoluto e mi strinse maggiormente a lui. Il professor Narumi era diventato di pietra. Non rideva più e si accasciò a terra  di fronte a me.

“Oh, Mikan, mi dispiace davvero tanto. Piccola bambina. È tutta colpa mia.” Mi disse il professore con sguardo afflitto e colpevole.

Io scossi la testa in segno di Negazione e  poi dissi.

“Non è colpa sua, è successo ma volevo chiederle un favore.”

“Tutto quello che vuoi bambina.”

Io annuii triste poi dissi

“oggi Natsume può dormire con me? In camera mia?” Sentii Natsume sussultare e io lo strinsi di più. Narumi mi osservò incredulo per un tempo che mi parve infinito. Poi osservò Natsume che piano aveva cominciato ad accarezzarmi i capelli e a coccolarmi dolcemente. Il professore in un primo momento ci osservò poi sereno sorrise e annuì e io gli sorrisi felice. Ero proprio felice.

Quella sera in camera mia io e Natsume stavamo giocando. Lui, si era portato i video giochi ed io ero felice perché per una volta in vita mia…sentite il miracolo, stavo battendo Natsume. E si stavo vincendo e lui ogni volta che facevo un punto mi lanciava certe occhiatacce che avrebbero ucciso se fosse stato possibile.

Qualcuno bussò alla porta e io andai ad aprire….

To be continued.

   
 
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