Anime & Manga > Inuyasha
Ricorda la storia  |      
Autore: Gipsy Danger    16/10/2011    3 recensioni
"Ultimo desiderio?"
"Mi lascereste andare, se ve lo chiedessi?"
"No."
"Allora sbrigati, con quella spada".

Ultimi attimi di un mercenario.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bankotsu, Squadra dei Sette
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

.:World so Cold:.

[Compagni, seppellitemi in Isla Negra,
di fronte al mare che conosco, ad ogni marea rugosa
di pietre e d’onde che i miei occhi perduti non rivedranno.]

Prima o poi doveva succedere.
Troppo presto o troppo tardi, che importa?

Death until the dust, and we’re waiting
Ruined in the rust of our craving
It feels like, it feels like-

Non si è mai aspettato che il destino gli regalasse una morte insignificante, dopo una vecchiaia felice.
D’altra parte, chi mai l’ha desiderata? L’idea di fermarsi gli ha sempre dato la nausea. Le donne sono sempre stati solo trastulli piacevoli, i bambini creaturine incomprensibili e irritanti – saprebbe crescere un figlio, lui che è poco più di un ragazzino?
Non è un mondo sereno, quello in cui ha sempre vissuto.
 
Don’t you know the cost of your betrayal?
You’re the one that’s lost,
Your gonna fail
It feels like, it feels like you’re gasping with all your might.

Non ha mai sperato in una morte giusta.
L’ombra delle malelingue gli è sempre strisciata accanto, lo spettro della paura ha ricalcato i suoi passi. Gli uomini lo disprezzano, le madri richiamano le figlie – presto, prima che quegli occhi le trafiggano e le portino via. I Daimyo gli chiedono servizi la cui sola menzione li fa fremere di ribrezzo.
Non è un mondo giusto, quello che tuttavia ha bisogno di lui.

Insects far below, I’m on a wire
Fire will burn below, but I’m higher.
It feels like, it feels like-

Non ha mai desiderato una morte onorevole.
Lui non lo è mai stato.
Cucciolo bastardo, figlio senza nome – se anche ha mai avuto la parola “madre” sulle labbra, ne ha dimenticato il sapore. È cresciuto a modo suo, come fanno tutti i randagi. E si è sempre accompagnato ad altri lupi: lui, l’Alfa, l’unico abbastanza forte da tenerli in riga.

Non ci si può fidare di loro. Lui non si fiderebbe di sé stesso.
Non è un mondo in cui nasci mercenario e muori principe, questo.

Do you remember how
You became how you are now?

Freddo. Dentro e sotto di lui. Il ghiaccio imperdonabile di Aizu, il ghiaccio traditore sporco del loro sangue. Dove la neve non è stata calpestata da centinaia di calzari militari, è macchiata di rosso.
Rosso.
Ne ha visto così tanto in vita sua che ormai non ci fa più caso.
Come si sforza di non fare caso al resto.
Al puzzo dei cadaveri – quelli che fino a poco tempo fa erano i suoi compagni e quelli che non sono nemmeno riconoscibili come soldati.
Alla mancanza di Banryuu – il peso familiare dell’alabarda svanito, sottratto per diventare un trofeo polveroso.
Alla verità dei fatti.

Do you remember how
it felt to breath without
Gasping with all your might?

I lacci stringono, gli segano i polsi. Basta una spinta per farlo chinare, una che normalmente non sentirebbe nemmeno e che gli accende un’ultima, piccola scintilla irritata dentro (è così facile mostrarsi forti, quando lui è sconfitto, legato, condannato).
Il kaishakunin gli sfiora la nuca con la lama. È giovane, avrà sì e no venticinque anni.
E nei suoi occhi c’è dubbio.

There’s nothing left to fight

Bankotsu gli lancia un’occhiata di sottecchi, quasi annoiato.
“Che c'è?”
L’ufficiale si umetta le labbra, nervoso. Teme che un superiore lo senta, ma si sa: la curiosità uccide anche la cautela.
“Ultimo desiderio?”
Bankotsu socchiude gli occhi. Guarda avanti, dove cominciano le frecce, dove comincia il massacro.
Vorrebbe urlare, liberarsi, ucciderli tutti. Vivere.
“Mi lascereste andare, se ve lo chiedessi?” chiede. Beffardo.
Lo sguardo del soldato s’indurisce appena. Paura. E sgomento. Perché sanno entrambi che se esaudissero quella richiesta, il mercenario non esiterebbe a ucciderli tutti.
“No.”
Bankotsu guarda oltre.
Oltre la neve, oltre i cadaveri dei fratelli, oltre. Per un’illusione orgogliosa che è tutto ciò che gli rimane.
“Allora sbrigati, con quella spada.”

Live free or let me die.

*

[Scavate accanto a me la fossa di colei che amo.
E un giorno lasciate che mi accompagni
di nuovo in questa terra.]


N\A.
Eh già. Ci risiamo con le shot hit-and-go. Stavolta però la colpa è tutta di visb88 e degli Skillet, la cui canzone, "Live free or let me die", ha scatenato questa shot. Che dire? Spero di non aver fatto un lavoro schifoso, è da secoli che non scrivo su Inu Yasha. E per quanto Bankotsu sia sempre stato tra i miei personaggi preferiti, è davvero il primo tributo che gli dedico.
Due piccole note: Aizu è nel nord del Giappone e corrisponde con l'odierna Fukushima. Siccome non c'è una vera e propria location per l'esecuzione dei Sette, mi sono immaginata che sia successo lì, dato che è un territorio notoriamente freddo. La poesia citata è di Neruda, "Disposizioni". Doveva essere per un altro lavoro, ma tant'è, se l'è fregato questo.
Poi.
Boh. Potrebbe essere tanto la prima tanto l'ultima che scrivo, su Bankotsu. Anche se ho una malsana idea che mi ronza in testa. Si vedrà.
Intanto, rigrazio visbs per il plot bunny, gli Skillet per il tormento, Ellie_x3 che mi sopporta su msn mentre scrivo, chi ha letto, chi è passato inseguendo farfalle e chi (?) commenterà. Se commenterà. *si rifugia sotto la scrivania per evitare i pomodori*.
Until next time <3
Kei



   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: Gipsy Danger