Nei tuoi occhi io sono completo.
#010. Eyes
Non può
fare a meno di guardare Marianne.
A volte
si sorprende fermo a fissarla deliberatamente, così come non si
dovrebbe fare.
Un gentiluomo
non dovrebbe mai fissare una donna tanto apertamente, nemmeno se si
tratta di sua moglie.
Ma lui
non può fare a meno di guardarla, in ogni momento della giornata, perché è solo
guardandola che riesce a conoscerla.
E sotto
i suoi sguardi – davanti ai suoi occhi – Marianne cresce, cambia,
diventa sempre più quella gentildonna che non riusciva ad essere con
Willoughby.
Non
grida più le sue emozioni ai quattro venti, pur continuando a viverle con la
medesima intensità.
“Suvvia,
Brandon, la guardate come se temeste di vedervela portar via!” esclama sir
John, cogliendolo in fallo.
Il colonnello, libero dalle sue ombre, finalmente lontano dai suoi fantasmi, sorride al suo interlocutore – ma prima di continuare a parlare di caccia, guarda ancora una volta la donna che sa completarlo.
Marianne
abbassa la testa con un sorriso, sentendo ancora una volta su di sé gli occhi
del marito.
Non è
la prima volta che lo sorprende così, fermo a fissarla, ma nonostante le
convenzioni siano loro avverse, a lei non dispiace.
Sa che
è per amore che Brandon la guarda così, e anche se non ne hanno mai
davvero parlato, sa che da sempre l’ha guardata a quel modo.
Da
sempre, da quando Willoughby riempiva le sue giornate, da quando
lei non sapeva porre freno alla propria esuberanza.
Si
sente cambiata, ora, Marianne. Non è soltanto una questione di cognome, di
titolo, di stato sociale.
Marianne
si sente cambiata davvero, si sente cambiata dentro.
Si
sente migliore, ora che ogni mattina, ogni pomeriggio, ogni sera – sempre,
in ogni momento – può baciare gli occhi di suo marito, l’unico ad averla amata
– sempre, in ogni istante.
Si sente migliore, perché lui la completa.
[151+151
parole.]
Note dell’Autrice
Ho da poco finito di
leggere “Ragione e Sentimento”, che – manco a dirlo – ho adorato.
Subito dopo, mi sono
sparata il film (1995, regia di Ang Lee, interpretato da Emma Thompson, Hugh
Grant, Alan Rickman, Kate Winslet ecc.),
e non ho potuto fare a
meno di innamorarmene.
Insomma, è ufficiale: sono
una Austen dipendente. Ma ditemi un po’, conoscete droga migliore?
Comunque sia: come in
ogni romanzo, non sono riuscita a trovare un personaggio preferito in assoluto,
anzi: quasi tutti i personaggi hanno qualcosa di interessante,
e se ho deciso di soffermarmi
a parlare di Marianne e del colonnello Brandon, è solo perché ultimamente ho
una cotta stratosferica per Alan Rickman.
Considerate questa nota
come il frutto di una mente piuttosto bacata.
Il titolo è ispirato ad
un verso tratto da una canzone di Peter Gabriel.
Volevo scrivere una
double drabble, ma non riuscivo a sintetizzare abbastanza. Allora ho scritto
una double drabble tarocca: ovvero, due paragrafi con il medesimo numero di
parole.
Auf wiedersehen ^^