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Autore: MoonRay    21/10/2011    3 recensioni
La vendetta, quella che Albert Wesker cerca e troverà nelle torture inflitte all'ex-compagno d'armi Chris Redfield, ostacolo nei suoi numerosi piani.
Adesso ha l'opportunità di manipolarlo come una marionetta e divertirsi con lui come sognava da tempo.
"Continuerai ancora per molto, Wesker?"
"Per tutto il tempo necessario, Redfield."
Genere: Angst | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albert Wesker, Altro Personaggio, Chris Redfield
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Revenge should be served could...

...On a silver dish

 
Il cadavere galleggiava nell'acqua.
I capelli sciolti fluttuavano sinuosi seguendo le onde e il collo spezzato che accentuava la sua posizione innaturale, mosso dalla corrente creata dalla pinna dello squalo che girava intorno gustando la preda appena offertagli in pasto.
Le braccia (o meglio, ciò che ne rimaneva) emergevano a pelo d'acqua intorno a lei, ora interamente staccate dal corpo, tingendo l’acqua di quel rosso cupo.
 

Il rosso dei suoi occhi.

 
Lo squalo strappò le gambe dal corpo di Sheva, ormai diventato un busto rallegrato dalla dolce compagnia di Neptune.
L'animale scarnificato lasciava intravedere la grossa ed aguzza dentatura schiusa in un ghigno che rendeva ancora più minacciosa la sua figura.
La pelle liscia del suo corpo, ora quasi inesistente, lasciava intravedere la carne e la cartilagine in alcuni punti assente, mostrando l'ampia ossatura delle costole e alcuni organi interni; le branchie erano ormai dilaniate e le pinne slabbrate e putrefatte avevano iniziato a disciogliersi già da tempo in quell'acqua verdastra lasciata ad imputridire.
Il vetro spesso storpiava ulteriormente quella contorta visione che Wesker ed Excella ammiravano incantati dinanzi la vasca.
 

Un mondo contorto e parallelo, un teatro di orrori in attesa di esibirsi.

 
Un altro giro intorno alla salma e Neptune catturò il corpo, divorandolo e cercando di soddisfare una fame insaziabile.
Wesker sorrise a quella visione, rispecchiandosi in quell’animale: l’attegiamento verso la preda e l'attesa nel colpirla, il virus-T che scorreva nelle vene di entrambi e lo sguardo famelico che celava dietro quelle scure lenti.
L'uomo era in piedi nel suo completo di pelle nera, gli stivali, i guanti e la sua impeccabile pettinatura ossigenata; teneva le braccia dietro la schiena con il polso sinistro nella mano destra.
Apparentemente poteva sembrare che fosse preso dalla visione della sua opera, ma i pensieri molto più densi di quell'acqua decomposta vagavano per la sua testa; purtroppo quella fastidiosa seccatura interrupe le deliziose immagini di torture su Redfield che si affacciavano nella sua mente.
-Albert...?- iniziò lei melliflua facendolo innervosire all'istante.
C'erano solo due persone al mondo in grado di farlo innervosire: Redfield e quella viscida e lussuriosa sanguisuga.
Non riusciva proprio a sopportare quella donna, senza dubbio molto provocante ma anche incredibilmente idiota, tanto da non capire il pericolo che correva ogni volta chiamandolo per nome.
La donna formosa lo guardava languidamente mentre eliminava la breve distanza che li separava e si avviluppava a lui, attorcigliando le sue lunghe gambe tra quelle tese e muscolose di Wesker, che era rimasto completamente impassibile.
-Tu non sai proprio quando devi stare al tuo posto.- sibilò, prima che potesse continuare ad alterarlo, se possibile, ancora di più.
Excella richiuse, stizzita, la bocca che non aveva fatto neanche in tempo ad aprire.
Come poteva non degnarla di un'occhiata ed essere così distaccato con lei?
Nessun uomo avrebbe resistito al suo fascino femminile... ma lui sì. Sempre.
Sarebbe passata direttamente alla pratica senza ulteriori indugi.
Rimanendo al suo fianco circondò il suo petto largo e palestrato con le sue braccia candide, iniziando ad accarezzare la superficie liscia dei suoi vestiti e facendo scorrere le mani sempre più giù.
Si era appena avvicinata alla fibbia della cintura che si ritrovò con le spalle contro il vetro della vasca, il collo stretto nella sua morsa, a dimostrazione di quello che le aveva detto prima.
Non stava soffocando, ma sentiva già la mancanza d'aria e la cosa che più la preoccupava, nonostante i metri di spessore della vasca, era lo squalo che aveva appena finito il suo pranzo e si preparava al dessert.
-Un bocconcino come te soddisferebbe chiunque... letteralmente.- commentò Wesker, per niente malizioso.
Detto questo lasciò bruscamente la presa facendola scivolare a terra; la donna si massaggiò la gola riprendendo a respirare normalmente.
-Ti piacciono i capelli biondi... o sbaglio?- commentò lei in tutta risposta, nascondendo tra le parole la rabbia ed esprimendo un sottile sarcasmo, certa che lui l'avrebbe colto al volo.
Nel buio un'ombra si districò dalle altre e lo sconosciuto si fece avanti senza pronunciarsi.
Wesker lasciò perdere la donna, deciso a concentrarsi di nuovo su Redfield; era trascorsa appena un'ora e già sentiva il bisogno di vedere ancora la sua faccia da cane bastonato...
Sorrise perfido pensando che sarebbe stato a lui a bastonarlo, ma ritornò rapidamente al presente:
-Andiamo.-
Fece un lieve cenno con la testa all'estraneo senza curarsi di Excella che non aveva smesso di osservarli con sguardo velenoso.
Si incamminarono verso il laboratorio dove avevano lasciato l'oggetto della sua vendetta.
 

Un’ombra che si muove nel buio temuta dagli incubi.

 
 
______________________________________________________________
 
 

Le sue urla mi rimbombano ancora nelle orecchie.
La sua anima continua a tormentarmi.
"È colpa tua" la sento ripetere.
Ancora.

 
-Ancora.-
 

Prima lei... poi, una dopo l’altra, le ha viste morire per colpa sua.
Io dovrei riuscire a salvare tutti! Ed invece vedo solo morire chi mi sta intorno.
Ancora.
 
E l'incubo continua. È lui.
Non mi abbandona mai e ritorna ad uccidermi, lentamente, un pezzo alla volta...

 
-Ancora.- ripetè con voce ferma, senza scomporsi.
 

È qui.
Non voglio più svegliarmi.
Lasciatemi morire...

 
Un rumore di passi ed una porta che si chiudeva lo riscossero dai suoi pensieri.
Chris uscì lentamente dal dormiveglia nel quale era sprofondato e sentì subito il fuoco esplodergli nel mezzo della schiena.
Dolore, un intenso dolore che lo assaliva.
-Bentornato tra noi, Redfield.-
Cercò di mettere a fuoco qualcosa mentre si contorceva per terra, ma la vista annebbiata gli dava un senso di nausea.
Chissà quant'era che non mangiava qualcosa...
Ci mise alcuni secondi per rendersi conto che era sdraiato a terra, ma la buona notizia era che poteva muoversi, perciò aspettava impaziente quella cattiva.
Era libero dalla sedia e dalle corde che lo avevano tenuto incatenato fino a quando non si era addormentato.
Mosse un braccio passandoselo sul viso in un gesto abituale; adesso poteva vedere i suoi polsi arrossati e a tratti sanguinanti e dietro le sue mani riusciva a distinguere una figura nell’ombra.
-Dormito bene?- chiese questa, con falso interesse.
Wesker sorrideva malvagio e avrebbe proprio voluto strappargli quel sorrisetto schifoso dalla faccia prendendolo a pugni.
Ritrovò improvvisamente l'energia e con uno scatto balzò in piedi scagliandosi contro di lui, ma l'agilità del suo avversario e le sue pessime condizioni non gli furono utili; la stanza incominciò a girargli intorno.
Un ostacolo lo fece ricadere bruscamente a faccia avanti e parò le mani avanti un secondo prima di rompersi il naso già sanguinante sul pavimento.
-Sempre troppo impulsivi, voi Redfield.- commentò Wesker.
Ogni suo pensiero si concentrò improvvisamente su Claire, la sua sorellina... aveva la terribile sensazione che fosse in pericolo e temeva, più di tutto, che gli saltasse in testa la folle idea di venirlo a ripescare.
-Miss Redfield sta bene... per ora.-
Come faceva ad interpretare alla lettera i suoi pensieri?
Si avvicinò e lo rigirò con la punta della scarpa; Chris non riuscì ad opporsi e si ritrovò con la schiena dolorante schiacciata contro il suolo ghiacciato di quella stanza, che nell'ultima giornata era diventata la sua futura tomba.
Cercò comunque di non farsi sfuggire nessun lamento: avrebbe fatto di tutto pur di non mostrargli il suo dolore.
-Sei come un libro aperto per me.- aggiunse Wesker.
-Taci, stronzo.-
Sputò sulla scarpa che lo teneva inchiodato a terra.
Wesker lesse nei suoi occhi chiari il suo astio sprezzante e stroncò sul nascere i suoi propositi di ribellione, così spostò la pressione della scarpa sulla faccia.
Chris sentì il labbro gonfio e spaccato riprendere a sanguinare, mentre tentava con tutto se stesso di spostare quel pesante macigno.
Wesker avrebbe potuto rompere quel suo fin troppo fragile cranio esercitando una lieve pressione... ma allora dove sarebbe stato il divertimento?
Perciò lo scansò rapidamente; Chris non aspettava altro: si girò su un fianco per colpirlo alle gambe con una spazzata e farlo cadere a terra, ma non riuscì a fare niente di tutto ciò perché Wesker lo aveva già colpito in mezzo alle scapole con l'altro piede.
I polmoni sembrarono non ricevere più aria, non gli bastava; iniziò ad annaspare cercando di respirare: tossì e si piegò sulle ginocchia riprendendo il controllo del suo corpo esausto.
-Sei un mortale così forte... sarà ancora più divertente vederti spezzare...- dichiarò lui mentre prendeva una siringa dal tavolo che fino ad ora era stato alle spalle di Chris.
Era cosparso da ogni tipo di utensile chirurgico e poteva solo lontamente immaginare a cosa potessero servire o quello che gli avrebbero causato.
Le lame brillavano alla luce di un secondo lampadario sopra il tavolo di metallo e adesso l'ago luccicava di un bagliore sinistro.
-...e ancora di più lo sarà studiarti.- completò la frase.
Chris sgombrò la mente da qualsiasi dolore e cercò di alzarsi in piedi poggiandosi al muro.
Non avrebbe preso un campione del suo sangue così facilmente per farci sopra chissà quali porcherie e far danno ad altri.
Si sarebbe divertito a vivisezionarlo?
Non sarebbe mai stato complice del suo folle piano neanche nolente.
-Avanti Redfield, giochiamo.- disse Wesker sibilando come un serpente.
-Vai a fare i tuoi giochini perversi su qualcun'altro, bastardo!-
-Tra poco ti passerà la voglia di fare lo spiritoso.-
Wesker si avvicinava piano verso di lui con l'ago in vista e il panico lo assaliva come stava per fare il tyrant di fronte a lui.
La mente lavorava rapida cercando una soluzione, una via di scampo,  qualcosa.
 

Merda, merda, merda...

 
Era a pochi passi da lui, agì in fretta: fece una finta a destra, Wesker come previsto si mosse velocemente e Chris riuscì a scartarlo a sinistra; fortuna che i suoi riflessi non si fossero intorpiditi.
Ma aveva cantato vittoria troppo presto.
Wesker lo colpì alle spalle spedendolo sul tavolo da laboratorio.
Chris vide gli arnesi di vetro andare in frantumi e conficcarsi nella sua pelle mentre Wesker saliva sul tavolo, adirato.
Chris trovò a malapena la forza per girarsi su se stesso cercando di rialzarsi, ma il sangue rendeva il tutto più scivoloso e le fottute lucciole erano tornate.
Aveva tagli ovunque: braccia, gambe, ed ora la faccia sanguinava copiosamente per un profondo taglio sullo zigomo.
Wesker rispinse Chris con la schiena sul tavolo, procurandogli altre ferite che questa volta non gli impedirono di trattenere un lamento straziato.
-A cuccia, Redfield.-
-Ficcatela nel culo, Wesker.- sputò Chris fra i denti.
Abbozzò un lieve sorriso pregustando il momento, dopo di che, l’ago penetrò il braccio finché la pelle non lo nascose del tutto.
Chris lanciò un acuto grido di dolore mentre lo osservava estrargli la sua ambrosia vitale.
Cercò comunque di colpirlo con un diretto, ma la prontezza di Wesker bloccò il colpo poco prima che il pugno si schiantasse sui suoi occhiali.
Ci vollero alcuni minuti: Chris era agonizzante e disteso sul tavolo mentre Wesker godeva a pieno della sua agonia, in cui non smise di soffrire neanche quando la siringa fu piena, e l’estrazione dell’ago gli costò un’altra atroce sofferenza.
Era in un bagno di sangue, distrutto, su quel tavolo che sembrava fosse ricoperto di spilli infernali e tormenti atroci.
Wesker scese dal tavolo con un agile salto, soddisfatto, senza neanche una macchia di sangue sul suo completo nero, mentre Chris giaceva ansimante ancora su di esso.
Stava versando il prelievo in una provetta e gli voltava le spalle, mentre sistemava il tutto tra apparecchiature e macchinari vari di cui Chris ignorava completamente la funzione.
-Mi sarai molto utile Redfield, davvero molt...-
Chris aveva preso un affilato bisturi e lo aveva piantato con un rapido slancio nella giugulare di Wesker, da cui ora zampillava sangu; il quale si girò di scatto scaraventandolo contro il tavolo che si rovesciò per terra insieme a Chris; il frastuono riecheggiò nella stanza.
Wesker estrasse lentamente l’affilato coltello gettandolo per terra in un’altra pozza di sangue.
Il ragazzo era steso a terra cercando di riprendersi: era finito.
 

Alzati, cazzo! Avanti Chris...

 
Ma il suo corpo non ne voleva sapere di rispondergli, aveva dato troppo ed ora era troppo stanco, aveva perso molto sangue, era un miracolo che fosse anche solo riuscito a reagire più volte.
Wesker afferrò un’altra siringa, questa volta ripiena di un serio trasparente, scansò il tavolo portandosi al fianco di Chris.
-Da qui, Redfield...- disse Wesker, mentre spruzzava dalla siringa alcune goccie che colvano sull’ago, sadico.
-...non torni più indietro.-
Non voleva che finisse così (o iniziasse?), in quel momento avrebbe anche accettato di morire per mano sua, ma non così.
 

No!

 
Chris sbarrò gli occhi terrorizzato, indietreggiò trascinandosi a terra con le poche forze che gli erano rimaste, ma quando le sue spalle ferite lanciarono un’altra stilettata di dolore si rese conto di essere in trappola.
Nessuna via d’uscita: era tra una parete di cemento e la morte.
Alla morte si attribuisce la falce, si dice che sia deforme e malfatta, ma adesso ha la forma di un virus letale da cui scaturiranno germogli mortali.
Il seguito fu un blackout: l’ultima cosa che vide fu Wesker che rideva maligno ed immagini confuse gli attraversavano la mente...
 

Jill?

 
Ed il resto fu niente.

 

 


 
N.d.a.:
 
Salve (spero) numerosi! :D
Ecco il terzo capitolo tutto per voi ^^
Come avete visto, questa volta mi sono intrufolata nella mente del nostro caro e povero Chris Redfield; inizio a sentirmi in colpa nel trattarlo così male... o forse no ^_-“? Perciò gli ho fatto riprendere qualche rivincita, anche se continuo a chidermi ogni volta dove gli faccio trovare la forza di reagire XD ma in fondo è una fan-fiction, non siate troppo severi D:
Chiedo umilmente perdono per non essermi fatta sentire ultimamente e soprattutto per impiegare una quaresima per scrivere un capitolo, ma purtroppo non ho molto tempo: causa forze maggiori.
Ma leggo tutto e soprattuto scrivo! Recensirò e risponderò a tutti, vi prego solo di avere pazienza (lo so che ve ne chiedo tanta <3).
Dunque... vi lascio con i ringraziamenti che a voi scocciano tanto ma sono d’obbligo.
Un immenso grazie a chi ha recensito:
 
Ebbrezza
Glaucopis
_Lightning_  (Tanto ormai lo sapete che è la mia beta ù.ù inutile ripeterlo XD
Ma sì che lo ripeto!  ;P)
 
Mi fate davvero sentire soddisfatta *^*
Anche le visite non sono poche! Grazie a chiunque ha letto fin qui e a chi ha aggiunto la storia tra le seguite/ricordate e spero anche preferite °w°
 
_ Shadow _ 
  
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