Anime & Manga > Sousei no Aquarion
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Autore: LalyBlackangel    29/06/2006    22 recensioni
Allora, prima fic su Aquarion per me... Dopo i 20 milioni su HP... Coppie? Ovviamente Apollo e Silvia, + mooolte altre... E' la prima, quindi.... Commentateeeee! Zao! Bax bax!
Due occhi color oro guardavano la nascita di un timido sole primaverile dietro l’orizzonte, dall’alto della balaustra di un balcone enorme di forma semicircolare...
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1-Dove sei?

Due occhi color oro guardavano la nascita di un timido sole primaverile dietro l’orizzonte, dall’alto della balaustra di un balcone enorme di forma semicircolare.
Davanti a quegli occhi così intensi l’edificio incombente della Deava si estendeva solitario e tetro, illuminato dai timorosi raggi aranciati dell’aurora, dello stesso colore dei capelli del ragazzo.
Si, quel ragazzo era proprio come il sole: la sua postura accucciata, come quella del leone che tende l’agguato alla preda, gli conferiva un’aria spavalda e coraggiosa.
I capelli di fuoco si scompigliavano alla leggera brezza fredda del mattino.
Il suo profilo da bambino cresciuto troppo in fretta, che esprimeva sia una fanciullesca ingenuità sia un’innata saggezza, irradiava una luce selvaggia e fiera che sembrava rendere superflua quella del sole.
Dopotutto, il suo nome era Apollo, incarnazione del Sole.
Unica pecca in questo sole fatto a forma di ragazzo era il velo di lacrime che copriva proprio quei suoi occhi così specialmente belli e luminosi.
La sua voce echeggiò sola e profonda, piena di lacrime, nell’alba gelida.
“Baron… Perché mi hai abbandonato? Perché anche tu?”
La lacrima scese finalmente sulle sue gote abbronzate, lasciando una scia umida dietro a sé.
Apollo si voltò a guardare oltre la grande porta-finestra in vetro.
Dietro le leggere e nivee tende una sinuosa e morbida figura femminile dai morbidi capelli biondi dormiva su un grande letto, coperta solo da un fine lenzuolo, candido come la pelle della ragazza.
Il ragazzo sorrise.
“Ciao, Silvia.”
Con l’agilità di una pantera, Apollo saltò dalla balaustra ed iniziò a correre verso il sole, come se il salto appena fatto non fosse stato di dieci metri, ma di pochi centimetri.

“Elements al rapporto, elements al rapporto…”
Una voce femminile dal tono metallico e freddo irruppe nelle camere delle ragazze come, del resto, doveva essere prorotta in quelle dei maschi.
“Ahhh… Basta Angeli, basta, BASTA! Non ne posso più! Ancora un po’, e il mio cuore rischia seriamente di far implodere la Deava!”
“Dai Tsugumi, smettila e andiamo…”
“Si, sempai!” (Accidenti, quanto mi fa ridere quando lo dice! N.d.A.)
Correndo Reika e Tsugumi si unirono ad un foltissimo gruppo di ragazzi che si muovevano velocissimi verso il cuore pulsante della Deava.
Le sirene d’allarme stranamente non suonavano forti e squillanti, ed i ragazzi iniziarono ad avere seri dubbi, confermati poi dalle parole del comandante.
“Non è un attacco degli Angeli, non preoccupatevi. Vi ho convocati tutti qui perché Apollo…”
Senza neanche poter finire, una voce autoritaria proveniente da un bel ragazzo alto e biondo esplose nella sala.
“No. Quella bestia è scappata ancora! Sono stufo, basta!”
“Se fosse solo questo, Sirius, non vi avrei chiamati tutti, non ti sembra?”
“Lo hai gia fatto una volta.”
“Hai ragione, ma questa volta è diverso. Stavolta è riuscito ad uscire dal territorio protetto dalla Deava.”
“Ma quello è pazzo…”
La voce di Pierre uscì appena in un sussurro, ma il comandante sentì lo stesso.
“Lo saresti anche tu se ti fosse morto tra le mani il tuo più caro amico.”
“Ma è successo ancora un mese fa!”
“E secondo te un mese basta a mettersi il cuore in pace? Fino ad ora è stato forte, ma mi dovevo aspettare una sua fuga… Sono stato uno stupido…”
Si sedette con aria esausta sul suo sedile, massaggiandosi le tempie con la mano grande e scura.
“Per favore, ragazzi, trovatelo. E’ vero che è sempre impulsivo, e che ha dei comportamenti a volte animaleschi, ma lui è sempre stato un buon compagno per voi, generoso ed altruista. Dimostrategli che non è solo. Fatelo per lui.”
Detto questo, si girò ed uscì dalla sala, lasciando i ragazzi nei loro pensieri.
Una ragazza dai capelli biondi e dagli occhi azzurro cielo si teneva la mano davanti alla bocca per impedirsi di singhiozzare.
Ma, nonostante gli sforzi, Silvia si lasciò comunque scappare una lacrima solitaria, che andò a rigarle silenziosa e non vista la guancia.
Apollo… Sei un idiota!
Voltandosi di scatto, si mise a correre giù dalle scale, uscendo all’aria aperta, ignorando le urla di richiamo dei suoi compagni.

Senza smettere di correre, Silvia guardò la grande sfera luminosa sopra di lei, ammiccando per la luce troppo intensa.
Davanti a lei la strada era ancora lunga, solo un maggiolino rosso sgangherato procedeva a rilento sulla via dietro a lei di pochi passi.
“Apollo… Dove sei?” urlò a quel sole, che assomigliava tanto ad Apollo.
“Ehi, tu, ragazza! Cerchi per caso un ragazzo bassetto, coi capelli rossi, gli occhi dorati e una cicatrice sulla guancia destra? E’ lo stesso Apollo di cui parlo io?”
Un donnone dal viso dolce e comprensivo si sporse dal finestrino del maggiolino scassato fermandosi.
Decisamente incredula, Silvia guardò la donna e le rispose con la voce ancora rotta dal pianto e molto titubante.
“Si… Parliamo dello stesso Apollo…”
“Sei fortunata, ragazza. Io so dov’è andato!”
“Davvero?” esclamò Silvia illuminandosi.
“Certo! L’ho accompagnato io fino alla foresta di Concien! Se ti fidi, salta su, ti ci accompagno!”
Mandando a quel paese le raccomandazioni che fin da piccola le avevano dato sugli sconosciuti, la ragazza non se lo fece ripetere e salì in macchina.
“Com’è che ti chiami? Io sono Gabrielle, piacere!”
“I-Io sono Silvia…”
“Ah, la famosa ‘principessa fessa’! Apollo mi ha parlato di te! Allora, Silvia, si parte!”
E premendo forte l’acceleratore, il maggiolino partì a gran velocità.




Allora, vi piace?
Non è la solita fic dove c’è un Sirius stronzo da morire, o combattimenti all’ultimo sangue con Toma o con reincarnazioni varie (nulla in contrario, anzi!), ma semplicemente come può nascere la storia d’amore tra Apollo e Silvia e tra Sirius e Reika.
Premetto che sia Sirius che, soprattutto, Apollo sono decisamente OOC (Out Of Caracter), ma è la mia prima fic su Aquarion dopo il mezzo miliardo di quelle su Harry Potter (Draco/Ginny 4 ever!) pubblicate su EFP, quindi siate clementi…
Alla fin fine ho solo voluto far capire che secondo me sotto il personaggio di Apollo c’è molto di più di quello che sembra…
Ma questo lo vedrete nel prox chappy!
A proposito, scusate se questo è molto corto, prometto di allungarli un po’ di più…
E’ che questo funge un po’ da prologo…
Perdono!!!
Recensite numerosi!
Alla prox!
Ah, scusate, ANTICIPAZIONI!

“…La donna tornò di nuovo a guardarla.
Solo in quel momento Silvia si accorse di quanto quegli occhi fossero belli e penetranti, di un verde smeraldo incredibile, e di quanto risaltassero su quella carnagione scura e sotto quei capelli lisci e nero pece.
“Allora c’è una cosa che puoi fare solo tu. Da come mi ha parlato Apollo di te, sono sicura che sei l’unica che lo può fare.” …”
  
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