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Autore: Victoria McKagan    26/10/2011    3 recensioni
Il biondo non accennava a smettere, e il suo pianto diventava sempre più forte e lamentoso di secondo in secondo.
Sembra uno gnu che gnua... gnua... si dice gnua? ...Già, ma che verso fa lo gnu?
Il suo migliore amico era sull'orlo dell'esaurimento nervoso, sciolto in lacrime fra le sue braccia, e lui stava a pensare agli gnu. Si diede nuovamente dell'imbecille.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scuuuuuuuuuuuusatemi per l'ennesima volta per il ritardo. La volontà di aggiornare velocemente c'è, ma mancano i fattori concreti per poter effettuare la cosa.
In più c'è stata anche la tragica scomparsa del mitico SuperSic che, a discapito dei ragazzini che lo hanno idolatrato immensamente soltanto post mortem, per me era tutto. Era il motociclismo, il futuro del motociclismo, lo sportivo con la testa a casa e i piedi per terra, la persona che nonostante la fama rimane genuina, il ragazzo perfetto. Ho iniziato a seguire le moto da quando ho scoperto che ci correva lui, questo ragazzone che quando lo vidi per la prima volta, con quel suo cespuglio dei capelli, il naso da cagnolone e il sorriso da bambino mi conquistò. Io e mio babbo ci mettevamo tutte le domeniche sul divano a guardare il GP, lui a tifare Vale e io a tifare Sic.
Mi colpiva sicuramente più di tutto la sua incredibile somiglianza con Tim Buckley... Hey.. Conoscete Tim Buckley? Lo conoscete... vero?! Ecco, se non lo conoscete datevi mentalmente degli ignoranti (su, dai, un po' di autocritica fa bene alla persona) e filatevene sul Tubo a sentire uno dei due cantanti più straordinari al mondo. (L'altro è suo figlio, Jeff.) ...Sto tergivisando ancora.
Non c'entra niente di niente ne coi Guns n' Roses (dei quali peraltro conosceva il nostro Slash), ne con le fanfiction, ma mi pareva giusto spendere due parole per quel ragazzo che ha compiuto il miracolo non solo di far appassionare un'antisportiva come me a quello che comunque è uno sport, ma anche quello di racchiudere carriera, amore, passione e principi in un'unica personalità, una personalità di quelle che non se ne trovano tutti i giorni. Tutta Italia (e tutto il mondo) lo piange ormai da quattro giorni, "Esagerato." direbbero alcuni. Direbbero coloro che sono convinti che se ne sia andato un ragazzo di 24 anni (che dispiace ovviamente, ma non a certi cinici) come tanti e non un simbolo, un modello o un idolo qual'era.

Beh, spero anche stavolta di farvi fare due risatine, come piacevano tanto anche a quell'amabile testone.
Buona lettura!

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4. Goodbye Sweet Times








-E sta' zitto un attimo, non ho capito un accidente... Ferma il tuo culo e parla normale... Allora, che succede?
Era entrato in casa di corsa, agitato e piagnucolante, urlando parole disperate ad una velocità impressionante, saltellando come una pulce. Mentre Izzy e Steven lo guardavano interrogativi (o almeno più interrogativi del solito), Axl cercava di trovare un senso a quel suo confusionato discorso.
-Ci cercano! Ci cercano! Ci troveranno! ...TUTTI MORTI!
-Slash, chi cazzo ci cerca?!- Urlò Axl, ormai spazientito.
-Ah, forse i tipi che ci hanno lasciato questo. - Per una volta, Steven esordì dicendo qualcosa di giusto. Slash gli si avvicino e gli tolse un volantino dalle mani.
-E questo cos'è? - Chiese, interrompendo il suo sproloquio.
-Oh, boh, l'hanno infilato da sotto la porta un paio di minuti fa, poco prima che arrivassi tu a fare casino...

Slash leggeva e rileggeva quelle quattro parole scritte su uno dei volantini pubblicitari dei Guns che circolavano per Los Angeles, con su una loro foto, il loro logo e data e ora del concerto al Rainbow fissato proprio per quella sera.
-...Saranno fan. - Continuò il rosso, che vedeva Slash non dare più segni di vita.

"Sappiamo chi siete.
Aspettateci."


Le mani gli presero a tremare, da prima impercettibilmente, poi violentemente. Alzò lentamente lo sguardo sui tre bandmates piùttosto sconcertati.
-CI AMMAZZERANNO!!! CI AMMAZZERANNO TUTTI!!! Sono dei killer, sanno chi siamo, dove trovarci, e vogliono ucciderci!
-Amico, cambia spacciatore.. - lo canzonò Izzy, tornandosene alla sua sigaretta.
Axl sembrava una statua di cera; conoscendolo, pensò il chitarrista, entro pochi secondi sarebbe esploso, e tutta quella rigidità si sarebbe riversata in un paio di isteriche grida e una scenata lunga tre ore.
Il tutto fu interrotto dal vocione urlante di Duff proveniente dalla stanza accanto.
-CHE CAZZO HA FATTO?!?! - Ciò bastò a far immobilizzare gli altri in cucina, e a far iniziare Axl e Izzy a preoccuparsi seriamente.
Il silenzio tombale generatosi dalla curiosità di loro quattro (soprattutto il suo, principale disfattista della situazione), tutti intenti a cercare di captare qualche parola qua e là, fu a sua volta infranto dalla figura imponente del bassista, che col viso paonazzo, camicia e capelli bagnati e l'aria incazzata, gli rivolse un'occhiata truce (che definire truce è come definire le ascelle di Steven coperte da leggera peluria), emise la sentenza definitiva.
-Ragazzi.. dobbiamo andarcene.
Duff non era Slash. Duff doveva essere preso sul serio.

Fu allora che si scatenò l'inferno.

-Come andarcene?! Ma perché?!
-Voglio delle motivazioni, cazzo! Che diavolo significa andarcene?!
-E con la etichetta, eh?! Come la mettiamo con la Geffen?! Gli diciamo "Scusate ma dobbiamo sparire perché ce l'ha detto il bassista"?!
-QUALCUNO MI SPIEGHI COSA CAZZO STA SUCCEDENDO, ORA!!!
Silenzio. La pazienza del rosso era esaurita. Tutti loro si ridestarono, finendola di strillare logorroicamente, e guardandosi in giro, cercando di fare il punto della situazione. Nel trambusto generale del suo arrivo, nessuno si era accorto di una ragazza entrata e andata di corsa in camera di Duff, che adesso si trovava di fianco proprio al bassista appoggiata allo stipite della porta, come un'allucinazione; si spaventarono nel vedere quell'improvvisa presenza estranea materializzatasi da chissà dove in casa loro, arrivando persino a credere che non fosse reale.
-E lei... lei sarebbe...? - La voce di Axl tremava, mentre cercava di ridarsi un contegno (con poco successo), almeno davanti a una signorina.
-Amira - rispose Duff - Sta con me.
Slash notò gli occhi della ragazza volgersi verso il bassista, che a sua volta le rivolse uno sguardo. Non avrebbe saputo definire quell'occhiata, c'era qualcosa di insolito, di strano. Qualcosa che era sicuro di non aver mai visto prima, o di non esservisi mai trovato in mezzo. Stupore, complicità, sicurezza.
Boh.
-Ma che... che cazzo dici? Tu stai con Mandy. Sei quasi sposato con Mandy... - il rosso si fermò un attimo, come colto da un illuminazione. -Oooh. Oh. Ho capito, sai... Ho capito tutto. Tu vuoi ucciderti! Autodistruggerti! E nel peggiore dei modi! - E scoppiò a ridere.
I presenti in stanza lo guardarono come si guarda un povero pazzo.
-Tu vuoi rovinare tutto! Siccome ti senti così... così idiota, sei stanco di vivere, allora vuoi ammazzarti! Prima ti sfasci la vita sentimentale, poi la carriera... Ma non riuscirai a coinvolgermi nel tuo diabolico piano! Non riuscirai a portarmi al baratro per compiacere i tuoi istinti suicidi... Io ti ammazzo prima!
-Ok, sta delirando. - Mentre Izzy prendeva atto del fatto che fosse giunta l'ora del suo intervento, non fece in tempo a prendere in mano la situazione che Axl schizzò dritto al collo di Duff, cingendoglielo con entrambe le mani, e facendolo andare all'indietro finché la sua testa non sbatté contro il muro.
Lui ed Izzy si catapultarono ad acciuffarlo prima che ci scappasse il morto, mentre Steven continuava tranquillo a smangiucchiare un biscotto. La ragazza, che era la più vicina ai due litiganti, ebbe il coraggio di intervenire per prima, e senza remore conficcò le unghie di entrambe le mani nel braccio destro del cantante.
I chitarristi riuscirono a buttarlo sul divano e quindi a staccarlo dal biondo, che appena tornato in posizione eretta si accasciò di nuovo sul pavimento, stavolta per vomitare. Non si è ancora ripreso dall sbronza...
Slash se lo sentiva, se lo era sentito da subito che quella sarebbe stata una giornata no.
Axl , furibondo e costretto sul divano da Izzy, scrutava sempre più in collera prima Duff poi quella ragazza del mistero.
-Axl... Axl, ascoltami, ti spiego tutto io se ti dai una calmata... - tentò il chitarrista ormai sfiancato a forza di trattenere quella furia.
Dopo qualche minuto il cantante cedette, e ordinò a tutti di sedersi attorno a lui su qualsiasi superficie orizzontale disponibile, poco importava, l'importante era fare una bella riunione di gruppo, o di famiglia, era lo stesso.
Slash, ovviamente, da bravo fifone qual'era insisteva per agire subito.
-Ma che seduti e seduti, qui ci vogliono spellare al più presto, credi che ci sia tempo per le sedute spiritiche?! Forza, forza, ognuno raduni la sua roba...
-Slash.
-Che c'è?!
-Sta'. Seduto. Qui. - Il tono di voce gelido e la faccia di Axl lo portarono dritto dritto col culo sul divano, zitto ed obbediente come un cagnolino.
Duff prese la parola.
-Allora, intanto questa è Amira... Amira, il gruppo... Izzy già lo conosci.
-Piacere.
Il rosso si voltò di scatto verso l'amico.
-Tu sapevi...?
Izzy annuì, e Axl mise su il broncio. Non gli piaceva essere l'ultimo a venire al corrente delle cose, tantomeno di cose del genere, lo conosceva bene.
Duff riprese la parola facendo finta di niente.
-Io e lei ci... frequentiamo da un paio di mesi.
-Quindi metti le corna a Mandy?? - intervenne un incredulo Steven, non riuscendo però ad ottenere l'attenzione del bassista che continuava il suo racconto.
-E' logico che nessuno di voi lo sappia, sicuramente la cosa sarebbe arrivata alle orecchie di Mandy in qualche modo, e non sarebbe proprio stato il massimo, visto che ci saremmo dovuti sposare fra poco.
-...Che significa "ci saremmo dovuti"?! Non dirmi che hai buttato tutto a monte per una scopata McKagan! - Parlò Axl, arrabbiato per quelle che riteneva le stupide e avventate decisioni prese dal biondo.
Il viso di quest ultimo s'indurì, assumendo una smorfia abbastanza inquietante.
Mamma mia, com'è brutto... Che ci troverà quella povera donna in lui... io sono molto più bello e sexy...
-Io la amo. E' bene mettere subito in chiaro questa cosa. - Era quasi furioso mentre lo diceva, e quelle parole dal significato normalmente dolce e romantico avevano stranamente preso la forma di un proiettile, qualcosa di inaspettato che piombava addosso a tutti loro cinque e li annientava con un solo sparo. Duff proseguì più pacato.
-Ma il problema non è Mandy.
-Ma dai?! Che genialità, e io che pensavo che Mandy si fosse trasformata in un'assassina spietata, vendicativa e assetata di sangue! - Non poté resistere dal pungerlo col suo cinismo, era più forte di lui. L'amico biondo lo ammutolì rifilandogli un calcio.
-Potete smetterla di interrompermi?!
-Ok capo, ricevuto.
-Oh, bene. Stavo dicendo, il problema non è Mandy. Il problema è che Amira è nella mia stessa situazione, cioè deve sposarsi a breve con un altro uomo.
-Ahahah, che bella coppia di cornuti che avete fatto! Perché non gli organizzate un incontro?
-Steven, non sei per niente simpatico.
-Uffa...
-Ora stai zitto, per favore! Ehm Ehm... Dov'ero rimasto?... Ah, sì. Si da il caso che il nostro qui presente amico Slash, giusto qualche oretta fa, abbia avuto la brillante idea di andare a casa del suddetto uomo, e gli abbia esplicitamente detto che la sua donna se la fa con me, credendo che il tizio fosse il suo coinquilino gay o chissà cos'altro.
Silenzio. Ma che palle, sembra sempre che sia tutta colpa mia! Voglio il mio avvocato!
-Scusa, non capisco dove stia il problema. Tutto questo casino per quello che alla fine si risolverà con una scazzottata? Hai paura di un occhio nero, McKagan? Tzk, l'ho sempre detto che sei una fighetta di merda... Assemblea sciolta... - Axl si alzò, ma Duff si alzò con lui e lo prese per le spalle, portandoselo vicino al viso in modo che potesse sentirlo ancora meglio.
-Sai chi è il fidanzato di Amira?
Il rosso non rispose e continuò a tenere gli occhi dall'espressione interrogativa piantati in quelli dell'altro, in cerca della risposta che probabilmente avrebbe fatto luce su tutta quella storia.
-Samuel Alterfield. - Scandì quel nome in un modo strano, e Axl sembrò svegliarsi dalla trance. Axl... lo conosceva? Eppure Slash era sicuro che i Guns non ci avessero mai avuto nulla a che fare, con quello lì... Qui qualcosa non quadra...

-Ragazzi, Duff e Slash dicono bene, bisogna sloggiare, e anche di corsa. Forza, fate le valigie.
Prima guardò Izzy dirigersi mestamente verso camera sua, poi guardò Steven dirigersi al lavello della cucina...?!?, poi guardò Axl sparire chissà dove, e poi chiese a Duff:
-Chi cazzo è Samuel Falterine?
-Samuel Alterfield, Slash.
-Sì beh, quello che è...
-E' un tipo pericoloso, te l'ha già detto Amira!
-Ok che non sono il massimo della furbizia, ma non sono scemo; Axl lo conosce, l'ho visto.
Duff gli fece cenno di uscire; lasciarono Amira nel soggiorno e sbucarono nel fazzoletto di terra adibito a discarica che doveva essere il loro cortile.
-Ti ricordi quando Axl un paio di anni fa finì in gattabuia?
-Quale delle tante volte?
-Una, Slash, non fare troppe domande! - il biondo si interruppe, si voltò alle sue spalle e vomitò di nuovo. Slash storse il naso inorridito.
-Ah, amico! Ma che schifo!
-Vogliamo parlare di quando ti pisci addosso e stai tutta la notte coi pantaloni zuppi? Sentissi la mattina che odorino!
-Il mio piscio non puzza! Profuma di rose! Comunque finisci velocemente, che devo andare a sgombrare camera..
-Axl conobbe questo tizio, un certo Sam, che quella notte casualmente si trovava in cella con lui. Cercavamo un buco dove andare a stare allora, e Axl, dopo che il tipo gli aveva detto di far parte di un giro piùttosto grosso, e di avere parecchi agganci e proprietà, gli chiese di affittargliene uno per lui e una sua fantomatica ragazza che non aveva, infatti poi ci siamo andati ad abitare noi.
-Era la Hell's House?!
-Esatto, la Hell's House è roba sua. E noi non ce ne siamo andati da lì perché Axl era allergico ai cani dei vicini, quella era una palla a cui avete creduto te, Steve e Izzy... che probabilmente in quel momento era troppo fatto per non accorgersi della stronzata gigantesca che era quella scusa... In realtà un subordinato di Sam aveva detto ad Axl di liberare velocemente la casa perché serviva ad uno di loro... Axl non aveva assentito, ovviamente, e un bel giorno un tizio gli si è parato davanti, gli ha puntato una pistola alla gola e lo ha minacciato.
-E che gli ha detto?
-Gli ha detto che se non sloggiavamo ci facevano la festa. Quella gente non scherza..
-Oh... E quindi... Quindi noi avremmo...
-Sì, abbiamo già dei precedenti con loro, e sì, sanno benissimo dove, come e quando trovarci. Infatti sapevano anche dove abitiamo, se ci hanno imbucato quel volantino da sotto la porta... A Sam è bastato telefonare a uno dei suoi e fare due nomi. Detto fatto, ecco la minaccia degli scagnozzi.
-Oh cazzo! Cazzo Duff! Come cazzo facciamo?! Cazzo cazzo cazzo!
-Avrai detto "cazzo" mezzo miliardo di volte nell'ultima ora. Andiamo, gli altri stanno già preparando tutto.
Tornarono in casa. Sentiva che la testa gli girava vorticosamente. Poteva essere ucciso a sangue freddo da un momento all'altro, quando meno se l'aspettava. Io, il grande Slash, che mi ero immaginato di morire con onore, per una nobile causa, brandendo fieramente una chitarra, fatto fuori come un moscerino per colpa di un coglione...

Nella cucina intanto, un siparietto allestito da Axl e Steven stava prendendo luogo.
-Dove diavolo stai andando con quello straccio in mano?!
-A pulire... - rispose il povero Steven, con aria innocente e con un cencio bagnato e grondante in una mano.
-A pulire cosa?!
-Il vomito di Duff... Questa settimana toccava a me pulire il vomito, ricordi?
-Ma che te ne fotte del vomito, mica hai da tornarci qui! Posa quell'affare e prendi le tue cianfrusaglie più indispensabili.
-Già fatto! - con fare fiero Steven gonfiò il petto sorridendo e indicando un borsone di pelle logoro, veramente enorme.
-Allora, qui c'è da organizzarsi. - Izzy sbucò dal corridoio. -Se portiamo la roba, non entriamo in macchina. Se stiamo noi in macchina, non portiamo la roba.
Il panico più totale scese sui ragazzi. Come avrebbero fatto con gli strumenti?
-Tu sei fuori, amico! Se pensi che io lasci qua vestiti e stivali hai preso un granchio! - Lo rimbeccò Axl.
-Ma cosa pensi, che sia facile per me separarmi da tutte le mie adorate camicie?! Bisogna fare dei sacrifici. Steven, svuota il tuo borsone e lasciaci solo qualche paio di mutande, dovrà essere il bagaglio comune.
-Non ho altre paia di mutande fuorché quelle che ho addosso!
-Oh. Beh... Meglio così, c'è più posto per noi.

Dopo un'ora di urla e baruffe per decidere cosa mettere nella valigia generale, i cinque inforcarono i propri strumenti e li caricarono sulla Chevy, che Slash aveva portato nel cortile. Tamburi della batteria e amplificatori vennero gettati nel cassone, coperti da un telone di incerato verde, che faceva molto commercio di contrabbando; tutto il resto stava dentro, un po' sotto i sedili, un po' in braccio ai proprietari.
Axl, Izzy e Steven si avvicinarono a Duff.
-Ma... la ragazza ora... torna dal tipo?
-Ma siete matti?! Per vedere se l'ammazza! Viene con noi!
-E dove la mettiamo?!
-A un caso lasciamo a piedi Steve.
-Hey!

Decisero di mettere Izzy alla guida, il più lucido di testa, con Axl (che aveva deciso tassativamente di stare davanti) e Slash accanto, mentre dietro Amira se ne doveva stare fra Steven e Duff.
I sei si stiparono in quel catorcio, più rosso di ruggine che di vernice, e col serbatoio per la prima volta nella storia pieno e l'adrenalina a mille, si imbarcarono in quello che sarebbe stato il viaggio più improtante e turbolento delle loro vite.



*



-Oh cazzo, ragazzi! I miei calzini! I miei calziniii! - La testa di Steven riemerse da sotto ai sedili. -Ecco dov'erano finiti! Piccolini di papà! - Insisteva, sventolando i suoi trofei per aria.
Vuoi per l'odore che le suddette calze emanavano, vuoi per la nausea post-sbornia, il bassista tirò giù il finestrino, cacciò la testa fuori e vomitò anche l'anima.
Non sarà un'esperienza felice...






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