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Autore: visbs88    26/10/2011    3 recensioni
Una volta o l’altra a Sanji sarebbero venuti gli incubi. E non era uno scherzo. La visione di Zoro che caracollava in cucina con una faccia che avrebbe spaventato uno zombie non giovava di certo, di prima mattina.[…]
Una quasi normale mattinata per un cuoco e uno spadaccino.
[Sanji/Zoro]
[Scritta per l'iniziativa Sweet Scary Challenge di Fanworld.it, pacchetto Caramelle Mou (Zombie, malinconico, cucinare)]
[Partecipa all'iniziativa Un prompt al giorno di Fanworld.it, prompt Scale]
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Roronoa Zoro, Sanji | Coppie: Sanji/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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YOU WON’T EAT

 
Iniziative: Sweet Scary Challenge, Un prompt al giorno (Fanworld.it).
Pacchetto/Prompt: Caramelle Mou – Zombie, malinconico, cucinare / Scale.
Titolo: You won’t eat.
Introduzione: Una volta o l’altra a Sanji sarebbero venuti gli incubi. E non era uno scherzo. La visione di Zoro che caracollava in cucina con una faccia che avrebbe spaventato uno zombie non giovava di certo, di prima mattina.[…]
Una quasi normale mattinata per un cuoco e uno spadaccino.
Personaggi: Sanji, Zoro.
Rating: Verde/Per tutti (penso).
Generi: Generale, Introspettivo, Malinconico, Comico/Ironico a tratti.
Avvertimenti: Omosessualità, One-shot, Slices of Life.
Pairing: Zoro/Sanji.
Numero parole (Contatore Word): 1.331.
Disclaimer: i personaggi non sono miei, ma dell’autore del manga Eiichiro Oda. Non scrivo a scopo di lucro, ma per puro divertimento personale. Occorre il mio permesso per citare pezzi della storia, tradurla, riprodurla altrove o trarne ispirazione.
 
Buona lettura.
 
Una volta o l’altra a Sanji sarebbero venuti gli incubi. E non era uno scherzo. La visione di Zoro che caracollava in cucina con una faccia che avrebbe spaventato uno zombie non giovava di certo, di prima mattina.
Il cuoco si stava dando da fare per preparare la colazione ai –pochi– membri della ciurma di Rufy. E quasi si aspettava di sentire il passo pesante dello spadaccino, vederlo entrare ancora mezzo addormentato e di sentire la voce arrogante di quella testa d’alga che reclamava cibo per il suo stomaco assolutamente insaziabile. Sanji soffocò un sospiro, armeggiando con i piatti e iniziando a metterli sul tavolo, con quei gesti che ormai gli venivano del tutto naturali, quasi automatici. Quindi i bicchieri e le posate –quasi completamente inutili se non per Nami, vista l’eleganza con cui erano soliti pasteggiare gli altri suoi compagni. I loro modi erano degni delle peggiori osterie, e Sanji quasi rimpiangeva la raffinatezza del Baratie, che almeno era un luogo civile.
Il cuoco stava tornando ad armeggiare con il pane, tagliandolo a fette sottile, quando i tanto attesi passi cominciarono a farsi sentire. Era quasi in ritardo rispetto al solito, pensò Sanji socchiudendo gli occhi. Ma d’altronde il motivo di ciò era semplice e facile da intuire: alcune bottiglie di sakè mancavano all’appello nella sua dispensa, segno che qualcuno doveva essere riuscito a trafugarle. Il cuoco si lasciò quasi scappare un ghigno, pensando che quantomeno gli effetti di una ubriacatura, per quanto leggeri, sapeva riconoscerli. Non c’era scampo, per quell’idiota di uno spadaccino.
- E’ pronta la colazione?
Sanji era davvero tentato di ignorare il borbottio alle sue spalle. La voce strascicata del morto di sonno –che tuttavia aveva ronfato senza una sola preoccupazione nella testa– arrivò alle sue orecchie come un suono strascicato e impastato, seguito da un tonfo. Sanji lanciò una breve occhiata alle proprie spalle, per vedere Zoro seduto sulle scale che portavano al ponte della Merry. Doveva essersi lasciato cadere con la sua consueta grazia da ippopotamo, pensò il cuoco. Scosse la testa, cercando di non curarsi della presenza del compagno. D’altronde, quel rapidissimo esame era già bastato a confermare tutto, no? Zoro assomigliava più che mai a uno zombie, forse era addirittura la prima volta che Sanji lo vedeva con una faccia simile. Appena sveglio aveva sempre un viso da far spavento, ma quella mattina, se Sanji non avesse saputo che era sicuramente vivo, l’avrebbe scambiato davvero per un morto che camminava. Aveva le occhiaie –malgrado Sanji non capisse perché, dovesse avere le occhiaie. Forse per un’ora in meno di sonno dedicata a sbronzarsi?– ,teneva gli occhi socchiusi e la testa ciondolante, almeno fino a quando non si decise a sorreggerla con una mano.
- Cuoco, è pronta la colazione? – ripeté con la sua voce strasciacata.
- Non per te, spadaccino – rispose Sanji finalmente, continuando a dargli le spalle. Non si sentiva mai felice, in quei momenti, si disse il cuoco. Certo, cucinare era un piacere, un’attività che lo riempiva sempre di gioia, un’arte di cui non poteva non deliziarsi, ma c’era sempre lui, quella presenza inopportuna e seccante che arrivava a distruggere tutto il divertimento. Che si appollaiasse sulle scale, si mettesse a ronzargli intorno rischiando di rovinare le sue squisite pietanze con la scusa di “assaggiare per essere sicuro che fossero mangiabili”, si sedesse al tavolo poggiandovi i piedi con arroganza, Zoro riusciva sempre ad irritarlo, e non solo per il suo atteggiamento così dannatamente irrispettoso e attaccabrighe.
- Hai rubato il sakè, testa d’alga – mormorò Sanji, già assaporando la piccola vendetta che stava per prendersi.
- Non è vero, idiota – borbottò Zoro, come se potesse davvero credere che il cuoco si bevesse una menzogna simile. A volte quello spadaccino lo sottovalutava proprio, si disse Sanji scuotendo la testa.
- Perciò stamattina, niente colazione per te – concluse con noncuranza, continuando ad affaccendarsi ai fornelli. Quella mattina doveva essere tutto particolarmente squisito, si disse ancora. Tutto più perfetto del solito, giusto per far venire l’acquolina in bocca alla presenza dietro di lui, che esclamava in quel momento:
- Come sarebbe a dire, niente colazione?
Sanji si prese qualche istante per rispondere. Fissò il muro di fronte a sé, senza vederlo davvero. Zoro diventava così sveglio, appena gli si menzionava la possibilità di un digiuno. Vispo come ben poche altre volte poteva succedere. Mangiare, dormire e diventare il migliore spadaccino del mondo, proprio non aveva altri interessi?
- Niente colazione, così difficile da capire? – sbottò all’improvviso Sanji – Tu oggi mangi a pranzo.
- E perché? – domandò ancora Zoro, confuso.
- Te l’ho detto, il perché. Hai rubato dalla mia dispensa.
“E non solo per quello” aggiunse mentalmente il cuoco, stizzito.
- Rufy non ti permetterà una cosa simile!
- Mi occuperò io di Rufy – rispose Sanji, che ben conosceva le pietanze preferite del suo Capitano. E d’altronde, il cuoco non aveva nessuna paura di una stupida testa verde. Che provasse a raggiungere il cibo con la forza, se ci teneva tanto.
Sanji rimuginava quei pensieri dentro di sé con una certa amarezza. Calò uno strano silenzio. Strano davvero per Zoro, pensò Sanji, innervosito da quella situazione inaspettata. Era snervante saperlo lì dietro, probabilmente ad osservarlo con i suoi occhi da triglia. Riuscì a reggere il nervosismo per qualche minuto, prima di girarsi di scatto.
Zoro era esattamente dove l’aveva visto prima, immobile. Per un attimo Sanji credette che si fosse addormentato, invece i suoi occhi erano aperti. Il cuoco si avvicinò alla scala, accucciandosi davanti allo spadaccino che lo fissò quasi curioso.
- Senti – cominciò Sanji chiudendo gli occhi e mordendo la sigaretta che teneva tra le labbra con più forza del necessario – C’è qualche motivo per cui sei qui, dannato spadaccino?
- Per mangiare, è ovvio – rispose arrogante quello.
- Ti ho detto – ribatté Sanji scandendo le parole – che tu ora non mangi nulla. Quindi, ripeto: c’è qualche altro motivo per cui sei qui, dannato spadaccino?
Il volto di Zoro sembrava più che mai quello di uno zombie mentre ricambiava lo sguardo di Sanji.
- Per aspettare che tu ora finisca di cucinare, così mangio.
Sanji strinse i pugni mentre una vena sulla sua fronte cominciava a pulsare. Quindi abbassò la testa, facendosi scuro in volto. Era così, dunque?
- Nessun altro motivo? – sibilò.
- Beh, aspetto gli altri per mangiare.
- LI ASPETTI FUORI!
Zoro sobbalzò e fece quasi un salto all’indietro mentre Sanji menava un calcio, rischiando di sfondare le scale.
- CHE DIAMINE VUOI, CUOCO DA STRAPAZZO? IO DEVO MANGIARE!
- TU NON MANGI, CHIARO?
- IO MANGIO, INVECE!
- VUOI  SFIDARMI?
- CERTO! CHE VUOI CHE SIA UN CUOCO BUONO A NULLA?
- COME SE A ME IMPORTASSE DI UN INETTO DI SPADACCINO!
- INETTO A CHI?
- A TE, PROPRIO A TE, TESTA D’ALGA!
- Si può sapere che avete da urlare a quest’ora?
L’intervento di Nami fu quasi provvidenziale, se così si poteva dire, considerando che Zoro e Sanji stavano per passare alle mani.
- QUESTO INETTO OGGI NON MANGIA NEMMENO UN BOCCONE!
Troppo infuriato per mettersi anche a corteggiare Nami, Sanji si fiondò ai fornelli, controllando che non si fosse bruciato nulla e iniziando ad armeggiare con pentole e ingredienti ad una velocità impressionante. Non sopportava quella testa d’alga. Non si curò di  Nami ed Usop, sopraggiunto a sua volta, che gli urlavano di aiutarli a trattenere la furia dello spadaccino, troppo preso dalla sua arrabbiatura forse eccessiva. Ma Zoro stava oltrepassando il limite. Stare in quella cucina solo per mangiare, mangiare, mangiare, guardarlo cucinare e poi mangiare. A quel punto, non gli avrebbe più dato nulla. Cominciava a calmarsi, o almeno i suoi gesti erano più controllati. Ma un senso di profonda malinconia e rabbia rimaneva nel suo animo, senza che riuscisse a scacciarlo. Perché in ogni frase che il cuoco pronunciava c’era una domanda che Zoro non sapeva intuire e a cui non aveva ancora risposto.
Maledetta faccia da zombie, possibile che tu pensi solo al cibo, e non a me, quando sei qui?”.
 
 
 

Spazio autrice:
Ehm, salve ^^ il mio primo lavoro in questo fandom!
Ciao a tutti, quindi =) finalmente butto giù qualcosa anche su questo bellissimo anime/manga. Chiarisco fin da subito: sono mooolto indietro con le puntate. Ho visto solo le prime serie, per intenderci. Quindi se troverete qualche discrepanza me ne dispiaccio sinceramente, anche perché è da parecchio che non guardo una puntata; segnalatemi pure tutto ciò che notate di sbagliato. Venendo al dunque, sì, Zoro/Sanji. Perché c’è una dannata donna *indica con aria accusatoria My Pride* che non fa altro che sfornarne, e poi cosa si pretenda da una che le recensisce, se non che venga influenzata? ù_ù questa storia è dedicata a lei, naturalmente, sperando che non le faccia venire voglia di strapparsi i capelli. E una piccola menzione va anche a Tallu_chan, che anche se non leggerà mai questa storia non me ne importa x° le auguro lo stesso un buon compleanno <3
Ok, è una stupidata e mi rendo conto che non sia affatto nulla di speciale, non pretendo niente. Mi sono solo ispirata ai prompt delle iniziative, punto x° tra l’altro l’ho riletta piuttosto in fretta e non mi stupirei se vi trovaste degli errori. Spero avrete pietà, ma anche no. Datemi un segno di vita, comunque =)
Un bacio, visbs88.
   
 
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