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Autore: Karyon    27/10/2011    5 recensioni
E se l'avventura alla ricerca dello One Piece fosse già conclusa?
Dove saranno, cosa avranno creato tutti i Mugiwara?
Il futuro. Ovviamente a modo mio.
![Raccolta One shot]
I. Nico Robin - Porti di mare.
II. Nami - Di villaggi e tempeste.
III. Usopp - Padri & stelle dorate.
IV. Sanji - All Blue Gate.
V. Chopper - Numero Cinque.
VI. Zoro - Strada dell'Armonia.
VII. Brook - Little Yo.
VIII. - XI. I Racconti del Mare Aperto (Ovvero: i pirati del futuro).
Genere: Commedia, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Nuovo personaggio | Coppie: Franky/Nico Robin, Rufy/Nami
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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[Nami] Di villaggi e tempeste.
 
Solo quando vergò l’ultimo tratto della nuova rotta che stava studiando, Nami decise che forse era il caso di chiedersi che fine avessero fatto tutti quanti.
D’accordo, lei era quel tipo di persona che quando lavorava esigeva il più assoluto silenzio, fattore che non poteva coesistere neanche lontanamente con quella particolare base del governo; questo perché, se per lei non era altro che un luogo di lavoro, per metà delle persone che ci vivevano sembrava essere né più né meno che un parco giochi.
Detto fatto e un rumore sospetto la convinse a uscire dalla stanza tonda e caotica in cui si era rintanata ore prima, a respirare l’aria fresca del primo pomeriggio.
«Ah, la principessa ha messo naso fuori dal castello?»
Ecco, pace e serenità.
Nami appoggiò le mani alla balaustra e inspirò profondamente, cercando di contare fino a ottomila prima di rispondere: Nojiko era forse uno degli elementi peggiori di tutta quella storia. Lei e il suo rumorosissimo e incasinatissimo locale.
«Non rompere, almeno io non disturbo l’intera base!» Replicò, lanciandole un’occhiataccia seccata.
Per tutta risposta, Nojiko si limitò a sbattere placidamente i grandi occhi verdi, con un ghigno stampato sul viso abbronzato «Sei noiosa» annunciò, dandole le spalle mentre si spostava verso il basso, scendendo di qualche gradino. Al piano di sotto, gli avventori del “Coco’s Village” – nome tra l’altro molto originale per chiamare un locale sorto a chilometri di distanza dal loro villaggio natale – schiamazzavano a tutto spiano.
Eppure era strano: non riusciva ancora a credere di essere lì, sulla terraferma, a lavorare per il nuovo governo che l’Era della pirateria aveva contribuito a creare. Certe notti ancora si svegliava in preda a sogni strani, convinta di essere sulla Going Merry o sulla Thousand Sunny, a viaggiare in lungo e largo per conquistare il più temibile mare di tutti i tempi.
Già, il Nuovo Mondo…
Nami sospirò e cominciò a guardare il mare con quella sorta di malinconia che gli cresceva dentro ogni qualvolta ripensava a tutte le avventure che avevano compiuto. Peccato che quei momenti idilliaci duravano sempre l’arco di tre secondi, perché poi qualcosa invariabilmente arrivava a riportarla alla brusca realtà – maremoto, onda anomala, vari cataclismi che fossero.
Per esempio, in quel determinato momento, furono le risate fin troppo indecenti di quella marmaglia di marinai ospitati da sua sorella qualche metro più sotto.
«Ma che diavolo succede?» Sbottò, allungandosi oltre il parapetto, per guardare di sotto.
Nojiko si portò le mani sui fianchi «Nami! Vieni a riprendere questo moccioso, disturba gli ospiti!» Sbottò, mentre un ragazzino smilzo di circa sette anni saltellava sui tavoli, distruggendo cose qua e là.
Uno, due e…
«Shanks!» Urlò, facendo tremare un po’ tutti, ma non producendo alcun effetto sul ragazzo che, intanto, sfilava sotto le gambe della padrona di casa, rubando del cibo.
«Grazie, zia Noji!» Esclamò, scappando verso la salvezza.
Inutile dire che le urla si triplicarono in meno di cinque secondi.
«Ahahah, quel ragazzino è peggio del padre!»
«Io direi che sarà il prossimo terrore dei mari!»
Esclamarono un paio di uomini, mentre Nami si preparava alla guerra.
Shanks, dai ribelli capelli rossicci e splendenti occhi scuri si fermò di botto sulle scale, per nulla intimorito dal cipiglio che prometteva punizioni.
«Ok, piccolo ladruncolo, riporta quel cibo dov’era» fece Nami, tranquilla come la pace prima di una tempesta.
Shanks ghignò furbescamente, annuendo giusto per farla contenta «Ok» ribatté, posando del pane e qualche frutto sulle assi del pavimento e allontanandosi con le mani infilate nei pantaloni.
Nami inarcò un sopracciglio: bene, qualcosa non andava; non era mai successo che quel diavolo travestito da bambino le desse retta, mai in sette anni di vita.
Infatti, non fece in tempo ad avvicinarsi al malloppo, che lo strano rumore di poc’anzi si riprodusse alle sue spalle e qualcosa sbucò fuori da una piccola botte messa in un angolo.
«Miei!» Esclamò una vocina e una ragazzina del tutto identica all’altro – se non fosse stato per i capelli lunghi – sorrise alla madre, con le mani piene di cibo.
Gemelli.
Cosa peggiore non poteva esserci: ci volevano quattro mani, quattro occhi e quadrupla pazienza!
Nami sbuffò, poi si accigliò nuovamente «Voi due pulirete tutta la nave di vostro padre, quando ritorna. Da cima in fondo, capit-»
Il restante della minaccia fu coperta dalle urla degli avventori del Coco’s Village e dallo stridio di sedie spostate in fretta; poi un’onda gigantesca arrivò a frantumarsi su tutti loro, ricordandole un po’ com’era quando vivevano in mare e rischiavano di annegare ogni due per tre.
«Forte! Anch’io volevo venire!» Sentì esclamare Belle, rivolgendosi a qualcosa che veniva dal mare e incurante del fatto che fosse fradicia fino all’osso.
Un altro giovane pargolo dai capelli neri e occhialoni al collo si esibì in una pernacchia, mentre una sua fotocopia “formato-grande” spuntava dalla balaustra con espressione mortificata «Ehm, scusa… ho bisogno di maggiori lezioni per questo…»
Nami si chiese ancora una volta cosa diavolo avesse bevuto quel giorno, per farsi convincere da lui a prendere lezioni di navigazione.
E, soprattutto, si chiese con ancora maggiore insistenza come fosse stato possibile che un idiota extralarge – che mandava una delle sue navi a schiantarsi contro un’isola visibile da chilometri di distanza –, potesse aver conquistato un posto nelle più grandi leggende della Storia.
 
Note autrice:
Ehm, spero vi rendiate conto che questa raccolta sarà un contenitore altamente stupido di raccontini del genere, dove ci ficco un po’ tutte le mie idee, soprattutto sui pargoli di one piece.
Non è escluso che li utilizzi di nuovo in futuro, magari quando saranno più grandi, per qualche avventura (ovviamente non è detto che tutti tutti avranno dei figli, ecco).
Bon, qui si parla di Nami, del suo lavoro nel nuovo governo come creatrice di mappe – visto che teoricamente loro avrebbero visto tutto il mondo – e di Rufy che… beh, va per mare e di certo non smette di essere pirata. L’idea di due gemelli rossi come Nami mi è sempre piaciuta; ovviamente nomi sono Shank e Belle (mi piaceva che il nome della ragazzina richiamasse Bellemere, ma non avesse proprio lo stesso identico nome, ecco); l’altro è ovviamente Ace. :D
Che ne pensate? Plausibile?
Oh, per forza di cose non posso descrivere tutto quello che immagino, però in questo caso sono stata un po’ più ricca di particolari: immagino una base operativa in mezzo al Mare Orientale (immagino che Rufy ritorni a casa con Nami, però abbastanza distanti da entrambi i loro villaggi), dove vi sono i nuovi operatori del governo, Nojiko col Coco’s Village e i cartografi come Nami.
E bon, chissà che altro… Che ne dite voi? Come avete immaginato la vita di Nami nel futuro?
Al prossimo!
   
 
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