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Autore: Alexys_Tenshi    29/10/2011    3 recensioni
C’è una casa in Pain Street. Una casa infestata.
Ma quello che la gente non sa, è che la casa in Pain Street è speciale. Al suo interno le “creature del terrore”, come potrebbero essere chiamate, prendono vita e risiedono in quel luogo tetro e antico.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: La casa in Pain Street.
Autore: Killuale
Rating: Arancione (credo)
Genere: Sovrannaturale
Avvertimenti: Oneshot Slash
Note di Autore: Vorrei precisare che la casa ha come un potere che consente alle creature di avere una forma "normale" nel mondo umano (es: Jack nel mondo umano sarebbe una zucca, in questo modo non potrebbe muoversi più) ma nella notte di Halloween questa restrizione svanisce.
PS: spero non sia così tremenda. Forse negli avvertimenti dovrei mettere "Non sense"!

Questa oneshot partecipa al Trick or Treat contest indetto da bloodingeyes sull' OC-yaoi Forum
 


La Casa In Pain Street.

C’è una casa in Pain Street. Una casa infestata.

Le persone che le passano avanti dicono di intravedere delle ombre al suo interno e, durante la notte, alcune stanze della casa si illuminano.

Una volta, un piccolo bambino è riuscito a vedere un gatto nero su una delle finestre. Lo ha fissato intensamente con i suoi occhi gialli, poi è entrato nella casa dalla finestra aperta.

C’è una casa in Pain Street. Una casa infestata.

Quello che la gente non sa è che la casa in Pain Street è speciale. Al suo interno le “creature del terrore”, come potrebbero essere chiamate, prendono vita e risiedono in quel luogo tetro e antico. Prendiamo come esempio il piccolo gatto. Entrando dalla finestra è entrato nella zona protetta e la sua forma ha subito dei mutamenti.

Ora si ritrova ad avere un corpo umano, ma con orecchie nere di gatto sulla testa che si confondono con i suoi capelli corvini, gli occhi gialli dal taglio lungo e persino una coda. Indossa pantaloni di pelle neri ed una maglia nera abbastanza aderente. Ai piedi ha grossi stivali, anch'essi neri.

Cammina lentamente per il piano terra, fino ad arrivare in cucina dove prende dal frigo un cartone di latte e ne beve il contenuto direttamente da esso.

<< Bentornato Cal! >> dice una voce proveniente dall’altra parte della stanza.

Cal si volta lentamente con un ghigno sulla faccia e osserva la figura: una zazzera di capelli arancioni, occhi grandi e neri e un fisico snello. Indossa una maglia a strisce arancioni e verde scuro, jeans scuri e scarpette arancioni.

<< Ciao Jack. >> risponde Cal, posando il cartone di latte sul tavolo della cucina.

<< Come hai passato la giornata lì fuori? Una noia mortale suppongo. >> domanda Jack incrociando le sue lunghe braccia al petto.

Cal si avvicina all’uomo molto lentamente stiracchiandosi e muovendo piano la sua coda.

<< Esatto, una giornata noiosa come tutte le altre. Tutti ti guardano male e quando gli passi avanti si bloccano, aspettando qualcun altro che passi per primo. Stupide superstizioni. Meno male che tra un’ ora sarà Halloween, così potrai uscire anche tu dalla casa. >>

Cal si ferma di fronte a Jack, che lo guarda dall’alto dei suoi quasi due metri. Quel piccolo gatto gli arriva solo al petto, ma non importa granché visto che a Jack piace così com’è.

<< Non vedo l’ora di andare fuori a spaventare quei poveri umani. Essere una zucca ha i suoi lati negativi in fondo. >>

Cal appoggia la testa sul petto di Jack, che capisce subito che il ragazzo vuole un caldo abbraccio. Subito Cal ricambia l’abbraccio e si stringe sempre più vicino al corpo di Jack. Quest’ultimo comincia a carezzargli i capelli lentamente, mentre Cal infila subito le sue mani sotto la maglietta della zucca.

Jack prende il mento di Cal tra le dita e poggia l labbra dolci su quelle del ragazzo che ricambia volentieri il bacio schiudendo le sue, in modo da far entrare la lingua calda dell’altro per farle danzare insieme.

Le labbra di Jack si spostano a mordere le orecchie, la parte sensibile di Cal, mentre il giovane cerca di togliere la maglia a strisce per succhiare ogni centimetro di pelle che riesce a scoprire, provocando a Jack lunghi brividi, mentre è intento a portare le mani giù fino al fondoschiena di Cal.

<< Non vorrei disturbare questi momenti non molto belli a vedersi, ma vorrei ricordarvi che in questa casa ci sono anche io. >>

Subito i due si allontanano in un secondo e si voltano verso il loro interlocutore.

<< Ciao Dart, non ti avevamo sentito. >> risponde Jack nascondendo a stento una risata.

Dart si avvicina ai due con aria scocciata << Che ridere Jack, ma sai, io sono un fantasma. >> dice il ragazzo dai corti capelli albini e dagli occhi di ghiaccio. La sua maglia bianca è di due taglie più grande e i suoi pantaloni, al contrario, troppo corti.

Tra Jack e Dart non corre una buona intesa ma, secondo Cal, quei due in fondo si vogliono bene. Anche se sentirli litigare ogni ora non è il massimo, per questo il ragazzo-gatto passa molte giornate fuori, nel mondo degli umani.

<< Su ragazzi fate i bravi! Dopotutto oggi è Halloween e tra poco dobbiamo uscire tutti e fare un bel lavoro di squadra quindi non litigate>>. Alcune volte gli sembra di essere lui il più grande tra di loro.

Ma sono tutte parole buttate al vento, visto che né Jack né Dart vogliono seguire l’idea del piccolo Cal. Così quest’ultimo, stanco dei battibecchi tra i due, esce fuori dalla casa ad attendere “l’ora X”.

C’è una casa in Pain Street. Una casa infestata.

Ogni tanto la gente che passa per di là, può sentire rumori macabri, urla e oggetti che si rompono. E naturalmente osservano un piccolo gatto nero che dorme sulla finestra.

Ore 00:00 del 31 Ottobre. L’ora X.

La porta si apre e dalla casa escono un fantasma bianchissimo ed un uomo con la testa a forma di zucca. Il gatto salta giù dalla finestra e si accoda al duetto.

Che la festa abbia inizio, e la paura ci rubi l’anima.

C’è una casa in Pain Street. Una casa infestata.

In questa casa vivono un gatto, una zucca ed un fantasma.

Nella casa di Pain Street ci sono Cal, Jack e Dart.

   
 
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