Pallida l’espressione dell’ovatta celeste
davanti a tale meraviglia:
Di tutti gli dei le ire funeste si scagliarono
Nel cielo. Una luce,un bagliore,un sussulto
Di ogni uomo a tale visuale.
Come un soffio di vento che arriva,
e se ne va via,lasciando solo un ricordo
di quel che è stato, Scompare,lasciando
una crepa ,rimarginabile da nuvole,
nell’anima dell’universo.