Cosa potrebbe succedere se Sosuke dovesse decidere tra l'amore ed il lavoro? Leggete e commentate in tanti grazie!!!! Pubblico questa fan fiction per festeggiare la fine degli esami di maturità!!! Evviva!!
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
"Sergente Sagara, le devo parlare un momento!", il comandante del
Deedanan si trovava sulla porta del suo ufficio. "Sì,
signore" Sosuke entrò e quando lei gli fece cenno di
sedersi, lui si accomodò.
"Sergente Sagara, l'ho chiamata per comunicarle una notizia di estrema
delicatezza, che forse non le farà molto piacere" "Mi dica
signor comandante" rispose Sosuke mantenendo un tono freddo e
distaccato. "Come lei sa, i pericoli che minacciavano la signorina
Chidori sono stati sconfitti, per cui dall'alto mi hanno ordinato di
concludere il suo periodo di protezione. Mi dispiace molto" Sosuke per
un momeno non riuscì a formulare un pensiero concreto nella
sua mente, poi quando la ragione fredda e calcolatrice del militare
tornò a funzionare, si alzò e chiese se ci
fossero altre informazioni da ricevere. Tessa scosse il capo e lui
mettendosi sull'attenti si congedò.
Kaname era al settimo cielo, finalmente Sosuke sarebbe tornato dalla
missione, dopo tre mesi avrebbe avuto l'occasione di rivederlo.
Quell'ultimo periodo le era sembrato infinito, non c'era giorno che
passasse che lei non fosse preoccupata per lui, che non pensasse alla
sua incolumità. Ormai era chiaro che lo amava e aveva capito
che anche lui ricambiava il suo affetto, infatti prima di partire lui
le aveva lasciato intendere così, poichè prima di
imbarcarsi le aveva detto:- quando tornerò prometto che
passeremo molto tempo insieme, noi due!- Finalmente il momento tanto
atteso era arrivato, chissà cosa le avrebbe detto.
L'aereo su cui viaggiava Sosuke atterrò. Era il peggior
viaggio che avesse mai fatto, non aveva fatto altro che pensare a che
cosa dire alla sua Kaname, sì alla sua perchè
quando era partito si era ripromesso che al suo ritorno le avrebbe
confessato il suo amore, aveva cercato di farlo intendere anche a lei,
così da dargli tempo per pensare. Ora però
sperava che lei se ne fosse dimenticata, che si fosse fidanzata con un
altro, insomma che Kaname avesse sistemato la loro posizione.
Kaname attendeva all'uscita del gate, era emozionastissima, si era
addirittura messa un nuovo completino. Quando lo vide non
riuscì a trattenere un sospiro di sollievo nel vederlo
completamente sano, e un gran sorriso si dipinse sul suo volto.
Sosuke uscendo dal gate notò immediatamente la figura di
Kaname, era così bella, aveva anche un nuovo vestito e per
di più era radiosa nel rivederlo, come avrebbe fatto a
dargli quella notizia!
Kaname aspettò che uscisse per andarlo a salutare, gli
saltò letteralmente al collo continuando a chiedergli se
stesse bene. Sosuke si sforzò di essere felice nel vederla,
in fondo lo era, ma sul suo cuore gravava una notizia che non gli
permetteva di esternare la sua felicità.
Kaname che non si faceva ingannare da niente, chiese al suo amato
perchè fosse così serio e preoccupato, non era
forse contento di vederla? Sosuke con un flebile sorriso le rispose di
sì e poi per mostrargli la sua felicità le diede
un bacio sulla guancia.
Kaname rimase sorpresa dal gesto del ragazzo, e felice come non mai
uscirono dall'aereoporto.
Chiamarono un taxi e vi salirono. Sosuke sapeva di aver sbagliato a
mostrarsi affettuoso con lei, ma forse era meglio così in
fondo non sapeva neanche lui cosa fare.
Kaname cominciò a raccontargli che cosa fosse successo in
quei tre lunghi mesi, il ragazzo cercò di sentire
ciò che lei gli stava raccontando, ma continuava a pensare a
che cosa avrebbe fatto.
Arrivati davanti all'appartamento di Sosuke, Kaname era molto
emozionata, pensava che lui l'avrebbe invitata a salire per parlarle.
"Kaname" esordì Sosuke "grazie per avermi accompagnato, ora
va a casa". La ragazza non riusciva a credere alle sue orecchie,
perchè non le dimostrava ciò che provava?
Perchè rimaneva freddo?. Non potendo aspettare oltre glielo
chiese: "Sosuke perchè ti comporti così? Prima mi
dai un bacio e poi sei freddo e scostante, non ascolti neanche quello
che ti si dice. Ma sei interessato a me o no?" La domanda cadde addosso
a Sosuke come una doccia fredda, cosa avrebbe dovuto rispondere?
"Sì, cioè, no! In questo momento non lo
sò, sono molto confuso, si sono creati dei problemi che mi
impediscono di darti una risposta definitiva" "C'è un'altra
ragazza di mezzo?" chiese Kaname con le lacrime agli occhi a causa di
una risposta così sfuggente. "Tessa è tornata
all'attacco?"
"Niente di tutto questo" rispose Sosuke "Ora non posso spiegarti, ho
bisogno di pensare, ti prego ora va a casa"
Kaname rientrò nel taxi e se ne andò. Sosuke era
a pezzi, sapeva che in quei giorni l'avrebbe fatta soffrire, ma doveva
prendere una decisione e non poteva vederla, non avrebbe potuto pensare
con la mente lucida.
Appena arrivata a casa, Kaname si gettò sul letto e
cominciò a piangere tutte le lacrime che in quegli ultimi
mesi aveva trattenuto. Non poteva credere alle parole che le aveva
rivolto il ragazzo, quando era partito era tutto diverso!!!!
Per più di 20 giorni il ragazzo rimase chiuso in casa a
riflettere sul da farsi, non riusciva a decidere, lasciare il suo
incarico avrebbe significato doverne accettare un altro e allontanarsi
da lei, rifiutare l'ordine avrebbe significato tradire il comando. Ogni
dubbio si risolse quando una telefonata del colonello
arrivò: se avesse accettato la nuova missione sarebbe dovuto
partire il giorno stesso.
Kaname posò il ricevitore, non riusciva a smettere di
piangere, ma ora capiva il comportamento che Sosuke aveva avuto con lei
in quegli ultimi giorni. Tessa era stata gentile a chiamarla. Ora
capiva perchè era così triste, il suo cuore stava
combattendo contro due realtà che egli rispettava
moltissimo: lei e il suo lavoro. Decise di chiamarlo. "Sosuke" disse
Kaname con voce più ferma che poteva quando il ragazzo
alzò il telefono. "Sono Kaname, sò tutto, Tessa
mi ha chiamato. Incontriamoci all'aereoporto tra un'ora". Il ragazzo si
sentì sollevato, era meglio che ora sapesse tutto,
così sarebbe stato più facile farle capire quel
che gli succedeva e cosa aveva deciso.
Quando Kaname arrivò all'aereoporto, Sosuke non era ancora
arrivato. "Bene" pensò "posso evitare che mi veda con gli
occhi rossi, andrò a rifrescarmi in bagno" Era proprio vero,
da quando Tessa l'aveva chiamata fino al suo arrivo in aereoporto, non
aveva mai smesso di piangere. Poi la paura di vederlo l'aveva fatta
smettere.
Quando tornò dalla toilette, Kaname si accorse che Sosuke
era arrivato, lo salutò e gli chiese di andare a parlare in
un bar. Appena lo vide capì che aveva preso la sua deisione
e niente gli avrebbe fatto cambiare idea.
Dopo aver ordinato un caffè, Sosuke decise che era il
momento di parlare. "Kaname, mi hai detto che Tessa ti ha raccontato
tutto. Ora credo che tu capisca il perchè del mio
comportamento al ritorno dalla mia missione" Kaname annuì,
chissà come era stato duro per lui ricevere una notizia del
genere, e lei che lo aveva aggredito accusandolo di avere un'altra
ragazza. "Mi dispiace per averti aggredito" disse la ragazza con un
filo di voce. Sosuke abbozzò un sorriso. "Non fa niente, in
fondo era comprensibile, non ti avevo detto nulla, come potevi
immaginare una notizia del genere!!! Ora però voglio che tu
sappia la decione che ho preso: prima di tutto voglio dirti che tu sei
la persona più importante che io abbia mai conosciuto. Ti
amo Kaname e non riuscirò ad amare mai nessun'altra nel modo
in cui ti amo. Però il colonnello ha bisogno di me per
un'altra missione ed io non posso fare a meno di eseguire gli ordini.
Purtroppo devo lasciarti."
Kaname sapeva che glielo avrebbe detto, lo aveva già capito,
ma non riuscì a non mettersi a piangere. Sosuke vedendola in
quello stato non potè fare altro che scusarsi. Kaname
scuotendo la testa gli disse di non preoccuparsi, che nel vederlo
all'ingresso aveva già capito tutto."Voglio solo farti una
domanda, per quanto starai via?" A quella domanda Sosuke
deglutì vistosamente, sapeva che la risposta che le avrebbe
dato non le sarebbe piaciuta. "Quattro o cinque anni, non si sa con
certezza" La notizia cadde sulla testa di Kaname come un macigno da
2000 tonnellate. Cercando di trattenersi Kaname sorrise e gli disse che
in fondo quello era il suo lavoro. Sosuke le rispose di sì
ma che in fondo gli dispiaceva. Lei alzò le spalle e gli
disse che sarebbe sopratvvissuta. Sosuke si alzò e si
diresse verso gli imbarchi. "La mia missione comincia adesso, devo
andare, l'aereo parte fra poco" Kaname si alzò e decise di
accompagnarlo, voleva dimostrargli di essere forte.
L'aereo stava per partire, Sosuke stava per entrare nell'aereo, Kaname
stava piangendo calde lacrime per la partenza del suo amato. Poi
improvvisamente, lei si lanciò verso di lui e gli diede un
dolcissimo bacio sulle labbra. "Ti prego, non lasciarmi" gli
sossurrò Kaname all'orecchio. "Mi dispiace" le rispose
Sosuke staccandola da lui "Non posso, cerca di non piangere per me, e
se puoi dimenticami, non posso costringerti ad aspettarmi" "Non
chiedermi questo, non riuscirei ad amare nessun'altro all'infuori di
te. Prometto però che cercherò di non piangere"
"D'accordo" Sosuke salì sull'aereo e prima che si chudesse
il portellone, lanciò un ultimo sguardo a Kaname: lei era
lì triste, e sconsolata, sola. Solo una piccola lacrima le
faceva compagnia, ma lei si ripromise che sarebbe stata l'ultima che
avrebbe versato nei prossimi anni, le avrebbe risparmiate tutte per il
ritorno del suo più grande amore.