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Autore: Hikary    31/10/2011    3 recensioni
{Fiyero, Elphaba, Nessa ; Elphaba/Fiyero implicito per il futuro}
[...]trovava a dir poco inaccettabile che il suo nome – El-pha-ba – fosse l'unica parola davvero difficile da pronunciare.
L'unica a mandarlo in confusione.
Sentiva la lingua molle, come attorcigliata su se stessa, e la gola secca appena tentava di chiamarla.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Personaggi: Fiyero, Elphaba, Nessarose.

Pairing: Elphaba/Fiyero implicito per il futuro.

Perché? Perché, uhm, io spesso & volentieri leggo una parola/frase e mi faccio un film di sei ore senza intervallo. La prima volta che aprì il Wicked inglese lessi a caso una sequela di parole e nomi che mi fecero uscire delle ipotesi allucinanti ( vi risparmio quelle non inerenti alla fic, vedi Avaric & Elphie xD) tra cui questo “ Fabala”: chiaramente, come chiunque avrebbe pensato, era il modo in cui Fiyero storpiava il nome di Elphaba perché venendo dal Vinkus non sapeva pronunciarlo! Ci sono rimasta male a leggere la banalissima verità XD E questa idea mi é rimasta.

 

My Fabala

 

 

Ad Oz la lingua ufficiale era una soltanto e, tolte alcune tribù tremendamente conservatrici, quasi ogni creatura ne conosceva i rudimenti. Perciò era facile, ad esempio, capirsi alla perfezione anche quando si era un Martufo e un Muchkin.

Fiyero veniva da una regione molto lontana e non era raro che si sentisse fuori posto, specie quando piovevano commenti sul suo aspetto: il colore della sua carnagione, soprattutto, e talvolta anche i diamanti. Spesso, in quelle occasioni, si ritrovava ad incrociare lo sguardo di Ephaba, stranamente confortante. E proprio per questo motivo trovava a dir poco inaccettabile che il suo nome – El-pha-ba – fosse l'unica parola davvero difficile da pronunciare.

L'unica a mandarlo in confusione.

Sentiva la lingua molle, come attorcigliata su se stessa, e la gola secca appena tentava di chiamarla. Lei aveva riso affettuosamente – la prima risata amichevole che Fiyero avesse udito a Shiz – al suo tentativo e da quel momento lo prendeva in giro ad ogni occasione.

 

« Non ho capito..! » ribatteva scherzosa quando lui la chiamava “ Elphie”.

 

Forse lei lo trovava buffo e tenero, ma a Fiyero pareva un incubo.

Perché, perché non ci riusciva?

 

Finché un giorno, intravedendola nel cortile che camminava accanto a Nessarose, si ricordò del modo in cui la chiamava la sorella, talvolta.

 

El...ba...fa...ba...

Fiyero si sforzò di ricordare.

 

« Fabala! » gridò gioioso, all'improvviso, la lingua che scandiva quelle sillabe con facilità.

 

Agitò una mano verso le ragazze; e si stupì nel vedere Nessa quasi sgomenta, gli occhi spalancati, ed Elphaba che arrossiva, chinando il capo.

 

« Ciao! » ripeté, andando verso di loro.

« Smetti di urlare. » sibilò Nessarose « E smettila di chiamarla così! »

« Ma... perché? »

 

La domanda rimase a mezz'aria, tra l'espressione mortificata di Fiyero e lo sguardo di Elphaba che non c'era, incollato al suolo come se non dovesse mai più sollevarsi.

 

« Oh, misericordia! » borbottò Nessa « Perché non é quello il suo nome, é il suo nomignolo. Di famiglia. E lei non é tua figlia, né tua sorella o tantomeno... » alzò gli occhi al cielo, forse pregando « ...la tua fidanzata! »

« Ah. Ho capito. » mormorò il giovane principe, abbassando gli occhi.

 

Soddisfatta, Nessa scrollò le spalle.

 

« Ho sonno. » annunciò.

 

Dopo un'occhiata eloquente alla sorella, puntò il loro dormitorio a passo di carica. Elphaba fece per seguirla, ma la trattenne il viso di Fiyero: sorrideva di nuovo, come quando l'aveva chiamata.

 

« A te da fastidio? » le domandò. « Ti da fastidio se ti chiamo Fabala? Per me é facile. Mi piace chiamarti così. »

 

Elphaba era certa di essere arrossita ancora.

 

« Come vuoi. Basta che Nessa non ti senta. Sai, per lei é sconveniente. » rispose brusca, soffermandosi però a storpiare quell'ultima parola con un sogghigno.

« D'accordo, farò attenzione. E poi – almeno credo – mi piace l'idea che... »

« ...che? »

« Che dovunque, in qualunque momento, se sentirai quel nome sai che sarò io a chiamarti. »

 

 

“ Poco distante, lui la chiamò, con tono normale: « Fabala! »

Persino nell'atto di voltarsi appariva trattenuta e composta.

Ma era troppo tardi: aveva dato segno di riconoscerlo. [...]”.

La Città degli Smeraldi, pag. 203

Strega – Cronache dal Regno di Oz in rivolta

 

 

Notes

Al di là delle mie seghe mentali – che ci sono ùù – mi sono sempre chiesta perché diavolo Fiyero la chiami “ Fabala” ... Okay, colpo basso per attirare l'attenzione ma ...boh. Lo trovo un po' random.

Anche perché poi non inizia a chiamarla Fabala, se non nella versione  “ composta” del nome xD

Non so spiegare il motivo per cui il mio cervello può accettare il termine martufo e invece rifiuta qualunque traduzione di Munchkin. Forse perché martufo mi sa di tenero e coccoloro e Shiz!Fiyero bookverse lo é al 100% *sbava in giro*.


(God, ma io devo postare SEMPRE in universita' d'ora in avanti ...l'HTML e' a posto *_* )

  
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