Anime & Manga > Inuyasha
Ricorda la storia  |      
Autore: visbs88    01/11/2011    2 recensioni
Non dovrei essere così nervosa, lo so benissimo. Non dovrei continuare a tirar fuori il mio specchietto dalla borsa per controllare di non avere qualche brufolo orripilante, per assicurarmi che il lucidalabbra non sia sbavato. Dovrei smetterla di preoccuparmi dello stato dei miei capelli, va a finire che li arruffo e mi rendo ancora più impresentabile. Dovrei piantarla di domandarmi se gli stivali bianchi che ho deciso di mettermi stiano davvero bene come mi sembrava con i miei pantaloni rosso scuro. Dovrei magari anche evitare di mangiucchiarmi le unghie, soprattutto per non rovinare lo smalto. Dovrei. Il condizionale è probabilmente il modo verbale che più mi piace, oggi.[…]
Il primo appuntamento di due normali ragazzi d’oggi. Ma è davvero tutto semplice come sembra?
[Koga/Ayame]
[Scritta per la Sweet Scary Challenge indetta da Fanworld.it, pacchetto Pop Corn al Caramello (Lupo mannaro, rating verde, primo appuntamento)]
[Partecipa all'iniziativa Un prompt al giorno di Fanworld.it, prompt Foglie gialle]
[Partecipante al contest Inuyasha_Love in the air indetto da Lulu_Chan sul forum di Efp]
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Koga
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

PARCO D’AUTUNNO

 
Contest: Partecipante al contest Inuyasha_Love in the air indetto da Lulu_Chan sul forum di Efp.
Coppia scelta: Numero 3 – Koga/Ayame.
Iniziative: Sweet Scary Challenge; Un prompt al giorno (Fanworld.it).
Pacchetto/Prompt: Pop Corn al Caramello – Lupo mannaro, rating verde, primo appuntamento / Foglie gialle.
Titolo: Parco d’autunno.
Introduzione: Non dovrei essere così nervosa, lo so benissimo. Non dovrei continuare a tirar fuori il mio specchietto dalla borsa per controllare di non avere qualche brufolo orripilante, per assicurarmi che il lucidalabbra non sia sbavato. Dovrei smetterla di preoccuparmi dello stato dei miei capelli, va a finire che li arruffo e mi rendo ancora più impresentabile. Dovrei piantarla di domandarmi se gli stivali bianchi che ho deciso di mettermi stiano davvero bene come mi sembrava con i miei pantaloni rosso scuro. Dovrei magari anche evitare di mangiucchiarmi le unghie, soprattutto per non rovinare lo smalto. Dovrei. Il condizionale è probabilmente il modo verbale che più mi piace, oggi.[…]
Il primo appuntamento di due normali ragazzi d’oggi. Ma è davvero tutto semplice come sembra?
Personaggi: Ayame, Koga.
Rating: Verde/Per tutti.
Generi: Introspettivo, Romantico.
Avvertimenti: AU, One-shot.
Pairing: Koga/Ayame.
Numero parole (Contatore Word): 1.789.
Disclaimer: i personaggi non sono miei, ma dell’autrice del manga Rumiko Takahashi. Non scrivo a scopo di lucro, ma per puro divertimento personale. Occorre il mio permesso per citare pezzi della storia, tradurla, riprodurla altrove o trarne ispirazione.
 
Buona lettura.
 
Image and video hosting by TinyPic

Non dovrei essere così nervosa, lo so benissimo. Non dovrei continuare a tirar fuori il mio specchietto dalla borsa per controllare di non avere qualche brufolo orripilante, per assicurarmi che il lucidalabbra non sia sbavato. Dovrei smetterla di preoccuparmi dello stato dei miei capelli, va a finire che li arruffo e mi rendo ancora più impresentabile. Dovrei piantarla di domandarmi se gli stivali bianchi che ho deciso di mettermi stiano davvero bene come mi sembrava con i miei pantaloni rosso scuro. Dovrei magari anche evitare di mangiucchiarmi le unghie, soprattutto per non rovinare lo smalto. Dovrei. Il condizionale è probabilmente il modo verbale che più mi piace, oggi.
Cerco di distrarmi guardando una foglia gialla che si stacca dal ramo di un albero, volteggiando leggera fino a terra. Il parco è ricoperto di foglie gialle, in fondo. Non posso fare a meno di pensare che sia uno scenario suggestivo e anche abbastanza romantico per un primo appuntamento.
No, Ayame. Non ricominciare ad agitarti”.
Mi muovo sulla panchina su cui sono seduta, a disagio. E’ quella giusta, avevamo detto che ci saremmo trovati di fronte al bar del parco, ed è dove sono io. È in ritardo. Quando arriverà dovrò mostrarmi offesa perché mi ha fatto aspettare? No, anche volendo, non ci riuscirei. È così carino e solare come ragazzo, un po’ arrogante ma dolce. E ne sono perdutamente innamorata.
Prendo il cellulare in mano, indecisa se chiamarlo o no. Può darsi che abbia avuto un piccolo contrattempo; se avesse avuto un problema grave mi avrebbe sicuramente già avvisata. O forse, come gli capita spesso, ha confidato troppo sulla propria rapidità.
Potrei andarmi a prendere qualcosa al bar finché aspetto. Forse però vorrà offrirmi qualcosa quando arriverà. Sarebbe sgarbato rifiutare a quel punto? O questo è un comportamento da scroccona, ora che ci penso?
Aspetterò qualche altro minuto, poi deciderò cosa fare. Quasi di sicuro, stabilirò di aspettare qualche altro minuto, e così via fino a star ferma qui come una stupida per un’ora e passa. Se mi fa attendere davvero così tanto, giuro che me ne frego se è carino e gentile. Lo disintegro non appena lo vedo, altroché.
Sto guardando i miei stivali. Forse ho fatto male a mettermeli, in giro per il parco potrebbe esserci fango.
- Ayame!
Grazie ai Kami. Se non fosse arrivato in quel momento mi sarei messa a fare dei complessi mentali terribili sui miei stivali candidi.
Mi alzo subito dalla panchina, guardandolo mentre corre verso di me. È davvero veloce a correre, peccato che probabilmente questa qualità non sempre lo aiuti ad arrivare puntuale agli appuntamenti, a quanto vedo.
Gli vado incontro, sperando di non essere arrossita. È ancora più carino con le guance rosse, dopo aver corso. Alcuni ciuffi di capelli sono sfuggiti alla sua coda alta e ha il fiatone; l’espressione vivace del suo volto mi fa sorridere. Ha dei bellissimi occhi azzurri.
- Ciao, Koga – lo saluto con un sorriso. In fondo non mi ha fatta attendere un’ora, non è il caso di aggredirlo.
- Ayame, scusami, è da molto che mi aspetti? – mi domanda ansioso. È adorabile.
- No, sono qui da qualche minuto, tranquillo – rispondo, mentre l’imbarazzo comincia a riemergere. È più di qualche minuto che lo aspetto, in realtà, ma ho altro a cui pensare piuttosto che arrabbiarmi. Sono troppo elegante? Lui è in giubbotto nero, jeans e scarpe da ginnastica. È sempre così sportivo, avrei dovuto pensarci prima di agghindarmi in una maniera simile. Mi maledico addirittura per essermi truccata.
- Oh, ok…
È arrossito. Se anche lui si mette a fare il timido ho come l’impressione che resteremo tutto il tempo in silenzio guardandoci le scarpe. E addio romanticismo. Arrossisco anche io pensando che forse oggi, proprio oggi, in questo parco, dovrò dirgli quanto mi piace. Non sono mai stata così innamorata, non so come comportarmi.
- Ehm, facciamo un giro per il parco? – mi domanda senza guardarmi in faccia. Accetto cercando di dimostrarmi vivace ed entusiasta, spontanea e allegra. Normalmente sono così, ma ora l’imbarazzo è troppo forte perché possa riuscire comportarmi in modo tanto naturale. Tuttavia mi sembra che lui non abbia dato troppo peso al mio sorriso un po’ forzato, perché dopo essersi grattato la testa mi ha fatto un cenno e si è avviato lungo la stradina del parco. Mi affretto a seguirlo, tenendo la testa bassa.
C’è qualche altra coppietta che cammina tra gli alberi, oltre a tanta gente normale. Io e Koga iniziamo a chiacchierare; gli racconto le mie ultime avventure scolastiche, sono felice di farlo ridere. Cominciamo a parlare di quale università scegliere finito il liceo, di cosa vorremmo fare nella nostra vita. Lui gioca a calcio e forse gli piacerebbe proseguire per quella strada, ma non gli dispiacerebbe nemmeno iscriversi a medicina. Io penso diventerò una veterinaria; gli animali mi piacciono un sacco. È pensando a questo che mi metto ad osservarlo con più attenzione del solito: quando sorride noto che ha dei canini un poco più appuntiti del normale. Ha anche le orecchie un po’ a punta. Con quel naso diritto e quegli occhi brillanti, mi ricorda quasi un lupo. Adoro i lupi e i cani.
Dopo un po’ però non sappiamo più cosa dire. Camminiamo di nuovo in silenzio. Non so che ore siano, quanto tempo sia passato. Sarebbe maleducato guardare l’orologio adesso.
- Ti piace l’autunno, Ayame? – mi domanda all’improvviso.
- Sì, abbastanza – rispondo sorridendo – Mi piacciono le foglie che cadono. Questo parco è bellissimo oggi, vero?
Lui annuisce e alza lo sguardo per osservare le chiome ormai sfoltite degli alberi, da cui di tanto in tanto le foglie si staccano volteggiando, sospinte dal venticello che c’è oggi. Per la maggior parte sono di un bel giallo dorato, tuttavia ci sono anche alberi dalla chioma rossa.
- Guarda – mi dice Koga – Quella foglia lì. È rossa come i tuoi capelli. No, anzi, loro hanno un colore più bello.
Fisso la foglia che si sta posando a terra in questo momento. È di un rosso davvero bellissimo, e sto per fare un commento entusiasta quando mi rendo conto del complimento che Koga mi ha fatto. Lo guardo un po’ stupita e vedo che è arrossito. Mormoro un “grazie” e poi abbasso lo sguardo. Sempre a questo punto. Forse inizio a capire perché certi ragazzi adorino le sgualdrine cinguettanti. Saranno odiose ma almeno con loro i ragazzi non cadono in questi silenzi imbarazzanti come capita con quelle come me.
Camminiamo più piano. Guardo le persone intorno a noi: gente normale, nulla d’interessante. Sta venendo avanti un uomo, avrà sì e no trent’anni. Apro un po’ la bocca e quasi mi faccio sfuggire un’esclamazione ammirata: è in maglietta a maniche corte malgrado sia ormai autunno inoltrato, e corre saltando senza sosta una corda. Ha un fisico mostruoso. Ci passa a fianco e io mi giro un po’.
- Che c’è? – mi domanda un po’ brusco Koga.
- Hai visto quel tipo, quello con la corda? – rispondo io, che ne sono rimasta davvero colpita – Non riuscirei mai a correre in quel modo, sai che fatica?
Lui sbuffa.
- Ce la faccio anche io – mi dice un po’ seccato. Già, è arrogante quando vuole.
- E perché non lo fai? – gli chiedo maliziosa, con un sorriso furbo.
- Perché sono con te.
- Intendevo perché non lo fai mai.
- Oh, beh, perché… - si interrompe, poi scrolla le spalle – Perché non ne ho voglia!
- Pigrone – lo prendo in giro dandogli un pugno sul braccio. A volte i miei modi non sono proprio quelli di una signorina modello.
- Non sono pigro! – ribatte lui, scocciato – La prossima volta ti faccio vedere, d’accordo?
- Me ne ricorderò – rispondo ridendo.
- Se vorrai uscire di nuovo con me, ovviamente.
È in questi momenti che mi blocco.
- C-certo – balbetto, e sono quasi sicura di essere rossa come i miei capelli. Poi prendo coraggio – Se tu mi inviterai un’altra volta.
- Certo – ghigna lui – Se non ti metti a guardare tutti i tipi che passano. Ho deciso che sarai la mia ragazza, quindi riga dritto.
- Che cosa? – esclamo senza nemmeno pensarci, fermandomi. Lui mi prende tutte e due le mani e si avvicina. Vuole che io sia la sua ragazza? A quel pensiero mi tremano le gambe. È così bello, mi sta così simpatico, mi piace così tanto.
- Sei molto carina oggi – mi dice, le guance un po’ arrossate – Mi piacciono i tuoi capelli.
Sto pensando a qualcosa di sensato da dire, combattendo contro la mia emozione e contro il mio cuore che martella nel mio petto. Sento qualcosa che si appoggia sulla mia testa. Koga, con un rapido gesto, toglie una foglia gialla dai miei capelli.
Non so che fine faccia quella foglia. Perché prima che io possa dedicarle un briciolo di attenzione, Koga mi si avvicina ancora di più e mi dà un bacio a fior di labbra. Sgrano gli occhi, mentre lui li tiene dolcemente chiusi. Riesco solo a pensare che mi piacciono il suo odore e il suo sapore, prima che lui si stacchi da me. È rosso in viso, ma mi sorride.
- Devo… andare – mormora imbarazzato – Ci vediamo a scuola?
Annuisco senza pensarci. Lui lascia le mie mani –solo ora mi accorgo che me le ha strette davvero forte–, mi fa un ultimo sorriso e un piccolo gesto di saluto, quindi si allontana rapido, mentre io rimango immobile a guardarlo mentre se ne va calpestando le foglie che ricoprono il terreno.
“Dovresti arrabbiarti, ti ha piantata in asso” mi dice una vocina. Ma penso si sbagli. Mi sento all’improvviso leggera e sorrido tra me e me, non mi interessa che mi prendano per pazza. Un po’ lo sono, per essermi innamorata di un tipo così. Mi chiedo solo che impegno abbia Koga, perché abbia dovuto andarsene così in fretta. In fondo, non è nemmeno buio.
 
Il sole sta per tramontare. Sono quasi arrivato, per fortuna.
Una quieta campagna molto lontana da Tokyo, tranquilla e quasi deserta. Va benissimo.
Parcheggio la macchina sul ciglio della strada, smonto, la chiudo e mi allontano attraversando a piedi i prati. Fra poco sorgerà la luna piena, e un brivido attraversa la mia schiena. Non voglio uccidere come il mese scorso. Ho fatto a pezzi un’innocente bambina dai capelli rossi.
Ho un altro tremito, mentre il sole scompare dietro l’orizzonte. Da sempre trovo le ragazze rosse irresistibili. Hanno un buon sapore, di solito. E non è un caso se mi sono allontanato tanto dalla città, penso mentre la notte inizia a calare rapida e la luna a sorgere. Sto per trasformarmi, e sono felice di essere qui.
Perché a Tokyo ce una ragazza dai capelli rossi che è  speciale. Se la uccidessi, non potrei mai perdonarmelo.
 
 
 

Spazio autrice:
Zanzanzanzaaaaan :D che finale, eh? *rotola una balla di fieno*
Ebbene eccomi di ritorno qui su Inuyasha. Con la mia prima Koga/Ayame ^O^ che cuccioli che sono <3 ammetto però che è soprattutto colpa di Fanworld.it se ci ho scritto, purtroppo non eguagliano i miei adorabili quattro ciofini *li spupazza tutti* ma mi sono divertita parecchio a scrivere su di loro ^^ so che l’appuntamento al parco non è tanto originale XD, ma spero di essermi tirata un po’ su con il finale. Demone lupo, lupo mannaro, stessa cosa, no? LoL no, lo so. Ma prendetela per buona è.é per quanto riguarda il contest a cui questa shot partecipa, accetta anche storie edite, quindi ho potuto pubblicare ancora prima di inviare la storia. *ci tiene a sottolineare che è tutto in regola*
Ok, so che è una sciocchezza, ma un commentino mi farebbe piacere =)
Un bacio, visbs88 <3
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: visbs88