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Autore: telesette    02/11/2011    0 recensioni
Come accadde che la guerriera Rynn e il dragone Arokh unirono le loro anime, attraverso l'antico rituale del Vincolo, per riaccendere la prima debole Fiamma dell'Ordine dopo quasi seicento anni...
Genere: Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Drakan è un videogioco action-adventure, sviluppato da Surreal Software e ambientato in un universo High-Fantasy, semplicemente definito come Drakan dai giocatori. Finora, solo due titoli sono stati pubblicati:

DRAKAN - Order of the Flame ( 1999, gioco per PC )
DRAKAN - The Ancient's Gates ( 2002, gioco per PS2 )

INTRODUZIONE:
Arokh è l'ultimo degli antichi dragoni che facevano parte del leggendario Ordine della Fiamma, dove cavalieri e draghi si univano in un Vincolo per garantire la pace in un mondo devastato dalla guerra. Dopo essersi addormentato per più di seicento anni, Arokh viene risvegliato dalla coraggiosa guerriera Rynn. Entrambi stabiliscono una sorta di legame spirituale, attraverso l'antico rituale dei Cavalieri dell'Ordine, per poter affrontare e sconfiggere le orde dei mostri e salvare il mondo di Drakan da ogni minaccia.


Un Patto Solenne

Immagine di: ~HWolfer su deviantART

Seguendo le indicazioni di quell’antico volume rinvenuto nelle profondità di una chiesa abbandonata, proprio come il vecchio Atimar le aveva detto prima di morire, Rynn si fece coraggio per proseguire nel suo scopo. Non era facile purtroppo battere palmo a palmo tutta la zona delle colline e delle montagne circostanti, soprattutto ora che i Wartok e i Grull si erano attardati per cercare eventuali sopravvissuti al massacro che avevano perpetrato. Rynn aveva ancora dinanzi agli occhi l’immagine del suo villaggio distrutto: uomini trucidati, case distrutte, silenzio di tomba e odore di morte dappertutto… Il villaggio della sua infanzia non esisteva più e suo fratello Delon era sparito, senza che lei potesse fare nulla per impedirlo.
Quando Atimar, ormai in punto di morte, si sforzò di menzionare L’Ordine, Rynn si domandò in quale modo una stupida e sciocca leggenda avrebbe potuto aiutarla nella sua vendetta.

- Le leggende sono vere, Rynn - fece appena il vecchio, gemendo a causa della lancia conficcata nella sua spalla. - L’Ordine della Fiamma… La nostra ultima speranza è che… i Cavalieri dell’Ordine possano… ritornare!
- Ma Atimar, cosa devo cercare esattamente?
- Il… Il Cristallo di Heron - rispose Atimar, cercando di restare vivo quel tanto che bastava a spiegarle. - Segui le indicazioni… Il libro… Il libro ti guiderà fino alla caverna del più forte dragone dell’Ordine mai vissuto… Trova il Cristallo… Senza di quello, non potrai mai risvegliare il drago… Con il cristallo, potrai risvegliare… Arokh!

Atimar si spense, senza poter fornire alla guerriera nient’altro che quelle poche parole sconnesse. 
Rynn dovette percorrere miglia e miglia di territorio ostile, per apprendere le verità riguardo all’Ordine della Fiamma e alle Guerre Oscure che risalivano a tempi remoti: quando un Mago della Guerra di nome Navaros si ribellò all’Ordine, lui e i suoi seguaci diedero vita all’Alleanza Nera per sbarazzarsi dei loro nemici e dominare il mondo; durante quel conflitto sanguinoso, il prode cavaliere Heron e il suo drago Arokh si distinsero con grande coraggio; uniti nel corpo e nell’anima, grazie al magico rituale del Vincolo ( il “patto” che sussiste tra un cavaliere e il suo drago, quando entrambi accettano di condividere la propria vita, per difendere la pace e la giustizia nel mondo ), i due venivano menzionati come gli Eroi delle Guerre Oscure. In una nota però era riportato che Heron sciolse il suo Vincolo con Arokh, probabilmente allo scopo di proteggerlo, e l’anima del drago restò custodita all’interno di un magico cristallo nascosto.
Dopo molte ricerche e peripezie, percorrendo anche numerosi ostacoli, Rynn riuscì a recuperare il Cristallo di Heron, nel luogo in cui questi era stato posto al termine delle Guerre Oscure. Dopodiché si diresse nel luogo ove, secondo gli antichi scritti, il dragone Arokh si sarebbe “addormentato” per quasi seicento anni.
La caverna di Arokh era scura e fredda; le rocce e le stalattiti, con la loro forma a dir poco inquietante, sembravano quasi “minacciare” la guerriera della sua avventatezza. Tuttavia Rynn non s’impressionò e, ponendo il cristallo al centro della caverna, pronunciò a gran voce le parole riportate nel testo.

- Per la gloria dell’Ordine, siamo chiamati a combattere!

Come ebbe pronunciato questa frase, un rumore in alto la fece sobbalzare. Le rocce sopra di lei erano vive e, con un sinistro scricchiolìo di pietra in frantumi, quella che sembrava un’innocua statua si rivelò essere un dragone in carne ed ossa… Il corpo gigantesco, caratterizzato da scaglie color fuoco, Arokh era finalmente uscito dal suo lungo letargo.

- Chi sei tu, che hai osato svegliarmi ?
- Ah, beh ecco… Sì, diciamo che… Puoi chiamarmi Rynn!

Nonostante il suo indomito coraggio, perfino una dura guerriera come Rynn fu incapace di mantenersi calma davanti alla mole gigantesca di quel grosso lucertolone arrabbiato. Non appena ebbe realizzato che era stata lei a svegliarlo, Arokh scese rabbiosamente a grandi passi verso di lei per chiederle spiegazioni.

- Con che coraggio osi disturbare me, piccola umana insolente?  
- A… Accidenti, che carattere - proruppe appena Rynn, perdendo l’equilibrio e gattonando all’indietro per allontanarsi il più possibile da quelle fauci assai poco rassicuranti. - M… Mi avevano detto di venire qui, in cerca di aiuto… Il mio villaggio è stato distrutto, mio fratello rapito… Ho bisogno del tuo aiuto per ritrovarlo!
- Cosa ?!? - tuonò il dragone, ruggendo. - E tu osi venire qui, invocando il mio aiuto, per una sciocchezza del genere ?

Era troppo! Dragone dell’Ordine o no, costui stava veramente esagerando: il piccolo Delon era in pericolo, nelle mani di nemici ignoti e pericolosi; il suo villaggio era stato annientato e i suoi abitanti massacrati senza pietà; tutto ciò che aveva di più caro nella vita era sparito… Quel grosso bestione non poteva permettersi di definire “sciocchezze” i suoi sentimenti.

- Bada a come parli, specie di rettile troppo cresciuto - sbottò Rynn, rimettendosi in piedi e minacciandolo col pugno. - Non sono venuta fin qui per farmi insultare da uno che si è appena svegliato dal letargo… Atimar è morto, e così tutti quelli che conoscevo; Delon è tutto ciò che mi è rimasto e, se non vuoi aiutarmi a ritrovarlo, farò volentieri a meno di te, grosso bestione presuntuoso!

Così come Rynn era rimasta inizialmente impressionata da lui, adesso era Arokh a indietreggiare davanti a lei. Quella giovane umana era senza dubbio molto coraggiosa, per usare questo tono al cospetto di un drago… Ma tutto sommato era davvero molto interessante.

- D’accordo, Rynn - fece Arokh, mostrandosi d’un tratto più calmo. - Suppongo di doverti delle scuse… Del resto sono secoli che non ho più contatti con gli umani, o con qualsiasi altro essere vivente!
- Oh, beh… Sì, capisco… Dispiace anche a me di averti svegliato così, di punto in bianco!

Subito lo sguardo di Arokh cadde sul cristallo, sospeso a mezz’aria da una colonna di energia magica.

- Dove hai trovato il cristallo ? - domandò.
- Ho seguito varie indicazioni - rispose Rynn, riassumendo brevemente le tappe della sua ricerca per giungere lì. - Non… sono sicura di aver capito bene ma, questo “coso” ha a che fare con la tua anima, giusto?
- La mia anima è quel cristallo - spiegò Arokh, con voce atona. - Quando Heron e io eravamo vincolati l’un l’altro, se uno di noi fosse morto, l’altro avrebbe seguito la stessa fine… Heron era il mio cavaliere, ma anche e soprattutto mio amico, per questo decise di “sciogliermi” dal Vincolo e permettermi così di sopravvivere!
- Ma Heron è… Sì, insomma… Le cronache dicono che è morto in battaglia!
- Infatti - confermò Arokh tristemente. - E tutto perché non mi permise di seguirlo nell’ultimo scontro, costringendomi a questo sonno artificiale! Un drago può vivere tranquillamente per migliaia di anni; i suoi poteri possono fare la differenza tra la felicità e l’infelicità del mondo; ed Heron pensava che, in caso di sconfitta, un altro cavaliere avrebbe preso il suo posto combattendo al mio fianco!
- Beh, ti assicuro che là fuori c’è di che tenerti occupato a combattere per un bel po’!
- I tempi sono cambiati - osservò Arokh. - Se una donna viene chiamata a fare il lavoro di un uomo…

Rynn raccolse quel commento offensivo senza infuriarsi, anche se logicamente era piuttosto seccata.

- Guarda che, se non mi ritieni all’altezza della situazione, puoi tornartene a dormire anche subito!
- Non credo di avere molta scelta, infatti - sospirò Arokh. - Tuttavia non è così semplice, l’aiuto che mi stai chiedendo è una cosa molto seria: se accetti di recitare le parole del Vincolo, la mia anima diventerà la tua e viceversa; saremo chiamati a condividere una sola ed unica esistenza, con tutto ciò che comporterà, e non potremo tornare indietro una volta eseguito il rituale… Pensaci bene!

Rynn riflette attentamente. Il fatto che Arokh non opponesse alcuna obiezione al fatto di condividere la propria vita con lei, la lasciava alquanto perplessa; in fondo lui era un dragone antico, la sua forza era di gran lunga superiore a quella della guerriera, eppure le concedeva di scegliere al posto suo.

- Fammi capire, mi stai dicendo che “sono io a dover scegliere” per entrambi… Non ti importa quale sarà il tuo destino, se io dovessi morire in battaglia?
- Il concetto di vita e morte era molto relativo, ai tempi dell’Ordine - rammentò Arokh, con una punta di nostalgia. - “Vivere per servire i nostri ideali, combattere per difenderli e morire nel tentativo di farlo”… Grazie al Vincolo, la forza vitale di un drago può purificare la naturale debolezza di un essere umano; questa è l’essenza del nostro patto e, nei tuoi occhi, vedo chiaramente che non sei una donna qualunque!
- Sul serio?

Arokh annuì. Evidentemente, passato il primo momento di incomprensione, il dragone era riuscito a comprendere ciò che animava lo spirito di quella giovane guerriera coraggiosa. Il suo sguardo aveva la stessa luminosità e determinazione che, secoli addietro, aveva visto brillare sul volto di Heron. 
Rynn capì dunque che non c’era più tempo per indugiare oltre. Portandosi davanti al cristallo e sollevando le braccia verso l’alto, recitò dunque le parole di un giuramento caduto nell’oblìo per quasi seicento anni.

- Uniti nell’anima, uniti nello spirito, in nome della giustizia che il nostro cuore infiamma… Si ripeta dunque l’antico legame, per dar vita ora e sempre all’Ordine della Fiamma!

Il cristallo cominciò a vibrare, emettendo d’un tratto delle potentissime scariche elettriche. Il corpo di Rynn si sollevò in aria assieme a quello di Arokh, entrambi sotto l’effetto dell’antico prodigio che si stava ripetendo, e le loro due anime si unirono a formare un unico globo di luce abbagliante. La sfera luminosa testimoniava la fusione di tutto ciò che erano ( i pensieri, le conoscenze, la gioia, il dolore, la forza e la debolezza ); alla fine divennero parte una dell’altro e viceversa, due corpi separati di un unico essere.
Nel momento in cui i suoi piedi toccarono di nuovo per terra, Rynn sentì scorrerle dentro una nuova forza: il potere e la saggezza di Arokh facevano ora parte di lei, e il cuore e i sentimenti della guerriera erano gli stessi del dragone; d’ora in avanti avrebbero combattuto insieme, uniti da un medesimo destino, entrambi testimonianza che la Fiamma dell’Ordine aveva finalmente ripreso a brillare.

FINE

   
 
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