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Autore: Heven Elphas    03/11/2011    1 recensioni
Si sedette sul divano a fissare quel quadretto in cui erano stati fotografati entrambi. Il ragazzo lo abbracciava e guardava verso la macchina fotografica con un atteggiamento beffardo. Gli mancava da morire quello sguardo… Sospirò affondandosi nel cuscini, sentendo qualcosa che lo infastidiva nella tasca posteriore dei jeans. Infilò una mano a vedere cos’era e si ritrovò a guardare la tessera universitaria di Darien.
-Che stordito… Non gliel’ho restituita…-
Mormorò spostando lo sguardo sulla fototessera e cercando qualcosa in quel viso. Beh, era davvero il tipo che piaceva a Pete. Un po’ come quel Ryan Ross che lavorava come modello sulle passerelle internazionali. Peccato che fosse accompagnato da quell’idota con i capelli a riccio. Appoggiò il documento al tavolino e si lasciò cadere sdraiato sul sofà, aspettando il momento di prendersi un’altra sbronza e dimenticare.
Darien Reed è un giovane modello assunto nell'agenzia per modelli di Wentz e qui incontrerà Gabe Saporta, famosissimo modello che è nel pieno di una crisi post rottura. Un AU improvvisata nel mondo dei modelli. Come disse Derek Zoolander "Have you ever wondered if there was more to life, other than being really, really, ridiculously good looking?" Enjoy it.
Genere: Generale, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Cobra Starship, Fall Out Boy, Nuovo personaggio, Panic at the Disco, The Academy Is
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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GET ON YOUR KNEES

Get on your knees

if you wanna reach the top

 

     

 

I chapter

 

Darien Julyan Reed.

Questo era il nome che Gabe Saporta stava leggendo da ben cinque minuti su quella tessera universitaria trovata per terra nel mezzo di Sunset Boulevard. Non sapeva nemmeno lui il perché continuasse a fissare quel documento senza pensare ad una soluzione qualunque per spedirlo al proprietario. Non ci sarebbe voluto molto ad imbustarlo ed inviarlo all’indirizzo scritto sopra. 4981 Dockweiler Street, Los Angeles. Di negozi in cui trovare buste ce n'erano a migliaia da quelle parti, eppure non era ancora riuscito a connettere il cervello. Aveva decisamente bevuto troppo la notte precedente. Era colpa di tutta quella vodka se non riusciva a fare due più due. Dannazione... Perché non si dava una mossa?

-Gabe? Ti sei per caso congelato?-

La voce di Ryland lo risvegliò improvvisamente dai suoi pensieri e si ritrovò davanti un enorme bicchiere di caffè freddo. Lo prese senza dire nulla e ne sorseggiò un po’, senza staccare lo sguardo dalla tessera universitaria.

-Qualcuno di molto sbadato ha perso ‘sta cosa. O lo recuperiamo oppure gliela spediamo a casa.-

Allungò la tessera al chitarrista e sbuffò, mentre questo l’afferrava e gli dava un’occhiata. Il ragazzo nella foto doveva avere sì e no diciott’anni. Capelli castano chiaro, occhi giallastri e pelle pallida. Un tipo troppo comune per essere notato nel mezzo della folla. Di certo anche se l’avessero cercato lì in mezzo non lo avrebbero trovato. Figuriamoci… Era pieno zeppo di turisti e cittadini a spasso. Sarebbe stata un’impresa, manco dovessero trovare un ago in un pagliaio.

-Credo sia molto meglio spedirgliela dentro una busta.-

-Oppure la gettate a terra e qualcun altro ci pensa al posto vostro…-

La voce di Nate si intromise nella conversazione e gli altri due si voltarono verso lui e Suarez che erano appena usciti da Starbuck’s con un sacchetto pieno di muffin e due frappuccini. All’appello mancava Vicky, una loro collega di lavoro, che si era persa nel traffico e li avrebbe raggiunti direttamente in sede non molto distante da lì. Perlomeno lei la sera precedente non aveva fatto tardi in quel night club di spogliarelliste in cui erano andati a rifugiarsi con Pete. Non che qualcuno fosse interessato allo spettacolo, però preparavano il miglior Long Island di tutta Los Angeles ed avevano una scusa per non doversi trascinare a spasso le donne. Una serata di soli uomini, ecco che cosa ci voleva!

-Ma ti pare che gettiamo a terra dei documenti?!-

-Perché no? Se l’ha perso lui non è colpa nostra!-

-Ma insomma, un po’ di devozione civile e di altruismo!!! Pensa se capitasse a te e ti ritrovassi un branco di ragazze inferocite fuori di casa!-

Mentre Ryland e Nate discutevano vivamente sui doveri del cittadino, Gabe tirò fuori il cellulare dalla tasca e si mise a controllare il suo profilo di twitter. Si perse a scrivere qualcosa riguardo al suo mal di testa, quando Alex gli appoggiò la mano sulla spalla e lo scosse.

-…dobbiamo sbrigarci o è la volta buona che Pete ci frigge.-

-Credo che sia più facile che ci condisca e ci metta in un insalata! Sai… Anche se non è detto che non ci metta su una griglia ed organizzi un barbecue…-

Saporta annuì da solo alle sue parole, mettendosi a seguire gli altri che si avviarono all’auto. Avevano un appuntamento con Wentz per discutere del nuovo servizio. Non che Gabe avesse molta voglia di fare qualcosa… Voleva solo mettersi a dormire di giorno e vivere di notte, continuare a prendere sbronze e vomitare fino a non stare più in piedi. Il suo scopo era solamente quello. Voleva una pausa…

Il problema era spiegare a Pete queste cose senza farsi uccidere.

 

* * *

 

Darien era seduto in una sala d’aspetto almeno da venti minuti e non faceva altro che battere a terra il piede a ritmo di una canzone che aveva in testa. Doveva sfogare in qualche modo il nervosismo e l’agitazione che lo stavano uccidendo. Non sapeva bene neanche lui che cosa ci facesse lì invece di andare all’università. Quella mattina avrebbe dovuto consegnare un esame, invece stava lì come un ebete a fissare una porta rossa e lucida. Se sua madre l’avesse saputo sarebbe arrivata dritta dall’Idaho solo per prenderlo a badilate per rispedirlo dritto ai corsi di letteratura. Ma andiamo, l’esame poteva aspettare… Quella chiamata improvvisa, invece, non poteva essere archiaviata! Non poteva rimandare un appuntamento simile!

-La vuoi smettere con questo tamburellamento?!-

Un ragazzo dai capelli neri sparati a casaccio contro le leggi gravitazionali si avvicinò a lui e gli porse una lattina di Pepsi. I suoi occhi azzurri erano pieni di isteria e sembrava sull’orlo di una crisi. Il suo nome era Zane Carter, altezza un metro e ottantasette, peso sconosciuto e un’indole pacifica ed amichevole tranne in momenti di pressione mentale come quello. Per hobby suonava la chitarra e l’ukulele, di professione aggiustava cellulari e si divertiva a hackerare i profili dei social network degli amici. Con Darien suonava in una band… Da qualche parte di LA il bassista ed il batterista di questa band stavano mangiando un doppio cheesburger nel mezzo del giardino della cittadella universitaria. Non che fossero importanti a quel colloquio… La musica non c’entrava nulla in quel caso.

-Sono nervoso! Mi ci vuole della valeriana non della caffeina.-

Dicendolo il castano aprì la lattina e ne tracannò il contenuto in qualche lungo sorso, sotto lo sguardo scettico dell’amico.

-Nessuno ti obbligava a svuotarla, sai?-

-Se non faccio qualcosa perdo del tutto la calma.-

Non finì di parlare perché la porta si aprì improvvisamente e ne uscì la persona che li aveva chiamati al suo cospetto. I suoi occhi nocciola si fermarono sul volto del ragazzo ed un sorriso piegò le sue labbra sottili. Alzò il braccio pieno di tatuaggi e sventolò la mano per salutarlo, lasciandolo esterrefatto e congelato dalla testa ai piedi. Zane invece si limitò a ricambiare il saluto, prima di infilare le mani in tasca con il suo solito atteggiamento da spaccone. In verità stava andando in escandescenza…

-Darien Reed, giusto?-

-Aha… Sono io. Lui… Lui è il mio amico.-

Dicendolo Darien si alzò in piedi rimanendo un po’ stravolto per la differenza di altezza. Nonostante questo, si avvicinò per stringere la mano al proprietario della più grande agenzia per modelli di LA. Ora che ce l’aveva davanti, con quel sorriso a mostrare i denti perfettamente bianchi, il nervosismo sembrò sparire per lasciare posto ad un’incredibile calma. Non che fosse tornato il solito Darien, però almeno non tremava troppo.

-Se mi seguite parliamo per bene! Al telefono non sono riuscito a spiegarmi perché ero di fretta e poi, dannazione, hai una parlantina stramba!-

-Oh.. Ah. Mi dispiace!!!-

Darien portò una mano sul ciuffo di capelli che sparava sulla sua fronte e se lo spettinò imbarazzato. Lo sapeva bene che parlava troppo veloce quando era agitato e al telefono non era riuscito a trattenersi!

Andarono tutti a sedersi su dei comodi divanetti bianchi davanti ad un tavolino pieno di dolcetti che Pete offrì loro. Zane non ci pensò due volte a prenderne uno ed inghiottirlo alla svelta come se non mangiasse da giorni.

-Allora… Parliamo di quando inizi?-

-Oh sì… Sì! Quando vuole sonno libero e...-

Il castano si mise a sedere bene dritto con la schiena manco fosse ad un’interrogazione, sentendosi così a disagio come non mai. Fortuna volle che Pete stessò si accasciò sul divano manco fosse a casa sua, continuando a fissarlo con quest’espressione da cagnolino felice stampata sul volto. Di Pete Wentz non si poteva di certo dire che fosse un uomo intimidatorio… Fu grazie a questo suo atteggiamento amichevole che i due ragazzi si lasciarono andare alle chiacchiere, sembrando così un trio di amici di vecchia data che si ritrovavano dopo anni. Pete ascoltò ogni parola che la matricola aveva da dire, senza mai smettere di sorridere o mangiare pancake. Tuttavia, all’improvviso si fece serio, portandosi le mani alla bocca e puntando gli occhi dritti in quelli del castano.

-…lo sai che sei dannatamente bello, vero?-

-Io… oh. Grazie… Io non-

Non finì perché Pete scosse la testa e lanciò un’occhiataccia al chitarrista, che si mise a ridacchiare.

-Sì che lo sa. Ha tipo mezza scuola dietro… Per non parlare del pub dove lavora, sono tutti al bancone per lui.-

Un sorrisone beota spuntò sulle labbra carnose di Zane, prima che tirasse una gomitata nelle costole al suo amico.

-Beh non esageriamo dai…-

Il castano abbassò la testa e si coprì la bocca con la mano, un po’ intimidito. Zane, invece, sembrava la persona più felice della terra e gongolava intanto che inghiottiva l’ennesimo dolcetto. Fu mentre Pete stava per dirgli che cosa avrebbe dovuto fare, che bussarono alla porta e spuntò un uomo alto e dai tratti ispanici che riconobbe immediatamente essere un modello famosissimo. Reed incrociò il suo sguardo e questo puntò un dito verso di lui.

-Darien Julyan Reed? Ho la tua tessera universitaria!-

Disse con una cantilena piacevole, mentre il ragazzo si cacciava la mano in tasca per verificare se aveva addosso il documento. Si accorse solo in quel momento di averlo perso, poi vide che era fra le dita di quell’uomo.

-Come…?-

-L’ho trovata in terra prima! Che coincidenza tremenda… Pete, questo è quello di cui mi parlavi?-

Gabe si avvicinò a grandi passi e sorrise, mentre Wentz annuiva felice ed incrociava le braccia sul petto. Dalla porta entravano altri tre uomini ed una ragazza, anche lei una modella ultra richiesta, che si misero a fissare il quartetto al centro della sala.

-Oh, ci siete tutti! Meglio così!-

Disse applaudendo da solo e correndo alla scrivania per prendere dei biglietti aerei. Tutti lo guardarono curiosi e quando si avvicinò porse agli ultimi arrivati un biglietto ciascuno.

-Ecco qui!!! Avete un volo domani per il servizio fotografico a Honolulu!-

Tubò allegro, per poi girarsi verso Saporta e fargli l’occhiolino. Questo lo guardò torvo e aprì la bocca in pieno scazzo.

-Il mio biglietto dov’è?-

-Tu non andrai da nessuna parte, Gabey!! Ti ho trovato un servizio per intimo senza che ti debba spostare dalla città!-

Se possibile lo scazzo sul volto del sudamericano aumentò ulteriormente e non riuscì nemmeno a lamentarsi da tanto era furibondo. Si voltò però a fulminare Zane, che stava ridacchiando come un pazzo e si fece serio per non rischiare il linciaggio. Darien, tuttavia, rimase lì come un baccalà a fissare il famoso Gabriel Saporta, ricordandosi di quando aveva visto la sua foto sulla copertina di una rivista. Era stato fotografato con un altro modello a dir poco splendido che si vociferava essere il suo compagno.

-Bene, per quanto riguarda il nostro nuovo arrivato iniziamo domani!-

Dicendolo Pete si gonfiò d’orgoglio e guardò con occhi brillanti la matricola, abbracciandola non appena fu in piedi. Non era esattamente il comportamento formale di un datore di lavoro, ma da uno come lui non ci si poteva aspettare altro. Era Gabe quello che non era molto contento e continuava a fulminare i due ragazzi come se gli avessero fatto un torto. O meglio, era quello con i capelli sparati che non gli piaceva affatto.

-Alle dieci in punto qui, mi raccomando ragazzo!-

Alla raccomandazione di Pete Carter e Reed se ne andarono a testa bassa, mentre tutti gli altri si chiusero nello studio e le lamentele di Saporta si fecero sentire forti.

 

* * *

 

La casa al 4981 di Dockweiler Street  era una piccola villetta a schiera con garage, due camere da letto, due bagni e soggiorno con cucina annessa. Era abbastanza grande se si conta che conteneva ben quattro persone con le loro esigenze ed i loro orari. Due di questi erano Zane e Darien, poi c’erano Mark e Allyn. Questi due lavoravano al negozio di musica di Sunset Boulevard e nel frattempo frequentavano corsi universitari. Erano amici di Carter fin dal liceo e l’unico imbucato era il castano, arrivato dall’Idaho per studiare… Aveva conosciuto Zane in un club e nel giro di poche settimane si era ritrovato a condividere la camera con lui. E non solo quella… Anche il letto.

Non appena furono di ritorno dall’agenzia per modelli, infatti, i due ragazzi si ritrovarono alla svelta sdraiati sul copriletto di batman a baciarsi e togliersi di dosso i vestiti. Era un modo come un altro per festeggiare il fatto che Pete Wentz avesse preso Darien come modello. Per Zane era comunque una vittoria personale, dato che era stato lui ad hackerare la mail di Wentz e fargli avere il fascicolo del suo ragazzo. Niente l’avrebbe reso più felice di vederlo sulla copertina di qualche rivista…

-Ti amo…-

Disse il moro, prima di mordere le labbra dell’altro, piegate in un sorriso. Non ci fu risposta… Solamente un silenzio rotto solo dagli ansiti.

 

* * *

 

Gabe Saporta viveva in una grossa villa in Beverly Hills. Una volta la condivideva con il ragazzo che amava… Ora la occupava da solo ed il disordine era l’unica cosa che gli faceva compagnia, insieme ad un pappagallo bianco che ogni tanto diceva qualche parolaccia giusto per riempire il silenzio. Il salotto della villa era cosparso di foto alle pareti, una per ogni servizio in cui Saporta aveva posato e qualche altra raffigurava invece il suo ex. Tenerlo appeso ad un muro era doloroso, ma sapeva che anche aprendo una qualsiasi rivista avrebbe ritrovato il suo volto perfetto a sorridergli malizioso. Non poteva liberarsi dalla sua immagine…

Si sedette sul divano a fissare quel quadretto in cui erano stati fotografati entrambi. Il ragazzo lo abbracciava e guardava verso la macchina fotografica con un atteggiamento beffardo. Gli mancava da morire quello sguardo… Sospirò affondandosi nel cuscini, sentendo qualcosa che lo infastidiva nella tasca posteriore dei jeans. Infilò una mano a vedere cos’era e si ritrovò a guardare la tessera universitaria di Darien.

-Che stordito… Non gliel’ho restituita…-

Mormorò spostando lo sguardo sulla fototessera e cercando qualcosa in quel viso. Beh, era davvero il tipo che piaceva a Pete. Un po’ come quel Ryan Ross che lavorava come modello sulle passerelle internazionali. Peccato che fosse accompagnato da quell’idota con i capelli a riccio. Appoggiò il documento al tavolino e si lasciò cadere sdraiato sul sofà, aspettando il momento di prendersi un’altra sbronza e dimenticare. Dimenticare William ed il suo dannato volto perfetto.

 

 

 

 

 

___________

 

Okay. Non chiedetemelo. Non lo so nemmeno io che cos’è, ma con un blocco dello scrittore ho provato a lanciarmi in una nuova FF.

Quindi ne avrò 3 in corso e invece di postare 2 capitoli ciascuna di fila potrò andare avanti un po’ alla volta con tutte XD

Verranno finite. U__U Anche se non velocemente dato che il periodo non è il massimo Q__Q

 

Anyway…

 

In questa storia per sperimentare ho messo dei personaggi nuovi che sono Darien e Zane.

Pete Wentz possiede un’agenzia di modelli e tutti gli altri ci lavorano, chi come modello chi come fotografo o manager!!

(Ringrazio Ros per il suggerimento XD )

 

Le coppie sono imprevedibili per ora, ma sappiate che i pairing saranno vari XD

 

Spero che vi piaccia <3

 

Xoxo

Miky

   
 
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