Sogno spesso ultimamente.
Da quando zia Samatha è morta, mi sembra di aver perso completamente ogni speranza.
Non ho più modo di ritrovare l'armonia in questa mia vita disastrata.
Sento un gran vuoto, proprio qui, all'altezza del petto. Non so esattamente da cosa dipenda; continuo a ripetermi che è di certo legato alla recente perdita ma più il tempo passa, più mi convinco che ci dev'essere qualcos'altro.
I miei sogni sono legati alla vecchia tata in qualche modo.
Io ... non conosco il motivo di tutto questo ma continuo a sognare il suo assassino.
Lo sogno tutte le dannatissime notti.
Non facciamo nulla.
Rimaniamo lì, a fissarci, sospesi in un vuoto che sembra infinito.
So che dovrei provare rabbia ma non ci riesco, mi sento assurdamente impotente difronte a quegli occhi.
Occhi profondi, che mi scrutando silenziosi, lacerandomi l'anima, mentre si velano di lacrime.
Continuo a non capire. Mi odio poichè, per qualche ragione che non mi è dato sapere, sento di essere maledettamente vicino a quest'uomo dallo sguardo buono e dalla strana barbetta.
Tanto vicino che ogni cellula del mio corpo freme quando, attraversando il confine tra sogno e realtà, quelle labbra si schiudono piano, mormorando appena una singola parola che mi riempie la mente da giorni, escludendo qualsiasi altro pensiero.
RICORDA.